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31/08/2010
Tra le ipotesi investigative l’ascesa delle cosche del Reggino
Le mani dei clan sul territorio
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30/08/2010
Il killer di Rocco Catroppa, un ex
sorvegliato speciale di Vallefiorita, ha sparato tra la folla
colpendo alla spalla il bimbo di 10 anni (è fuori pericolo) Prima in spiaggia, poi ad una festa di paese; sempre tra la folla, senza scrupoli. Ennesimo brutale omicidio nel Catanzarese. E se si tratti di un nuovo atto della “faida dei boschi” o di un tassello da inserire in un altro scontro in atto a Vallefiorita poco importa di fronte ad una considerazione raccapricciante: si spara come se nulla fosse tra la gente, tornando a ferire anche i bambini. La scorsa settimana il 40enne Ferdinando Rombolà è stato freddato in spiaggia a Soverato; sabato notte è toccato ad un 41enne che stava partecipando insieme a moglie e figlio ad una festa di paese. Come già pubblicato da Gazzetta del Sud nell’edizione di ieri, sabato notte è caduto sotto i colpi di una pistola calibro 7,65 Rocco Catroppa, di Vallefiorita (Cz), panettiere di professione, con alle spalle alcuni precedenti penali. L’omicidio si è consumato intorno alla mezzanotte a Palermiti (Cz), nella centralissima via Cannistrà, all’altezza di via Spasari. Erano in corso i festeggiamenti in onore della Madonna della Luce; per l’esattezza stava per concludersi il concerto della band “Sugarfree” e centinaia di persone - tra cui Catroppa - si stavano già spostando in un’altra zona del paese per per assistere al tradizionale spettacolo dei fuochi d’artificio che avrebbe dovuto concludere la serata festiva. Catroppa si trovava insieme alla moglie ed al figlio di appena dieci anni. Improvvisamente tra la folla si è fatto largo il killer - pare che abbia agito da solo - esplodendo almeno quattro colpi di pistola. Tre hanno centrato Catroppa alla nuca ed al bacino: il 41enne di Vallefiorita non avrebbe avuto scampo. Un altro proiettile ha raggiunto il figlio della vittima, che è rimasto ferito alla spalla. Il ragazzino è stato immediatamente trasferito all’ospedale di Soverato dov’è stato sottoposto ad intervento chirurgico; adesso è ricoverato ma fuori pericolo. Nessuno avrebbe sentito il rumore dei colpi di pistola: la musica, il vociare della folla e la possibilità che il killer abbia utilizzato il silenziatore hanno fatto sì che nessuno dei presenti si sia accorto di nulla. Catroppa, colpito a morte, si è accasciato per terra in una pozza di sangue; è ovviamente scoppiato il panico tra la folla presente alla festa. Il fuggi-fuggi generale ha preceduto l’intervento dei Carabinieri, della Polizia e dei sanitari del 118, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo dando invece il via ai soccorsi del figlio. Sul posto, poco dopo l’omicidio, ha effettuato un sopralluogo anche il magistrato di turno presso la Procura di Catanzaro, Alessia Miele, accompagnato dal comandante provinciale dei Carabinieri col. Claudio D’Angelo e dal comandante del Reparto operativo provinciale ten. col. Giorgio Naselli. Già oggi potrebbe essere conferito l’incarico per l’autopsia Naturalmente i festeggiamenti sono stati sospesi. Il concerto si è concluso mestamente e lo spettacolo dei giochi pirotecnici non è neppure iniziato. Sconcerto è stato espresso dal parroco don Antonio De Gori e dal sindaco Enrico Comi, entrambi presenti alla manifestazione. E proprio sulle numerose presenze sabato sera in piazza puntano gli inquirenti nel tentativo di far chiarezza sull’accaduto. Al di là della componente sonora, certamente qualcuno ha visto il killer avvicinarsi al bersaglio e poi dileguarsi tra la folla approfittando del caos generale. È più che scontato che qualcuno abbia aspettato il sicario nei pressi del luogo dell’omicidio, per poi agevolarne la fuga in auto o in moto. Sull’omicidio indagherà la Direzione distrettuale antimafia. Compiuti i primi atti urgenti il pm Miele trasferirà al più presto il fascicolo al collega Vincenzo Capomolla, che già si occupa di una dozzina di omicidi commessi nel Soveratese. Per gli inquirenti l’omicidio di Catroppa potrebbe rappresentare la risposta all’uccisione di Giovanni Bruno, il presunto boss di Vallefiorita ucciso nel maggio scorso; secondo gli investigatori Bruno sarebbe stato il braccio destro di Vito Tolone, anch’egli trucidato nel gennaio 2008. Nel passato di Catroppa ci sono due precedenti significativi. Nel gennaio del 1999 è finito in manette nell’ambito di un’operazione antidroga (nome in codice “Elefante”); nel marzo 2000 fu invece arrestato per detenzione di armi. |
(Giuseppe Lo Re - Gazzetta del Sud del 30/08/2010)
29/08/2010
Agguato a Palermiti
Assassinato uomo di Vallefiorita
Nell'agguato a colpi di arma da fuoco con silenziatore della scorsa notte a Palermiti, in cui è stato ucciso Rocco Catroppa, è rimasto ferito, in modo non grave, anche il figlio della vittima, un bimbo di 10 anni. Il bambino è stato colpito alla spalla ed è attualmente ricoverato nell'ospedale di Soverato. Le sue condizioni non sono gravi. La vittima dell'agguato, residente a Vallefiorita dove svolge l'attività di panettiere, pregiudicato ed ex sorvegliato speciale, stava assistendo assieme ai familiari alle celebrazioni civili della festa in onore della Madonna della Luce, quando è stato avvicinato da qualcuno che gli ha sparato alcuni colpi di arma da fuoco con un'arma silenziata. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Girifalco e la squadra mobile di Catanzaro. |
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