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SHOWDOWN 2:
TEO SINOPOLI NEGA LE ACCUSE
L’ex vicesindaco: “Solo calunnie,
querelerò chi mi ha diffamato”
“Sono rimasto sconcertato dalla richiesta di arresto nei miei confronti, che proprio non mi aspettavo”, confessa Sinopoli, “anche perché imperniata sulle dichiarazioni di persone la cui credibilità è tutta da dimostrare”. Sinopoli si ritiene comunque “sereno” rispetto alle accuse che gli sono mosse, tanto da non escludere l’ipotesi di presentarsi al magistrato, prossimamente, per chiarire la sua posizione. Assistito dall’avvocato Attilio Matacera, l’ex vice-sindaco ritiene di avere dalla sua parte le considerazioni finali con le quali il gip, Antonio Rizzuti, nella sua ordinanza ha negato gli arresti che erano stati chiesti per lui dal pm, Vincenzo Capomolla. L’ordinanza ricostruisce le affermazioni rese dai Todaro in vari interrogatori del 2010, relative a un ruolo di favore giocato da Teo Sinopoli in alcuni affidamenti di lavori pubblici a ditte o soggetti “compiacenti” – secondo i Todaro vicini a Sia e a Maurizio Tripodi, membro di rilievo della cosca – e a un rapporto di confidenza tra Sinopoli e Tripodi, risultante da intercettazioni e atti di indagine. Dopo questa disamina il gip deduce però che “il legame del Sia con tali ditte non emerge in maniera chiara, in quanto i dati riferiti dai Todaro appaiono a tratti equivoci, generici e intuitivi. Né risulta provato, sulla base di elementi obiettivi, un legame stabile del Sinopoli con il Sia, e tanto meno con la cosca nel suo insieme. I buoni rapporti del vicesindaco con il Tripodi”, è la conclusione del giudice, “si prestano facilmente a significati diversi dalla solidarietà di tipo delinquenziale”. Una conclusione che a Sinopoli basta già a sentirsi tranquillo, “pur nello sconcerto – spiega – di venire a conoscenza dai giornali, da mesi, di notizie di reato che mi riguardano”. Nel merito, Sinopoli sottolinea che “i lavori ai quali si riferisce l’ordinanza sono stati svolti, in urgenza, con l’obiettivo di valorizzare la zona di Soverato vecchio o salvaguardarne il decoro – in un caso per permettere la rappresentazione “Resurrexit”, e in un secondo caso per eliminare una discarica abusiva – in un’ottica di promozione di quel territorio a lungo trascurato”. Sinopoli tiene anche a ricordare i suoi dieci anni da amministratore “vicino alle forze dell’ordine, come dimostrano le tante iniziative organizzate insieme”. Questa, dunque, la versione di Teo Sinopoli. Ma se il fatto che il gip ne abbia respinto l’arresto, lasciandolo a piede libero senza alcun’altra misura restrittiva, sia un preludio a un suo futuro proscioglimento dall’indagine, come auspica la sua difesa, è ancora presto per dirlo. Teresa Pittelli - CalabriaOra ARTICOLI
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