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Rassegna Stampa
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Soverato Il sindaco Mancini espone i risultati di indagini effettuate dall'Azienda sanitaria provinciale
Non c'è radioattività nel nostro mare

Mi sento di affermare, per dati scientifici, che non esiste alcuna motivazione di allarme inquinamento a Soverato». Parole chiare, secche e inequivocabili, quelle del primo cittadino di Soverato, Raffaele Mancini, che esce allo scoperto tuonando contro quelle che considera gratuite e pericolose speculazioni, che mettono a repentaglio l'economia turistica della città. È uno sguardo analitico, che si allarga al comprensorio, quello di un sindaco che richiama le sue competenze mediche per dare dignità scientifica a dichiarazioni che argomenta con dati alla mano, dopo la richiesta di un dettagliato fascicolo dell'Asp, riguardo l'incidenza tumori dell'ex Asl 7, dopo la richiesta delle analisi sul pescato nello stesso territorio e dopo aver visionato i valori forniti dall'Anpa (l'Agenzia nazionale protezione ambiente) sull'analisi della contaminazione dei litorali della Calabria. Una questione che si apre nei mesi scorsi, quella ora riportata alle cronache da Mancini, quando all'indomani delle dichiarazioni di Francesco Fonti si iniziano ad avere pesanti ripercussioni sull'economia della città jonica. «Come massima espressione della città di Soverato - spiega Mancini - mi sono sentito investito del dovere di richiedere un'analisi accurata dopo aver constatato la contrazione della vendita del pescato e la relativa crisi dei pescatori che lamentavano un calo di produttività importante». L' "effetto Cetraro" infatti aveva coinvolto la cittadina da cui ora si alza l'indignazione di un sindaco che per primo scende in campo in difesa del proprio Comune e di quelli vicini, chiedendo semplici ed economiche verifiche, per circostanziare un fenomeno sicuramente esistente che potrebbe però assumere dimensioni inferiori rispetto a quelle finora delimitate. Mancini lascia parlare i numeri e quelli che riguardano il territorio non lasciano spazi a troppe ipotesi. Dai dati del registro tumori, inerenti a Soverato nel triennio 2003-2006, si ricava che la sovrapponibilità dei tassi di incidenza di neoplasia (tumore da incontrollata riproduzione di cellule che smettono di rispondere ai meccanismi fisiologici a seguito di danni al patrimonio genetico, in questo caso a causa di sostanze nocive) dell'ex Asl 7 rispetto a quelli rilevati in altri registri tumori meridionali, non sia un dato "statisticamente diverso da quello dei registri tumori delle altre aree meridionali". «Addirittura - continua Mancini leggendo la relazione - nell'ex Asl 7 l'incidenza dei mesoteliomi, tumori pleurici provocati da amianto, è inferiore a quella degli altri registri tumori meridionali». Altrettanto confortanti le notizie giunte dal servizio veterinario dell'Area C dell'Asp di Catanzaro dopo la richiesta del sindaco di rilevamenti del Radio Isotopo CS 137, dal 1998 al 2006. Circa 30 i campioni analizzati con la collaborazione degli istituti zooprofilattici di Portici e Foggia durante l'anno, per un totale di 270 reperti di varie specie ittiche catturate dai pescatori locali tra i rappresentanti dell'habitat marino nelle fasce di profondità da zero a 300 metri. «In nessun caso - si legge nella relazione - i livelli di radioattività per Becquerel/kg, hanno raggiunto i valori della soglia di sicurezza. Questo risultato non consente emissione o conferma di allarme». A queste dichiarazioni si aggiungono poi quelle prodotte dall'Anpa nei mesi di maggio/giugno del 1996 e nei mesi di maggio e giugno del 1997, in un dossier dal titolo "L'area di attività ambientale sulle coste della regione Basilicata e Calabria" «L' indagine - si legge nel documento - ha offerto un quadro completo della situazione della contaminazione dei litorali della Calabria. Le analisi condotte su spiagge, acque costiere e sedimenti, nonché su campioni di pescato, ci consentono di affermare che radionuclidi di origine antropica non sono stati rilevati nella catena trofica dell'ambiente costiero calabrese, eccezion fatta per il Cesio 237 che è il radio nuclide artificiale ubiquitario nell'ambiente marino e che trae origine dalle ricadute delle esplosioni nucleari in atmosfera degli anni '60 e dall'incidente di Chernobyl». Forte dei documenti in suo possesso, così, il sindaco soveratese annuncia di voler approfondire la questione: «Senz'altro mi attiverò per ulteriori monitoraggi scientificamente corretti - conclude - creando un rapporto privilegiato e cercando una collaborazione con l'Arpacal. Per ora, dichiaro che non esiste nessun allarme inquinamento a Soverato, il nostro mare e il nostro pescato è sicuro».

- Sabrina Amoroso - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 19/11/2009


Soverato La mamma della scolara ha chiesto il trasferimento
Bimba con disabilità a scuola senza insegnante di sostegno

Soverato - La scuola è aperta a tutti gli studenti? Secondo la storia che a breve vi proponiamo, l'adeguata risposta è la seguente: è sempre più un'utopia. Qualche giorno fa su Facebook, e precisamente su un link "Sos sostegno", è stata raccontata una storia, anzi una triste realtà, che sino al momento non ha trovato una soluzione soddisfacente. Protagoniste della vicenda sono una bimba di due anni e mezzo affetta da sindrome polimalformativa con una diagnosi di grave ritardo psicofisico e la sua mamma, che lotta contro le ingiustizie sociali. Il nome fantasioso che ormai è stato attribuito alla bimba è Elisa. La bambina è residente a Soverato, ma domiciliata a Laganosa di Satriano (1 km da Soverato). Nel gennaio scorso la mamma ha iscritto la figlia alla scuola materna del II circolo dell'Istituto comprensivo di Soverato per motivi logistici, in quanto nella stessa via della scuola abita la nonna materna. In questo periodo Elisa è assistita da una maestra di sostegno, in quanto la struttura dispone di insegnanti di sostegno di ruolo. A fine luglio la mamma ha chiesto il nulla osta alla scuola di Soverato, per trasferire i suoi bambini alla scuola della frazione di Laganosa, per Elisa, però, ci sono dei problemi. La segreteria competente, infatti sostiene che la domanda di trasferimento è stata presentata dal genitore in settembre, di conseguenza troppo tardi considerata la disabilità della figlia. Rimane il fatto che una madre può decidere di trasferire da una scuola all'altra il proprio figlio senza chiedere alcun premesso. Comunque a settembre scorso inizia per tutti gli scolari l'anno scolastico, tranne per Elisa, che ottiene il trasferimento, ma la scuola di Satriano non dispone dell'unità di sostegno, perché la stessa è stata assegnata al circolo di Soverato, dove rimane a disposizione della scuola fornendo copertura rispetto alle supplenze. Essendo due plessi diversi non è possibile l'intervento dei dirigenti scolastici per effettuare le nomine, ma è necessario l'intervento dell'Ufficio scolastico provinciale, che dovrebbe disporre un ordine di servizio per permettere il trasferimento dell'insegnante di sostegno dall'Istituto comprensivo di Soverato all'Istituto Comprensivo di Satriano primo circolo. In fondo si tratterebbe di un piccolo sforzo da parte delle istituzioni preposte. Anche l'Afadi è intervenuto sulla vicenda ma al momento Elisa non si può recare a scuola perché non può essere seguita, ciò la rende ancora «più diversa». «Come si può far finta di niente – si legge su Facebook – quando ad una bimba con gravi difficoltà viene negato il diritto d'integrarsi in un contesto scolastico che è alla base della vita sociale di qualsiasi soggetto? Visti i tempi di ristrettezze economiche, quale scuola o ufficio scolastico provinciale può mantenere un' insegnante che di fatto non ha nessuna collocazione reale e che, pertanto, non risulta inserita in alcun organico di classe? Può un'insegnante in assegnazione provvisoria interprovinciale con sede a Milano prestare servizio presso una scuola che di fatto non ha la cattedra di sostegno?» È il caso di rinfrescare la memoria a chi ha il potere di consentire ad Elisa di andare a scuola, come gli altri bambini, che con la legge 270/82 si sana da un punto di vista legislativo una situazione d'integrazione nelle scuole materne, integrazione già presente sin dalla statalizzazione di tale grado di scuole. La legge 270/82 istituzionalizza gli interventi di sostegno anche nelle scuole materne e fissa il numero massimo di bambini che ogni sezione deve avere: un numero massimo di 30 bambini e un numero minimo di 13 bambini, ridotti a 20 e a 10 per le sezioni che accolgano bambini portatori di handicap.

- Maria Anita Chiefari - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 04/10/2009


Definite le nuove regole per l'affidamento degli impianti sportivi
L'assemblea ha deciso di riservarsi l'ultima parola Gli interessati alla gestione dovranno fornire garanzie

Soverato - È stato approvato, con un solo voto contrario (quello di Antonello Gagliardi) e un astenuto (Antonio Matozzo), il regolamento comunale per l'affidamento della gestione di impianti sportivi di proprietà dell'ente. Durante la seduta di consiglio comunale di ieri pomeriggio. Un argomento di interesse generale che ha toccato diversi punti della convenzione e che ha visto i due gruppi discutere in maniera serena. Si è trattato, in sostanza, di apportare degli emendamenti allo stesso regolamento, richiesti dai consiglieri. Sul punto hanno relazionato Donatella Scuteri, presidente della terza commissione "sport - beni culturali e politiche sociali", il vicepresidente Salvatore Riccio e Vincenzo Giorla, membro della commissione. Il regolamento, che disciplina i criteri di scelta del comune e le condizioni per l'affidamento della gestione degli impianti sportivi comunali e delle associazioni sportive operanti nel settore, senza scopo di lucro. «L'amministrazione comunale – ha ribadito Donatella Scuteri – tende a concorrere in modo determinante alla promozione e al potenziamento della pratica delle attività sportive, sociali e aggregative consentite dai complessi sportivi esistenti sul territorio. Si cercherà di dare piena attuazione a quanto previsto dal testo unico in materia di valorizzazione delle forme associative e in particolare di quelle sportive. In buona sostanza si realizzerà una gestione di servizi sociali con la collaborazione di associazioni senza scopo di lucro che sono, allo stesso tempo, utilizzatori dei servizi». Degno di attenzione l'argomento riguardante il procedimento per l'affidamento. Nel primo documento era previsto che l'affidamento avveniva tramite approvazione della giunta. La massima assemblea elettiva ha deciso di modificare questo punto deliberando che l'affidamento deve essere approvato dal consiglio. In ogni caso la giunta potrà disporre l'erogazione di contributi per la gestione solo in casi eccezionali. A garanzia dell'esatto adempimento del regolamento, la società dovrà presentare una polizza fideiussoria in favore del comune e non più una cauzione del 5% del presunto costo annuo. Al di là degli aspetti tecnico - giuridici, da segnalare l'intervento dell'assessore allo sport, Antonio Matozzo, che è stato alquanto critico sugli emendamenti apportati al documento, tanto che alla fine si è astenuto dal voto. «A Soverato – afferma Matozzo – ci sono tre squadre di categoria, tutte con impegni precisi. La gestione è difficilissima, con enormi sacrifici da parte dei dirigenti e dei presidenti. Non è accettabile che l'amministrazione comunale approvi un regolamento di questa portata». I lavori sono proseguiti con la modifica riguardante le attività economiche collaterali. In particolare, l'esercizio di scuole di avviamento allo sport, a pagamento. Sul punto il civico consesso ha deciso di esentare dal pagamento tutti i ragazzi che rientrano in una fascia di reddito inferiore ai sei mila euro annui. Spetterà all'ufficio relazione con il pubblico attestare il reddito per ciascun iscritto. Fin qui gli emendamenti più significativi apportati alla convenzione. Subito dopo la votazione, il consigliere Antonello Gagliardi ha inteso motivare il suo voto contrario: «Il regolamento è monco – ha detto –, non si comprende quali sono gli impianti sportivi da utilizzare, ne c'è una esatta definizione delle attività di interesse pubblico». Il vicepresidente della commissione sport, Salvatore Riccio, ha, invece, motivato il suo voto favorevole: «L'amministrazione comunale deve agire e operare secondo quelle che sono le esigenze dei cittadini e poi quelle degli imprenditori. Ritengo, perciò, che la convenzione sia congrua e rispetti tutti i canoni che vanno nella direzione di tutelare i cittadini, che ci hanno dato la loro fiducia e lo sport in generale. Soverato, grazie all'approvazione di questo documento diventerà la città dello sport, per antonomasia». Un consiglio comunale, tutto sommato, tranquillo e senza particolari colpi di scena. Rinviato alla prossima seduta il secondo punto che prevedeva l'esame e approvazione del verbale della seduta precedente.

- Cesare Barone- Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 26/09/2009


Soverato Primo confronto pubblico sulla futura pianificazione territoriale della "Perla dello Jonio"
Avviato il dialogo tra Comune e cittadini

Soverato - Primo incontro aperto ai cittadini e alle associazioni, ai quali l'amministrazione comunale ha chiesto un contributo di idee per la redazione del nuovo strumento urbanistico. Si è svolto ieri pomeriggio nella sala consiliare del Comune. «Un momento d'incontro positivo, in cui sono stati forniti dei contributi notevoli dalla collettività soveratese», ha commentato il sindaco Raffaele Mancini, che ha voluto sottolineare il valore dell'iniziativa ideata e organizzata dall'amministrazione comunale per dare trasparenza e condivisione al processo che porterà alla progettazione urbanistica. L'esperienza verrà ripetuta entro fine anno, estendendo l'invito anche ai sindaci degli Enti locali limitrofi per un confronto globale. In virtù della legge regionale urbanistica, per giungere alla formazione del Piano strutturale Comunale è divenuto necessario condividere con la Comunità un "Nuovo progetto di Città", in quanto da queste scelte strategiche potrà mutare il volto della "Perla dello Jonio" e il suo prodotto interno lordo. È stato un incontro che ha visto la partecipazione, oltre che del sindaco, dell'assessore all'Urbanistica Antonio Matozzo, dell'intera maggioranza, di una parca rappresentanza della minoranza (i consiglieri Gianni Calabretta e Antonello Gagliardi), dei tecnici incaricati alla redazione dello strumento urbanistico (gli ingegneri Squillacioti e Taverniti), del responsabile del Settore Michele Minniti. Ma soprattutto è stato l'incontro della gente comune, che ha portato avanti le proprie istanze, che hanno avuto finalmente "voce". Le azioni più significative tracciate sino al momento prevedono interventi volti a favorire la radicalizzazione del mercato delle imprese, favorendo la nascita e la crescita di nuove imprese, e quindi occupazione giovanile e femminile. La promozione del territorio è considerata un tema strategico nell'intento di ampliare i tradizionali comparti delle attività delle aziende presenti, la tutela delle attività insediate e anche quelle riferite ai piccoli e medi esercizi. Ovunque una scelta pianificatoria condivisa ha generato un favorevole equilibrio fra la spinta di interessi privati e la difesa di interessi pubblici o l'utilizzo innovativo di risorse private per la realizzazione di beni pubblici. Altri temi strategici sono stati individuati nell'ambito della politica ambientale: il piano strategico comunale, la mobilità sostenibile, la zonizzazione acustica, il verde, e la promozione ambientale; altri ancora nell'ambito delle politiche educative, formative e culturali: i servizi culturali, le biblioteche civiche, i servizi educativi, gli spazi per praticare lo sport, per socializzare per incontrarsi; ed infine i servizi alla persona ed i rapporti con i cittadini. Ha aperto i lavori il primo cittadino, che ha invitando i portatori d'interesse (stakeholders) ad esprimersi. A rompere il ghiaccio è stata Angela Maida , direttrice del Gruppo Archeologico "Paolo Orsi", che ha posto l'accento su un attuabile compromesso tra gli interventi urbanistici e i siti archeologici, proponendo di osservare la carta archeologica della città. Un cittadino ha evidenziato il bisogno di avere una casa di proprietà, auspicando un accordo tra maggioranza ed opposizione. Un interessante input è arrivato dall'ing. Antonio Caminiti, il quale ha riportato un'esperienza spagnola in cui, attraverso un concorso, si sono raccolte le adesioni di chi aveva interesse a diventare proprietario di aree edificabili. Il tecnico ha fatto notare il rovescio della medaglia: chi possiede un terreno edificabile paga una quota Ici abbastanza elevata, quindi si deve valutare se si intende costruire nel breve/medio tempo o a lungo tempo. L'ing. Nicola Gioffré ha evidenziato che Soverato è una Città di Mare, che nasce sul mare e si sviluppa su di esso,ma che ha anche una sua storia, ne discende il potenziamento del parco marino e il recupero totale di Soverato Vecchia. Non è mancato nell'intervento la "frecciatina" sull'auspicabile trasferimento del depuratore e l'opportuna condivisione con gli altri comuni. Tanti i rappresentanti del quartiere "Turrati" che desiderano fare decollare l'area, riconoscendo i radicali cambiamenti attuati sino al momento. Un imprenditore ha esternato la sua intenzione di costruire , avendo il via libera, un residence in collina, immerso nel verde. Pensionati, casalinghe hanno chiesto quali sono le aree di sviluppo della città, hanno sottolineato l'esigenza di volere tempi brevi per la realizzazione del piano. Qualcuno ha ritenuto opportuno che l'Amministrazione Mancini porti a termine questo progetto. È stata data voce alla gente, che ha chiesto la possibilità di costruirsi una casa e non stare più in affitto, la possibilità di creare nuove strutture ricettive, quindi nuovi posti di lavoro, la possibilità di avere una cittadina più vivibile, la possibilità di sfruttare l'area collinare, considerato che l'area marina è satura, ed infine la possibilità di far sviluppare le risorse potenziali di Soverato. I tecnici incaricati hanno preso diversi appunti per stilare un documento programmatico che dovrà tener conto dei pareri espressi in questa prima riunione.

- Maria Anita Chiefari - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 08/09/2009


Soverato In mattinata il gip aveva disposto i sigilli alle attrezzature
Dissequestro lampo di ombrelloni e sdraio presenti sulla spiaggia del lido "El Sombrero"
Il nuovo provvedimento arriva dopo appena sette ore Abruzzo: non c'è occupazione abusiva, è tutto in regola

Dalla spiaggia al deposito comunale e viceversa nel giro di sette ore: è stato il destino di ombrelloni e sdraio del lido "El Sombrero", uno degli stabilimenti balneari storici di Soverato, oggetto nella giornata di ieri di un provvedimento di sequestro al mattino e, al pomeriggio, di un repentino dissequestro delle medesime attrezzature balneari. Centouno ombrelloni, 121 sedie sdraio, 67 lettini più alcuni manufatti adibiti a servizio del lido erano stati sequestrati al mattino - su disposizione del Gip del tribunale di Catanzaro, Antonio Giglio - perché ritenuti abusivamente collocati su un'area della spiaggia pari a 1.360 metri quadrati. Area sulla quale si trovavano, tra l'altro, sin dall'inizio della stagione estiva. Il problema pareva da addebitarsi ad una presunta assenza della concessione sul tratto di spiaggia interessato. Un inghippo che sembrava risiedere in una mancata corresponsione del canone per ottenere un titolo concessorio su quell'intera area, tanto che era stata contestata l'occupazione di un'area di demanio marittimo che non risultava essere compresa nell'ambito della concessione di cui egli era regolarmente in possesso per lo spazio di fronte al "Sombrero", che è uno degli stabilimenti storici di Soverato. Ma al pomeriggio, ecco il colpo di scena, con il provvedimento di dissequestro della stessa sezione del Tribunale che incaricava le forze dell'ordine - gli uomini della capitaneria di porto di Soverato, guidata dal tenente di vascello Maurizio Tipaldi, i carabinieri presenti con il luogotenente Giuseppe Di Cello, e la polizia municipale - che al mattino avevano provveduto ad eseguire il provvedimento, di notificare l'avvenuto contrordine al titolare del lido, Arturo Abruzzo, che alle 16.30 di ieri poteva così tirare un sospiro di sollievo. Per lui, quasi una discesa agli inferi. Ma con il biglietto di ritorno e la restituzione del materiale sequestrato solo poche ore prima. E nel giro di qualche minuto, una volta arrivato il furgone con ombrelloni, sdraio e lettini, il lido si è popolato di clienti e volontari che hanno dato una mano per riportare al loro posto le attrezzature, su una spiaggia che era ormai diventata spoglia, priva di ogni caratteristica balneare. Da parte sua, Abruzzo ha tenuto a precisare che il provvedimento di dissequestro «è una decisione sacrosanta, perché la mia posizione è sempre stata pienamente rispettosa della legge». Per avvalorare la propria tesi, il titolare mette sul tavolo l'abbondante documentazione che testimonia la fitta corrispondenza avuta con l'ufficio tecnico del Comune di Soverato «dal quale – sottolinea – attendo risposta da oltre un anno per l'ampliamento della mia concessione», al quale Abruzzo si era rivolto per sbrigare le consuete pratiche concessorie. «Nessuna occupazione abusiva da parte mia – spiega – poiché ho una regolare concessione di ben 1.954 metri quadrati di spiaggia fino al 31 dicembre 2011, e potrei occuparli da gennaio fino a dicembre. Come potevo, pertanto, fare un'occupazione abusiva di oltre 1.300 metri quadrati se la mia concessione è ben superiore? È evidente, dunque, che le valutazioni basate esclusivamente sui documenti in mio possesso hanno fatto luce sulla vicenda». Una situazione che col passare delle ore andava assumendo i contorni legali più seri. Perché, al di là dell'aspetto quasi grottesco delle attrezzature che entravano e uscivano dallo stabilimento balneare, si poteva profilare una richiesta di rimborso da parte dei clienti del lido "El Sombrero".

