…ad esempio,
ieri pomeriggio…
Gelsomino aveva voglia di trovare un amico.
Non l’avesse mai fatto! Lo trova barcollante sopra un cocuzzolo di pietre e
con una grossa pietra in mano.
-
Che fai lassù?
-
Chiudo il trullo con l’ultima
pietra.
-
Il trullo?
-
Lo Stato non sa se devo pagare
l’Imu e io non so se posso tenere casa!
-
Non ho capito.
-
Sono troppo furbo per voi
altri! Senti qua. Viene l’esattore? E io tiro via la pietra e butto giù il
trullo, così non ho una casa e non devo pagare. Quando se ne va lo rimetto
in piedi!
-
Bellissimo! E dentro come è
venuto?
-
Vieni a vedere, vieni.
La televisione è accesa sul sofà, sul primo
canale, e le immagini scorrono veloci. Gelsomino è rapito da una strana
figura.
-
C’è un omino bianco in
ginocchio!
-
E fa pure digiuno da stamani.
-
Ho capito, ho capito! È
musulmano!
-
No! È il capo dei cattolici.
-
Ho visto un documentario
l’altra settimana e pregano così.
-
Che dici! Noi siamo nemici dei
musulmani!
-
Davvero?
-
Certo, siamo amici degli ebrei.
-
Allora preghiamo come loro,
giusto?
-
Per carità. Pare che ci abbiano
combinato un sacco di casini!
-
Ho il mal di testa.
-
Perché non leggi i giornali e
sei un ignorante.
-
Sarà così! Meglio che vada a
prendere una boccata d’aria, ti saluto!
Gelsomino sconsolato e un po’ rimbambito
decide di buttarsi in un parco a respirare una boccata d’aria. Quando
arriva, però, l’amara sorpresa: tutto spianato davanti a sé e le ruspe che
vanno su e giù.
-
Non stare lì impalato! – gli
urla un operaio.
-
Ma qui c’era un parco!
-
Case! Servono case!
-
Che bello! Allora siamo in
tanti! C’è gente che ha bisogno di case!
-
No! Sono tutti immigrati
all’estero.
-
E queste case?
-
Intanto le costruiamo e poi
vedremo…
-
E a forza di costruirle
costeranno pure poco… Magari ci faccio un pensierino!
-
Cinquecentomila Euro!
-
Qui?
-
Razzista! Ma guarda questo! A
Dubai sì e qui no? Ora scendo io…
-
Scusi, scusi…meglio che vada!
In fretta e furia, Gelsomino preferisce
tornarsene a casa e passa davanti all’asilo della sua infanzia e trova
questo cartello:
Lo legge e lo rilegge e non lo capisce.
Peccato non ci sia anima viva in giro a cui chiedere. Si gratta la testa e
preferisce andare oltre. È quasi arrivato a casa quando vede un gruppo di
gente su un tetto che urla.
Pensa che siano altri in procinto a fare un
trullo. Si avvicina e gli urla.
-
Volete gabbare lo Stato, non è
vero?
-
Cosa dici! Gli risponde uno.
Siamo onorevoli e protestiamo perché ci teniamo a riformare lo Stato che ti
governa!
-
Ma perché chi ha che fare con
lo Stato ha problemi con le case? State tutti sui tetti! Pure l’amico mio!
Era meglio un parco, così tutti stavamo su una panchina e ci tenevamo i
bambini che si impressionano! Mah! Io vado a casa! Mi sa che sono l’unico
che ci vive dentro!
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