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ELETTROSMOG

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ELETTROSMOG: NESSUNO DIA CERTEZZE NELLE INCERTEZZE

 L’attendibile nota del Prof. ing. Giancarlo Spadanuda Consulente Tecnico - Scientifico della Magistratura in tema di elettrosmog relativamente all’inquinamento elettromagnetico impone l’ennesima seria riflessione nella direzione della tutela della salute del cittadino e della collettività.  In questo contesto, infatti, emerge l’impossibilità da parte di nessuno di dare certezze  anche se, purtroppo, le sentenze, puntualmente riportate dall’ Ing. Spadanuda, sembrano ribaltare e contraddire quanto affermato in questi giorni da illustri ed esperti interlocutori che hanno voluto con determinazione rispondere alle mie preoccupazioni che manifesto ormai da anni.

 In questi giorni si sono susseguiti una serie di pareri che sono  apparsi a dir poco contrastanti. Dall’ oncologo affermato e sulle cui competenze non ci permettiamo di sollevare dubbi di sorta  al giovane ed emergente ricercatore  al quale vogliamo con estrema fiducia attribuire altrettanto affidamento e attendibilità. Quello che continua, invece, a destare perplessità  è che nel contesto di tali dichiarazioni sia stata per l’ennesima volta posta la questione “allarmismo” che ritengo di dover rigettare  in virtù del contesto in cui la discussione è stata posta.

 Il fatto che il fumo rappresenti uno degli oltre 150 agenti elencati dall’ Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) come cancerogeni, nel particolare,  nulla ha a che vedere con l’elettrosmog che è ben altra cosa e pertanto il paragone, nella fattispecie, è improponibile.

 Il fatto di evidenziare che tra Soverato Sup. ed aggiungo Via Trento e Trieste cinta da tutta una serie di antenne  radio vi siano stati in questi ultimi anni innumerevoli casi di patologie tumorali non è allarmismo ma dato di fatto facilmente accertabile sul quale eventualmente intraprendere  uno studio epidemiologico serio ed attendibile  probabilmente mai avviato in città e dal quale ottenere dati di confronto oggetto di  approfondimento. 

Vorrei semplicemente ricordare che l’azione o un sollecito volto a sensibilizzare l’opinione pubblica, la classe politica e gli operatori di settore di fronte a determinate tematiche debba essere sempre  seriamente presa in considerazione in quanto degne della massima attenzione. Tutti ci auguriamo che chi afferma  l’inesistente correlazione tra inquinamento elettromagnetico e neoplasie  abbia ragione ma  l’Amministratore che da quanto abbiamo avuto modo di comprendere pone certezze nella più totale incertezza non dimentichi e non perda il filo con questo principio.

 Vincenzo Cilurzo

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Risposta dell'Ing. Spadanuda a Filippo Apostoliti

Certamente, nel corso delle migliaia di esperimenti in vivo ed in vitro i test valutano l'esposizione permanente alle onde elettromagnetiche (OEM); vengono eseguite indagini epidemiologiche sull'effetto cancerogeno delle radiofrequenze e delle microonde su popolazioni umane, con riscontri, ahimè positivi. Eseguiti i casi-controllo vengono calcolati gli indici di rischio secondo le leggi della statistica:

RR (Rischio Relativo); OR (Odds Ratio); IC 95% (intervallo di Confidenza al 95%), ecc...

Le cellule del corpo umano reagiscono alle OEM come potenziali fattori tossici nello stesso modo in cui reagiscono ad altri fattori di inquinamento ambientale, come i metalli pesanti e le sostanze tossiche di origine chimica. Il DNA delle cellule viventi riconosce le OEM già a partire da un livello di esposizione molto modesto, innescando una reazione di stress biochimico. Le risultanze scientifiche ci indicano chiaramente come i nostri valori limite sono insufficienti a garantirci una qualche tutela in tal senso. Dobbiamo difenderci dall'esposizione alle OEM originati da linee aeree elettriche, dalle stazioni radio base per telefonia cellulare, dai sistemi WI-FI ed in genere dalle altre tecnologie wireless (cioè senza fili, in cui la trasmissione dell'informazione avviene solo tramite onde radio).