- Francesco Ranieri - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 12/08/2009


Soverato Creata una barriera frangiflutti e pulito l'arenile. Completata la rete idrica di via Galliano
Lavori sulla spiaggia, si conclude oggi la prima parte degli interventi previsti
Mancini: «Grazie ai fondi regionali il depuratore funzionerà a pieno regime»

Soverato - Giornate particolarmente intense per l'amministrazione comunale di Soverato. Cariche di lavoro per garantire a turisti e cittadini una buona stagione estiva. Impegno rivolto, soprattutto, al completamento di tutti quei lavori che erano in itinere nel corso dell'anno. A scendere nei particolari, è stato il sindaco Raffaele Mancini, che, soddisfatto per l'andamento di programma, spiega in che modo l'amministrazione si sta adoperando in tema di lavori pubblici. «Stiamo facendo il possibile – esordisce Mancini – per garantire un'estate degna del buon nome di Soverato sia ai turisti che ai cittadini. Si conclude oggi la prima parte dei lavori sulla spiaggia. Abbiamo creato due barriere frangiflutti e dopo il dieci settembre inizierà la seconda parte in modo che non saranno di ostacolo alla balneazione. In contemporanea è partita la pulizia della spiaggia, quest'anno molto onerosa, in quanto non abbiamo ricevuto i fondi provinciali e regionali. Per quanto riguarda il sistema depurativo della cittadina jonica, grazie ai trecento venti mila euro, erogati dall'assessorato all'ambiente della regione Calabria per eseguire lavori di manutenzione straordinaria al depuratore di località "Corvo", possiamo affermare che quest'anno funzionerà a regime. Garantendo un mare più pulito a quanti sceglieranno come meta per le proprie vacanze Soverato. I lavori – spiega Raffaele Mancini - riguarderanno la riparazione delle griglie e degli aeratori del depuratore e saranno gestiti dall'Ato 2». Dopo aver ringraziato l'assessore Silvio Greco «per la sua disponibilità e per la sensibilità dimostrata verso la cittadina jonica» Mancini ha evidenziato che «altri cento ottanta mila euro saranno erogati da qui a qualche giorno e serviranno a eseguire lavori di manutenzione dell'altro depuratore consortile di contrada "Falda del Brutto". Gli interventi, anche se in netto ritardo, andavano fatti in quanto una città fortemente vocata al turismo non può permettersi di avere depuratori che funzionano a mezzo regime o a intermittenza. Sicuramente quest'anno, grazie ai lavori di manutenzione dei depuratori Soverato – ha sottolineato Mancini – avrà un mare più pulito con cittadini e turisti più contenti». «Oltre ai lavori di pulizia della spiaggia, depuratori e lavori anti erosione, l'amministrazione comunale – sottolinea il primo cittadino – ha provveduto a completare quelli della rete idrica di via Galliano. Il rifacimento totale della rete andava fatto necessariamente, in quanto quella esistente era obsoleta. Questi interventi consentiranno una migliore erogazione di acqua in estate». Un sindaco che sembra appagato per aver centrato gran parte degli obiettivi prefissati durante l'anno e che assicura una stagione turistica all'altezza della situazione sia in termini di qualità del servizio che in termini di pulizia del mare. «Un lavoro alacre - ha concluso – che alla fine ha dato i suoi frutti. Stanno già per arrivare i turisti e l'amministrazione è pronta per accoglierli e coccolarli, in modo che la stagione 2009 possa rimanere impressa nella mente di ognuno».

- Cesare Barone - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 21/06/2009


Soverato Un coro dei dirigenti politici, di destra e di sinistra, del comprensorio
Il "miracolo" delle europee: tutti soddisfatti dei risultati
Ma il 10 per cento dell'Udc costituisce forse il dato più rilevante

Soverato - A pochi giorni dalle elezioni europee sono in tanti, tra rappresentanti di partiti politici e osservatori, a scendere in campo per commentare il risultato conseguito a Soverato e nel comprensorio del basso jonio. Salvatore Riccio, capogruppo dell'Udc in consiglio comunale, non ha dubbi: «Sono contento per l'ottima performance ottenuta dal mio partito a Soverato. Il dieci per cento significa che l'Udc ha retto, anzi ha migliorato rispetto alle precedenti competizioni elettorali, nonostante la fuga dal partito di parecchi esponenti politici di rilievo». Appagato anche il vicecommissario provinciale dello scudo crociato Francesco Manti, che dichiara: «È un dato che deve far riflettere e fa capire lo spirito di coesione che esiste tra i pochi sostenitori del partito». La chiave di lettura del dato, potrebbe in un certo qual modo essere duplice. La prima riguarda la probabile nascita di un candidato soveratese dell'Udc per le prossime elezioni regionali. L'altra, la riconferma di due assessorati e vicesindaco per le prossime competizioni comunali. Anche se su quest'ultimo punto sarà ancora tutto da chiarirsi. Altro dato che deve far riflettere è il 5% conseguito a Catanzaro dall'Udc, rispetto al dieci di Soverato. Un risultato deludente per la città capoluogo, sebbene ci siano esponenti di primo piano, rispetto al dato periferico della cittadina jonica. Tornando ai commenti e alle reazioni politiche, abbiamo registrato anche quelli del capogruppo del Partito democratico in seno al consiglio comunale, Francesco Severino che ha espresso soddisfazione per il risultato conseguito in città che si è attestato intorno al quaranta per cento. «Questo risultato è frutto dell' impegno di militanti e simpatizzanti del partito che hanno profuso impegno e organizzato incontri elettorali, al fine di convincere i cittadini a votare per il partito democratico. La militanza non comporta solo impegni istituzionali, ma implica la necessità di mobilitarsi soprattutto in campagna elettorale, di profondere impegno al fine di riuscire a ottenere consensi. Il risultato, considerato l'astensionismo considerevole, è dunque soddisfacente. L'insieme dei partiti del centrosinistra – sottolinea Severino – hanno ottenuto il 42% dei consensi, un risultato incoraggiante al fine di poter costruire insieme una valida alternativa al centrodestra - che è in vantaggio di qualche punto in percentuale - per il governo della città. È necessario, dunque, che tutti i partiti che si riconoscono nel centro sinistra si adoperino per avviare un confronto e una collaborazione che possa portare a raggiungere tale risultato». Anche il sindaco Raffaele Mancini si è detto soddisfatto per i numerosi consensi, circa il quaranta quattro per cento, conseguiti dal Pdl. «Nessuno è stato deluso dai risultati delle europee, nello schieramento di centrodestra. C'è equilibrio nei voti il che dimostra che i cittadini hanno preferito votare per una buona amministrazione di centro destra. Sono molto soddisfatto anche per l'ottimo risultato dell'Udc, che prende più voti rispetto ad altre zone in quanto fa parte dell'amministrazione comunale».

- Cesare Barone - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 11/06/2009


Soverato In tanti si sono riversati nei negozi per il maltempo
Festa della Repubblica all'insegna del relax e dello shopping nella Perla dello Jonio
A parte un po' di musica sul lungomare il Comune non ha organizzato nessun evento

SOVERATO - Una festa della Repubblica al sapore d'estate. Nella cittadina jonica, nonostante il tempo non è stato dei migliori, sono stati in tanti a preferire come meta la spiaggia di Soverato e il suo comprensorio. Ristoranti e stabilimenti balneari hanno registrato il tutto esaurito. Così come i fast food e le rosticcerie. La maggior parte di operatori hanno puntato sul menù fisso. Un menù composto da un antipasto, due primi, un secondo e contorno, frutta. Per i palati più esigenti, spazio alla fantasia degli chef che hanno preparato decorazioni con pesce fresco e altre prelibatezze tipiche del golfo di Squillace. L'arte culinaria si sa che ormai accaparra giovani e meno giovani, con esclusione delle donne. Quest'anno, però, ad essere ammaliate dalla buona cucina sono state soprattutto le signore. Non hanno badato ai chili di troppo, come in genere fanno e si sono immerse con l'anima e il corpo nelle pietanze a base di pesce fresco. Cucina a parte, la giornata del 2 giugno a Soverato è proseguita con concerti in varie parti del lungomare, shopping in quanto i negozi erano quasi tutti aperti, e tanto relax. Soddisfatti i commercianti di corso Umberto I, che hanno dichiarato: «Ben vengano occasioni di questo tipo. L'essenziale è creare movimento, anche se non si vende quanto vorremmo, la gente entra nei negozi e magari con un po' di fortuna e qualche sconto riusciamo a incrementare le vendite. In ogni caso non possiamo lamentarci di come procede la giornata di festa». Non fanno sicuramente i salti di gioia i commercianti ma neanche soffrono di disperazione commerciale, almeno quelli di corso Umberto I. Torniamo sul lungomare Europa e Papa Giovanni Paolo II dove migliaia di famiglie passeggiano e ammirano il favoloso panorama del golfo di Squillace. Per i più piccoli tante attrazioni e divertimento con i classici "saltarelli" e i castelli gonfiabili. Un'occasione per far rilassare i genitori che diversamente non avrebbero neanche il tempo di proferire parola. «Una bella giornata da ricordare – riferisce Stefania, giovane mamma di Catanzaro – scendiamo spesso a Soverato soprattutto durante i fine settimana e i giorni di festa. I miei bambini hanno la possibilità di divertirsi e noi genitori di rilassarci e godere di questo splendido panorama e di questa bell'aria di mare che si respira». Sempre sul lungomare avviciniamo il proprietario di uno stabilimento balneare che nel giorno della festa della Repubblica certamente non ha lavorato come avrebbe voluto, a causa del tempo non proprio sincero. «Le previsioni meteorologiche avevano già parlato di tempo non proprio buono – ha affermato – ci eravamo illusi che l'estate fosse arrivata, ma così non è. Avevamo preparato ombrelloni, sdraio e lettini ma, niente da fare, a parte qualche temerario turista nordico che ha preferito sostare sulla spiaggia e, addirittura, fare il bagno nell'acqua gelida del mare. Speriamo che le condizioni meteo migliorano e la prossima settimana potremo ospitare qualche turista in più». Un due giugno all'insegna del divertimento e del relax a Soverato, che sicuramente potrebbe essere stata impreziosita da altre attività programmate dall'Amministrazione comunale. Bisognerebbe approfittare di queste giornate per organizzare eventi tali da far calamitare nella cittadina jonica più gente possibile.

- Cesare Barone - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 03/06/2009


Soverato Lavori della tangenziale sospesi per l'arrivo dei turisti
Acquario comunale Ultimi ritocchi  per il taglio del nastro previsto per il 30 giugno
Entro la fine del mese sarà aggiudicato l'appalto per la sistemazione dell'intera rete fognaria

SOVERATO - Attività amministrativa in pieno fermento, soprattutto sul fronte delle opere pubbliche e del miglioramento delle infrastrutture e servizi. Un passo importante riguarda, in proposito, la consegna dell'acquario comunale prevista per la fine di questo mese. Accanto all'acquario si collocano la tangenziale che da via Trento e Trieste porta a Soverato Superiore e la bretella di congiungimento tra la statale 106 e l'ospedale civile, i cui lavori sono stati sospesi e riprenderanno a settembre, per non intralciare il traffico sulla statale, molto intenso in questo periodo. Da non dimenticare inoltre i lavori di rifacimento dell'intera rete idrica di via Galliano, in fase di ultimazione grazie ai fondi della Regione Calabria. Sul fronte del miglioramento dei servizi infrastrutturali da segnalare la gara d'appalto per il miglioramento della rete fognaria cittadina che è in corso. A tracciarne i punti salienti il sindaco Raffaele Mancini. «L'opera – ha detto – per il valore di circa duemilioni e mezzo di euro, è finanziata con fondi dell'accordo di programma quadro "Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche". Le procedure di aggiudicazione dei lavori si esauriranno entro il 30 giugno prossimo. Nel progetto, assume particolare valore tecnico - economico la scelta di voler convogliare la portata di Soverato Superiore verso il fiume "Beltrame" e quindi verso il depuratore consortile di "Falda del Brutto". La scelta effettuata porterà sicuri vantaggi nello stato di conservazione delle reti fognarie di Soverato Marina e nel preservare le apparecchiature elettro-idrauliche dei relativi impianti di sollevamento». «Inoltre – prosegue il primo cittadino – si concretizzerà un alleggerimento del carico organico sull'impianto di depurazione consortile in località "Corvo", ormai saturato nella funzione per l'errato allacciamento delle condotte fognarie di Davoli, San Sostene e Satriano, volute dall'ufficio del commissario per l'emergenza rifiuti. Per la località "Turrati" è prevista una nuova rete fognaria che correrà per gran parte in affiancamento a quella idrica di distribuzione. A Soverato Marina si metteranno in efficienza alcuni tratti di rete fognaria e se ne ristruttureranno altri, laddove le condotte sono obsolete ed esposte a pericoli di rottura e dove sono molto frequenti gli interventi di manutenzione ordinaria. I collettori fognari interessati dagli interventi sono quelli a servizio delle aree urbane comprese tra via San Giovanni Bosco e via Cristoforo Colombo. In particolare, via Indipendenza, via Pitagora, via Mascagni, l'area parcheggio tra via Pisani e via Amirante, l'area di piazza Nettuno e via Magna Grecia. Si tratta dunque di un intervento importante e vasto, fortemente voluto dall'intera amministrazione comunale per eliminare la presenza di aerosol maleodoranti provenienti dalle caditoie stradali dei collettori». Sembra proprio che si possa parlare di cambiamento per la cittadina jonica, in quanto l'acquario, le nuove strade e il rifacimento dell'intera rete fognaria, costituiscono i frutti di un meticoloso lavoro di programmazione effettuato dall'amministrazione comunale.

- Cesare Barone - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 02/06/2009


Sospese le procedure per l'alienazione di un terreno di 4 mila quadrati destinato alla realizzazione di un edificio
Prima espropria poi vende per fare cassa Doppio stop del Tar al Comune di Soverato

Doppio stop del Tar al Comune di Soverato per la vendita di un suolo precedentemente espropriato per essere destinato ad uso pubblico (verde, parcheggi e una piazzetta). Nella stessa giornata il Municipio ha "incassato" infatti sia l'accoglimento nel merito del ricorso proposto nel febbraio 2008 da alcuni cittadini contro la delibera del Consiglio comunale che aveva disposto la cessione a terzi dell'area sia la sospensiva sul nuovo atto del civico consesso (febbraio 2009) di approvazione del piano delle alienazioni all'interno del quale era stato successivamente inserito il terreno. Entrambi i ricorsi, presentati dagli avvocati Alfredo Gualtieri e Demetrio Verbaro per conto di un gruppo di privati residenti in via Leoncavallo, riguardano provvedimenti comunali che gettavano le basi amministrative per la cessione di un terreno nei pressi del teatro comunale; si tratta di un'area di circa 4 mila metri quadrati, destinata all'assegnata tramite aggiudicazione di una gara pubblica per l'edificazione di 6 mila metri cubi in virtù di un'affermata situazione economica deficitaria da parte del Comune. Il primo ricorso, quello del 2008, era stato già discusso e accolto in sede di sospensiva. Ieri è giunta la sentenza di merito, che peraltro segue un pronunciamento nella stessa direzione del Consiglio di Stato. «La destinazione (al patrimonio indisponibile del Comune, ndr) delle aree espropriate derivante direttamente dalla legge – scrivevano i giudici d'appello a seguito dell'udienza del 18 luglio 2008 – non può essere revocata o modificata "ad nutum" dall'amministrazione comunale... Va rilevato peraltro che, ove prassi del genere trovassero legittimazione giurisdizionale, la stessa coerenza dell'art. 35 della legge 865/1971 sarebbe oltremodo scossa, consentendosi, in definitiva, il ricorso all'eliminazione del vincolo di destinazione del bene per consentire non sempre trasparenti e apprezzabili operazioni speculative da parte dell'ente territoriale». Nel frattempo, il Comune aveva però cambiato strategia. E con una nuova strada amministrativa aveva deciso di puntare sulle opportunità concesse dalla legge 133/08 per l'alienazione di beni immobili. Da qui la nuova delibera, approvata lo scorso 6 febbraio dalla Giunta comunale e il 17 febbraio dal Consiglio, prontamente impugnata da un gruppo di residenti. I quali contestano sia la forma che la sostanza. «Avendo il Comune, per altro verso e par altra via, riavviato il procedimento e la procedura di vendita dell'area – si legge nel ricorso degli avvocati Gualtieri e Verbaro – i ricorrenti sono onerati ad impugnare anche i nuovi atti, palesemente forzati, strumentali ed illegittimi nella forma, nel procedimento e nel merito». Innanzitutto non va giù ai ricorrenti il principio che l'area sia stata espropriata dal Comune per realizzare opere pubbliche e che adesso venga messa in vendita per fare cassa. E poi vogliono che quelle strutture pubbliche per le quali è avvenuto l'esproprio (verde e parcheggi) siano realizzate davvero. Da qui il secondo ricorso al Tar (prima sezione, presidente Anastasi, relatore Iannini, a latere Corrado), che ieri è stato accolto in sede di sospensiva. Secondo i ricorrenti, fra l'altro, «non è comunque possibile alienare un bene acquisito tramite espropriazione. Evidenziato nel ricorso anche che «la normativa di piano, recepita anche nel successivo Prg di Soverato, ha espressamente voluto che l'area rimasse libera da costrizioni e destinata in parcheggio, in parte a piazza pedonale e in parte a verde pubblico».

- Giuseppe Lo Re - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 22/05/2009


Giro di vite per i diportisti che non rispetteranno le norme e per i conducenti degli scooter d’acqua
Multe salate per i trasgressori
La capitaneria di porto ha emanato l’ordinanza per regolare il traffico a mare

L'ESTATE è alle porte, i primi caldi invogliano non poche persone a riappropriarsi delle spiagge. I primi diportisti con natanti e scooter d'acqua, hanno già cominciato le “scorribande”, non sempre rispettosi di norme e regolamenti vigenti. Da questi presupposti, come ovvio, comincia il periodo di massima attenzione degli uomini dell'ufficio circondariale marittimo - Guardia Costiera di Soverato, diretti dal Comandante, tenente di Vascello Maurizio Tipaldi, che lo scorso 14 maggio ha emanato due nuove ordinanze. La prima, la numero 11/2009, riguarda la sicurezza balneare, l'altra, la numero 12/2009, disciplina delle attività ludico-diportistiche. Le nuove ordinanze ( in vigore nei comuni rivieraschi da Monasterace a Simeri Crichi), contengono una serie di norme volte ad assicurare la fruizione, a scopo balneare e ricreativo, delle aree demaniali marittime in genere ed in particolare degli specchi acquei frequentati dai bagnanti. «Con tale provvedimento normativo - spiega il comandante Tipaldi - si dettano delle norme specifiche anche per le strutture destinate alla balneazione e spiagge libere frequentate dai bagnanti lungo tutta la costa di giurisdizione. Nella stesura delle ordinanze in questione la guardia costiera di Soverato si è posta come obiettivo principale quello di predisporre valide norme di comportamento, piuttosto che imporre tutta una serie di divieti, spesso di difficile osservanza. Particolare attenzione è attribuita ai controlli inerenti l'uso delle moto d'acqua, per le quali da quest'anno è previsto l'obbligo di caschetto protettivo, al fine di garantire una maggiore tutela dei conduttori e bagnanti. Verranno, pertanto, perseguiti, con la dovuta fermezza, quei comportamenti contrari alla legge, ponendo in essere tutte quelle misure che assicurino il rispetto delle disposizioni emanate». In particolare sono state sensibilizzate le amministrazioni comunali affinché provvedano alla pulizia degli arenili liberi, nonché alla istituzione lungo gli stessi dei servizi che per legge sono a loro demandati, quali la segnalazione delle acque non balneabili, l'installazione dei galleggianti che delimitano le acque sicure per la balneazione, l'istituzione del servizio di salvataggio o, in mancanza, l'apposizione di idonea segnaletica, come appunto previsto dall'ordinanza di sicurezza balneare. Si è inoltre provveduto a richiedere alle varie forze di Polizia una fattiva collaborazione, attraverso una intensificazione della vigilanza sugli arenili e nelle zone maggiormente frequentate dai bagnanti, al fine di assicurare l'osservanza ed il rispetto delle norme contenute nell'ordinanza volte a garantire il sicuro e ordinato svolgimento delle attività balneari. «Le principali prescrizioni in esse contenute: «Nelle ore comprese tra le 8 e le 20, la zona di mare che si estende per 150 metri dalla battigia e 100 metri dalle coste a picco è destinata alla balneazione ed interdetta alla navigazione di qualsiasi unità. Al fine di garantire la maggiore tutela possibile per i fruitori del mare e delle spiagge è istituita una fascia di mare di sicurezza di metri 50 a partire dalla zona riservata alla balneazione di cui sopra, in cui sono interdette la navigazione e la pesca. È vietata la balneazione in prossimità dei porti, di pontili allestiti per l'ormeggio di unità da diporto, dei corridoi di entrata ed uscita di unità da diporto appositamente segnalati, tratti di mare destinati all'ormeggio di barche da pesca e da diporto. Inoltre non si potrà fare il bagno negli specchi acquei antistanti le foci dei fiumi e torrenti e dove vige un divieto di balneazione disposto da specifiche ordinanze, appositamente segnalato con idonea cartellonistica dai comuni competenti per territorio. È vietata la pesca subacquea nella fascia di mare che si estende per 500 metri dalla riva, mentre la pesca effettuata da terra (con canna) può essere praticata, salvo alcune eccezioni, dalle 20:00 fino alle 08:00; Lo sci nautico, il paracadutismo ascensionale, l'impiego delle tavole con aquilone (Kitesurf) ed il rimorchio di galleggianti (cd. Banana Boat) potranno essere effettuati nel rispetto di rigide prescrizioni e comunque ad una distanza di almeno 500 metri dalla costa e 300 metri da unità navali, segnalamenti marittimi e galleggianti che segnalano la presenza di operatori subacquei; L'uso di jet-sky (scooter d'acqua) è consentito ad una distanza minima dalla riva di 500 metri. La partenza e l'approdo di tali scooter sarà consentita solo dai porti o da corridoi di lancio appositamente realizzati dove all'interno dei quali non si potrà superare la velocità massima di tre nodi curando che nella spinta propulsiva il tubo di scarico rimanga sempre in immersione. Potranno navigare solo in ore diurne, nella fascia di mare compresa tra i 500 metri ed 1 miglio (1853 metri) dalla costa. La navigazione, nella zona di mare compresa tra l'uscita del corridoio di lancio (150 metri dalla battigia) ed i 500 metri dalla costa, dovrà avvenire a lento moto (velocità max di 3 nodi) e con rotta perpendicolare alla linea di costa. Inoltre, il conduttore degli scooter acquatici dovrà essere munito di patente nautica, indipendentemente dalla potenza del motore dell'unità, e dovrà, insieme alle persone imbarcate, obbligatoriamente indossare una cintura di salvataggio e un casco protettivo di tipo ciclistico o di quelli prescritti dalla federazione italiana motonautica. Le violazioni prevedono sanzioni amministrative fino a 6.197 Euro, salvo i casi più gravi ove è prevista la denuncia all'autorità giudiziaria. Inoltre, sono stati intensificati i controlli per prevenire gli abusi a danno del pubblico demanio marittimo. La prima fase di controlli, avviata già da alcune settimane, ha già comportato diverse denuncie, sequestri e rimozioni di strutture abusivamente collocate lungo i litorali di giurisdizione. Questi controlli, sia lungo le spiagge che in mare, proseguiranno per tutta la stagione estiva, nell'intento di realizzare una efficacie attività, all'inizio preventiva e successivamente repressiva, volta ad anticipare ed impedire comportamenti illeciti in materia demaniale, diportistica e della pesca, sportiva e professionale ».

