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LA MIA PARTE INTOLLERANTE - a cura del Libero Cittadino in un Libero Mondo |
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LA GUERRA DEI DECIBEL: SOVERATO CITTA’ VS SOVERATO MARE
Una asfissiante notte di estate avvolge l’antica città di Poliporto, soffocando i polmoni ansimanti dei suoi abitanti privi di condizionatore, alla ricerca continua di sollievo e ristoro mediante docce tiepide, corroboranti bottiglie di acqua ghiacciata e thè freddo. Ulteriore nodo da districare in queste indimenticabili notti di fuoco, è il rumore assordante proveniente dai sonori e danzanti lidi che contornano la costa soveratese. Estate, maledetta estate! Causa l’apertura necessaria dei vitrei finestroni i cittadini vedono le risicate ore di sonno divorate sia dalla diseducazione dei guerrieri nottambuli che dal rumore martellante delle imperiose casse Mr.Digitronix. Probabilmente la loro unica consolazione è il pensiero di essere in ottima compagnia - Peccato non sia un avvenente modella mediterranea.
Sono cento milioni i cittadini dell'Unione Europea costretti a vivere sotto un bombardamento di decibel che minaccia il loro sistema neurovegetativo, creando stati d'ansia, coliti, senso di affaticamento, stress, tachicardia. La Guerra dei decibel è un problema onnipresente non limitante al solo polo soveratese, ma anche alle gemelle località della “dolce vita estiva” ed alla preponderante maggioranza delle metropoli italiane maltrattate e percosse da un rumore di fondo terribile. Vivendo a Bologna da 10 anni vi posso assicurare che il ritorno a Satriano rappresenta “una manna dal cielo” per il mio apparato oto-uditivo, martoriato e lacero dagli effetti sonori di traffico, aerei, treni.
Per sanare questa situazione la Comunità Europea presentò nel 1995 un progetto di direttiva basato su una strategia articolata in due tempi.
Fase uno: definizione di mappe del rumore.
Fase due: fissazione di tetti d'inquinamento acustico che i 15 Stati membri s'impegneranno a rispettare.Nonostante il pressing legislativo la situazione non è comunque migliorata negli anni, come dimostrano i dati del Treno Verde sul frastuono che, nelle principali città, è di parecchie volte superiore al limite. Per rendere operativa la legge servono infatti proprio le mappe del rumore che i Comuni italiani avrebbero dovuto costruire e predisporre dividendo il loro territorio in sei fasce (da quella residenziale a quella industriale) caratterizzate da diversi limiti acustici.
Finora però solo alcune città in percentuale risicata, hanno costruito la mappa dei decibel.
Realtà limitate, con pochissime eccezioni, hanno cominciato a prendere provvedimenti concreti contro l'assalto acustico. Eppure gli effetti di questa “aggressione” sono sempre più evidenti. Ad esempio nei quartieri particolarmente esposti il malessere è documentato dai consumi: le farmacie dei quartieri dove il livello sonoro notturno è compreso tra i 55 ed i 75 decibel vendono una quantità di sonniferi e tranquillanti doppia o addirittura tripla rispetto alla media.
Prendiamo come base di riferimento 2 casi eclatanti riguardanti la penisola italiana nell’ultimo mese:
Milano 21-22 Giugno – Prima e dopo VascoLive 2007
La musica dolce sinfonia del mondo giovanile e adulto, i concerti luogo cult di associazione e comunione sono a rischio. Un associazione anti-rumore milanese ha messo in repentaglio lo svolgimento dei concerti Vasco Live del 21 e 22 giugno allo stadio di San Siro, così come quello di Biagio Antonacci, fissato dal cartellone per il 30. Rocker e residenti, nei giorni scorsi, sembravano aver firmato una tregua: volume leggermente up in cambio di un ultimo brano suonato entro le 23. Invece, scoppia nuovamente la guerra dei decibel dichiarata da alcuni residenti della zona milanese, che hanno consegnato al Tar della Lombardia un ricorso per bloccare la deroga concessa dal Comune per consentire lo svolgimento degli spettacoli. Gli unici al mondo scontenti di avere un preziosissimo balcone con vista palco. Sfigati!!!
Il cut dei decibel, che ha visto contrapposti gli organizzatori del concerto e un comitato anti rumore milanese, arriva a San Siro. Un gruppo di fan nel corso del concerto ha esposto uno striscione senza eufemismi: «Basta poco per farli inkazzare alza il volume e facci cantare...». La fine anticipata del concerto ha causato la riduzione della scaletta: Vasco ha rinunciato a un suo classico, Vita spericolata, per terminare entro le 23
Guerra dei Decibel: Qui Fregene.
La costa tirrenica a Fregene si distingue per la presenza di piccoli locali, testimoni da sempre delle spensierate giornate di vacanza della èlite romana, i quali si sono trasformati nel tempo proponendosi con rinnovato splendore. In questi giorni, la guerra dei decibel, non ha risparmiato neanche questa parte d’Italia.