Prof. ing. Giancarlo Spadanuda
Consulente della Magistratura in tema di elettrosmog.


Due domande sull'Elettrosmog per Ing. Spadanuda e Dr. Molica

Mi piacerebbe approfittare delle cognizioni scientifiche dell'Ing. Spadanuda e del Dr. Molica per porre loro due quesiti sull'Elettrosmog, fidando in una loro cortese risposta. La prima domanda è se gli studi scientifici e i vari test valutano l'esposizione permanente alle onde elettromagnetiche; la seconda domanda è se oltre alla vascolarizzazione viene valutata anche la reazione cinetica dei processi biochimici del corpo umano, la quale si basa spesso su una energia di attivazione che può essere influenzata da fonti di energia come quella presente nelle onde elettromagnetiche. Spero mi togliate il dubbio. Grazie e buon lavoro.

Filippo Apostoliti


EFFETTI BIOLOGICI E CLINICI (o sanitari) DERIVANTI DAI CAMPI ELETTROMAGNETICI.

Gli studi (in vivo e in vitro) che si vanno conducendo in tutto il mondo sulla pericolosità o meno dei CEM (campi elettromagnetici) tengono nella dovuta considerazione biologica e clinica quanto il “rationale” scientifico va dicendo da quarant’anni; vedansi ad esempio, le recenti pubblicazioni: “Rischio cancerogeno associato a campi magnetici a 50/60 Hz”  -  Istituto Superiore di Sanità - Rapporto ISTISAN 95/29; nonché “Tumori e malattie neurodegenerative in relazione all’esposizione a campi elettrici e magnetici a 50/60 Hz: rassegna degli studi epidemiologici” (elettrodotti) - Istituto Superiore di Sanità  - Rapporto ISTISAN 98/31.=====

Relativamente alle sole microonde (MW) che coprono il campo di frequenza da 300 Megahertz (300 milioni di oscillazioni/secondo) fino a 300 Gigahertz (300 miliardi di oscillazioni/secondo), si ricordi che le emittenti di telefonia mobile lavorano intorno al Gigahertz (sono sempre più numerose le antenne che arrivano attualmente a lavorare a circa 2 Gigahertz-come la tecnica UMTS); si riporta, molto sinteticamente, uno studio apparso sulla nota rivista scientifica “Acqua - Aria” (periodico di Scienze Ambientali con il patrocinio del CNR-Consiglio Nazionale delle Ricerche) nel maggio 1994 redatto dai professori Capelli-Damiani-Marchetti dell’Istituto di Igiene dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma: “effetti biologici: la vascolarizzazione dei tessuti assume un ruolo molto importante, in quanto organi quali ad esempio occhio e gonadi, che sono tra i meno vascolarizzati, e anche il Sistema Nervoso Centrale (SNC) e il sistema emopoietico sono organi bersaglio per la radiazione a RF e MW”. Effetti clinici: “gli studi epidemiologici e le osservazioni sperimentali hanno evidenziato come l’esposizione ai CEM possa condurre a patologie che colpiscono: a) sistema nervoso centrale (per i sovietici è “Malattia da Radioonde”; b) apparato della vista (cataratta da radioonde); c) apparato uditivo (sensazione di ticchettio, o ronzio, o un rumore stridulo); d) sangue (variazione del quadro ematico, cioè aumento dei linfociti e dei neutrofili);  e) apparato riproduttivo (l’esposizione  delle gonadi provoca lesioni ai testicoli, fibrosi e atrofia e degenerazione dei tubuli seminiferi, nonché diminuzione della libido); f) apparato cardiovascolare (l’esposizione a RF e/o MW è stata messa in relazione con l’insorgenza di aritmie (in particolare fatti ischemici-Hamburger  et al. 1983); g) cute (sensazioni di calore e di dolore)”. ====