- Francesco Merante - Articolo tratto dal "Quotidiano della Calabria" del 18/05/2009


In cantiere iniziative per tutti i gusti, Soverato è pronta alla stagione turistica
Resta però per il problema della ricettività e c'è anche chi punta il dito contro la Regione

SOVERATO - È tutto pronto per iniziare la stagione turistica, nella cittadina jonica. Concerti, feste di quartiere, iniziative studiate "ad hoc" per rendere il soggiorno a Soverato sempre più confortevole e all'insegna del divertimento. Lo assicurano i programmi e i diversi cartelloni che l'amministrazione comunale ha predisposto per l'estate 2009. Il tutto ha inizio con la prima edizione della fiera internazionale della nautica che a partire dal prossimo 16 maggio farà confluire a Soverato migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. Si prosegue con la già consolidata iniziativa "tutta la città si anima" prevista per la festa del due giugno, quando in città tutti i negozi rimarranno aperti fino a tarda notte e in diverse zone saranno allestiti dei palchi per concerti di musica per tutti i gusti. Dal rock alla musica pop e da quella popolare al cantautorato italiano. Previsti anche divertimenti per i più piccoli, sul lungomare Europa e Papa Giovanni Paolo II. Attrazioni di ogni genere accompagnate dai più strabilianti artisti animeranno l'estate. Cantanti e gruppi di spessore internazionale, sui nomi al momento vige il più stretto riservo, saranno a Soverato nel mese di luglio e agosto. Insomma, gli ingredienti ci sono, davvero, tutti per assicurare una stagione ad alti livelli e per fare in modo che i turisti possano diversificare la propria vacanza. L'unico neo, ancora, non risolto riguarda la carenza dei posti letto di ricettività alberghiera. Cinquecento posti letto, per una città come Soverato, sono pochi. A ribadirlo, per l'ennesima volta, è il sindaco Raffaele Mancini che pur soddisfatto per la programmazione del cartellone estivo, stigmatizza fortemente l'assenza della Regione Calabria e sottolinea l'importanza di creare dei nuovi posti letto e nuove strutture di ricettività alberghiera. «Ovviamente, l'amministrazione comunale, pianifica e programma tutte le iniziative per animare la stagione estiva. Quest'anno – prosegue Mancini – particolarmente colmo di iniziative anche in inverno, ha visto un'amministrazione impegnata a trecento sessanta gradi per organizzare e rendere più piacevole la sosta a Soverato. In tutto il lavoro amministrativo e operativo, dobbiamo però affermare che la Regione Calabria non ha supportato neanche in minima parte il nostro operato. È necessario sensibilizzare consiglieri e assessori regionali, parte dei quali, viene a Soverato per trascorrere le vacanze estive, ad avere maggiore attenzione per questo territorio, fortemente vocato al turismo. Per quanto riguarda i posti letto, gli attuali non bastano. Più di una volta abbiamo fatto riferimento alle strutture alberghiere dei paesi vicini per sopperire alle richieste e alle prenotazioni di gruppi provenienti da tutta europa. Sono allo studio progettazioni di nuove strutture alberghiere che sorgeranno nella zona di "Turrati", ancora vergine e piena di grandi spazi». Tornando alle prossime iniziative previste a Soverato, il consigliere comunale Vittorio Sica, si augura di ripetere il pienone per la festa del due giugno, considerato il grande successo di pubblico registrato in occasione del ponte del primo maggio, quando in città c'erano migliaia di persone.

- Cesare Barone - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 10/05/2009


Soverato Uniche in Calabria, sono state danneggiate dalle strade
Tredici grotte dell'Età del ferro sono state rinvenute in località San Nicola
Il progetto messo a punto dal gruppo "Paolo Orsi" insieme all'Itg e dal collegio provinciale dei geometri

Soverato - Ieri mattina all'Istituto tecnico per geometri è stato presentato il progetto "Storia antica e moderna didattica a Soverato", che ha visto coinvolti il gruppo archeologico "Paolo Orsi" , gli studenti dell'istituto, il Collegio provinciale dei geometri e dei geometri laureati di Catanzaro, il Comune di Soverato e la Provincia di Catanzaro. Ha aperto i lavori il dirigente scolastico Domenico Servello, il quale ha spiegato che una scuola capace deve essere aperta alle esigenze del territorio, proprio in quest'ottica l'Istituto ha sposato l'iniziativa, proposta dal mondo del volontariato. «La nuova missione della scuola – ha così sostenuto Servello – è mettere in luce le risorse del territorio e la condivisione delle sue problematiche». Romualdo Procopio, in veste di moderatore, ha poi dato la parola al direttore del gruppo archeologico Angela Maida che ha illustrato il progetto che ha come obiettivo dotare il sito archeologico delle grotticelle funerarie delle misure di sicurezza per consentire la piena fruibilità del sito archeologico. L'augurio è che questo lavoro degli studenti venga realizzato effettivamente. In effetti un gruppo di alunni, accompagnati dall'ing. Laganà, hanno già effettuato i rilievi topografici sul sito. I primi rilievi sono stati fatti sul sito nel 1931 dalla Sovrintendenza dei Beni Culturali e poi don Gnolfo ha raccolto tanti dati. Maida ha riportato con l'ausilio di immagini un quadro cronologico della storia di Soverato e una mappa dei siti archeologici da valorizzare e da salvaguardare. «Nella località San Nicola – ha spiegato la direttrice del gruppo archeologico – ci sono 13 grotticelle, uniche nel loro genere in Calabria. Il sepolcrato rupestre è stato datato tra l'età del Bronzo e l'età del Ferro. Sono state scavate nella roccia arenaria ed erano collegate l'una all'altra da scalette di collegamento. Purtroppo la costruzione della strada statale, la realizzazione delle opere ferroviarie, la superficialità dei privati nel costruire, hanno ridotto l'estensione del sepolcrato». Il progetto è stato articolato in varie fasi di studio e in varie tappe, tra cui il 9 maggio interverranno due esperti la dott.ssa Tucci, storica, e l'archeologo Ruga Alfredo, il 16 maggio, invece, l'archeologa Chiara Raimondi e il docente dell'Unical Ilario Principe. Il prof. Ulderico Nisticò ha posto l'accento sulla lettura del territorio, che fa comprendere come si è sviluppata la cittadina. Lo storico ha sottolineato che l'insegnamento delle storie locali può dare un contributo originale alla formazione della cultura dei giovani e allo sviluppo della loro personalità affettiva e civica. Sulla stessa scia si è espresso l'assessore alla Cultura del Comune di Soverato Sonia Munizzi, che ha sostenuto che si tratta di un progetto l'innovativo ed interessante. «È importante – ha spiegato Munizzi – conferire maggior valore e rendimento ai siti archeologici attraverso un sistema di iniziative, comprese la cooperazione e la partecipazione ad istituzioni operanti sul territorio in stretta connessione con le Soprintendenze e le università, innalzando il livello qualitativo e quantitativo della fruizione delle aree archeologiche ed in generale del patrimonio culturale soveratese. L'Amministrazione comunale, da parte sua, si sta impegnando a promuovere ed a potenziare l'offerta dei beni culturali esistenti sul territorio».

- Maria Anita Chiefari - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 25/04/2009


L'aula ha approvato il bilancio di previsione Matacera (maggioranza) ha invece votato contro
Gagliardi: i dati contenuti nel documento economico non corrispondono a quanto presente nella relazione

SOVERATO - È stato approvato a maggioranza il bilancio di previsione per l'esercizio 2009. A parte il gruppo di minoranza, anche il voto contrario del consigliere di maggioranza già vicesindaco, Pietro Matacera. Una discussione che si è protratta fino a tarda sera e che ha visto il gruppo di minoranza, come al solito, più agguerrito che mai. Molti chiarimenti, presunte incongruenze contenute nel bilancio, che sono state discusse dal capogruppo di minoranza Claudio Rombolà, il quale nel motivare il voto contrario ha messo in luce una serie di motivazioni tecniche e politiche. In particolare, Rombolà fa esplicito riferimento alle discrasie esistenti tra annunci e dati. «I dati di bilancio – tuona – non corrispondono nei valori numerici agli annunci contenuti nella relazione, in quanto in contrasto con essa si possono rilevare le minori misure di spesa rispetto all'anno precedente. Funzioni di polizia locale, nel campo turistico, viabilità e trasporti, cultura. Viceversa ci sono degli incrementi per le funzioni di smaltimento dei rifiuti per 55mila euro. Il bilancio non rispetta i principi inderogabili di competenza e veridicità in quanto inattendibile nelle entrate e risente di riporti dell'anno precedente che non corrispondono alla realtà effettiva». Il consigliere Antonello Gagliardi, nel suo intervento, ha puntato i riflettori sulla spesa del personale, che risulta di 2500 euro in meno rispetto allo scorso anno, pur avendo assunto più personale. Per quanto riguarda la relazione di bilancio, ha ampiamente relazionato l'assessore al ramo Vincenzo Arcidiacono che, partendo dalla situazione congiunturale del momento, ha tracciato le linee guida del bilancio con i relativi obiettivi programmatici. «In una situazione così difficile – ha detto – i tagli e i vincoli imposti negli ultimi anni agli enti locali hanno determinato un progressivo impoverimento dell'autonomia finanziaria. Ciò si traduce nella difficoltà cronica di far fronte alla gestione dei servizi e ai necessari investimenti per la nostra cittadinanza. Le intenzioni dell'amministrazione comunale, contenute nel documento contabile sono per lo più improntate sul mantenere inalterato il livello di tassazione e adeguare le tariffe dei servizi a domanda individuale al 3% circa, come incorporato nei contratti di fornitura a copertura della variazione dei prezzi derivante dall'inflazione. Per quanto riguarda la cultura, pubblica istruzione e attività sociale, si conferma la validità degli obiettivi e degli indirizzi programmatici assunti nel programma 2008, in quanto la continuità e la coerenza nell'azione consentono di conseguire risultati ancora migliori, che comunque corrisponderanno alle risorse finanziarie, strutturali e di organico che saranno assegnate o disponibili. Una pianificazione di ampio respiro con iniziative che si sviluppano su base pluriennale». Un bilancio pieno di contraddizioni che ha fatto, più di una volta, inalberare i consiglieri di minoranza i quali hanno ascoltato con attenzione la relazione. Una confusione globale, smorzata dall'ironia del sindaco Raffaele Mancini, il quale ha troncato le obiezioni poste dal gruppo di minoranza. Degno di nota il comportamento del consigliere di maggioranza, ed ex vicesindaco Pietro Matacera, che ha bocciato il bilancio di previsione. Un ulteriore gesto politico, singolare che potrebbe voler dire tante cose.

- Cesare Barone - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 07/04/2009


Ateneo di Catanzaro Istanze di dissequestro al Tdl. Avvocati verso la sospensione nel capoluogo e a Crotone
Falsi esami, gli indagati "rivogliono" le lauree

Catanzaro - Ottenute illegittimamente o meno, per il momento rivogliono le loro lauree. Gli indagati per la compravendita di esami alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università Magna Græcia passano al contrattacco. E con i primi ricorsi già depositati al Tribunale del Riesame del capoluogo chiedono l'immediata revoca dei sigilli apposti quindici giorni fa dai carabinieri alla bellezza di 48 lauree, su disposizione della Procura della Repubblica. L'udienza davanti al giudici del Tdl sarà fissata nei prossimi giorni. Nel frattempo continuano indagini giudiziarie, accertamenti interni all'Ateneo e verifiche dell'Ordine degli avvocati, al quale nel frattempo si sono iscritte decine degli ex studenti indagati. In questo senso si sono già attivati i Consigli dell'Ordine di Catanzaro e Crotone, che hanno avviato le procedure per la convocazione delle persone coinvolte nell'indagine. Le audizioni si svolgeranno il 16 aprile nel capoluogo regionale e il giorno precedente nella città pitagorica. Non è escluso che al termine di questi passaggi i due Consigli optino per la sospensione degli iscritti – complessivamente una ventina – in attesa che si concluda la vicenda penale. D'altra parte il Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Catanzaro ha già deliberato, nei mesi scorsi, la sospensione di cinque iscritti finiti sul registro degli indagati nell'ambito della prima tranche della mega-indagine. L'inchiesta sulla presunta compravendita di esami all'Ateneo è scattata nel 2007, quando un docente ha invitato i vertici dell'Ateneo a presentare denuncia dopo essersi accorto della presenza ad una sessione di laurea di una studentessa che non aveva sostenuto l'esame della sua materia. Dopo le prime verifiche ad opera della sezione di Polizia giudiziaria dei Carabinieri, è finito in manette il funzionario Francesco Marcello, addetto alla segreteria didattica di Giurisprudenza. Sarebbe lui, che per alcune fattispecie di reato ha già patteggiato la condanna a tre anni, la figura-cardine del presunto imbroglio. Secondo l'accusa, gli oltre 70 indagati si sarebbero avvalsi infatti della "collaborazione" di Marcello per riuscire a falsificare libretti e documenti vari. Mercoledì scorso il funzionario, tuttora sottoposto agli arresti domiciliari, è stato interrogato dal sostituto procuratore Salvatore Curcio, titolare del fascicolo insieme al collega Paolo Petrolo; l'audizione si è svolta su convocazione del pm, che evidentemente aveva bisogno di chiarimenti su alcuni aspetti della questione. L'inchiesta è tutt'altro che chiusa. Già accertati 400 casi corruzione, il numero degli indagati sembra destinato ad aumentare ulteriormente. E non è detto che gli accertamenti a campione non finiscano per coinvolgere, di qui a breve, anche altri corsi di laurea. Da parte sua, l'Università è pronta a tutelarsi: i vertici dell'Ateneo, infatti, sono pronti ad attivare una commissione interna d'inchiesta, che esaminerà singolarmente la posizione di tutti gli studenti e dei già laureati coinvolti nell'indagine.

- Giuseppe Lo Re - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 31/03/2009


Tra il golfo di Squillace e quello di Sant'Eufemia ci sono tantissime falde con acqua potabile d'ottima qualità
Migliaia le sorgenti naturali in provincia
Manca la valorizzazione, la razionale utilizzazione e la tutela delle risorse idriche

Catanzaro - Nel territorio compreso tra il golfo di Squillace e quello di Sant'Eufemia sono presenti antichissime rocce con preziosi accumuli di minerali, oltre che migliaia di sorgenti naturali e falde idriche con acqua potabile d'ottima qualità, tra le migliori d'Europa. Nonostante quest'importante patrimonio, attualmente manca la raccolta e l'utilizzazione delle acque delle preziose sorgenti collinari e montane: situazione che oltre a limitare lo sviluppo e a creare disagi nelle popolazioni, accentua i processi di degrado e dissesto idrogeologico del territorio. I dati sono stati forniti dal componente del consiglio nazionale dell'associazione "Amici della terra", il geologo Mario Pileggi, che in particolare interviene in occasione della "Giornata mondiale dell'acqua" promossa dalle Nazioni Unite che si celebra oggi. «Nella regione più ricca di risorse idriche, con 716 chilometri di costa e con il più diffuso e grave degrado idrogeologico – afferma il geologo – nessuna importante iniziativa pubblica è stata promossa: a differenza di quanto si verifica nelle altre regioni e in tanti altri luoghi del pianeta, in Calabria, si è persa un'altra occasione per informare e educare tutti i cittadini affinché diventino soggetti attivi nel processo di gestione delle risorse idriche e di tutela dell'ambiente da cui l'acqua trae origine; assicurare il riconoscimento generale dell'acqua come elemento prezioso e vitale da rispettare attraverso un uso sostenibile; promuovere la conoscenza dell'acqua come fattore essenziale per l'agricoltura e per una sana alimentazione». La grande disponibilità d'oro blu nella regione è ben documentata nello Studio organico delle risorse idriche della Calabria (Progetto Speciale 26), studio che, tra l'altro, conferma quanto già rilevato negli anni Trenta del secolo scorso quando furono individuate e descritte 30mila sorgenti. E precisamente: 4.598 sorgenti con portate superiore ad un litro al secondo e 14.744 sorgenti con portata superiore a 60 litri al minuto, con un a disponibilità complessiva di 43.243 litri al secondo. A queste sono da aggiungere altre 10.442 sorgenti con portata inferiore a sei litri al minuto. «Sulla rilevanza di questo prezioso patrimonio – prosegue Pileggi – è inoltre da considerare che tra le sorgenti con portata superiore ad un litro al secondo, ben 211 sono caratterizzate da acque calde e 5 termali con temperatura superiore a 30 gradi centigradi. E che alle sorgenti va aggiunta la disponibilità altrettanto importante delle falde idriche freatiche e artesiane delle fasce costiere e delle tre pianure della regione. E, non è per caso che, nella stessa Calabria ricchissima d'acqua, le direttive dell'Unione europea e della norme nazionali e regionali "in materia di valorizzazione e razionale utilizzazione delle risorse idriche e di tutela delle acque dall'inquinamento" restano ampiamente non applicate. E così, invece di ricchezza e benessere, la grande disponibilità d'acqua, provoca dissesti e frane sui rilievi collinari e alluvioni in pianura». «Oltre a l'irrazionale utilizzo, in Calabria, si continua a trascurare che l'acqua disponibile oltre ad essere abbondante è d'ottima qualità e tra le migliori d'Italia e d'Europa – evidenzia il componenti di "Amici della terra" – per le caratteristiche geolitologiche delle rocce serbatoio e per la composizione dell'aria attraversata dalla pioggia prima d'infiltrarsi nel sottosuolo, l'acqua delle sorgenti calabresi presenta composizione chimica, biologica e temperatura ottimali dal punto di vista della potabilità. Grazie ai preziosi accumuli di minerali presenti nelle rocce costituite prevalentemente da Graniti, Scisti, Gneiss che non si trovano in nessuna regione della catena appenninica la mineralizzazione delle acque calabresi, è particolarissima. La diffusione di queste rocce, i processi geodinamici e la piovosità molto elevata (la Calabria è una delle regioni più piovose d'Italia) rendono il territorio calabrese ricco di suoli fertilissimi e di numerose sorgenti e falde d'acqua potabile ed anche termale. In particolare, il tipo di fessurazione e la localizzazione delle rocce a composizione silicea della Sila, della Catena Costiera, delle Serre e dell'Aspromonte favoriscono sistemi di filtrazione e adsorbimento con formazione di sorgenti di buona ed ottima qualità riguardo anche l'assenza d'inquinamenti chimici e microbici». Rilevante la disponibilità d'acqua esistente nel territorio tra i Golfi di Squillace e S. Eufemia, coincidente con l'attuale provincia di Catanzaro e l'Ato 2. «Nelle zone di pianura costiera – evidenzia il geologo – l'irrazionale emungimento operato attraverso migliaia di trivellazioni, non essendo compatibile con i tempi di ricarica sta riducendo le falde idriche con conseguente ed irreversibile avanzamento delle acque salmastre ed il costipamento delle rocce serbatoio, con il ben noto abbassamento del suolo al quale sono connessi i fenomeni di deperimento della copertura vegetale e l'arretramento dei litorali con l'invasione del mare. In pratica invece di sviluppo e ricchezza, la troppa acqua disponibile provoca movimenti franosi sui rilevi collinari e montani, alluvioni in pianura con l'allagamento ed il convogliamento anche di rifiuti e, quindi, l'inquinamento delle falde idriche e delle acque marine. Processi di degrado, favoriti anche dal fatto che non si è provveduto a dotare la Calabria di norme per la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche come invece si è fatto in altre regioni d'Italia». «I gravissimi danni provocati dall'acqua negli ultimi mesi impongono la necessità di una vera svolta nell'utilizzo del prezioso patrimonio idrico della regione – stigmatizza Pileggi – svolta che richiede strumenti normativi, attuativi e di programmazione già indicati nella direttiva 2000/60 dell'Unione europea; strumenti mirati a proteggere la risorsa acqua, promuovere un suo utilizzo sostenibile in tutti i settori e allo stesso tempo garantire la sua conservazione per le generazioni future».

