|
In occasione della fiction "La terra del ritorno", in onda su Canale 5, SOVERATO WEB presenta un'intervista esclusiva con uno dei protagonisti FABRIZIO FILIPPO
Domanda: Allora Fabrizio, un vero “colpo” fare una fiction da protagonista con Sophia Loren e Sabrina Ferilli?
Risposta: Beh! è come vincere alla lotteria. Fare un film con un “mostro” sacro del cinema mondiale come Sophia Loren non è cosa che capita tutti i giorni. Mi sento fortunato e devo dire che non è un termine usato a caso. La fortuna ha voluto che, innanzi tutto, la produzione fosse italo – canadese, e questo ha, naturalmente, comportato che parte degli attori dovesse essere, per forza di cose, del mio paese adottivo, e poi, seconda cosa, che il regista chiamato a dirigere la fiction, Jerry Ciccoritti, mi ha praticamente “imposto” di far parte del cast.
D: Non si fa un film con la Loren solo per pura fortuna!
R: No, certo no, ho un mio passato artistico che è comunque di tutto rispetto, ma bisogna trovarsi al posto giusto nel momento giusto…come in tutte le cose della vita.
D: Com’è stato lavorare con Sophia Loren?
R: All’inizio, devo dirti, che ho avuto un po’ di timore…forse è meglio dire “paura”, ma non perché non mi sentissi all’altezza del film, ma proprio perché di fronte avevo la Loren. Ti racconto un piccolo aneddoto che è capitato sul set durante le riprese: dovevamo girare una scena nel quale io dovevo arrabbiarmi con veemenza contro la Loren urlandole in faccia. Nel fare la scena mi è capitato spesso…sempre…di tenere la schiena curva all’indietro allontanandomi da lei. Il regista, un po’ scocciato, dopo tante volte che si era ripetuta la scena, mi ha gridato dicendo: “Ma che stai facendo?” ed io ricordo di avergli risposto: “…ma lei è la Loren…non posso arrabbiarmi con la Loren!!”. Poi, però, la scena è stata fatta e siamo andati avanti.
D:“La terra del ritorno”…sembra una storia fatta apposta per te?
R: Si. Il film parla di emigrazione e di una terra lontana, l’Italia, al quale bisogna fare ritorno per riscoprire se stessi ed il proprio passato. Anche se sono nato a Toronto, sono figlio di emigrati che attraversarono l’oceano prima che io nascessi. Mia mamma, Luisa, è di Aiello Calabro e mio padre Salvatore è di Montalto Uffugo, entrambi della provincia di Cosenza. Poi, ho quasi tutti i parenti in Calabria: mia nonna Elena e mio zio Gigi a Campora S. Giovanni, mia zia Franca a Soverato. Da qui è facile intuire come per me non sia stato difficile calarmi pienamente e con cognizione di causa nel personaggio, perché in fondo era la mia vita, quella vita di cui ho sentito sempre parlare e che inevitabilmente mi circola nelle vene come parte di me.
D: Quindi sei italiano a tutti gli effetti…anzi, calabrese a tutti gli effetti?
R: Assolutamente. Anzi ti dirò di più. Al termine delle riprese italiane del film (maggio-giugno 2003), sono sceso in Calabria per far visita alla mia famiglia che non vedevo da anni. Non ci crederai…una volta arrivato, ho cominciato a parlare un calabrese stentato che mi aveva insegnato mia mamma molti anni prima. Quello che, però, mi ha stupito di più, è che cercavo di esprimermi con le mani, gesticolando, cosa che non avevo mai fatto. Insomma, mi ero calato in una realtà diversa da quella nella quale vivevo, ma che sentivo talmente tanto dentro da comportarmi come se avessi vissuto sempre lì. E questo vuol dire che all’anagrafe canadese c’è scritto che sono nato a Toronto, ma nell’anagrafe della mia anima c’è scritto, anzi c’è impresso, che sono calabrese a tutti gli effetti.
D: Come hai trovato la nostra terra…la tua terra, la Calabria?
R: Splendida. Sono stato sia a Campora S. Giovanni che a Soverato e le ho trovate due cittadine, ognuna nella propria dimensione, cariche di vita vissuta. Mi hanno trattato come un re e mi hanno rimpinzato di ogni ben di Dio che la dieta mediterranea può offrire. Due cose ricordo con particolare intensità: la commozione che ho provato andando a vedere la casa, ormai cadente, dove nacque mia madre ad Aiello Calabro e il caldo che faceva a Soverato. Però, devo dire che la cosa che ho apprezzato di più è il fatto che in Calabria, ma forse in tutta Italia, si lavora per vivere, mentre in Canada, si vive per lavorare.
D: Prima hai accennato al tuo passato artistico, in Italia avevi già fatto qualcos’altro?
R: No, è la prima volta che vengo a lavorare in Italia. Io ho sempre fatto la spola tra il Canada e gli Stati Uniti. Ho vissuto a Hollywood per diverso tempo ed è stato lì che ho girato alcune puntate di Buffy – The vampire Stayer che, mi hanno detto, sono andate in onda anche in Italia.
D: Un’ultima domanda: cosa ti aspetti da questa fiction?
R: Per me è già stato un grande onore farvi parte. E’ chiaro che mi piacerebbe lavorare ancora in Italia e “La terra del ritorno” potrebbe essere la strada, ma…vedremo cosa succederà.
D: Vuoi aggiungere qualcos’altro?
R: Vorrei ringraziare quanti mi hanno sostenuto in questi anni e in particolar modo ringrazio mia Mamma che mi ha sopportato e ha creduto in me. Devo ringraziare anche Gianni, mio cugino, che ha realizzato uno splendido sito (www.fabriziofilippo.net) dove c’è veramente tutto quello che bisogna sapere su di me. Infine, ringrazio voi di SOVERATO WEB per lo spazio che mi avete dedicato. Grazie.
La redazione di SOVERATO WEB
Copyright © 2004 [SOVERATO WEB]. Tutti i diritti riservati |
|