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SOVERATO
Impiegati della Provincia assenteisti, convalidato l'arresto
(03/02/2011) Sono stati convalidati gli arresti di Graziano Renda,
41 anni, di Soverato (Catanzaro), impiegato nell'ufficio
Informazioni attività turistiche (ex Atp) della Provincia di
Catanzaro, e Fortunato Salvatore Carnovale, 61 anni, applicato
all'ufficio agricolo di zona dello stesso Ente, entrambi finiti agli
arresti domiciliari il 12 gennaio con l'accusa di truffa aggravata e
continuata ai danni di un ente pubblico e di alterazione dei sistemi
di rilevamento della presenza, per essersi arbitrariamente
allontanati dal posto di lavoro. |
SOVERATO
Già liberi i dipendenti accusati di assenteismo
(15/01/2011) Catanzaro Con decreto del pm Alessia Miele sono stati rimessi in libertà Graziano Renda, 42 anni, di Soverato, e Fortunato Salvatore Carnovale, 62, originario di Gasperina ma residente a Soverato, dipendenti dell'amministrazione provinciale di Catanzaro (assessorato all'Agricoltura) in servizio alla sede distaccata di corso Umberto. I due sono finiti agli arresti domiciliari tre giorni fa con la duplice accusa di truffa aggravata e continuata ai danni di un ente pubblico e di alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza; in buona sostanza i due, secondo l'accusa, si sarebbero arbitrariamente allontanati dal posto di lavoro dopo avere regolarmente timbrato il cartellino. A revocare gli arresti dei due uomini, dunque, è stato lo stesso pubblico ministero che ha deciso di procedere nei loro confronti lasciandoli a piede libero. Renda e Carnovale - difesi rispettivamente dagli avvocati Ivan Posca e Bruno Filippo Napoli - compariranno il prossimo 3 febbraio davanti al giudice per le indagini preliminari Antonio Rizzuti, che dovrà comunque procedere alla convalida degli arresti. Nell'indagine che ha portato i due dipendenti per tre giorni agli arresti domiciliari è coinvolto anche il dirigente dell'ufficio soveratese, G.P., 63 anni, denunciato per abuso d'ufficio: secondo l'accusa avrebbe omesso di vigilare sull'effettiva presenza dei dipendenti. I particolari dell'operazione "Free badge" sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal comandante della Compagnia dei Carabinieri di Soverato, il capitano Emanuele Leuzzi. Da aprile 2010, quando qualcuno segnalò le presunte assenze di Renda e Carnovale, i Carabinieri hanno condotto una serie di accertamenti. Sono stati così messi in atto servizi di osservazione e pedinamento; installate anche alcune telecamere nascoste all'ingresso dell'ufficio. Tassello dopo tassello i militari hanno così costruito il puzzle di presunte accuse che ha portato all'arresto dei due. Dopo aver ricostruito nei dettagli tutti i movimenti i Carabinieri sono passati all'azione, arrestando i due su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, Alessia Miele. A entrambi sono stati inizialmente concessi i domiciliari, salvo poi la revoca della misura cautelare avvenuta ieri su disposizione dello stesso pm. Renda e Carnovale, dunque, aspetteranno l'udienza di convalida e le successive fasi delle indagini preliminari da cittadini liberi. Secondo il pm non esistono esigenze di custodia cautelare. Ovviamente i due avranno modo, come previsto dalla legge, di dimostrare la propria innocenza nell'ambito del contraddittorio processuale. Da parte loro, i Carabinieri garantiscono la massima attenzione sugli uffici pubblici: d'altronde come sottolineato dallo stesso capitano Leuzzi nel corso della conferenza stampa l'attività investigativa in questo particolare settore dura da anni; non a caso nei mesi scorsi alcune persone sono state denunciate per assenze arbitrarie e si attendono adesso le decisioni della magistratura. (g.l.r. - gazzetta del sud) |
SOVERATO
(14/01/2011)
SOVERATO - Se ne andavano in giro per la città anziché recarsi sul posto di
lavoro. Per questo motivo sono finiti in manette due dipendenti
dell'amministrazione provinciale di Catanzaro, (assessorato all'Agricoltura ) in
forza alla sede distaccata di corso Umberto I. Si tratta di Graziano Renda, 42
anni, di Soverato, e di Fortunato Salvatore Carnovale, 62 anni, originario di
Gasperina ma residente in città. Pesanti le accuse contestate: truffa aggravata
e continuata ai danni dell'amministrazione provinciale e alterazione dei sistemi
di rilevamento della presenza. Coinvolto nel blitz degli uomini dell'Arma anche
il dirigente, diretto superiore delle persone arrestate, G.P., 63 anni,
denunciato per abuso d'ufficio avendo omesso di vigilare sull'effettiva presenza
dei dipendenti. I particolari dell'operazione "Free badge" sono stati chiariti dai carabinieri
della Compagnia, diretta dal capitano Emanuele Leuzzi, nel corso di una
conferenza stampa. I FATTI. La giornata tipo dei due dipendenti cominciava intorno alle 8.30 quando si recavano sul posto di lavoro e timbravano il "cartellino" di presenza. Ma con un piccolo particolare: invece di raggiungere la propria postazione di lavoro, lasciavano gli uffici e andavano a sbrigare le proprie faccende. Terminata la mattinata, intorno all'ora di pranzo, rientravano in ufficio e strisciavano il "badge" che regolarmente ne registrava la presenza. Una storia che è andata avanti per svariati mesi e che, evidentemente, non è passata inosservata a qualcuno che ha segnalato i fatti al "112". LE INDAGINI. Da aprile 2010, periodo della segnalazione, i carabinieri agli ordini del maresciallo Filippo Labate, hanno messo in moto un vero e proprio meccanismo investigativo. Cominciano così i servizi di osservazione e pedinamenti oltre all'installazione di telecamere nascoste all'ingresso dell'ufficio. Tassello dopo tassello i militari hanno così ricostruito il puzzle che ha portato all'arresto in flagranza di reato dei due. Graziano Renda è stato immortalato mentre prendeva il caffé in un vicino bar e mentre se ne andava a spasso con la fidanzata. Carnovale, invece, pensando di passare inosservato, dopo aver abbandonato il posto di lavoro, riponeva l'automobile nel garage della sua abitazione. Dopo aver ricostruito nei dettagli tutti i movimenti i carabinieri sono passati all'azione arrestando i due su disposizione del magistrato di turno Alessia Miele. A entrambi sono stati concessi i domiciliari.GLI SVILUPPI. L'attenzione dei carabinieri su questo tipo di reati - come chiarito dai carabinieri - resterà alta anche nei prossimi giorni e riguarderà tutti gli uffici pubblici della zona. «L'attività investigativa in questo particolare settore – ha precisato Leuzzi – dura da anni. Nei mesi scorsi alcune persone sono state denunciate per assenze arbitrarie e si attendono ora le decisioni della magistratura». Non sono escluse, dunque, eclatanti novità per i prossimi giorni che potrebbero sfociare con altri arresti di soggetti che al posto di lavorare, pensano di conquistarsi lo stipendio andando a girovagare per la città. Per loro saranno tempi duri, in quanto, i carabinieri intendono non mollare neanche per un attimo i controlli. (Cesare Barone - gazzetta del sud) |
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