 - Luigina Pileggi - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 22/03/2009


Mentre il randagismo torna problema, siglato il protocollo con la polizia ecozoofila

SOVERATO - Si era appena spenta in città l’eco delle polemiche seguite al rinvenimento di alcuni cani avvelenati intorno alla Piazza di Soverato Superiore. Ma le notizie tragiche rimbalzate dalla Sicilia le hanno riportate alla fresca memoria, con i passaggi successivi del rinvenimento, della denuncia da parte del veterinario Mascaro, l’intervento delle associazioni animaliste e di Codici Calabria con la sua richiesta di accesso agli atti per verificare la congruenza delle misure intraprese dal Comune, la piccata risposta del sindaco Mancini che non solo rigettava in blocco ogni possibile deficit in materia, ma allegava una ordinanza risalente ad agosto 2008 contro il maltrattamento di animali. Detto questo occorre dire che oggi più che mai i cani randagi fanno paura, e nei piccolo assembramenti e nelle chiacchiere casuali per strada l’argomento è ritornato in auge. A dirla con il sindaco «il randagismo esiste oggi come è sempre esistito. Ciò non toglie che bisogna attivare tutte le procedure che, nel rispetto dell’animale, assicurano tranquillità a tutti i cittadini, soprattutto alle fasce più esposte, come l’infanzia e la vecchiaia».Il comune per i servizi di accalappiamento si avvale dei servizi dell’Azienda sanitaria e della collaborazione degli “Amici del cane”, l’associazione di volontariato che in località Falde del Brutto, in prossimità del territorio di Petrizzi, gestisce l’oasi canina che ricovera circa 150 esemplari. Una struttura modello, a sentire il giudizio che ne dà il comandante regionale delle Guardie Ecozoofile, e al cui mantenimento il Comune contribuisce con un badget di 45 mila euro annui. Su questo versante è da pochi giorni operativa a Soverato la Guardai Ecozoofila, presentata la scorsa settimana in conferenza stampa e operativa già da qualche giorno prima, essendo stata investita in prima persona delle indagini sugli avvelenamenti. In Calabria sono in tutto 400, questi volontari di nomina prefettizia che in provincia di Catanzaro hanno una sede centrale a Lamezia da dove provvedono anche ad assicurare il servizio di vigilanza su Soverato. I volontari sono emanazione dell’Anpana, l’associazione di protezione niamel nata dalla scissione dell’Enpi. Il primo effetto degli ignoti avvelenatori è stato quello di aver costretto il sindaco a fare effettuare una bonifica straordinaria della zona, a impiantare la cartellonistica esplicativa, anche alla luce della ultima circolare del sottosegretario Martini sulle sanzioni contro i bocconi avvelenati. Anche in base a questi sviluppi è stato firmato tra Comune e Guardie Ecozoofile un protocollo d’intesa che sintetizziamo di seguito nelle parti più importanti. Il servizio sarà svolto per 300 giorni all’anno a mezzo di pattuglie con autovettura di servizio, composta da due agenti da incrementare su richiesta dell’Ufficio Ambiente del Comune, in servizio dalle ore 9.00 alle ore 13.00 o dalle ore 15.00 alle ore 19.00 oppure dalle ore 19.00 alle ore 02.00, con incremento dell’attività operativa nel periodo di maggior afflusso turistico (15 Maggio – 15 Settembre). Gli agenti di Polizia Ecozoofila, in qualità di pubblici ufficiali con qualifica di polizia giudiziaria (ex art. 57 c. 2) effettueranno: servizi di controllo del territorio, pattugliamento statico e dinamico al fine di prevenire e reprimere, reati ed infrazioni di natura ecologico – ambientale; controlli sull’anagrafe canina in base a quanto disposto dalle leggi regionali Calabria n. 41/90 e 4/2000, nonché dalla legge 189/04 con interventi preventivi e repressivi sulle forme di violenza ingiustificata e cruenta, mirati ad educare il senso civico di comportamento dell’uomo verso gli animali; esecuzione di tutte le procedure burocratiche, amministrative e penali inerenti le segnalazioni sul territorio comunale; controlli sugli allevamenti degli animali e nei trasporti sulle strade comunali sia d’affezione che per scopi commerciali, ivi comprese le fiere, i mercati, i circhi e le attività dei mattatoi; controlli nella raccolta dei rifiuti solidi urbani, rifiuti speciali e materiale ingombrante e vegetale al fine di verificare il corretto conferimento dei rifiuti; attività di previsione, prevenzione, soccorso tecnico e gestione operativa di emergenze con particolare riferimento alla vigilanza e lotta agli incendi boschivi, all’attività di contrasto dei piromani e il depauperamento delle aree verdi, al soccorso dinamico in occasione di calamità naturale che dovesse interessare questo territorio con l’impiego h 24 di uomini e mezzi; ausilio al corpo di Polizia municipale ed agli organi di pubblica Sicurezza impegnati a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica in occasione di eventi, manifestazioni sportive, culturali, ecc. nonché per quanto attiene necessità operative particolari. Il servizio è già operativo, il che vuol dire che i controlli della Guardia prima sporadici sono diventati di routine. Affiancate alla polizia municipale le guardie ecozoofile per 600 ore annue, 50 ore nei dodici mesi, provvederanno al pattugliamento del territorio con tutti i compiti di sorveglianza e di prevenzione descritti nella convenzione. Particolarmente attente nel monitorare il fenomeno del randagismo.

- Raffaele Nisticò - Articolo tratto da "Calabria Ora" del 18/03/2009


La storia infinita della Trasversale

Se Medusa fosse in ogni cantiere della Trasversale sparso nella Calabria centro-meridionale (quella che da Soverato s'inerpica fino a Serra San Bruno e poi scivola sul Tirreno vibonese ) si vedrebbero i busti di pietra di decine di politici. Purtroppo l'infrastruttura “strategica”, ingloriosamente incompiuta, che avrebbe dovuto “aprire all'Europa un'area ricca di risorse naturalistiche e culturali”, non ha poteri magici. Così le sagome di coloro che, nell'arco di 43 anni, hanno siglato carte, fatto gare d'appalto, garantito finanziamenti e consumato più campagne elettorali, brindando all'epilogo della Trasversale, toccherà solo immaginarle. Dopo l'affidamento dell'altro giorno dell'appalto dei lavori ad una nuova impresa (l'Ati Incabit srl Costruzioni Idrauliche di Bisognano) per 6 milioni di euro del terzo lotto (Gagliato/Argusto) del quinto tronco, si è scomodato il Presidente dell'Anas per assicurare che (testuale): “Si avvia finalmente il completamento di un'opera molto attesa dal territorio”. Se il vertice dell'ente appaltante, Pietro Ciucci, ha ritenuto di esprimere il suo rassicurante punto di vista, senz'altro possono dormire sonni tranquilli i calabresi che si aspettano, a Trasversale finita, una migliore qualità della vita. Quando la SS 182 congiungerà lo Ionio col Tirreno, togliendo dall'isolamento quelle aree interne che, per la presenza di rinomati luoghi religiosi tra cui la Certosa di San Bruno, sono state definite “il cuore spirituale di questa parte del Mezzogiorno”, l'intero sistema viario della Calabria sarà più armonioso. In realtà, lo scetticismo ha piena legittimazione in questa vicenda che, pur rappresentando il più grosso investimento pubblico finora realizzato nelle Serre (il costo dell'opera, suppergiù, si aggira sui 500milioni di euro ma ne mancherebbero ben 200 ), svela le inettitudini di chi avrebbe dovuto, già anni or sono, consegnare l'intera opera pubblica. Se, dunque, è bene che ripartano i lavori in un pezzo di Trasversale, ci si chiede a che punto siano gli altri cinque tronchi di un'arteria lunga 56 chilometri. E' possibile che l'Anas fornisca un riepilogo dello stato dei lavori e dichiari, per una Traversale angustiata nel tempo da cento inghippi, inclusa la presenza della mafia (il 3 settembre scorso a Simbario un attentato incendiario ha messo a rischio la vita di 150 operai nel cantiere dove c'erano bombole di ossiacetilene, mentre il 26 marzo 2008 l'amministratore delegato della Tecnovese, Giuseppe Longo, tra l'altro impegnato nei lavori della Trasversale, è stato assassinato) quando i lavori di tutto il tracciato saranno conclusi? O è chiedere troppo persino adesso che, proprio sui lavori pubblici, punta il Governo per fronteggiare la crisi?
Ogni tronco dei lavori della Trasversale è suddiviso in vari lotti. Ebbene: a che punto è il tratto che dall'autostrada, svincolo Serre, arriva Vazzano? E l'altro che collega Vazzano a Vallelonga? E quello che finisce al bivio di Montecucco e quello che di lì si congiunge con Chiaravalle? E il tratto che collega Montecucco a Serra San Bruno? E, infine, quello che da Chiaravalle sbuca a Soverato? Dopo tanto tempo, sono aperti al traffico 6 chilometri e mezzo di Trasversale. Di questo passo, quanti anni ci vorranno per gli altri 50 chilometri? Si è consapevoli che, riferisce il sito web dell'Anas, “la progettazione del nuovo tracciato ha richiesto un articolato lavoro ingegneristico (3 gallerie naturali di 1242 metri, 7 gallerie artificiali di 1270 metri e 20 viadotti di 3145 metri). Ma adesso è giunto il tempo di sgombrare il campo da ogni equivoco. E, visto che la cifra necessaria per i lavori di completamento non è una bazzecola ( senza dire che il Governo per finanziare la soppressione dell'Ici ha tagliato fondi destinati alla Trasversale delle Serre per 135 milioni di euro) è anche utile sapere se i soldi per scrivere la parole fine ci sono o non più. Il presidente dell'Anas, due anni fa, ha garantito al presidente della Regione “che tutti i tratti della Trasversale delle Serre saranno presto cantierabili. D'altra parte - disse Loiero - le volontà politiche ci sono. Per la costruzione dell'importante arteria, la Regione ha messo a disposizione 44 milioni di euro con i fondi Por 2000/2006 che si rischiava di perdere.” Loiero, a proposito della volontà di concludere la Trasversale, si riferiva al Governo Prodi. Ma oggi, la musica è cambiata. Bene. L'Anas, ora, potrebbe fare qualche conto e renderlo pubblico? Perché di solito, l' ha denunciato la Fillea (gli edili della Cgil) “i soldi per finanziare le infrastrutture al Sud ci sono ma solo sulla carta. Ben il 40 per cento dei fondi destinati alle grandi opere per le regioni meridionali è solo una cifra scritta su un foglio”. Fare chiarezza è il minimo per una Trasversale di cui si parla da decenni. Fu nel 1966, infatti, che l'allora Comitato regionale per la programmazione economica, approvando lo schema di Piano di coordinamento per gli interventi pubblici nel Mezzogiorno, suggeriva “di mettere in cantiere una strada a scorrimento veloce in grado di collegare - attraverso l'altipiano delle Serre - lo Ionio e il Tirreno”. L'anno successivo il Comitato, dopo aver avuto il parere positivo dal Consiglio provinciale di Catanzaro, inserì l'opera nel Piano di assetto territoriale”. Da allora ne è scesa acqua dal cielo. Interruzioni, ritrovamenti archeologici, minacce ai cantieri, cave abusive,
morti bianche, protocolli di legalità e interrogazioni parlamentari (l'ultima, datata 2008, è dell'on. Angela Napoli: “Non v'è dubbio che la 'ndrangheta ha posto l'attenzione su questa opera”) Di tutto e di più. Qualcuno potrà obiettare che dei 43 anni (quando l'idea fu concepita) bisogna sottrarne una ventina, dato che il primo appalto della Trasversale è stato aggiudicato dalle imprese Merlo e Grandinetti nel 1983 e i 3 chilometri che uniscono Vazzano a Vallelonga sono stati ultimati il 1985 (il secondo lotto consegnato, Chiaravalle-Argusto, risale invece al 2006 e ci sono voluti 11 anni).
“Ma anche seguendo questa logica - commenta Mimmo Zannino, ex laeder degli edili/Cisl oggi in segretaria regionale - un quarto di secolo è scandaloso. Nel frattempo, ci sono contenziosi interminabili con le imprese che si sono succede, altre addirittura non ci sono più, come la Merlo e la Grandinetti. Senza dire poi che il tratto Vazzano-Vallelonga, finito nel 1985, è già inadeguato e andrebbe rifatto”. Generazioni di calabresi insomma hanno atteso il completamento della Trasversale nella speranza di una ventata di novità. Molti sono emigrati o invecchiati senza vederla. Perciò da quelle parti si usa dire, per indicare qualcosa che non arriverà mai: “E' come la Trasversale”.

- Romano Pitaro - Articolo tratto dal "Quotidiano della Calabria" del 16/03/2009


Gagliardi pronto alle dimissioni di gruppo dopo l’incarico per il Psc
Un Piano imperfetto

Come era prevedibile, l’opposizione cittadina non ha mandato giù il conferimento dell’incarico per la redazione del Piano strategico comunale da parte della Giunta all’associazione temporanea di progettisti costituita essenzialmente dagli ingegneri Pierluigi Mancuso, Alfonso Squillacioti e Leonardo Taverniti, coadiuvati, come da concorso, da due giovani professionisti e da un agronomo e un geologo ancora da individuare. L’opposizione non ci sta, ovviamente non per il merito del Piano che ancora è da redigere e che, nei principi generali enunciati dal sindaco Mancini, può essere ampiamente condivisibile, incentrato come è sulla integrazione delle varie entità suburbane e sulla qualificazione e implementazione dell’offerta turistica. Ciò che non convince la minoranza in Consiglio è il metodo adottato nella scelta dei professionisti, ma su questo saggezza vuole che sia il caso di attendere la relazione che sarà pubblicata breve da parte della Commissione che ha aperto le buste, invalidato le offerte difformi, scartato i contenuti delle altre, assegnato l’incarico a una sola di esse. Invece, anche se di solito viene evitato un approccio così diretto, è proprio sui titolari del pool che si incentrano le critiche più stringenti di Antonello Gagliardi, uno dei cinque rappresentanti in Consiglio di Centrosinistra – Progetto per Soverato. «Sono scandalizzato di quanto sta accadendo – dice -. L’ottavo responsabile dell’Ufficio tecnico che prima si dimette in malo modo sbattendo la porta, e poi diventa componente del pool incaricato per la stesura del piano strutturale. Mi riferisco all’ingegnere Taverniti, naturalmente». Come, “l’ottavo responsabile“?. Uno pensa a qualche nomignolo sulla scorta del fortunato programma di Corrado Guzzanti. E invece no. «L’ottavo perché dal 2001 a quando è arrivato Taverniti, ben otto sono stati i responsabili dell’Ufficio. Un turnover che non ha eguali. Se vogliamo ripercorrere la storia troviamo qualche caso curioso. Il Testo unico degli Enti Locali prevede che si possa assumere un esterno quando manca nell’organigramma interno la figura professionale adeguata. Ebbene, con questa formula i predecessori di Taverniti sono stati due professionisti, una che è stata trasferita e quindi assunta qui dal Comune di Cardinale. Mentre ancora era in organico viene fatto giungere un dirigente laureato dalla Regione Campania, e viene assunto, sempre con la scusa della vacanza di figura professionale. Poi il dirigente ha delle divergenze e va via, e viene sostituito da un geometra, in deroga evidentemente al principio della professionalità. Il geometra si pensiona e, sulla scorta del noto principio già espresso, subentra il Taverniti ». Le perplessità di Gagliardi toccano anche l’assegnazione dell’incarico ad Alfonso Squillacioti, non fosse altro perché estensore del Piano spiaggia, su cui si sono consumate quantità esorbitanti di polemiche e di avverse prese di posizione, arrivando a un certo punto a scomporre la granitica consistenza dell’esecutivo, poi peraltro ricomposta. Gagliardi fa riferimento alle discrepanze notate durante l’approvazione del Piano spiaggia: «Non si è ben compreso ancora se nel Piano spiaggia fossero stati inseriti degli espropri o meno. Secondo noi sì, anche secondo il sindaco che durante l’approvazione ha provveduto a far votare un emendamento proprio di stralcio agli espropri. Secondo Taverniti, che il piano aveva redatto, invece non c’era traccia di espropri, anche perché per effettuare espropri occorre eseguire procedure lunghe e complesse. Ma se non c’erano, come egli ha dichiarato, perché stralciarli?». Questa è la reazione immediata della minoranza, che, ricorda Gagliardi « sulla gestione dell’urbanistica a Soverato ha presentato da tre anni un esposto denuncia alla Procura della Repubblica per una lottizzazione su terreni comunali, e non abbiamo ricevuto a oggi nessuna risposta. Ancora, altra denuncia sulla faccenda dell’allegra costruzione dei sottotetti avvenuta in modo generalizzato e senza concessione. Anche qui, niente. Infine, l’approvazione del Piano Regolatore. Forse Soverato è l’unico caso in Italia in cui è stata l’Amministrazione a richiedere di moto proprio la Commissione ad acta, solitamente nominata dalla Regione come mezzo sostituivo verso una amministrazione inadempiente. Il bello è che giustificare l’insolita richiesta, la Giunta si è dichiarata incompatibile nell’approvazione del Piano Regolatore. Però sui singoli provvedimenti edilizi, che hanno interessato tutto il territorio di Soverato, nessuno della maggioranza si è dichiarato incompatibile, e tutti erano presenti alle votazioni». Di fronte a tutto questo «in mancanza di controlli sugli Enti Locali, nell’assenza di risposte da parte della Procura e della Corte dei Conti – conclude Gagliardi – cosa altro ci resta da fare se non concludere che in questa città è impossibile svolgere il proprio ruolo di consigliere comunale. Ho già parlato con Calabretta, con Rombolà e con gli altri del centrosinistra, per una riunione immediata in cui prendere provvedimenti drastici: rivolgerci al Prefetto, rinnovare i passi vero l’ordine giudiziario, oppure dimetterci in blocco da consiglieri. E in questo momento non escludo per niente l’ultima ipotesi».

- Raffaele Nisticò - Articolo tratto da "Calabria Ora" del 06/03/2009


Il Consiglio approva a maggioranza la costruzione di nuove abitazioni
Saranno destinate alle giovani coppie che vogliono sposarsi ma non hanno casa

Soverato - Il piano casa 2009 è stato approvato, a maggioranza, dal consiglio comunale di Soverato. Una lunga seduta finita in tarda serata, che ha avuto come argomento di discussione, non solo il piano casa ma anche le valutazioni di redazione del piano regolatore generale. A discutere del Prg, il consiglio ha fatto intervenire un tecnico specializzato, l'ingegner Alfonso Squillacioti che si è soffermato sui criteri di redazione dell'importante e nevralgico strumento urbanistico. Una relazione squisitamente tecnica, su calcoli di volumetria e percentuali di costruzioni. Il tecnico ha spiegato, tra le altre cose, anche le proiezioni sulla densità abitativa da oggi fino ai prossimi tre anni, affermando la popolazione residente è uno dei fattori determinanti nel redigere il piano regolatore generale. Squillacioti si è poi soffermato sulla destinazione d'uso di alcune aree individuate nel Prg, come ad esempio quelle turistiche, residenziali e commerciali. In buona sostanza, è stato ribadito che il Prg presenta qualche errore di valutazione che va rivisto in termini di impatto ambientale e sovradimensionamento. Il dibattito, durato circa otto ore, ha visto i due gruppi consiliari distesi e sincroni con gli argomenti posti all'ordine del giorno. Sugli aiuti alle famiglie bisognose e i criteri generali per l'affidamento di incarichi esterni, la civica assemblea ha deciso di rinviarli, per mancanza di numero legale. Unico punto approvato a maggioranza è il piano casa, fortemente voluto dal capogruppo del Pri Liberaldemocratici, Vittorio Sica. «La maggioranza - ci ha dichiarato - ha dato la prima vera prova di una attenzione alle problematiche a cui noi, prevalentemente, abbiamo sempre guardato con interesse indiscusso. Ringraziamo il sindaco Raffaele Mancini che ha voluto ascoltarci e far sua una proposta che abbiamo posto sin dall'inizio della consiliatura e che pone le premesse perché Soverato inverta la tendenza. Al centro di un quartiere dormitorio avremo infatti un angolo di vita che riqualificherà l'intera zona. Due nuove fabbricati costruiti secondo pregevoli regole urbanistico - energetiche, abitate da giovani ed attrezzate da punti commerciali, piazzetta e campetto sportivo. La possibilità per i più martoriati dalla crisi dilagante, i giovani Soveratesi, di costruirsi una famiglia senza essere costretti a trasferirsi né a pagare prezzi oramai irragionevoli. L'indicazione che viene dal Consiglio è quella di una rinnovata sensibilità verso le tematiche giovanili, ma anche verso l'idea della Soverato di domani, molto meno dormitorio, molto più dinamica e vocata al turismo». «Prossimo passo - rimarca Sica - sarà infatti quello di valutare le forme di riutilizzo degli immobili esistenti ed adibito a seconde case, il 51% del patrimonio immobiliare della città. Questi infatti ben si presterebbero, dietro forme di agevolazioni per i proprietari, ad essere adibiti a stanze-albergo da fittarsi anche per brevi periodi a visitatori e turisti ed ad essere gestite da cooperative di giovani. Posti di lavoro ed alloggi a poco prezzo. Non quantità, trattandosi di 35-40 alloggi, ma un forte segnale di attenzione e cambiamento di cui siamo soddisfatti!». Torna il sereno, dunque, tra gli scranni del civico consesso dopo la bufera sul piano spiaggia e le scaramucce all'interno di alleanza nazionale.

- Cesare Barone - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 20/02/2009


Il cittadino non vedente ha chiesto un aiuto economico al Comune
«Solidarietà a Gaetano»
L’assessore Munizzi spiega la posizione dell’ente

SOVERATO - Esprime solidarietà l'assessore alle Politiche Sociali di Soverato, Sonia Munizzi per la vicenda di Gaetano Arcidiacono, il cittadino soveratese non vedente dalla nascita che si è rivolto al Comune presentando domanda di sussidio, ma allo stesso tempo intende chiarire alcuni punti in merito alle affermazioni fatte dall'uomo. «Dal profilo umano- ribadisce l’assessore comunale Munizzi - siamo tutti vicini a Gaetano». Per la domanda di sussidio invece il discorso sarebbe differente per delle ragioni che l'assessore ha voluto spiegare ricordando che Arcidiacono è titolare di pensione e proprietario della casa in cui vive. «Sono numerose le richieste che ci pervengono - ha evidenziato l'assessore - e con l'aiuto delle assistenti sociali tutte le proposte e tutte le situazioni vengono vagliate». Si sofferma, dunque, sulla richiesta inoltrata nel 2006 da Arcidiacono per un contributo economico, e parla dei progetti di assistenza domiciliare a Soverato realizzati anche attraverso i finanziamenti regionali e indirizzati alle persone che versano in condizioni di bisogno.  «Arcidiacono- afferma la Munizzi - figurava tra queste e proprio per tale ragione gli siamo venuti incontro nella situazione di bisogno attraverso il progetto di assistenza domiciliare che prevede un'assistenza per l'appunto di quattro ore al giorno, un aiuto però che Gaetano ha rifiutato ». Non un contributo economico dunque, essendo l'uomo proprietario di casa e titolare di pensione, ma un aiuto, come ha sottolineato la Munizzi, che gli avrebbe permesso quantomeno di gestirsi diversamente in quanto, rifiutando l'assistenza domiciliare, a causa delle precarie condizioni di salute Arcidiacono deve necessariamente essere accudito da ben due badanti che si alternano nei turni di assistenza. Arcidiacono, nelle recenti dichiarazioni, ha, inoltre, sottolineato la mancanza di risposta scritta alla richiesta di sussidio e il fatto di essere venuto a conoscenza di contributi concessi anche a proprietari di case. L'assessore alle Politiche Sociali, Sonia Munizzi ha replicato di essersi recata a suo tempo personalmente per spiegargli la situazione e come in alcune circostanze sia facile generalizzare ma in realtà i casi possono essere estremamente differenti. «Abbiamo sempre avuto la sensibilità nell'impegno dimostrato nelle Politiche Sociali- ha puntualizzato la Munizzi - ma non bisogna sempre guardare nel piatto altrui, vi sono tante situazioni che non si vedono ma emergono a Soverato ». Sulla stessa linea anche il primo cittadino, Raffaele Mancini. Così come anche le assistenti sociali concordano sul fatto che la decisione di Arcidiacono di non volersi affidare alle cure di un istituto che potrebbe fornirgli l'assistenza necessaria fa si che indiscutibilmente le difficoltà da affrontare siano diverse. Gaetano, per gli amici Tano, infatti non vuole a che saperne di lasciare la sua casa e la sua città. È una vicenda effettivamente complessa perché rimane lecito e comprensibile il desiderio di Tano. Come rimangono indiscutibili le condizioni di salute ed il bisogno di assistenza e di sostegno, ma altrettanto evidenti le difficoltà di intervento da parte di chi di dovere.

