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Quando la Scuola diventa Campo Estivo

   
In una società sempre più tesa alla spersonalizzazione, è indubbiamente in continuo agguato il rischio di perdere di vista uno dei passaggi fondamentali della crescita: la conoscenza di se stessi e la consapevolezza della propria individualità. Esattamente a contrasto di questa tendenza, gli studenti della scuola media dell’Istituto salesiano di Soverato sono stati condotti in un percorso di riflessione nel corso del campo scuola di Torre di Ruggiero.

Tra le attività svolte in questo senso, è da considerare di estrema importanza quella guidata dall’animatore, don Andrea Tripaldi, il quale ha proposto ai ragazzi la visione del film Alla ricerca di Nemo. Il protagonista, Nemo, è un pesce ancora “bambino”, che però si allontana di nascosto dal nido familiare per avventurarsi in zone di mare inesplorato, partendo quindi alla conoscenza del mondo. Ovviamente il papà inizia subito le ricerche del figlio, il quale intanto riesce a cavarsela nei diversi pericoli in cui incappa e alla fine, lieta, del racconto Nemo è cambiato; la cosa importante, però, è che il cambiamento non riguarda principalmente l’esperienza che lui ha fatto del mondo, ma la conoscenza che ha sviluppato di se stesso.

Nei momenti di riflessione organizzati durante il campo, i ragazzi erano proprio invitati ad approfondire il significato di questo percorso di crescita. Ovviamente tali esercizi pedagogici sono stati integrati in un cammino di crescita cristiano tramite apposite attività – per esempio la veglia notturna –, nel corso della quali i ragazzi sono stati invitati a riflettere su quello che è il loro rapporto con Dio e come a Lui è consentito di entrare nella loro vita.

A tutti quelli che stanno pensando che il campo scuola sia stato un po’ troppo serio e pesante per i ragazzi, che si aspettano anche la giusta dose di divertimento, ricordiamo che il maestro è Don Bosco, il quale riteneva attività fondamentale, fra le altre, quella del gioco. Egli aveva infatti capito che il gioco è un momento di crescita fondamentale per i giovani, che così facendo prendono coscienza del proprio corpo e delle relazioni che possono essere instaurate con gli altri. Allora, nonostante la temperatura non propriamente estiva che ha accompagnato il campo scuola, si è dato il via ai giochi acquatici, inutile dirlo, graditissimi dagli studenti.

A far da contrappeso a questo divertimento diffuso, vi è stata l’imposizione della disciplina, che ha costretto i ragazzi a non andare a letto tardi e a moderare l’uso del cellulare, altro mezzo spesso straniante, frutto della società moderna.

Fra ramanzine e momenti di spensierata allegria, si è giunti alla fine del campo scuola, che si è concluso con la celebrazione della messa da parte del Direttore, don Tobia Carotenuto. Nel corso della celebrazione liturgica sono state offerte al Signore le positività (da coltivare) e le criticità (come momento di crescita) del campo scuola, il quale lascia nel cuore il ricordo di giornate veramente salesiane, all’insegna degli insegnamenti di Don Bosco.

 Chiara Froio


 

   
   


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