|
Il Nome
L'antico villaggio che sorgeva sul territorio di Soverato, aveva nome Poliporto, nome che deriva dal greco Poils-portos, cioè distruttore di città. Si crede quindi che il centro fu edificato da o a ricordo di un distruttore di città. ll nome "Suberatum", fu dato per la prima volta al villaggio, dopo che esso fù ricostruito in collina nel secolo X. Il primo documento storico che registra tale nome, risale al 1096, in cui si può Leggere di un mulino esistente "in territorio Suberati". Nel tempo, poi, il nome venne modificato, poi ad arrivare al nome attuale. I nomi attribuiti al paese, dopo Suberato, furono: Sughereto, Subrato, Sovrato e Soverato. Ma sul nome odierno, ci sono due ipotesi fondamentali: la prima, più accreditata, e che il nome derivi dall'abbondanza di alberi di Sughero; e l'altra e che derivi dal fatto che vi e un esubero di venti. Infine, vi e una terza ipotesi, molto fantasiosa, secondo cui il nome Soverato derivi da Zeveratos, cioè Giove amante.
Le fonti storiche su Soverato, non sono molte, e sul territorio sono stati rinvenuti pochi reperti archeologici. Ciò non deve indurre pero a pensare che Soverato non abbia una sua storia antica. Anzi, io lo credei d'antichissima origine, osservando i suoi luoghi e la qualità delle sue mura. E se volessimo prestare credenza ad uno scritto a penna, essa e il sopravanzo di un'antichissima città già posta sul litorale, e poi rovinata da barbari nei secoli della grazia. Ma la maggior parte da ciò che oggi conosciamo, ce lo racconta la credenza, la quale narra che un tempo raccoglieva molti villaggi sotto il suo dominio. Il villaggio più antico ebbe nome Poliporto, e fu sotto l'influenza della ex colonia di Schilletion ( Sguillace ). Nel periodo romano, sembra che nella marina di Souerato ci fosse un porto, ma non tutti gli studiosi sono concordi su questo punto. Comunque, sulla spiaggia in località San Nicola, sono stati ritrovati resti di basamenti di magazzini, che vengono alla luce in occasione di mareggiate. Si tratta probabilmente di depositi di olio e di cereali nell'epoca romana. Nello stesso posto, poi, furono rinvenuti i resti di un grosso dolium ( recipiente in cui gli antichi conservavano il vino, il grano, o altri prodotti di uso quotidiano ) e di alcune monete romane. Il villaggio della marina, continuo a sopravvivere nell'alto medioevo, fino a quando, intorno al novecento, o comunque durante il X secolo, fu bruciato e saccheggiato dai saraceni. Gli abitanti, allora, la ricostruirono sopra una collina dell'interno, poco distante dalla costa. Questo nuovo villaggio, pero, andò distrutto, durante il violento terremoto del 1783. Precedentemente, si erano verificati altri due forti terremoti, negli anni 1640 e 1659; ma questo fu il più distruttivo. L'odierna Soverato superiore, e, quindi, il terzo villaggio costruito, agli inizi del 1800, sopra un'altra collina poco lontana da quella su cui sorgeva il secondo villaggio, cioè Soverato vecchia, distrutta dal terremoto. Verso la fine del 1800, e gli inizi del 1900, poi, parte della popolazione, i cui abitanti venivano chiamati fuochi ( ogni fuoco corrispondenza ad un nucleo di cinque abitanti), incomincio a trasferirsi in marina. Oggi, Soverato marina e di gran Lunga più popolosa di Soverato Superiore. A partire dal secolo XI, il paese cadde sotto il dominio dei Normanni, che probabilmente, all'inizio, vennero in Italia come mercenari al servizio dei bizantini. Rimasti subito ammaliati dal fascino del sud, in seguito, cominciarono a giungere in massa, non dalla Scandinavia, loro patria d'origine, ma dalla Normandia, dove erano andati a stabilirsi. Dopo i Normanni, Soverato fu sottomessa al dominio Svevo: nel 1194, Costanza, ultima erede del Regno di Sicilia, fondato dai Normanni, sposo Enrico VI, figlio dell'imperatore Federico Barbarossa. Fu cosi che il Reame fondato dai Normanni passo alla casa Sveva. Nel 1213, pero, il territorio fu concesso dagli Svevi in feudo a Ferdinando Passalacqua, e, quindi, ai suoi successori. Ma con l'avvento degli Angioini nel 1271, Soverato passo alla famiglia dei Monfort, venuta dalla Francia al seguito di Carlo d'Angiò, re degli Angioini, di cui erano parenti. Successivamente il feudo conobbe il dominio degli aragonesi (1443). Ma, il 28 giugno 1458, mori Alfonso U d'Aragona e I di Napoli, intitolato cosi poiché aveva nuovamente riunito sotto la sua corona la Sicilia e Napoli. Si susseguirono varie guerre e contese, dopo ciascuna delle quali Soverato veniva attribuita ora a questa, ora a quest'altra famiglia nobiliare. Verso la fine del XV secolo, il paese passo alla casata di Borgia, che ne tenne il dominio per 133 anni. A quel tempo, Soverato apparteneva al feudo di Squillace, che comprendeva anche le terre di Petrizzi, Girifalco, Montepaone, Chiaravalle, Satriano, Calande, S. Floro, Palagorio, Amaroni, S. Elia, Palermiti, Olivadi, Centrarche, S. Vito, Lucenadi, Argusto, Galeato, Davoli, Sansostene, Staletti, Montauro e Gasperina. Quando la casa Borgia, dopo più di cento anni di possesso, si disfece di Soverato, ci fu un susseguirsi di feudatari, anche, nel 1635, il feudo passo ai Marincola, che ne tennero il possesso sino al 2 agosto 1806, con una legge emanata da Giuseppe Napoleone, la feudalita fu abolita. Da allora, Soverato, gode di una sua autonomia, e, dopo il terremoto del 1783, durante il quale fu rasa al suolo, e la costruzione del nuovo paese, essa e divisa in tre nuclei: Soverato marina, Soverato superiore e Soverato vecchia. E questi tre paesi, uniti, formano la meravigliosa cittadina che ha il nome Soverato.