- Angela Rosa Paone - Articolo tratto dal "Quotidiano della Calabria" del 12/02/2009


La storia di Tano Arcidiacono, che ha bussato invano alla porta del Comune in cerca di contributi
Non vedente, lo aiuta solo la fede
L’uomo abita in una casa completamente degradata

SOVERATO - «Sono un cittadino come tutti gli altri». Parla Gaetano Arcidiacono, per gli amici Tano, un cittadino soveratese non vedente dalla nascita. Arcidiacono, classe 1946, vive in uno stato di grande disagio a causa delle condizioni di salute precarie. Rimasto solo nel 2000 a seguito della morte della madre, con la quale ha sempre vissuto avendo perso il padre nei primi mesi di vita, è ora accudito da due badanti: Elena, bulgara, e Tania, ucraina, che si alternano per prestargli assistenza sia di giorno che di notte. «Mi sono rivolto al nostro sindaco, Raffaele Mancini, e all'assessore alle Politiche Sociali, Sonia Munizzi - afferma Arcidiacono - presentando una domanda di sussidio, una richiesta avanzata nel giugno del 2006. Non mi hanno risposto per iscritto, ma tramite terze persone ho saputo che non posso accedere ad alcun contributo perché posseggo casa. Un'abitazione che mi sta letteralmente cadendo addosso perchè io non ho i soldi per ristrutturarla e di certo non chiedo che mi venga aggiustata. Il mio sconforto e la mia indignazione nascono dal fatto che ho saputo che sono stati assegnati contributi anche a proprietari di case. A me non hanno risposto ufficialmente, mi hanno semplicemente ignorato». È amareggiato Tano e vorrebbe avere delle risposte. La pensione di 1100,00 euro non gli è sufficiente e dall'altra parte non potrebbe essere altrimenti considerato che per le condizioni di salute in cui versa ha a suo servizio ben due badanti e che le patologie di cui soffre, diabete, atrofia celebrare ed epatopatia lo portano a prendere parecchie medicine. «Il diabete mi procura delle piaghe - sottolinea Arcidiacono - e dunque devo comprare anche delle creme per curarle. E poi devo pur mangiare. Mia mamma mi ha cresciuto con sacrifici, ma quando c'era lei non mi sono rivolto al Comune». È una storia triste quella di Tano, non certo perché lui infondi tristezza al contrario trasmette allegria e amore per la vita, è triste perché fa riflettere sul tema dell'assistenza territoriale e sui servizi sociali dei quali in genere si fa un gran parlare. Tano trascorre le sue giornate accanto alla sua radio: «Amo la musica - dice - amo cantare; a volte però mi sento depresso perché penso ai miei problemi e non so come fare per risolverli ». La fede lo aiuta a combattere ogni giorno con tante difficoltà: «Sono credente - racconta - e le domeniche vado in chiesa, mi accompagna la badante e poi mi viene a prendere. Durante la Santa Messa mi piace cantare». Quindi come occupa il tempo? «Quando da queste parti passa qualcuno - racconta - ci facciamo qualche chiacchierata e c'è in particolare un amico speciale che mi viene a trovare e che mi aiuta tanto». Un amico speciale del quale Tano non fa il nome, un amico con cui parlare, che si preoccupa per lui, un amico che gli ha sempre dimostrato di poter contare su di lui. Un amico che gli ha regalato una morbida poltrona che ha preso il posto di una scomoda vecchia sedia in cui Tano, 1.90, trascorreva le sue giornate. Anche le badanti gli sono molto affezionate: «Tano - dicono - ha un grande senso di dignità ed è sempre stato un uomo dal cuore generoso». Prima di salutarci Tano ci canta una canzone che evidenzia tutta la sua voglia di vivere e quella solarità innata che va oltre il buio dei suoi occhi. «Voglio essere un cittadino normale - ribadisce - non sono un mostro, e voglio vivere sino alla fine dei miei giorni nella mia casa e nella mia città».

- Angela Rosa Paone - Articolo tratto dal "Quotidiano della Calabria" del 10/02/2009


La Corte dei Conti mette sotto accusa la gestione Mancini
Allarme rosso sul bilancio
Il presidente del Consiglio non ne fa parola in aula

SOVERATO - Sarebbe grave l’omissione da parte del presidente del Consiglio comunale di Soverato Giancarlo Tiani che all’ultima seduta convocata giovedì 11 dicembre, non avrebbe portato in aula quella delibera della Corte dei conti in cui si palesa la grave situazione debitoria dell’ente, con un bilancio in rosso. Non solo, quanto l’organo di controllo, punto, per punto chiede conto all’amministrazione comunale della gestione finanziaria. A lanciare il j’accuse qualche giorno fa è stato proprio il consigliere di minoranza di centrosinistra progetto per Soverato Antonello Gagliardi il quale ha stigmatizzato il fatto che quella delibera era stato lo stesso presidente Tiani a inviarla a tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione il 24 novembre scorso, proprio perchè ne prendessero visione. Eppure in aula quella delibera non è mai arrivata. Non solo. Ma i consiglieri di maggioranza hanno anche approvato una variazione di bilancio e perfino il capitolato d’appalto per l’affidamento della gestione di Rsu, senza battere ciglio nemmeno di fronte all’astensione del sindaco, dell’assessore Barone e del vicesindaco Tiani. Praticamente ignorando deliberatamente quanto la magistratura contabile aveva rilevato, mettendo nero su bianco e sollecitando l’ente agli urgenti adempimenti previsti. E dalla corposa relazione del’organo di controllo si evince che «il comune di Soverato ha una situazione di cassa critica, correlata alla situazione debitoria per anticipazioni. Sin dal 2003, infattisi legge nella relazione della Corte dei Conti- i dati di cassa sono negativi, determinando necessità di ricorrere alle anticipazioni di tesoreria, rimaste sempre inestinte al 31 dicembre di ogni esercizio. Tale prassi, che concretamente sostanzia una inusuale forma di indebitamento permanente, desta perplessità in quanto l’anticipazione di cassa dovrebbe normalmente essere estinta nello stesso esercizio in cui vi si è fatto ricorso”. Parole pesanti come macigni a cui si aggiungono altri rilievi dell’organo di controllo che rileva come il Comune ha addirittura ricapitalizzato la Schillacium che gestiva i Rsu quando la società mista aveva una perdita da capogiro di 658mila euro all’anno. Senza contare che si era ricorso all’affidamento diretto del servizio senza regolare bando pubblico. E ancora nella relazione della Corte dei Conti si evince come l’organo di controllo ha avuto grande difficoltà ad avere informazioni in merito dall’amministrazione. Quasi una sorta di reticenza. Altre criticità della gestione targata Raffaele Mancini sono da riferirsi ai debiti fuori bilancio e all’esoso debito che il Comune ha maturato nei confronti della Regione per il sevizio idrico. E in merito “all’anomala gestione” effettuata dal tesoriere sino al 2007 secondo la Corte dei conti “c’è la non perfetta concordanza tra le scritture contabili dell’ente e quelle del tesoriere “ che evidenziano la criticità della gestione finanziaria tra cui il pagamento di rilevanti interessi passivi”. E la spesa del personale per l ’esercizio 2008 “allo stato degli atti non rispetta quanto previsto dall’art,3 comma 120 della legge n.244/2007”. Insomma una delibera quella della Corte dei Conti che non lascia spazio a interpretazioni di sorta ma che palesa tante incongruenze nella gestione finanziaria targata Mancini che, a questo punto, sembra fallimentare, come peraltro più volte rilevato in aula dai consiglieri di opposizione.

- Amalia Feroleto - Articolo tratto dal "Quotidiano della Calabria" del 16/12/2008


La tragedia di Gagliano Eseguita l'autopsia su Annarita
Il racconto di Rosario: accoltellato al petto mentre dormivo Indagano i carabinieri
Oggi pomeriggio i funerali della piccola a Gagliano Don Mimmo Battaglia ricostruisce la storia di Morena

Continuano le indagini dei carabinieri sulla tragedia di Gagliano. In attesa dell'udienza di convalida dell'arresto di Morena Loprete, vent'anni, la mamma accusata di aver accoltellato il convivente e di aver ucciso la figlia di appena due settimane sbattendola a terra, i militari stanno ricostruendo le tremende fasi della notte tra domenica e lunedì scorsi. In questo contesto, già nelle prime ore successive all'omicidio i militari hanno ascoltato anche Rosario Donato, l'elettricista di 23 anni che da circa 24 mesi conviveva con Morena. Il ragazzo, che ieri è stato dimesso dal reparto di chirurgia dell'ospedale Pugliese, non ha saputo fornire dettagli sulla morte della figlia ed avrebbe riferito che non ci sarebbe stato un motivo scatenante dell'aggressione, nonostante la coppia vivesse da qualche tempo una situazione difficile, che sarebbe stata aggravata dalla stress causato inevitabilmente dalla nascita della piccola Annarita. Rosario avrebbe aggiunto di essere stato accoltellato vicino al cuore mentre dormiva. Una circostanza, tutta dovviamente da verificare a cura dei Cc, che ridimensionerebbe l'entità della lite che avrebbe causato il ferimento. Si tratta, comunque, soltanto di ipotesi. Il quadro potrà essere chiarito esclusivamente dai risultati degli accertamenti tecnico-scientifici tuttora in corso e dalle dichiarazioni di Morena Loprete, che nel corso del primo interrogatorio formale avrebbe reso una ricostruzione confusa, sostenendo fra l'altro di non credere che la figlioletta fosse morta. Proprio ieri sera, all'istituto di medicina legale di Germaneto, si è tenuta l'autopsia sulla piccola a cura dell'anatomopatologo forense Giulio Di Mizio. Oggi, alle 15,30, sono previsti invece i funerali nella chiesa del Carmine, a Gagliano. Intanto si susseguono le reazioni alla tragedia. «La vicenda – afferma in una nota Michele Trematerra, capogruppo regionale dell'Udc – esprime il disagio sociale ed il degrado di un territorio che vive sulla propria pelle le contraddizioni di una forte involuzione comunitaria, rispetto alla quale la politica dovrebbe interrogarsi con più serietà e senza divisioni. Chiediamo a tutte le forze politiche di accantonare guerre di parte e di porsi, tutti insieme, una domanda sulle gravi motivazioni di un disagio che è veramente drammatico e che chiama in causa seriamente tutte le istituzioni presenti sul territorio circostante». Don Mimmo Battaglia, presidente del Centro calabrese di solidarietà, racconta invece la storia di Morena. «L'abbiamo conosciuta bambina – scrive in una nota – una bimba a cui la sorte ha dato due genitori tossicodipendenti, a cui l'Aids ha sottratto il padre prima e la mamma dopo. Una bimba a cui nessuno ha mai pensato di dare un'educazione emotiva e che è rimasta a gestire da sola un dolore trasformato in rabbia, una rabbia violenta, sorda, che ha sostituito la possibilità di ogni relazione. A 10 anni – continua don Battaglia – Morena viveva con una nonna che non aveva la capacità e la possibilità di affrontare tutto questo. A 10 anni veniva emarginata dagli altri bimbi in palestra e in piscina. A 13 anni era veramente sola al mondo». Secondo il presidente del Ccs, «il destino di Morena è come se fosse già stato scritto. E tutti quelli che l'abbiamo avvicinata – continua – in qualche modo ci sentiamo responsabili di questo destino. Non vogliamo giustificare con questo l'atto di violenza senza controllo e senza senso di cui si è resa responsabile, ma non giustifichiamo nemmeno noi stessi e la società che l'ha circondata. La sua storia poteva essere diversa...». Da qui la chiosa finale: «Ci auguriamo che si comprendano non le ragioni del gesto, ma la necessità della misericordia. Una piccola luce nel nostro cuore è accesa perché a lei venga data la possibilità di gestire quest'ennesimo profondo lutto non come "colpa" individuale e solitaria ma come responsabilità condivisa da tutti quelli che nella rabbia di Morena non hanno saputo intravedere l'urlo di dolore che l'ha sempre più isolata in un autismo cieco violento e senza confine. Vorremmo poterla vedere, magari abbracciarla in questo momento, e continuare a credere che è ancora possibile salvare quel lume di umanità che in lei è stato massacrato da una storia come tante, ma così profondamente dolorosa. E senza per questo dimenticare il dolore del ragazzo che l'ha amata, anche lui, forse involontariamente, al centro di una storia molto più grande. Piangiamo tutti la morte della piccola Annarita».

- Giuseppe Lo Re - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 03/12/2008


Il delitto di Gagliano Rosario e Morena vivevano in una casa modesta e dormivano su un lettino singolo vicino alla culla. Sulla porta una stellina sbiadita
Lui, lei, la neonata e il cane: tutti in 30 mq
Il racconto dei vicini: le liti erano frequenti. Il testimone-chiave è un poliziotto libero dal servizio

Una decina d'anime vivono intorno alla piazzetta, proprio alle spalle della chiesa del Rosario. Si conoscono tutti nel centro storico di Gagliano. Qualche coppia, alcuni bambini, per la maggior parte anziani. Case antiche, intonaci scrostati dall'umidità ma fiori alle finestre e nei balconi. Le donne che si arrampicano in salita all'uscita dalla Messa: sono le 8 del mattino e la comunità del borgo antico si risveglia attonita alla notizia che una ragazza di vent'anni, Morena Loprete, avrebbe prima ferito a coltellate e morsi il convivente Rosario Donato, 24 anni, e poi ucciso la figlioletta Annarita di appena due settimane. Alla fine di via Serra del Gonio, incastrato in un angolo, c'è il civico 42. Un portoncino di legno marrone. Nessuna targhetta, soltanto una stellina natalizia di un rosso leggermente sbiadito. Tutt'intorno il rosso vivo delle tracce di sangue, almeno undici quelle repertate dai carabinieri. E ancora il rosso di una vecchia 500 parcheggiata. Nel cestino dei rifiuti ci sono ancora i guanti di plastica dei carabinieri della scientifica. E il nastro adesivo per reggere il cartello che comunica il sequestro giudiziario dell'appartamento. In calce la firma del comandante della stazione di Gagliano, il luogotenente Martino Puccio. C'è silenzio in via Serra del Gonio. In pochi hanno voglia di parlare. «Vivevano qui da qualche tempo – racconta F.P., titolare di un laboratorio d'artigianato – sì, c'era qualche lite ma sembrava una coppia normale. Spesso incontravo Morena che portava il cane a fare i bisogni». Stella, un batuffolo bianco e marrone, era uno degli amori della ragazza. «Due giorni fa – ricorda F.P. – avevo visto per la prima volta la piccola Annarita: era con la madre, e penso la zia, sull'autobus che porta a Gagliano. Ho fatto gli auguri a Morena e le ho salutate tutt'e tre». Dopo qualche giorno la tragedia. In una notte da incubo. C'è chi – pur chiedendo di rimanere nell'anonimato – racconta di numerosi litigi tra i due, al culmine dei quali sarebbero volati anche schiaffi e pugni, e chi si limita a descrivere la ragazza come una persona vivace ed il convivente come un bonaccione. Un poliziotto libero dal servizio e giunto a Gagliano da Bologna per trovare la madre è intervenuto per primo: ha sentito le urla e visto il sangue per terra. Ed è lui il principale testimone. Un'altra vicina di casa ha intravisto qualcosa dalla finestra. «Rosario era seduto sulle scale, sanguinava – racconta ancora scossa – Morena mi ha chiesto un paio di scarpe, perché all'arrivo di carabinieri e ambulanze si trovava a piedi nudi». Lui, aggiungono i carabinieri, aveva ancora in mano il coltello che aveva strappato alla convivente. Un'arma "classica", cioè un coltello da cucina con lama di 23 centimetri. Con quello Morena ha ferito Rosario a poca distanza dal cuore, prima di avventarsi su di lui e di mordergli il lobo dell'orecchio sinistro. Morena e Rosario vivevano in quel modesto appartamento in affitto da due annetti. Trenta metri quadrati per lui, lei, la bambina e il cagnolino. All'ingresso la piccola stanza da letto. Poi un corridoio a "L". Infine il bagnetto e il cucinino. I due conviventi dormivano insieme su un lettino ad una piazza. Accanto c'era la culla di Annarita, quella che da ieri resterà vuota per sempre. Nonostante li vedessero spesso, in pochi a Gagliano frequentavano Morena e Rosario. Lui, elettricista, era spesso impegnato col lavoro. Lei pare avesse avuto qualche perplessità per una gravidanza forse imprevista. In ogni caso, la bambina è stata portata a casa dalla coppia e, come riferiscono fonti ospedaliere, il padre avrebbe assicurato il suo massimo impegno per la piccola. Comunque sia litigi continui – ammette il ten. col. Giorgio Naselli, comandante del reparto operativo del Comando provinciale dei Cc – sono stati segnalati già da parecchio tempo prima che nascesse Annarita. Sembra che ci fossero problemi economici. Una situazione di alta tensione che sarebbe via via degenerata con la nascita della piccola. «Una bambolina», definisce Annarita il capitano Raimondo Nocito, comandante della Compagnia dei carabinieri di Catanzaro. Una bambolina strappata troppo presto alla vita.

- Giuseppe Lo Re - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 02/12/2008


Era stata la squadra Mobile a chiudere il cerchio per fatti avvenuti nel 2004
Non favorirono la prostituzione
Assolti in quattro: avrebbero gestito un giro di ragazze

SOVERATO - Ognuno di loro all’interno del gruppo avrebbe avuto un suo ruolo. Un ruolo ben preciso, con tanto di compiti assegnati e ben specificati nelle carte dell’accusa ma che, tuttavia ieri mattina nell’aula al primo piano del nuovo palazzo di Giustizia, non ha retto davanti al Tribunale presieduto da Giuseppe Neri (a latere Antonio Saraco e Assunta Maiore) che ha assolto dall’accusa di favoreggiamento alla prostituzione “perché il fatto non sussiste” Salvatore Fontana, 36 anni, Armando Grande, 41 anni, Mario Severini, 73 anni e Domenico Mellace 45 anni. Assistiti rispettivamente dai loro avvocati, Giuseppe Menzica, Tiziana D’Agosto, Antonio Pagliaro e Giuseppe Costarella, i quattro uomini escono dunque di scena dal processo che li aveva visti sul banco degli imputati per alcuni episodi che si erano verificati, nel territorio soveratese tra Satriano e Soverato, nel lontano 2004 e sui quali aveva chiuso il cerchio la Squadra mobile della Questura di Catanzaro. Tutti assolti, nonostante l’ufficio di Procura rappresentato dal pubblico ministero Francesco De Tommasi, avesse chiesto per tutti tranne che per Armando Grande (per lui il sostituto procuratore aveva sollecitato l’assoluzione) la condanna a tre anni di reclusione e il pagamento di 2.000 euro di multa. Al centro della vicenda un presunto giro di prostituzione che si sarebbe consumato nel territorio soveratese circa quattro anni fa e che secondo le accuse era così ben organizzato tanto che i quattro uomini avrebbero avuto compiti ben delineati. C’era chi le accompagnava a casa, chi nei “luoghi di lavoro”, chi ancora si offriva di rifornirle la dispensa e il frigorifero, chi le aiutava durante i traslochi da un appartamento all’altro e c’era anche chi pretendeva una determinata percentuale su quanto veniva guadagnato. Ed infatti, Armando Grande avrebbe aiutato le ragazze nella gestione degli spostamenti e dei traslochi nelle abitazioni che ciclicamente venivano prese in affitto; Mario Severini, avrebbe offerto loro ospitalità, quando si presentava l’occasione, pretendendo di contro una percentuale sui proventi dell’attività di prostituzione. E ancora. Domenico Mellace, avrebbe accompagnato con il suo taxi le ragazze nei vari luoghi in cui avrebbero esercitato la prostituzione e avrebbe inoltre offerto loro assistenza procurando beni di prima necessità. Salvatore Fontana, infine avrebbe reperito le abitazioni nei vari centri del soveratese per le giovani e ne avrebbe coordinato i vari spostamenti. Ipotesi di accusa ben delineate, specificate, nel capo di imputazione che aveva fotografato un vero e proprio giro di prostituzione che sarebbe andato aventi per qualche tempo. Una presunta attività che aveva visto i quattro uomini finire nelle maglie della giustizia dalle quali ieri al termine della sentenza di assoluzione con formula ampia ne sono usciti.