Relativamente alle RF e MW (radiofrequenze e microonde - vedi antenne per telefonia cellulare), è utile prendere in considerazione quanto affermato da L. Marino (membro del Consiglio Nazionale delle Ricerche sul Danno alla Salute di Pisa) in “Materiali ed Opinioni” settembre 1999 pagine 856-860, sui danni alla salute; vengono interessati: ghiandole endocrine, inibizione dell’ormone adenocorticotropo e delle gonadotropine, e chi più ne ha, più ne metta …

Copiosa è la letteratura internazionale (in lingua inglese, francese, russa, spagnola, etc.) in materia; per tutte si cita,fra l’altro: “ICNIRP GUIDELINE CRITIQUE” Dr. Neil Cherry – Lincoln University - Canterbury - New Zealand.

Si consulti l’url:www.bioinitiative.org   redatto da 15 scienziati di 10 nazioni diverse.

A tal proposito, vedansi, fra l’altro, anche le  Ordinanze di Consiglio di Stato e TAR emesse a seguito anche del contributo di personali consulenze tecnico-scientifiche, tutte con esito positivo in favore dei ricorrenti contro i Concessionari di telefonia mobile:

1) Consiglio di Stato - sez. V - Ordinanza 7/3/00 n. 1211 derivante da:

2) TAR Calabria - Catanzaro - n.1 del 13-1-00; e poi,

3) TAR Calabria - Catanzaro - n.635 del 22-7-99;

4) TAR Sicilia - Palermo - n.1207 del 5-7-00;

5) TAR Calabria - Catanzaro - n. 643 del 27-7-00;

6) TAR Calabria - Catanzaro - n. 208 del 08-02-01;

7) TAR Calabria – Reggio Calabria – n. 265 del 7-5-03, e così via...

8) inoltre, la Procura della Repubblica di Castrovillari(CS) ha sottoposto a sequestro antenna di telefonia mobile, in data 6/agosto/2004,per il reato di cui all’art.674-getto di sostanze pericolose;

9) come pure ha posto sotto sequestro preventivo antenna di telefonia mobile, il GIP di Paola(CS),su richiesta del PM,il 31.05.06 Proc.n.1549/06 RGNR(2460/06 RG GIP).

E così via… 

Cordialità.

Prof. ing. Giancarlo Spadanuda
Consulente Tecnico - Scientifico della Magistratura in tema di elettrosmog
www.spadanuda.it

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ONDE ELETTROMAGNETICHE – INTERVIENE L’ONCOLOGO

Non c'e' alcuna evidenza scientifica dei danni causati dalle onde elettromagnetiche alla salute. Comprese quelle dei telefoni cellulari Non c'e' alcuna prova - ribadisce l'esperto - che le onde a frequenza estremamente bassa (Elf), emesse dalla rete elettrica, siano associate a un aumento apprezzabile dei tumori. Meno che mai - aggiunge - per le onde radio, che sono quelle rilasciate dagli apparecchi di telefonia mobile. L'oncologo spiega infatti che le uniche ipotesi di connessione tra alcune forme di tumore, come le leucemie infantili, e le onde elettriche hanno una spiegazione “storica”. E riguardano unicamente le reti elettriche. Nei pressi dei piloni e delle centrali - racconta Molica - più frequentemente nel passato vivevano famiglie dalle condizioni economiche più disagiate. Dunque in quei casi i bambini più facilmente potevano entrare in contatto con altri fattori di rischio in grado di determinare l'insorgenza dei tumori infantili. Più nel dettaglio, e facendo riferimento ai dati 2002 dello IARC (International Agency for Research on Cancer), l’evidenza scientifica della cancerogenicità delle onde elettromagnetiche viene indicata come “limitata” per le leucemie infantili e “inadeguata” per gli altri tumori. L’aggiunta di ulteriori studi pubblicati dopo il 2002 non ha modificato le conclusioni alle quali era addivenuta il IARC. Infine, l'ultimo aggiornamento sull'annosa diatriba del rapporto fra onde elettromagnetiche e tumori e' di Carlo La Vecchia, direttore del dipartimento di Epidemiologia dell'Istituto Mario Negri di Milano, intervenuto sull’argomento a Verona lo scorso ottobre nel contesto del X congresso dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) ha rimarcato come il fumo rimane la prima causa di cancro, mentre non esiste evidenza scientifica che le onde radio o elettromagnetiche siano associate all’aumento di tumori. Invece di diffondere inutili allarmismi sarebbe molto meglio che si smettesse di fumare.