In una singolare condizione naturale tra mare e un semicerchio di montagne che la ripara da quasi tutti i venti e le dona un clima gradevole e mite in ogni giorno dell’anno. Ha 10.500 abitanti in un comprensorio di 29 comuni, meno popolosi, che conta, complessivamente circa 100.000 abitanti. E’ centro di servizi per il comprensorio con le sue attività commerciali, i 5 Istituti bancari, i 7 Istituti delle scuole medie superiori, i servizi per il turismo ed il tempo libero. E’ meta di intenso flusso turistico nel periodo estivo e durante i weekend di numerosi visitatori del bel lungomare. Fin dall’antichità Soverato era già rinomato come centro di villeggiatura signorile e per il turismo balneare. Infatti nel VI0 sec. d.C. Cassiodoro accettava in pieno e consigliava le cure "termali elioterapiche". Ritornando a tempi relativamente recenti Don Bosco apre, nel 1876 colonie marine per ragazzi/e "scrofolose". Comunque sia il turismo di massa inizia intorno agli anni ‘50. La pietra miliare è costituita dal riconoscimento di Soverato quale "stazione di cura, soggiorno e turismo" ( D.M. 25 giugno 1949) , dovuta ad un insieme di fattori climatici ed ambientali di eccezionale valore: il mare purissimo e trasparente, che oltre che serbatoio di salute è luogo di svago e di relax; la sua temperatura in luglio-agosto è di 23-24 gradi. Poi la spiaggia di sabbia bianca, finissima, cosparsa da una miriade di molecole di quarzo e di mica rilucenti al sole. Quel sole, che qui è una miniera inesauribile; splende, infatti mediamente per 6-7 ore il giorno (circa 2500 ore in un anno), moltiplicando cosi le ore di luce e di benessere fisico. Per la sua quasi totale esposizione a mezzogiorno e per il fatto di essere protetta da una bella chiostra di monti che ferma i venti più frequenti in questo tratto di costa, quelli occidentali, Soverato gode di un clima temperato, assai salubre; le temperature medie diurne, infatti, oscillano qui dai 30 gradi circa di agosto ai 10 gradi di gennaio, mese quest'ultimo durante il quale la minima notturna si aggira sui 2 gradi. A questi ultimi dati, Soverato deve la fama di stazione climatica invernale . C’è da dire, infine, che la pioggia non è di casa a Soverato, dove le giornate piovose sono meno di 80 l’anno e raramente nella buona stagione e che la nebbia è qui totalmente assente, mentre la percentuale di umidità, che mediamente si ha, è ritenuta ottimale.
Nel calendario della ricorrenze e festività religiose locali, un posto di rilievo spetta ai riti della settimana santa a Soverato Superiore, che hanno inizio al giovedì con la "Presa di Cristo all’oro" e si concludono alla Domenica di Pasqua con una movimentata "Cumprunta", con l’incontro, cioè, di Gesù Risorto con la Madonna. In estate, invece, assai caratteristica è la festa di Maria Santissima di Porto Salvo, protettrice dei marinai (seconda domenica di agosto), con processione a mare e corteo di barche, giochi popolari e spettacolo pirotecnico notturno. Quanto alle fiere tradizionali, segnaliamo quelle "della Galilea" (lunedì- martedì dopo la Pasqua) e di S. Anna (fine luglio). Tra le manifestazioni ricorrenti della stagione estiva, oltre ai tornei ed alle gare sportive, ricordiamo le Sagre di mezza estate a Soverato Superiore, quella "delle sarde e peperoni fitti" (un piatto tipicamente locale) e la tradizionale "Sagra delle melanzane" che ha luogo in Soverato Superiore la terza domenica di settembre, in occasione della festa della Patrona, Maria Santissima dell’Addolorata. Suscitano, inoltre, molto interesse ed attirano molti visitatori la fiera dell’antiquariato che si svolge l’ultima domenica di ogni mese ed il ricco mercatino settimanale del venerdì.
|