Teresa Aloi - Articolo tratto da "Il Quotidiano della Calabria" del 25/11/2008


Perquisizione arbitraria, a giudizio l'ex comandante della Compagnia
La casa ispezionata era quella dell'avvocato Antonio Princi di Guardavalle

Catanzaro - È stato rinviato a giudizio con l'accusa di perquisizione e ispezioni personali arbitrarie (art. 609 c.p.) l'ex comandante della Compagnia dei carabinieri di Soverato Francesco Tocci. Il militare, difeso dall'avvocato Sorrentino del foro di Cosenza, è comparso ieri mattina davanti al giudice per le udienze preliminari Antonio Rizzuti (cancelliere Giuseppe Zarola) insieme alla parte civile, l'avvocato Antonio Princi di Guardavalle, assistito dal collega Nicola Cantafora. Il processo inizierà davanti al giudice monocratico di Catanzaro il 23 gennaio. La vicenda risale alla notte tra il 17 e il 18 novembre del 2004 quando i carabinieri effettuarono, senza successo, una perquisizione, finalizzata alla cattura di latitanti, nel palazzo dell'avv. Princi a Guardavalle. I militari per entrare in quell'antica dimora dovettero sfondare delle porte provocando - a detta del professionista - un "danno patrimoniale elevato", procedendo poi "all'apertura dei cassetti per stabilire se vi avevano soggiornato latitanti o meno". Una vicenda spinosa che s'intreccia alle indagini sulla presunta cosca mafiosa dei Gallace-Novella. I carabinieri avevano appreso attraverso la "notizia confidenziale" di un informatore che vi sarebbe stata la presenza di un latitante a Palazzo Princi, latitante la cui moglie avrebbe diversi anni prima lavorato nell'azienda agricola dell'avv. Princi. La perquisizione "a sorpresa" ebbe inizio alle tre del mattino senza interpellare i militari della stazione di Guardavalle, che la compagnia di Soverato non voleva esporre a rischi. Secondo la difesa, non si sarebbe neppure ritenuto di avvertire telefonicamente l'autorità giudiziaria, per come emergerebbe dalla dichiarazione del sostituto che ha convalidato la perquisizione. Da qui la richiesta, avanzata per due volte, di rigettare l'archiviazione del procedimento a carico dei carabinieri, avanzata dal pm. Successivamente, intervenne l'Ordine degli avvocati che chiese che la Procura generale avocasse a se l'inchiesta non solo perchè il pubblico ministero per ben due volte ha chiesto l'archiviazione del procedimento a carico dei carabinieri ma anche perchè a eseguire le indagini sul procedimento attivato da Princi sono stati delegati i carabinieri colleghi degli indagati. Contestualmente fu presentato al gip un atto di opposizione alla seconda richiesta di archiviazione che era stata avanzata dalla Procura. Nel frattempo la Procura generale accolse la richiesta dell'Ordine degli avvocati e avocò a se l'inchiesta mentre nell'ottobre del 2007 il giudice delle udienze preliminari Antonio Rizzuti rigettò la richiesta di rinvio a giudizio emessa dalla Procura generale decidendo di rinviare gli atti al Giudice delle indagini preliminari. Ma la Procura generale fece ricorso alla Corte di Cassazione che annulò l'ordinanza emessa da giudice per le udienze preliminari rimandando indietro il fascicolo per un nuovo esame. Cosa che è avvenuta ieri mattina solo per l'ex comandante della compagnia dei carabinieri di Soverato in quanto tutti gli altri militari che avevano operato quella notte, avendo eseguito solo degli ordini impartiti da un loro superiore, non avevano potere di comando. Le loro posizioni, infatti, vennero stralciate dal procedimento e archiviate.

- Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 19/11/2008


Palazzo di Vetro Il Consiglio ha approvato il piano di riparto per il diritto allo studio per l'anno 2008: pochi i fondi trasferiti dalla Regione all'ente intermedio
Due milioni di euro alle scuole provinciali
Sono sufficienti solo per i servizi fondamentali: mensa, convitti, scuolabus, handicap e alunni stranieri

Catanzaro - I fondi sono pochi. Le esigenze delle scuole tante. Ecco perchè c'è la necessità di pianificare in modo adeguato le risorse da destinare agli istituti catanzaresi. I 2.081.200 euro trasferiti dalla Regione alla Provincia sono appena sufficienti a soddisfare gli interventi previsti dalla legge, così gli uffici provinciali dell'assessorato alla Pubblica istruzione, nello stilare il piano provinciale di riparto per il diritto allo studio per l'anno 2008, hanno dato priorità ai servizi fondamentali che non possono essere interrotti da parte dei Comuni. In particolare, il servizio mensa determinato sulla base del parametro di 0,52 euro a pasto per 180 giorni all'anno, per la previsione della spesa storica sostenuta dai comuni, aumentata del 10% in virtù delle possibili varianti; i servizi abitativi con un contributo di 900 e 200 euro rispettivamente per i convittori ed i semiconvittori; il sostegno alla frequenza dei disabili attraverso il contributo per l'acquisto di ausili speciali e didattici particolarmente onerosi; il trasporto scolastico con contributi importanti per l'acquisto di scuolabus; il sostegno per l'inclusione degli studenti stranieri attraverso attività di supporto e sostegno, inserimento e alfabetizzazione linguistica. Nello specifico, per il servizio mensa sono stati stanziati 889.155 euro (i pasti previsti per l'anno 2008 sono 1.884.322); per i convitti 146 mila euro; per l'acquisto di scuolabus 328.300 mila euro, per il supporto a situazioni di handicap 478.351 euro e infine per l'inserimento degli alunni stranieri 53.486 euro. Il tutto per un totale di 1.895.294 euro. In particolare, i fondi destinati ai convitti saranno così divisi: 84 mila euro andranno al convitto di Soverato (che ha 90 convittori); 12 mila euro andranno al convitto di Falerna (che ha 20 convittori e che dal settembre 2008 ha chiuso i battenti); e infine 50mila euro andranno al convitto di Catanzaro (50 convittori). Per quanto riguarda invece i contributi relativi all'acquisto di scuolabus, i comuni che avranno i nuovi pulmini sono Satriano, Cicala, Montepaone, Falerna, Tiriolo e Marcellinara. Una somma ingente è quella destinata ai contributi per la frequenza dei disabili: in quasi tutte le scuole provinciali arriveranno infatti ausili per la psicomotricità, computer, tastiere speciali e software speciali, ausili didattici, seggioloni posturali, bretelle per seggioloni, video ingranditori, schermi speciali, facilitatori di comunicazione, tavoli ergonomici, lavagne interattive, giochi di psicomotricità, monitor con touch screen, carrozzelle, set musicali, e anche educatori e logopedisti. Per quanto riguarda invece i contributi per l'inserimento degli alunni stranieri, 10 mila euro andranno al plesso di Olivadi dell'Istituto comprensivo di San Vito Jonio per il progetto "Benvenuto in Italia"; al Comune di Platania verranno consegnati invece 5mila euro per aiuti ai figli emigrati, mentre al Comune di San Mango d'Aquino andranno 7.746 euro sempre per iniziative a sostegno dei figli di emigrati. Aiuti alle famiglie degli alunni extracomunitari andranno invece al Comune di Sellia Marina, in particolare 3mila euro, mentre all'Itc "Calabretta" di Soverato, in rete con l'Istituto comprensivo di Davoli, con il progetto "Diversità come ricchezza" arriveranno 17 mila euro; alla Direzione didattica II Circolo di Soverato invece arriverà un contributo di quasi 11mila euro per un progetto di integrazione degli alunni stranieri. Per quanto concerne la qualificazione dell'offerta formativa, la Provincia non ha ancora definito la graduatoria dei progetti idonei ad essere ammessi al finanziamento, dato che la commissione tecnica non ha ancora concluso l'esame dei 167 progetti presentati dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. «Il Piano di ripartizione è la base che deve garantire l'accesso al sistema d'istruzione facilitandone l'inserimento e promuovendo, in senso positivo, il percorso educativo e di formazione di ogni studente – ha affermato Lorenzo Andrea, presidente della VII commissione provinciale pubblica istruzione – il diritto allo studio sarà oggetto continuo di attenzioni e studi perché siamo tutti mossi dalla convinzione che la scuola pubblica è l'istituzione nella quale ogni individuo affronta il proprio percorso di crescita apprendendo le più importanti regole di condotta morale e comportamentale e noi dobbiamo garantire quest'istituzione a tutti, facilitandone l'accesso ed il percorso a tutti i cittadini indipendentemente da ogni provenienza sociale e premiando, nell'arco dello sviluppo della crescita di ogni soggetto, i più meritevoli». «La materia del diritto allo studio è certamente tra le più importanti – ha aggiunto Lorenzo Andrea – e forse, più di altre, riguardando servizi imprescindibili per l'organizzazione del sistema scuola, necessita e merita un'analisi attenta ed un monitoraggio più che costante. L'attività della settima commissione, competente in materia, ha lavorato in questa direzione. In tempi non sospetti abbiamo denunciato una forte diminuzione dei fondi previsti dalla Regione dopo il trasferimento della delega in oggetto chiedendo un incontro con l'assessore Cersosimo finalizzato a sensibilizzare il Governo regionale e sottolineando le attenzioni, rassicurando gli utenti che questa amministrazione riserverà sempre nei confronti di questa materia. Il diritto allo studio infatti – prosegue il presidente della VII commissione consiliare – rappresenta il vero punto sul quale intervenire per garantire a tutti gli studenti adeguati mezzi per poter affrontare il proprio percorso formativo e di crescita, l'unico mezzo per attuare concretamente, dalla base, il primo principio, sul quale questo settore, come penso tutti, dovrebbe basarsi, la meritocrazia. La meritocrazia che per essere portata avanti, in questa materia, necessita oltre che di un forte rilancio culturale degli addetti ai lavori, anche a livello nazionale, di risorse economiche importanti che possano fare fronte alle numerose e differenti esigenze e difficoltà di cui oggi la popolazione è protagonista. Ecco perché compito della VII commissione e dell'assessorato competente sarà quello di essere sempre attento e pronto a reperire risorse e strumenti utili in questo campo, anche attraverso un dialogo serio con la Regione e con i nostri rappresentanti nazionali cercando sempre di costruire piattaforme quasi permanenti di concertazione e discussione».

- Luigina Pileggi - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 19/11/2008


Tagli e accorpamenti, la mappa delle scuole
Abolizione di pluriclassi, aggregazione dei plessi sottodimensionati e creazione di consorzi tra i Comuni

Catanzaro  Inizia a farsi sentire la riforma della scuola Gelmini in provincia di Catanzaro. Dopo una prima conferenza d'ambito tra gli amministratori di "Palazzo di Vetro", sindaci, dirigenti scolastici e dirigenti dell'Ufficio scolastico provinciale, ora si passa alla fase due: riorganizzare e accorpare. La Provincia di Catanzaro, così come disposto dalla Regione Calabria stilando i criteri dimensionamento, ha infatti predisposto la bozza di accorpamento per le scuole primarie sparse su tutto il territorio provinciale. Per adesso solo una bozza, in quanto i dati in possesso dall'Ente intermedio non sono aggiornati e per questo è stato chiesto ai sindaci di fornire nel più breve tempo possibile i dati attuali, per apportare le eventuali modifiche al piano stilato. Tagli e ridimensionamenti che seguono i criteri stabiliti dalla Regione che prevedono l'accorpamento delle istituzioni scolastiche con un numero di alunni inferiore ai parametri ministeriali (al di sotto dei 250 alunni); la riduzione della maggior parte dei casi delle verticalizzazioni comprendenti istituti di scuola secondaria superiore; l'aggregazione delle scuole secondarie superiori per garantire maggiore conformità di indirizzo formativo. Criteri che si rifanno al Dpr 233 del 1998, che stabilisce che per acquisire e mantenere la personalità giuridica gli istituti «devono mantenere una popolazione prevedibilmente stabile per almeno un quinquennio, compresa tra 500 e 900 alunni». Ciò comporterà l'unificazione delle scuole che non raggiungono gli indici prefissati. La popolazione scolastica si «abbassa», grazie a due deroghe, per i comuni montani, nonché per le aree geografiche contraddistinte da specificità etniche o linguistiche, comportando la riduzione del parametro numerico a 300 alunni. Sono inoltre concesse deroghe nelle province il cui territorio è per almeno un terzo montano, in cui le condizioni di viabilità statale e provinciale siano disagevoli e in cui vi sia dispersione e rarefazione di insediamenti abitativi. «È opportuno – è stato detto nel corso dell'incontro che si è svolto a Palazzo di Vetro – relativamente alle scuole Primarie che insistono su piccoli Comuni vicini tra loro, che le Amministrazioni comunali si consorzino tra loro per rendere possibili o migliorare i servizi. Ciò consentirebbe la riduzione di numerose sezioni staccate o plessi di scuola materna, elementare e media con pochissime classi. Qualora i Comuni si consorziassero le somme disponibili sarebbero più o meno raddoppiate per un identico servizio da fornire per lo stesso numero di classi. E ugualmente possibile pensare di mantenere la situazione invariata, lasciando in ciascun Comune un solo ordine di scuola (ad esempio solo materna e/o elementare in un comune e solo media nell'altro)». Tra i criteri prospettati dai dirigenti della Provincia, prevedere nei Comuni l'eventuale suddivisione del territorio comunale in bacini di utenza evitando che sullo stesso bacino insistano due o più scuole dello stesso ordine e grado o la cui offerta formativa sia assimilabile, privilegiando quindi il mantenimento degli istituti comprensivi di scuola dell'Infanzia e del ciclo primario d'istruzione di scuole già unificate, o l'aggregazione orizzontale con scuole dello stesso grado; accorpare i plessi sottodimensionati; prevedere l'abolizione delle pluri classi. In base a tutto ciò, e soprattutto in base alla normativa vigente, la Provincia ha predisposto la bozza con le proposte di accorpamento per tutti i distretti. Queste le ipotesi.

DISTRETTO N. 1 Catanzaro: Convitto Galluppi con 606 alunni; scuola media "Pascoli" (578 alunni); scuola media "Vivaldi" (594 alunni); I.C. comprendente media "Mattia Preti" insieme alle scuole Infanzia e Primaria Corvo (674 studenti); I.C. comprendente "Aldisio" accorpato con Infanzia e Primaria di Pontepiccolo, Infanzia e Primaria Stadio, media Anile (570); I.C. comprendente "Patari" e "Rodari" (633); I.C. comprendente media "Mazzini" insieme al II Circolo scuole dell'Infanzia Carbone, Fontana Vecchia, Cilea; scuole Primarie Maddalena, Galuppi, Stratò; scuole medie "Mazzini", Chimirri per un totale di 502 alunni. I.C. comprendente media "Manzoni" insieme al III Circolo scuole dell'Infanzia: Pontegrande, Bambinello Gesù, Ianò, S. Elia, Piterà; scuole Primarie: Pontegrande, Bambinello Gesù, Ianò, S. Elia; scuole Medie: Manzoni per un totale di 715 alunni. I.C. comprendente Sala accorpato al IV Circolo, scuole dell'Infanzia: Campagnella, Marincola Pistoia, S. Anna, Piano Casa; scuole Primarie: Campagnella, Samà, S. Anna, Piano Casa; scuole Medie: Sala per un totale di 576 studenti. I.C. comprendente V Circolo insieme a Lampasi scuole dell'Infanzia: D'Errico, S. Antonio, Campanella, Beato da Seminara; scuole Primarie: D'Errico, S. Antonio, Campanella; scuole Medie: Lampasi per un totale di 776 alunni. VI Circolo (940). I.C. comprendente VII Circolo accorpato alla media Siano; scuole dell'Infanzia: Siano Nord, Siano Sud, Cava, Santo Ianni; scuole Primarie: Siano Nord, Siano Sud, Cava, Santo Ianni; scuole Medie: Siano per un totale di 536 studenti.

Distretto n.2 Chiaravalle Centrale: unico Istituto comprensivo comprendente tutte le scuole di Chiaravalle per ordine e grado, con scorporo delle scuole di Argusto, Gagliato e Petrizzi per un totale di 675 alunni. San Vito sullo Jonio: unico Istituto comprensivo comprendente le scuole di ogni ordine e grado di S. Vito, Argusto, Cenadi, Gagliato, Olivadi, Palermiti e Petrizzi per un totale di 523. Caraffa , paese a minoranza linguistica, avrà un unico Istituto comprensivo con Cortale (396). Borgia avrà un unico Istituto comprensivo con 868 alunni. Girifalcoavrà un unico Istituto comprensivo aggregato con Amaroni per un totale di 708 alunni. Per Squillace ci sono due ipotesi: un Istituto omnicomprensivo con Stalettì, Vallefiorita e Istituto d'Arte (843), oppure un Istituto comprensivo con Stalettì e Vallefiorita e scorporo dell'Istituto d'Arte che si andrebbe ad accorpare all'Istituto d'istruzione superiore di Girifalco (748).

DISTRETTO N. 6 Per Falerna, comune montano, e Gizzeria , comune a minoranza linguistica, c'è l'ipotesi di creare un unico Istituto comprensivo, al fine di rafforzare l'Istituzione scolastica nel tempo (829 alunni). Lamezia Terme: scuola media "Ardito" (620); scuola media "Pitagora" (692); media "Manzoni" insieme a parte del III Circolo (scuole dell'infanzia e primarie di S. Teodoro e l'infanzia di Magolà) per un totale di 743 alunni; I Circolo accorpato con l'Infanzia di via Po (876); II Circolo (649); IV Circolo: scuole dell'Infanzia Piazza Diaz, Platania, Mercuri Tedesco; scuole Primarie Borrello, Platania, Mercuri Tedesco; scuole medie: Fiorentino, Platania per un totale di 672; V Circolo (602); VII Circolo insieme al VI Circolo (785); IX Circolo accorpato al "Gatti" (800); Istituto comprensivo Lamezia Terme Nicotera (753); Istituto comprensivo Sant'Eufemia (540). San Pietro a Maida unico istituto con 435 alunni.

DISTRETTO N. 10 Petronà, Belcastro e Andali avranno un unico istituto con 521 alunni. Sersale e Cerva un unico Istituto comprensivo con 692 studenti. Taverna (con scorporo delle scuole di Albi) avrà un unico Istituto comprensivo (567). Zagarise sarà accorpato con Albi (360).

DISTRETTO N. 11 L'istituto di Montepaone sarà accorpato con quelli di Gasperina e Montauro (654). Unico istituto anche a S. Andrea Jonio, Isca, S. Sostene e Davoli (760 alunni). A Soverato ci sarà un Istituto comprensivo comprendente il I Circolo di Soverato e quello di Satriano (692); Istituto comprensivo comprendente II Circolo di Soverato accorpato con la scuola media "Foscolo" (618).

DISTRETTO N. 12 Gimigliano, comune montano, avrà un unico istituto con 284 alunni. L'istituto di Marcellinara sarà aggregato a quello di Amato, Miglierina e Settingiano per un totale di 626 alunni. Serrastretta sarà insieme a Carlopoli e S. Pietro Apostolo (734 alunni). Infine, Soveria Mannelli sarà accorpata a Decollatura (604). Tutte le scuole di Tiriolo andranno con Gimigliano (719).

- Luigina Pileggi - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 15/11/2008


Secondo uno studio pubblicato su “Il Sole 24 ore” relativo al reddito pro capite delle dichiarazioni Irpef
Soverato è risultata la città più ricca di tutta la provincia di Catanzaro
Mancini: da noi non c’è crisi quindi nessuno si lamenti. I commercianti: siamo alla frutta

Soverato è la città più ricca della provincia di Catanzaro. È quanto emerge da uno studio effettuato dal quotidiano economico “Il sole 24 ore”, tenendo in considerazione il reddito pro capite in base alle dichiarazioni Irpef. Un dato importante, che è stato commentato a caldo dal primo cittadino Raffaele Mancini e dagli operatori commerciali della cittadina jonica. «Il sondaggio – afferma Mancini – dimostra che a Soverato non c’è crisi economica. Un dato attendibile, che deve far smettere ogni tipo di lamentela, soprattutto dai commercianti, che sostengono di non farcela ad arrivare a fine mese. Se gli affitti salgono, vuol dire che la domanda è consistente. L’economia è fatta di numeri, e nessuno può arrogarsi il diritto di affermare il contrario. È ora di smetterla con i piagnistei e le lamentele. Prima per l’euro dei parcheggi a pagamento, ora per i prezzi degli stabilimenti balneari. A Soverato, secondo “Il Sole 24 ore” dal 1999 ad oggi si è registrato un aumento del reddito pro capite pari a circa il 16%». «In tutto questo – ha proseguito il primo cittadino di Soverato – certamente, c’è anche chi non riesce davvero a sbarcare il lunario. Mi riferisco soprattutto ai dipendenti statali con famiglie mono reddito. È vero di contro che i commercianti devono smetterla di piangersi addosso e guardare i dati diffusi dal blasonato quotidiano nazionale». Se da un lato il sindaco si dice soddisfatto per il quadro generale, dall’altro i commercianti di Soverato, non la pensano proprio così e affermano: «Il commercio a Soverato è quasi morto – affermano rammaricati gli operatori economici della città – con gli affitti sempre più salati non riusciamo a sopperire a tutte le spese e le tasse che ci vengono imposte. Nei nostri negozi, la gente per lo più sosta per guardare ma difficilmente acquista. La situazione migliora leggermente in questo periodo, ma non è tale da poter dire che il commercio funziona e che Soverato è la città più ricca della provincia di Catanzaro ». Pareri dissonanti tra sindaco e operatori che, sicuramente, apriranno più d’una discussione a tema. Il dato diffuso dal quotidiano nazionale “Il Sole 24 ore” per Soverato, è nettamente in contro tendenza con le altre realtà della regione. Basti pensare, infatti, che la provincia di Catanzaro è al quart’ultimo posto della classifica nazionale per redditi più bassi d’Italia. L’ottima posizione di Soverato, conferma il buon tenore di vita e la crescita esponenziale dei servizi che la cittadina jonica riesce a offrire. Degno di nota, anche il terzo posto di Montepaone che, dopo Soverato e Catanzaro, è il paese a maggior crescita. Le dolenti note, riguardano, invece, Chiaravalle Centrale che secondo il quotidiano economico il reddito medio pro capite tra il 1999 e oggi è diminuito di circa il 20%. «Una grande soddisfazione – ha concluso il primo cittadino della “Perla dello Jonio”, Raffaele Mancini – che ci consente di affermare il fatto che Soverato si può considerare un’isola felice senza l’ombra della crisi economica». È necessario stabilire, con tutto il rispetto dei dati pubblicati dal quotidiano economico “Il Sole 24 ore” se nella realtà è proprio così, oppure no.

