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Chi l’ha detto che un corso professionale non deve assurgere anche alla cultura letteraria? Beh, c’è ancora in giro chi, erede di un distorto umanesimo e illuminismo scolastici, separa la cultura dal lavoro, o, per dirla tutta, dalla vita.

Il Centro Italiano Opere Femminili Salesiane, Formazione Professionale Calabria (CIOFS/FP), che ha sede presso l’Istituto Maria Ausiliatrice di Soverato, ha dato un ottimo esempio di come si possa non solo insegnare, ma imparare la letteratura italiana in un corso professionale. Le allieve del Corso Estetista (cod. 4221 bis), coordinate dal prof. Antonio Pellegrino, hanno elaborato un agile ed esauriente manuale, “Elementi di Letteratura Italiana”, di cui il volume I è stato presentato presso l’Istituto. Il contenuto spazia dalle origini della letteratura all’età barocca – e aspettiamo con curiosità un altro volume -, e vi si legge tutto ciò che è essenziale da sapere e nulla di inutile o esornativo; quasi una provocazione culturale per chi volesse conoscere ciò che conta, ma si senta anche stimolato a ogni approfondimento. Efficace la metodologia dell’autoapprendimento attraverso schemi e schede.

Il dibattito, concluso autorevolmente dal preside Pagano, e che ha visto numerosi e qualificati interventi e di relatori e di pubblico, si è svolto attorno al tema del lavoro e della cultura come elementi complementari e non antitetici o diversi; ed è stato osservato come proprio la spocchiosa dicotomia tra intelletto e manualità, tra pensiero e azione, sia una delle cause dell’arretratezza di un Meridione in cui, è stato detto con voluto sarcasmo, “è più facile trovare un filosofo che un idraulico”! Donde la rilevanza sociale dei corsi professionali, che forniscono competenze tecniche e insegnano nel contempo la dignità del lavoro, che è sempre indipendenza morale e serietà sociale.

Non è ovviamente mancato, tanto più in una Casa di ispirazione salesiana, il richiamo a don Bosco, che con i corsi professionali iniziò la sua opera educativa prima che scolastica.

Bibliophilus

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