Risale al 12 agosto scorso il provvedimento preso dal primo cittadino, il quale ha messo il “tappo in bocca” agli stabilimenti. Niente più musica dalle 14 in poi!! Un incubo per la splendida Fregene, colpite le 11 spiagge libere attrezzate, 8 a Focene e 3 al Villaggio dei Pescatori. Assurdo gli aperitivi in spiaggia o meglio le serate a bere cocktail nei locali litoranei immersi nel silenzio più assoluto. I gestori dei locali, sul piede di guerra, non accettano l’ordinanza che impone il silenzio. Degno di noto è l’intervento dei gestori del Singilda e del Controvento: “ i giovani affermano: senza musica tanto vale stare a casa e ascoltare la radio e poi Fregene già è molto tranquilla, se ci tolgono i locali in riva al mare cosa facciamo?”.
Quindi a Fregene in questi giorni niente più feste! Gravissimo il danno commerciale di gestori che in questi giorni di maggior affluenza, affidano le sorti di un’estate notevolmente sotto tono.
Soverato Domenica 24 Giugno 2007
Bentornato amato e prediletto rumore di fondo, ti attendevamo con ansia dagli ultimi sussulti cadenzati dell’Estate 2006. Hai tardato nel tuo incedere, ma finalmente sei giunto alla tua metà desiderata. L’abitudinaria lotta fra residenti “indiavolati” della città ionica e “ostinati gestori dei locali” si è rianimata dopo un calo di passione durato 9 mesi. L’amore querelante trionfa sempre!! Siamo pronti ad una nuova ondata burocratica che adornerà il periodo prospero della Baia dell’Ippocampo.
Primo atto della diatriba estiva riguarda la pubblicazione di un articolo sulla nostrana “Gazzetta del Sud”, dove un folto gruppo di residenti confacenti ad oltre 300 famiglie soveratesi, manifesta in maniera indilazionabile il proprio sconforto e disagio per la fragorosa movida soveratese. Le aree cittadine maggiormente interessate dagli strepiti e frastuoni tardo-serali - che esagerazione!! -, riguardano le vie parallele e trasversali al Lungo Lungomare, ovvero via Cristoforo Colombo, via Indipendenza, via San Giovanni Bosco e via Garibaldi. In base alla legislativa europea vigente dovrebbero essere classificate come fascia a maggiore soglia di attenzione. Sicuramente i gestori comunali non hanno la più palla idea di cosa significhi. L’ equinozia lotta del suono è riaffiorata, la dichiarazione di guerra della Piazza Venezia soveratese ha determinato dei side secondari, spiazzando temporaneamente gli obiettivi e le finalità remunerativa dei gestori dei locali notturni.
Sonnambulismo, stress, ansia versus baldoria, voglia di estate, fervore giovanile, sarà possibile trovare una mediazione, una sorte di liacon pacifica dove entrambi le navi possano approdare pacificamento.
A mio parere la risoluzione dei conti è estremamente annosa e intricata, in quanto il declassamento audio potrebbe apportare un ulteriore handicap alla Perla dello Ionio, già gravata dalla crisi turistica, e dall’evento dell’anno Mr. Soverato Parking.
Gli interventi riparatori che dovrebbero essere adottati, constano:
- In primo luogo una maggiore tendenza all’educazione civica da parte dei giovani e attempati, che dopo una nottata free e baldanzosa si apprestano a recuperare, molti con immane difficoltà, le loro auto sparse nel marasma generale.
- In secondo luogo una riduzione opportuna, secondo le leggi vigenti in materia, della intensità e potenza dei MegaHertz che viaggiano ad alta velocità nel cielo soveratese. Vi sono dei locali notturni dove per scambiare due chiacchiere è necessario appropinquarsi nemmeno fossimo degli amanti in calore. Adottiamo la moderazione potrebbe risultare proficua e non allontanare i clienti desiderosi di comunicare.
- Terzo punto una maggiore tolleranza da parte dei residenti al rumore di fondo. Purtroppo la vostra economia non si basa esclusivamente sull’affitto oneroso di case nel periodo estivo, ma anche sulla riuscita economica e ricreativa dei lidi sparsi sulla litoranea.
Il Fenomeno dei decibel impazziti imperversa nell’aere soveratano infuocato dallo scirocco e dal caldo torrido, è questo il duro prezzo che devono pagare gli splendidi ed affollati centri di tendenza italiana, è questo lo scotto che deve scontare la popolazione soveratese intontita dal martellante “buncha” delle pullulanti discoteche nostrane. Non fermiamo la musica, non immobilizzate l’entusiasmo giovanile, viviamo il sogno estivo basta solo far calare il volume. Riusciremo ad ascoltare ugualmente la forza del suono, la forza dell’estate.
“NON DISTURBARE IL CANE CHE DORME”
Massimiliano Riverso alias LCLMPer eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it
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