- Cesare Barone - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 21/08/2008


Soverato Mancini e Paolo Abramo
Rifiuti, concluse le indagini per 26 persone
I reati ipotizzati sono abuso d’ufficio, truffa, falsità ideologica, frode nelle pubbliche forniture e corruzione

CATANZARO. Amministratori, imprenditori, tecnici e pubblici ufficiali risultano coinvolti nell’inchiesta del sostituto procuratore della Repubblica Luigi De Magistris relativa gestione della raccolta dei rifiuti nel Comune di Soverato, ma anche in quelli di Guardavalle e Stalettì. Dalla Procura di Catanzaro è partito l’avviso della conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 26 persone, tra le quali il sindaco di Soverato, Raffaele Mancini; nove amministratori del comune ionico; il segretario della sezione regionale Calabria dell’Albo nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti, Aldo Semeraro; il presidente della stessa sezione, Paolo Abramo; il vice presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato della Schillacium Spa, Maurizio Innocenzo Mazzotta; il presidente del consiglio di amministrazione della Schillacium, Nicola Giuseppe Bosco; il notaio soveratese Antonio Andreacchio; imprenditori; un consulente dell’Ufficio del commissario per l’emergenza ambientale; dipendenti dei Comuni di Soverato, Stalettì e Guardavalle. Diversi i reati contestati, a vario titolo, nel provvedimento di conclusione delle indagini, contro il quale gli indagati potranno presentare una memoria difensiva entro venti giorni. In particolare, i reati vanno dal concorso, all’abuso di ufficio, passando per truffa, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica e materiale in atto pubblico e in atto privato, malversazione a danno dello Stato, frode nelle pubbliche forniture, corruzione per un atto di ufficio. Secondo le indagini, che riguardano reati che sarebbero stati compiuti tra il 2002 e il 2003, ricostruiti anche attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, la Schillacium Spa, società mista pubblico-privata che gestisce la raccolta dei rifiuti nel comprensorio del Soveratese, sarebbe stata favorita nell’aggiudicazione del servizio di raccolta a Soverato, ma anche per alcuni servizi che riguardano i Comuni di Stalettì e Guardavalle. Secondo le accuse contenute nell’avviso di conclusione indagini, notificato a ventisei indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei rifiuti nel soveratese, gli amministratori del Comune di Soverato avrebbero violato la legge sull'adozione di procedure di evidenza pubblica per l’affidamento di appalti e servizi pubblici. In particolare, nel 2002, il Consiglio comunale avrebbe adottato la delibera con cui affidava il servizio alla Schillacium, con un ingiusto danno, secondo le accuse, nei confronti di altre due società che avevano presentato loro offerte per l’affidamento diretto, procedendo anche all’affidamento diretto che non sarebbe stato previsto dalla norma. Tra l’altro, sempre secondo l’inchiesta, il sindaco di Soverato, Raffaele Mancini, avrebbe utilizzato le offerte delle altre ditte, che dovevano rimanere segrete, per consentire alla Schillacium di presentare un’offerta più vantaggiosa, predisponendo anche una sorta di pre-gara. La stessa società pubblico-privata non avrebbe provveduto nemmeno a rispettare l'assunzione di sei lavoratori socialmente utili, per i quali avrebbe ricevuto un contributo regionale, dal momento che dopo il periodo di prova avrebbe licenziato tre dei sei assunti inizialmente, senza sostituirli con altro personale e mantenendo lo stesso contributo. L’appalto alla Schillacium, per la gestione della raccolta dei rifiuti solidi urbani in modo indifferenziato e con i servizi connessi, è stato affidato su un’offerta pari a un miliardo e settecento milioni delle vecchie lire, senza passare, dunque, da una gara ad evidenza pubblica. Le contestazioni nei confronti di Abramo e Semeraro, responsabili dell’albo regionale, sono legate alla falsità ideologica in certificati, commessa nella loro qualità di servizio di pubblica utilità. In particolare, i due avrebbero inserito alcuni mezzi della Schillacium nell’albo nazionale nonostante la documentazione non fosse regolare. Al vice presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato della Schillacium Spa, Maurizio Innocenzo Mazzotta, viene contestata anche la frode nelle pubbliche forniture, dal momento che, nei Comuni di Soverato e Guardavalle, non avrebbe fatto effettuare il servizio di lavaggio dei cassonetti previsto nel servizio, mentre a Guardavalle avrebbe subappaltato la raccolta differenziata senza alcuna comunicazione. Nei confronti dello stesso Mazzotta e di un ex assessore comunale soveratese, Francesco Lorenzo, le contestazioni riguardano anche la corruzione per un atto di ufficio, dal momento che l’allora amministratore avrebbe tentato di intervenire sugli uffici dell’ente comunale per sollecitare una liquidazione dei mandati di pagamento a favore della società, oltre che per sostenere l'aumento di capitale, in cambio della sistemazione di un familiare. In riferimento al notaio Andreacchio, il pm ipotizza il reato di concorso e di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico, dal momento che lo stesso avrebbe fatto risultare la redazione di un verbale di assemblea straordinaria della Schillacium che sarebbe stato preparato diversi giorni prima, e non con la sua partecipazione all’assemblea sin dall’inizio, come invece risulterebbe dallo stesso verbale. I reati di concorso formale e abuso di ufficio sono, infine, contestati nei confronti di Antonio Barletta, consulente dell’ufficio del commissario per l’emergenza ambientale, ex assessore al Comune di Guardavalle e sindaco effettivo della Schillacium. L’uomo non si sarebbe assentato nelle deliberazioni comunali riguardanti i rapporto tra la società e l’amministrazione comunale, mentre all’interno dell’ufficio del commissario avrebbe fatto «quadrare» la quantità dei rifiuti differenziati e fatturati dalla Schillacium.

- Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 28/05/2008


Già iniziate le verifiche sui documenti dopo le perquisizioni di martedì. Non è esclusa l'iscrizione di nuove persone nel registro degli indagati
Sorical, montagne di atti al vaglio del pm
L'accusa ipotizza il computo nella tariffa a carico degli utenti di investimenti non effettivamente realizzati

Catanzaro - È all'esame del pm di Catanzaro Luigi De Magistris e degli investigatori della Guardia di Finanza il materiale sequestrato martedì nel corso delle perquisizioni disposte dallo stesso magistrato nell'ambito della nuova maxi-inchiesta su presunte irregolarità nell'affidamento dei lavori di manutenzione della rete idrica calabrese. Fra la montagna di carte acquisite nella sede della Sorical, la società pubblico-privata che gestisce il settore idrico in Calabria, ed in quattro società private, gli investigatori ritengono di poter trovare, come ha scritto lo stesso pm nel decreto di perquisizione, riscontri probatori e ulteriori elementi di prova, oltre a elementi che consentano l'esatta ricostruzione delle dinamiche investigative ed in particolare le «relazioni economico-finanziarie illecite ed i contatti anche di tipo occulto tra i soggetti coinvolti». Secondo l'accusa, che procede per i reati di abuso d'ufficio, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e turbata libertà degli incanti, l'affidamento dei lavori di manutenzione della rete idrica sarebbero stati affidati ad un consorzio di imprese ("Giordano Grical") che si sarebbe aggiudicato gran parte degli appalti nonostante agli stessi concorressero numerose ditte. Un meccanismo, è l'ipotesi investigativa, reso possibile dalla partecipazione di numerose aziende comunque collegate tra loro. Undici gli indagati: Gianluca Zavagli, 37 anni, commercialista di Cesenatico; Rosalba Carone, 46, moglie dell'imprenditore Antonio Longo ucciso lo scorso 26 marzo; Antonio Andreacchio, 56 anni, notaio residente a Badolato (Cz); Felice Maria Filocamo, 80 anni, ex presidente della Sorical; Raimondo Luigi Besson, 63 anni, ex amministratore delegato della Sorical; Claudio Caruso, 51 anni, di Trenta (Cosenza), dirigente dell'assessorato regionale ai Lavori pubblici e responsabile dell'ufficio gare; Maria De Cicco, 52 anni, moglie di Caruso e componente del Cda del consorzio "Giordano Grical"; Francesco Francavilla, 53 anni, di Aprigliano (Cosenza), componente di commissione nell'aggiudicazione di alcune gare d'appalto; Nicola Fiorentino, 43 anni, di Montepaone (Cz); Tommaso Laporta, 55 anni, di Botricello (Cz), dirigente regionale e responsabile della Sorical per la provincia di Catanzaro; Carmelo Salvino, dirigente regionale, 55 anni, di Rogliano (Cs). Non è da escludere che, esaminato il materiale sequestrato, il pm decida di ascoltare qualcuno degli indagati. Ed è possibile anche che nel registro degli indagati vengano appuntati altri nomi. Nel suo provvedimento, De Magistris evidenzia che l'indagine riguarda appalti e commesse in lavori pubblici di «primaria rilevanza in settori fondamentali di interesse pubblico, in particolare quello delle acque, bene primordiale che vede la popolazione calabrese, ancora una volta, vittima di condotte delittuose di imprenditori, funzionari pubblici e persone inserite a vari livelli istituzionali, alcuni dei quali in corso di identificazione, che vanno ad incidere su interessi vitali dell'utenza». De Magistris fa anche una disamina dei rapporti tra la Sorical e la Regione e ipotizza che gli uffici regionali, che sono preposti anche al controllo dell'operato della società mista, non avrebbero avuto contezza degli investimenti effettuati. Inoltre il pm ritiene che, non essendo stati gli uffici regionali in grado di fornire i dati relativi alla rendicontazione dello stato di attuazione degli investimenti effettuati dalla Sorical per il quinquennio 2005/2009, possa consumarsi «una truffa ai danni dei cittadini calabresi che vedrebbero computati, nel calcolo della tariffa relativo al costo dell'acqua all'ingrosso, investimenti non effettivamente realizzati o comunque lavori di manutenzione ordinaria passati per investimenti».

- Giuseppe Lo Re - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 15/05/2008


Raffica di perquisizioni tra la Calabria e l'Emilia Romagna. Finiscono a sott'accusa dirigenti pubblici, imprenditori e un notaio
Appalti sospetti alla Sorical, 11 indagati
Un mega-consorzio sarebbe stato creato per ottenere commesse nell'ambito del servizio idrico regionale

Catanzaro - Perquisizioni in uffici e abitazioni, sequestri di documenti e supporti informatici, imprenditori, dirigenti regionali, ex responsabili della Sorical e un notaio raggiunti da avvisi di garanzia. C'è un pentolone ancora tutto da scoperchiare secondo il pm Luigi De Magistris nell'attività svolta dalla Sorical, la società mista pubblico-privata costituita nel 2003 dalla Regione per la gestione del servizio idrico calabrese. I decreti di perquisizione firmati dal sostituto procuratore di Catanzaro sono stati eseguiti ieri mattina dai finanzieri del nucleo provinciale di polizia tributaria. Undici gli indagati: Gianluca Zavagli, 37 anni, commercialista di Cesenatico; Rosalba Carone, 46, moglie dell'imprenditore Antonio Longo ucciso lo scorso 26 marzo nel corso di un agguato di tipico stampo mafioso sulla statale Catanzaro-Lamezia Terme; Antonio Andreacchio, 56 anni, notaio residente a Badolato, in provincia di Catanzaro; Felice Maria Filocamo, 80 anni, ex presidente della Sorical, residente a Roma; Raimondo Luigi Besson, 63 anni, ex amministratore delegato della Sorical, già coinvolto nell'inchiesta sulla gestione della società "Acqualatina"; Claudio Caruso, 51 anni, di Trenta (Cosenza), dirigente dell'assessorato regionale ai Lavori pubblici e responsabile dell'ufficio gare; Maria De Cicco, 52 anni, moglie di Caruso e componente del consiglio di amministrazione del consorzio "Giordano Grical"; Francesco Francavilla, 53 anni, componete di commissione nell'aggiudicazione di alcune gare d'appalto; Nicola Fiorentino, 43 anni, di Montepaone (Catanzaro); Tommaso Laporta, 55 anni, di Botricello (Catanzaro), dirigente regionale e responsabile della Sorical per la provincia di Catanzaro; Carmelo Salvino, dirigente regionale, 55 anni, di Rogliano (Cosenza). I reati contestati, a vario titolo, sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, turbata libertà degli incanti e abuso d'ufficio in concorso. Le perquisizioni hanno riguardato, nel dettaglio, le abitazioni e gli uffici di Felice Maria Filocamo e del notaio Andreacchio, davanti al quale sono stati sottoscritti nel 2003 la costituzione della Sorical, la convenzione con la Regione per l'affidamento del servizio acquedottistico regionale e ancor prima la costituzione del consorzio "Giordano Grical", con sede a Cosenza. E ancora, le Fiamme gialle sono state tra la Calabria e l'Emilia Romagna nelle sedi delle società "Tecnovese", (Ravenna), "Tecnovie" (Montepaone), "Tallura" e "Ni.Gi. immobiliare", negli uffici del consorzio "Giordano Grical" e della Sorical, nelle abitazioni e negli uffici di Maria De Cicco e Claudio Caruso (marito e moglie), Raimondo Besson e Francesco Francavilla. Le verifiche si sarebbero sviluppate da un'altra inchiesta, che vede tra gli indagati Tommaso Laporta. Nel mirino di De Magistris, che per formulare le accuse si è avvalso anche delle dichiarazioni di alcuni dirigenti regionali, c'è la constatazione che gran parte delle società partecipanti alle gare d'appalto espletate sia dalla Regione che dalla Sorical sarebbero ricollegabili tra loro e avrebbero interessi anche con persone preposte ad uffici pubblici. L'attenzione degli investigatori si è concentrata, in particolare, sulla costituzione del consorzio "Giordano Grical", avvenuta due mesi prima della convenzione tra la Sorical e la Regione. Nella ragione sociale del consorzio, secondo l'accusa antecedente alla decisione di affidare alla Sorical la gestione del settore, sarebbe stata inserita la fornitura dei servizi alla stessa Sorical e agli Ato, anticipando, di fatto, quello che sarebbe avvenuto due mesi più tardi. Nel provvedimento di perquisizione e contestuale avviso di garanzia, si evidenzia che sono 23 le società che compongono il consorzio con sedi in diversi centri calabresi, tra i quali Reggio, Gioia Tauro, Montepaone, Portigliera, Melissa, Castrolibero, Fiumefreddo Bruzio, Dipignano, Rende, Soverato e Satriano. Di fatto, secondo le ipotesi sostenute dall'accusa, nella gran parte dei casi gli appalti venivano aggiudicati con ribassi non superiori al 3%, in quanto alle gare avrebbero partecipato solo aziende che componevano il consorzio. Il sistema avrebbe approfittato della compiacenza di settori pubblici. Una delle società perquisite dalla GdF è la" Tecnovese", di cui era amministratore delegato Antonio Longo, l'imprenditore ucciso a colpi di fucile il 26 marzo scorso sulla statale 280. La "Tecnovese", fra l'altro, era impegnata nei lavori di costruzione della nucva sede della stessa Sorical a Germaneto di Catanzaro.

- Giuseppe Lo Re - Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 14/05/2008


Parlano i genitori di Barbara, ammazzata sotto casa
«Adesso la giustizia faccia davvero il suo corso»

Catanzaro - Telecamere, flash dei fotografi, interviste: loro malgrado Giuseppe Bellorofonte e Lucia Cosentino sono entrati nel tritacarne dei media. Accompagnati dall'avvocato Enzo De Caro, che ha formalizzato nei giorni scorsi la costituzione di parte civile nel corso del processo davanti al gup di Catanzaro, i genitori di Barbara sono stati ospiti ieri di "Domenica In". Rientrati all'aeroporto di Lamezia Terme, li attendeva una troupe di Mediaset. E ancora mille telefonate da giornali, tv locali, agenzie di stampa. Loro, Giuseppe e Lucia, non hanno nascosto l'emozione. «Ho saputo del nuovo arresto di Campise», ha detto Giuseppe Bellorofonte. «Cosa ho pensato? Ho pensato che quello che è accaduto conferma tutto ciò che abbiamo sempre sostenuto». Il papà di Barbara si è detto «contento» ma non soddisfatto. «Adesso – ha aggiunto – non rimane che sperare che la giustizia faccia il suo corso e lo faccia veramente come deve farlo. Quanto accaduto nelle ultime settimane è stato uno scandalo, come confermano le notizie delle ultime ore». «Conoscendo il tipo, il nuovo arresto di Campise non ci ha sorpresi più di tanto», ha rimarcato Lucia Cosentino. La mamma di Barbara chiede giustizia. «È giusto – dice al telefono – che Campise ritorni dove stava: a prescindere dall'accusa, è giusto che stia in carcere. Anzi, sarebbe stato meglio se non fosse uscito per niente dalla sua cella. È il minimo che la giustizia potesse fare». Infine lo sfogo di una madre colpita dal dolore più grande: «Non potevamo accettarlo – ripete più volte – Non potevamo proprio accettarlo...». «Non è possibile – ha quindi tirato le somme il marito – che una ragazza giovanissima possa morire così». Erano stati proprio Giuseppe e Lucia, con una lettera inviata alla "Gazzetta del Sud", a sollevare il caso sulla scarcerazione di Campise. Raccontarono di aver visto passeggiare liberamente il reo confesso dell'omicidio di loro figlia. «Ed era tranquillo – aggiunse Giuseppe nei corridoi del Tribunale, al termine della prima udienza davanti al gup –. Era tranquillo come se non fosse successo niente. È una cosa che proprio non mi va giù: la giustizia tutela gli assassini. È veramente una vergogna». Sul fronte giudiziario, l'avv. De Caro crede che il nuovo arresto di Campise possa avere intrecci col processo in corso per l'uccisione di Barbara. «Se dovesse confermarsi l'ipotesi accusatoria che ha portato al nuovo arresto, cioè che Campise ha commesso reati associativi finalizzati a estorsione e droga – rileva il legale – potrebbe riprendere corpo l'originaria ipotesi dei carabinieri di Soverato, secondo i quali il delitto avrebbe potuto trovare maturazione non tanto nella gelosia quanto nel rischio che la povera Barbara abbia potuto vedere o sentire qualcosa che non avrebbe potuto e dovuto sapere. D'altronde questo – aggiunge De Caro – è un input investigativo che i Cc hanno sempre seguito». Comunque sia, l'iter del processo davanti al gup impedisce l'acquisizione di qualunque nuovo elemento. La concessione del rito abbreviato, chiesto e ottenuto dal legale di Campise, l'avv. Salvatore Staiano, "cristallizza" infatti il processo alle prove raccolte al momento della richiesta. Gli articoli 438 e seguenti del Codice penale prevedono che l'imputato possa rinunciare al dibattimento e chiedere che il procedimento sia definito già all'udienza preliminare dal gup che, in questo caso, valuterà i risultati delle indagini preliminari sulla base dei quali pronuncerà una vera e propria sentenza di condanna o assoluzione. (g.l.r.)

Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 05/05/2008


Crolla lampione su un auto in Via San Giovanni Bosco

SOVERATO - Singolare incidente verso le 12 e 20 nella centralissima Via San Giovanni Bosco a Soverato proprio davanti il Bar Gambero. Un automobilista nel parcheggiare la macchina in retromarcia urta leggermente un lampione che precipita su una macchina provocando ingenti danni. Per fortuna nessun ferito. Bisogna dire che a vederli, però, non paiono pericolanti: sembrano nuovi. Ma ad un attenta analisi benché ultimamente riverniciati si rilevano molto usurati dalla ruggine soprattutto alla base. Urge pertanto un controllo adeguato di tutti i lampioni per evitare altri crolli e garantire così l'incolumità dei passanti e automobilisti.

Soverato Web - 08/03/2008


L’ex direttore artistico spiega i motivi delle sue dimissioni a causa di divergenze
Teatro, Casadonte se ne va

SOVERATO - Ha lavorato tanto, e per tanti anni mettendo in campo tutta la sua acquisita professionalità di esperto e versatile ancormen. Ed a giugno 2007 era riuscito, ma senza averlo cercato, ad ottenere quel prestigioso incarico di direttore artistico del nuovo Teatro comunale di Soverato. Eppure, lui, Gianvito Casadonte a distanza di pochi mesi e seppur a malincuore non ci ha pensato su due volte a “sbattere” la porta e dimettersi. Ma cos’è successo? Per quale recondito motivo l’ormai collaudato feeling tra il giovane Casadonte e l’amministrazione comunale di Soverato guidata dal sindaco Raffaele Mancini e, che ormai durava da tanti anni, si è spezzato? Proprio dopo che lui, Casadonte ideatore del “Magna Graecia film festival” ha proiettato la cittadina jonica agli onori della cronaca mondana e cinematografica in Italia, in Europa e nel mondo con Rai sat? E perchè, soprattutto gli inquilini di palazzo di Città su questa faccenda hanno preferito abbassare i riflettori e non ne fanno parola? Gianvito Casadonte, invece risponde subito alla nostra chiamata sul cellulare e non certo per voler fare polemica, come dice, perchè quella non serve a niente e a nessuno. Ma si sente, dal tono di voce che è molto amareggiato e deluso e quasi sembra che del fatto non ne voglia proprio parlare.

Gianvito perché è arrivato a prendere una decisione così drastica e a sorpresa?

«Non è stata poi così a sorpresa. Era già nell’aria. Premetto che non voglio fare alcuna polemica con nessuno, nè con il sindaco nè con gli altri amministratori ma mi sono reso conto che c’è un modo diverso di concepire le cose che sono legate a una visione personale».

Ma c’è stato un motivo specifico che l’ha portata a questa determinazione?

«Non riesco a concepire il fatto che non si rispetti la professionalità. E poi ora ho altri progetti, altri stimoli. Insomma, non mi divertivo più. Mi hanno spento l'entusiasmo. E se non ti diverti più in un lavoro che fai per passione allora qualcosa non va. Tutta la mia vita, per passione, l’ho dedicato a questo che per me è un lavoro. Penso che il teatro non è un contenitore è un progetto culturale ».

Le divergenze sono sorte sulla programmazione?