Dott. Stefano Molica
Direttore U.O. Oncologia – A.O. Pugliese-Ciaccio

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TROPPI DECESSI A SOVERATO SUP. PER PATOLOGIE TUMORALI

Gli effetti sull’inquinamento elettromagnetico, argomento che verrà trattato nella seduta del prossimo Consiglio Comunale, costituisce lo  spunto per ricordare come tale questione fu sollecitata all’attenzione del Sindaco e dell’allora maggioranza già nella precedente legislatura. Infatti così come riportato dai più importanti quotidiani locali nel dicembre del 2001 attraverso una personale  nota inviata al Sindaco Dr. Raffaele Mancini e sottoscritta da altri consiglieri di maggioranza dell’ epoca  sensibilizzavo il primo cittadino ad una attenta valutazione   relativamente ai rischi sulla salute derivanti dall’ inquinamento elettromagnetico e da esposizione da amianto.

L’occasione per tale riflessione mi fu dettata    dell’  autorizzazione dell’ufficio tecnico (13/2001 del 30-08-01)  per la posa in opera dell’ennesima stazione radio in prossimità di un’area abitata e precisamente nella zona antistante al cimitero.

Ritengo opportuno evidenziare, a tal proposito come, in particolare, a Soverato Sup. nell’ultimo decennio si siano registrati un numero considerevole di  decessi  per patologie tumorali in soggetti di media età e questo basta per porre, anche se senza allarmismi,  in modo serio e costruttivo  tale problematica  al fine di  garantire la tutela della salute e che tale è un  diritto  prioritario rispetto a qualsiasi interesse pubblico o privato. 

Nella nota dell’epoca si chiedeva tra l’altro:

-     se nel concedere  le autorizzazioni fosse stato rispettato il DL 381 del 10/09/98 nel quale progettazione, realizzazione e ubicazione  imponevano  di minimizzare l’esposizione;

-     se esisteva per il comune di Soverato un regolamento per l’installazione ripetitori di telefonia mobile e di emittenti radiotelevisive;

-     se sono state tenute in considerazione  le distanze minime di 300 mt. per le aree sensibili ( strutture sanitarie , asili,scuole)  e 200 mt. per le  aree di attenzione( edilizia residenziale ) .

 La nota seguiva con  una serie di suggerimenti: 

- avviare uno studio al fine di promuovere, ove fosse necessario, un’azione di risanamento     secondo le migliori tecnologie disponibili;

- individuare aree preferenziali a bassissimo impatto ambientale e sulla popolazione residente attraverso mappatura del territorio;

- avviare azioni volte alla bonifica dell’area in questione;

-stipulare una polizza di responsabilità civile a carico del titolare della concessione edilizia;

- applicare a ciascun concessione un onere straordinario a titolo di contributo per le spese derivanti dal monitoraggio ambientale periodico;

- obbligare la rimozione qualora non fossero rispettati i limiti di frequenza.  

Da questo punto di vista, pertanto, si rende necessario, un urgente e razionale intervento volto a pianificare il territorio attraverso l’uso di tecnologie a basso impatto che consentiranno di raggiungere un compromesso tra diffusione di queste sorgenti, tutela dell’ambiente e tutela della salute. Ma da quel 2001 ad oggi di tempo ne è passato e quando si parla di   salute  gli interventi dovrebbero essere più immediati e circostanziati.

Vincenzo Cilurzo

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