«Io il cartellone della stagione teatrale di Soverato non l’ho firmato perchè ci sono due appuntamenti che non condivido. Non si può pensare di fare l’opera lirica in un teatro dove non c’è nemmeno la buca per l’orchestra e con pochi posti a sedere. Un teatro che non è strutturalmente e tecnicamente idoneo per dirne una. Se non si è capito questo vuol dire che siamo proprio alla frutta. Insomma ho tentato di dare la mia professionalità ad un territorio e ringrazio tutti. Ho portato a Soverato con il Magna Graecia film festival tanti attori ed i più grandi registi del cinema italiano del calibro di Ettore Scola. Ma evidentemente c’è un modo di concepire il teatro diverso dal mio. Può darsi che mi sbaglio, ma Io non devo più dimostrare niente e a nessuno. Voglio lavorare bene e voglio dare spazio a progetti di altri giovani talenti che devono emergere».

Quali altri progetti ha in cantiere?

«Si sta lavorando ad un grande festival che porterò in qualche altro posto della Calabria. Certo la mia è una scelta coraggiosa e in controtendenza. Su Soverato domani alle 11 al Supercinema porterò Don Mazzi che incontrerà i giovani e venerdì 18 l’appuntamento con il grande maestro del giornalismo, presidente della fondazione “Goldoni”, Ugo Gregoretti alle 11 che racconterà la storia d’Italia. Il 2 febbraio alle 21 in programma c’è “Scizofrenica“ per la regia di Ettore Scola».

- Amalia Feroleto - Articolo tratto dal "Quotidiano della Calabria" del 15/01/2008


SoveratoÈ stato rifinanziato il Patto territoriale del Basso Jonio
Prende corpo l'idea di una tangenziale che colleghi la città all'antico borgo

SOVERATO - Rifinanziato il Patto territoriale del Basso versante Jonico del catanzarese prende così corpo la realizzazione della tangenziale Soverato-Soverato Superiore il cui progetto s'era impantanato per mancanza di risorse finanziarie. Si tratta di un'opera strategica e funzionale di decongestionamento del traffico che collegherà il centro urbano della Marina alla Cittadella di Satriano Marina e al centro storico di Soverato Superiore. Il progetto, come informa l'amministrazione comunale, è stato ridotto da un costo iniziale di tremilacinquecento euro ad un importo di un milione e 150mila euro, così come prevede l'accordo siglato tra la Regione e il ministero dell'Economia che proprio prima dell'inizio dell'estate ha recuperato parte dei fondi riservati all'infrastrutturazione delle aree del Versante Jonico e delle Serre catanzaresi. Per non perdere il finanziamento è necessario però che entro il 31 di dicembre il Comune provveda alla cantierabilità dell'opera.
Il rifinanziamento delle opere infrastrutturali del Patto territoriale del Soveratese prevede infatti una tempistica da rispettare, tempi che pongono il limite massimo degli adempimenti tecnico-amministrativi da attuare entro la fine dell'anno. Ecco perché la Giunta comunale s'è riunita d'urgenza per approvare ed adeguare il progetto della tangenziale Soverato-Cittadella-Soverato Superiore alla luce delle nuove disponibilità assegnate dal ministero dell'Economia. La realizzazione della nuova arteria viaria è in parte parallela a via Miceli e sarà completata con un successivo lotto di 350mila euro nel 2008.
Il sindaco Mancini e l'assessore ai Lavori pubblici, Renato Barone, a conclusione della riunione dell'esecutivo comunale hanno affermato che l'opera in questione è fondamentale per il rilancio di Soverato Superiore, «non solo per la nuova viabilità, ma soprattutto perché si potranno creare nuove aree parcheggi sul versante sud di Soverato Superiore. La realizzazione di nuovi parcheggi – hanno rimarcato i due amministratori – è funzionale al ripopolamento del borgo storico, già in atto da qualche anno». Viabilità e decongestionamento del traffico urbano quindi come priorità assoluta per l'assessore comunale ai Lavori pubblici, Renato Barone, che ha spiegato come la costruzione della tangenziale si riconnette ad un progetto di viabilità urbana che spinge a realizzare forme di conurbazione tra Comuni contermini.
«Il dato più evidente – aggiunge l'assessore Barone – è quello di una programmazione che ha visto realizzata la bretella viaria che conurba in termini infrastrutturali il territorio di Soverato alla Cittadella di Satriano Marina. Un collegamento questo che parte dall'area della rotatoria di Trento e Trieste e giunge alla vicina Cittadella, bypassando il caotico traffico della Superstrada a sud di Soverato. In quest'ottica s'inserisce anche la rimodulazione del progetto della cosiddetta strada di Piano, tra Soverato Marina e Soverato Vacchia, che appalteremo e realizzeremo nei tempi imposti dalla Regione Calabria e dal ministero dell'Economia».

Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 01/09/2007


Soverato La nuova via d'accesso accettata dall'Anas
Sì al progetto della "bretella" di collegamento con l'ospedale
Sarà interamente realizzata con fondi comunali La soddisfazione del sindaco Raffaele Mancini

SOVERATO - Una nuova via d'accesso per raggiungere più velocemente l'ospedale civile di via De Cardona. L' Anas ha, infatti, inviato all'amministrazione comunale guidata dal sindaco Raffaele Mancini, l'accettazione del progetto riguardante la realizzazione del nuovo svincolo che conduce all'ospedale. Una vera e propria tangenziale che permetterà a coloro i quali provengono da Sud, ad evitare il centro abitato di Soverato, per raggiungere la struttura sanitaria. L'opera, del costo totale di circa settanta mila euro ( fondi comunali ) è stata progettata dai funzionari dell'ufficio tecnico, i quali, su indicazioni della Giunta, hanno provveduto a redigere il progetto tenendo conto dell'enorme afflusso di utenti che quotidianamente raggiungono l'ospedale.
«È un'opera – ha ribadito il sindaco Raffaele Mancini – che cambia nettamente la viabilità cittadina. La nuova via d'accesso all'ospedale consente di decongestionare il traffico su via Trento e Trieste e su via Verdi nei pressi dell'istituto Salesiano, dove ogni giorno si creavano notevoli disagi della circolazione stradale con lunghe file di autoveicoli. Ovviamente, l'amministrazione comunale, per rendere ancora più agevole l'arrivo in pronto soccorso ha pensato di trovare la soluzione di creare uno svincolo che dalla statale 106 porti direttamente in via De Cardona».
«Una bretella di collegamento – prosegue Mancini – che si rende necessaria visto che a fruire del nostro ospedale, non sono solo gli utenti di Soverato e paesi limitrofi, ma sempre più spesso ci sono pazienti che arrivano dalla provincia di Reggio Calabria, cioè da Stilo, Monasterace e Stignano. Una struttura di importanza nevralgica che abbraccia un bacino d'utenza vastissimo e che ha bisogno di percorsi agevoli per essere raggiunta, visto che quando si tratta di una vera emergenza, il tempo risulta fondamentale».
«Ci auguriamo – insiste Mancini – che attraverso quest'opera, che ha avuto il placet della direzione compartimentale dell'Anas, la viabilità di Soverato possa, davvero, subire notevoli cambiamenti permettendo nei centri abitati, soprattutto, durante la stagione estiva, un migliore deflusso di traffico veicolare».
Un primo cittadino che appare soddisfatto per l'autorizzazione ottenuta dall'Anas e che si accinge a programmare, insieme alla Giunta l'inizio dei lavori e il reperimento dei fondi necessari. In proposito, Raffaele Mancini, afferma che «i circa settanta mila euro che occorrono per la realizzazione dell'opera probabilmente potranno essere reperiti dagli introiti che l'amministrazione comunale raccoglierà con il nuovo piano parcheggi a pagamento».
Un'autorizzazione importante quella data dall'Anas che consente di dare una boccata d'ossigeno ai cittadini residenti in via Trento e Trieste e via Verdi ed anche ai commercianti che spesso, a causa dell'enorme traffico veicolare, non riescono a svolgere con tranquillità le loro attività. Le previsioni al momento riguardano lo svincolo a Sud di Soverato, anche se i tecnici non escludono per il futuro di crearne un altro per gli utenti che provengono da Nord.

Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 02/08/2007


Infrastrutture: Di Pietro inaugura viadotto Anas sull'Ancinale

SOVERATO - Il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro ha oggi inaugurato il nuovo ponte sul fiume Ancinale, realizzato dall’Anas lungo la strada statale 106 “Jonica”, in provincia di Catanzaro. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il Presidente di Anas Pietro Ciucci, il Sottosegretario alle Infrastrutture Luigi Meduri, il Sottosegretario agli Affari della Presidenza della Regione Calabria Beniamino Donnici, il Consigliere di Amministrazione di Anas Sergio Scicchitano e le autorità locali.
“Qualsiasi opera infrastrutturale che si realizza nel nostro Meridione – ha spiegato nel suo intervento il presidente di Anas Pietro Ciucci - assume una valenza che supera il contesto locale o regionale. La storia del ponte sul fiume Ancinale è la dimostrazione di come la mancata realizzazione anche di una sola opera impedisca o limiti il pieno sviluppo delle potenzialità del territorio e delle sue naturali vocazioni che, come nel caso di Soverato sono legate alle attività turistico-balneari”.
La nuova infrastruttura aperta al traffico da Anas consente di fluidificare la circolazione diretta verso le località turistiche del versante jonico-calabrese - in particolare: Davoli, Soverato, Satriano, Isca sullo Jonio, San Sostene, Petrizzi, Chiaravalle Centrale, Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, Montauro, Montepaone, Gasperina, Arbusto, Cardinale, Santa Caterina dello Jonio -, e rappresenta la prosecuzione della variante di Soverato alla strada statale 106 “Jonica” oltre il fiume Ancinale, congiungendosi direttamente al tratto della statale 106 che da Davoli Marina prosegue verso Reggio Calabria.
“Il ponte che abbiamo inaugurato – ha sottolineato Ciucci - costituisce un nuovo tratto della Statale 106 Jonica, che è uno degli assi portanti e di supporto all’urbanizzazione costiera del Mezzogiorno. E’ un’arteria fondamentale per molte ragioni: costituisce la chiusura del corridoio trasportistico tra la Salerno-Reggio Calabria e la E90; è l’unica strada di accesso, sul versante ionico, alle regioni Calabria, Basilicata e Puglia; ed è l’itinerario di collegamento della dorsale ionica al versante adriatico”.
L’Anas, su indicazione del Ministero delle Infrastrutture, sta producendo un particolare sforzo per accelerare la progettazione e la realizzazione della nuova statale “Jonica”, che sarà per lunghi tratti a quattro corsie.
In Calabria l’Anas ha eseguito l’adeguamento a quattro corsie della Jonica per circa 12 chilometri, al confine con la Regione Basilicata. Gli altri interventi previsti per la realizzazione della “nuova Jonica” nella regione Calabria, sono costituiti da 12 macrolotti (alcuni dei quali già appaltati ed in corso di esecuzione) e da altri lotti da realizzare con appalto integrato, per un investimento totale stimato in circa 15 miliardi di euro.

Gli interventi appaltati, per una lunghezza complessiva di 47 km, sono:
• il Macrolotto n. 1 (Locri), per un importo lordo di progetto pari a 450 milioni di euro;
• il Macrolotto n. 2 (Catanzaro), per un importo lordo di progetto pari a 740 milioni di euro;
• il lotto 2° della Variante di Palizzi, per un importo lordo di progetto pari a 134 milioni di euro, attualmente in corso di esecuzione;
• la Variante all'abitato di Marina di Gioiosa Jonica, per un importo lordo di progetto pari a 131 milioni di euro.
Infine, è in fase di gara il completamento del raccordo di Montegiordano, per un importo lordo di progetto pari a 6 milioni di euro.
Il nuovo ponte sul fiume Ancinale è a 16 campate, con una lunghezza complessiva di 512 metri, ed il piano viabile è formato da due corsie da 3,75 metri di larghezza, una per senso di marcia, e da banchine laterali pavimentate larghe 1,75 metri. La larghezza della piattaforma stradale è di 13,90 metri (come su tutti i tratti già ammodernati della statale 106 “Jonica”). La realizzazione delle nuove opere (composte dal nuovo ponte, dalle rampe di accesso e dalla rotatoria) ha avuto un costo complessivo di circa 11 milioni di euro. Il nuovo ponte si congiunge direttamente al ramo della strada statale 106 che da Davoli Marina prosegue verso Reggio Calabria, agevola gli spostamenti dei turisti nel periodo estivo, permettendo di eliminare l’attuale strozzatura di traffico che si verifica in entrambe le direzioni di marcia, causata dal vecchio ponte ad otto luci lungo circa 260 metri e dalla larghezza inferiore a 5 metri. Inoltre consente di decongestionare la circolazione della rotatoria Russomanno, nel comune di Satriano, che così verrà interessata dal solo traffico locale. Il vecchio ponte resterà in esercizio, ma - a seguito dell’apertura al traffico del nuovo viadotto - diverrà a senso unico di marcia, in direzione Soverato.


SOVERATO WEB.COM
Il Portale di Informazione del Soveratese


DICONO DI SOVERATO WEB

Tra i più assidui i nick "U cantanta" e "Gheddafi"
Tutti pazzi per la chat quotidiana
sulla rete delle reti: Soverato Web
 
SOVERATO - Amanti di internet si ritrovano giornalmente sulla reti delle reti, grazie al "muro" di SoveratoWeb (www.soveratoweb.it). Parliamo di una piccola community di Soveratesi e abitanti del Basso jonio che vivono lontano dalla propria terra e che grazie ad un forum pubblico messo in rete da Smk, questo il nick (pseudo) del curatore del sito si tengono in contatto. Ma di cosa parlano o meglio cosa digitano? Di tutto e di niente. Molti confessano di sentire nostalgia della propria terra (c'è chi addirittura si trova oltre continente e ha problemi col fuso orario per chattare in tempo reale con coloro che vivono in Europa), altri sembrano attratti dai pettegolezzi soveratesi e su di questi aprono infinite discussioni, col rischio di "appesantire" "il muro". Fra i protagonisti del muro di Soverato Web però ci sono due nomi o meglio due nick che non mancano mai di animarlo: Michele Amadori (U cantanta) e Luca Iannelli (Gheddafi). Per il primo sembra che il detto "Nemo propheta in patria" calza benissimo. Apprezzato musicista, ha composto non pochi brani, alcuni dei quali, come l'ultimo, sono scaricabili sullo stesso sito che lo vede giornalmente in azione. Gode di una discreta fama a livello nazionale e forse Soverato, come gli amici internauti sembrano riconoscergli dovrebbe apprezzarlo un po' di più. Valga la definizione che qualcuno ha riportato su "Il Muro" (forse egli stesso): «Musicista attento e raffinato di grande sensibilità, compositore versatile che spazia da canzoni dal tono intimista a brani ironici mai banali con il suo linguaggio schietto e contemporaneo capace di cogliere nei temi affrontati il succo del vivere quotidiano offrendo al pubblico dei suoi concerti grande impatto comunicativo con allegria e partecipazione. Le sue melodie così facili da ricordare sono il segno più eloquente del suo gradimento». L'altro, Luca Iannelli, di professione ingegnere (stressatissimo) sembra perdersi durante le sue discussioni dietro i nick al femminile, dove si nascondono i nomi di fanciulle a quanto pare particolarmente carine. Tutto innocentemente e solo per il piacere di chiacchierare, niente più. Insomma su Soverato Web c'è di tutto e Gheddafi e U Cantante insieme a tanti altri sono sempre lì pronti a formare una simpatica oasi virtuale made in Soverato. Durante la stagione estiva, per le vacanze alcuni di loro si sono incontrati e non hanno esitato a trascorrere un po' di tempo insieme. Sarebbe stato simpatico che in mezzo a loro si fosse presentato un certo "Furore", il misterioso personaggio divenuto il tormentone non solo dello staff di Soverato Web ma anche di Soverato News (www.soveratonews.com) e che ormai da molto tempo sembra scomparso dalla Soverato virtuale.

Articolo tratto dal "Quotidiano della Calabria"


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Pubblicato su "Il Domani" un articolo che risalta il nostro impegno nel denunciare il fenomeno dell'erosione costiera a Soverato


Recensione di SOVERATO WEB

Contenuti – Soverato Web si presenta al popolo di Internet come “la più importante realtà del web soveratese” e, dopo aver navigato alla ricerca di siti simili, sento di poter concordare con questa impegnativa affermazione. Si tratta, infatti, di un portale davvero ricco ed interessante, che viene aggiornato costantemente e mantenuto con molta cura. Si occupa principalmente di informare tutti i cittadini di Soverato su quello che accade nella loro città e nelle zone limitrofe, per fornire un concreto supporto ed una fonte sempre fresca di notizie utili, spesso diramate in assoluta anteprima. Il sito affronta il proprio compito non solo grazie ad articoli, news e collegamenti a risorse specifiche, ma anche attraverso una galleria di immagini nutrita e rappresentativa. Il costante ricambio di contenuti, poi, è garantito dal rapporto di interscambio instaurato con gli utenti, che non si limitano ad usufruire passivamente dei materiali e delle informazioni fornite dal sito, ma arricchiscono il “menù” inserendo le loro foto. Oltre ad alcune sezioni abbastanza dettagliate, dedicate alla città, alla Calabria ed all’arte nella nostra regione, sono da segnalare anche una ricca pagina di Servizi, con tante utilità interessanti, e lo Sportello del cittadino, con tutte le indicazioni necessarie per entrare in contatto veloce con l’amministrazione pubblica.

Navigabilità – Si tratta di un portale ben realizzato, che permette di distinguere chiaramente quali sono le principali novità del sito e quali informazioni è possibile trovare nelle sue varie sezioni. La pagina iniziale resta fissa, ponendo sempre “a portata di click” tutte le rubriche ed i contenuti esclusivi presentati nella home, mentre le pagine da raggiungere si aprono in nuove finestre.

Grafica – Il sito è caratterizzato da un’impostazione semplice e lineare, ma al tempo stesso gradevole e rilassante per la lettura, anche grazie alle scelte cromatiche. Su di uno sfondo prevalentemente grigio, infatti, vanno a posarsi tabelle di color celeste, delimitate da contorni di un deciso blu scuro. Tutti i caratteri sono neri ed i links sono blu, in maniera che il testo risalti chiaramente sullo sfondo

Articolo tratto da "La Provincia Cosentina"


Tanti i siti amatoriali presi d'assalto dai cittadini che navigano a ogni ora
I soveratesi pazzi per Internet
SOVERATO - Soveratesi pazzi di internet? Così sembra. I siti sulla città cominciano ad aumentare di giorno in giorno e così anche i servizi che offrono.
Anche l'Amministrazione comunale sembra intenzionata ad informatizzarsi, ma sinora siamo sempre nel campo dei progetti non ancora eseguiti. Un mese fa circa, l'assessore alla Comunicazione istituzionale Giampiero Girillo aveva dato come imminente la messa in rete di un portale del Comune.
Un annuncio che ancora resta lettera morta. Ed allora a compensare i ritardi ci pensano i siti amatoriali costruiti con garbo e passione da tanti "aficionados" alla rete delle reti. Se Soverato News (www.soveratonews.com), un sito amatoriale che si occupa di informazioni è ormai una realtà nel panorama della web-tecnology soveratese, altrettanto va detto per Soverato Web (www.soveratoweb.it) . Navigando fra le pagine di quest'ultimo si scopre infatti una vera e propria community di Soveratesi tutta impegnata a trascorrere il tempo a chattare o lasciare le proprie frasi su un muro virtuale discutendo dei più svariati temi. Ed è proprio il "muro" il pezzo forte del sito. Su di esso, infatti, gli utenti, di cui si conosce solo il "nick" ma per molti dei quali non è difficile individuare la vera identità, intavolano dibattiti e discussioni. I più interessanti finiscono in apposite sezioni dette "forum" dove è possibile leggere simpatiche osservazioni. Naturalmente fra i tanti argomenti trattati, non mancano quelli su Soverato. Per molti dei navigatori di SoveratoWeb lontani dalla propria terra, la cittadina jonica rappresenta la giovinezza e tanti ricordi. Spesso infatti sul "muro" appare evidente una sorta di nostalgia che trova consolazione nella possibilità di comunicare a distanza con altri soveratesi. Ma, chi sono gli utenti più assidui? Nell'ultima settimana i nick che si leggevano più spesso erano quelli di "u cantanta", "gheddafi", "nikita" e "smk". Quest'ultimo forse il webmaster del sito. Dicevamo che di loro si legge solo il nick, ma si capisce bene chi si cela dietro. Manteniamo il fascino del mistero sbilanciandoci solo a dire che si tratta in genere di trentenni del basso jonio.

Articolo tratto dal "Quotidiano della Calabria"


Una finestra on line sul Comune
In rete tutte le informazioni utili su orari, uffici e appuntamenti
 

SOVERATO ­ Lo Sportello del Cittadino offre la possibilità a tutti di conoscere seduti nelle proprie abitazioni le informazioni inerenti al Comune, il suo funzionamento, l'accesso e l'orario dei servizi pubblici la pubblicità su temi di interesse pubblico e sociale, nonché la promozione dell'immagine della città. A dare comunicazione dell'apertura dell'utile servizio (che non comporterà alcuna spesa per il Comune) è l'assessore alle Comunicazione istituzionali Giampiero Girillo.
«Così facendo ­ spiega in una sua nota ­ la comunicazione esterna si arricchisce di un nuovo soggetto che va ad affiancarsi agli strumenti della comunicazione istituzionale (ufficio relazioni con il pubblico già funzionante ­ stampa ­ radio ­ tv) il cui fine prioritario è di agevolare i cittadini nell'utilizzare dei servizi pubblici. Si tratta solo dell'avvio di un servizio destinato nel tempo a diventare la rete soveratese per offrire ai cittadini la possibilità di ottenere quanto più possibile da casa senza doversi recare al comune. Il servizio contribuirà anche a snellire le procedure ed a rendere meno complessa e più efficace la macchina burocratica. Il sindaco Raffaele Mancini nel rispetto delle civili norme democratiche che vogliono gli amministratori delegati dai cittadini a gestire la cosa pubblica ritiene "doveroso fornire quante più informazioni possibili" anche per smentire le notizie inesatte che generano solo confusione nella popolazione». Così internet entra anche nel palazzo di città che si avvia a dialogare a distanza col cittadino al quale viene agevolato il compito di avere informazioni. Al momento l'iniziativa è supportata da tre portali privati della zona tra cui SOVERATO WEB. (2003)


Se volete pubblicati articoli, curiosità ecc. scrivete a: info@soveratoweb.it