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DIVORZIO
Il punto di vista di Gassani

   


Si lascia andare ad una lunga, piacevole e interessante chiacchierata, il Presidente nazionale dell‘ AMI: Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, Gian Ettore Gassani, in seguito al congresso nazionale AMI, che si è tenuto a Roma, sulla deontologia dell’ Avvocato matrimonialista. Numerosi i convegni organizzati anche in Calabria dall’ AMI, il prossimo è fissato per fine Gennaio a Cosenza, per discutere sul tema “ I  minori e internet”.  

Avvocato lei è Presidente di un’ associazione di Avvocati Matrimonialisti, che nel giro di poco tempo si è affermata nel mondo giuridico e di opinione. Il segreto del suo successo?

Il segreto dell’ AMI è soprattutto di avere cercato di diffondere nelle grandi città, ma soprattutto in provincia, un nuovo modo di intendere il diritto di famiglia, selezionando anche i giovani avvocati, siamo l’ associazione forense più giovane in Italia.  Ci caratterizzano la giovane età, l’ entusiasmo, il rapporto con il territorio creato con la gente, siamo usciti fuori dai tribunali, abbiamo creato sportelli informativi in tante regioni, creando dei centri di ascolto contro la violenza in famiglia, contro lo stalking. Siamo usciti dal piedistallo, ci siamo sentiti protagonisti nei quartieri, nelle piazze, nei paesi più sperduti, questo è stato il segreto dell‘AMI attirando antipatie e simpatie dei nostri nemici, attirando l’attività dei mass-media. Siamo l’associazione forense che fa ormai più opinione in Italia e non solo. Tutti i Presidenti sono chiamati a fare formazione e informazione.”

Si è appena concluso con lodevole successo, il congresso nazionale dopo una fase critica mossa da associazioni di parte (quali madri e padri separati) cosa è emerso a livello di proposte legislative dell’ Ami per la modifica della legge sull’ affidamento condiviso?

“La legge 54/2006 ( meglio nota come legge sull’affidamento condiviso dei figli) introdotta dall’ Onorevole Paniz, socio dell’ AMI, ha introdotto una rivoluzione culturale nel nostro paese. Tutto ciò era solo un’ipotesi prima del 2006. Purtroppo però è emerso che in questi anni dall’entrata in vigore di questa legge, l’affidamento condiviso resta ancora una scatola vuota priva di contenuti. Non è stato applicato a dovere in tutti i Tribunali, non è stato capito dagli addetti ai lavori, o sembra quasi che l’affidamento sia solo un contentino da dare alla paternità, quando invece se andiamo a leggere la legge è un diritto del minore mantenere rapporti costanti con i genitori. È una legge che ancora non ha prodotto grandi cambiamenti. Ci sono tante  proposte di emendamento, disegni di  legge, alcuni condivisibili altri meno, ma che comunque cercano di dare un senso a una legge e soprattutto al principio che essa esprime, che è già condiviso in tutta Europa. Purtroppo l’ Italia nelle grandi rivoluzioni culturali è sempre all’ultimo posto, in quanto c’è un atteggiamento conservatore. Siamo passati dal padre padrone al padre etichettato come cialtrone. Ad oggi, dobbiamo trovare un punto di equilibrio, perché anche le donne sono cambiate e rivendicano ai padri di essere più presenti. Uomini e donne sono d’accordo di cambiare il diritto di famiglia senza guerre e inutili rivalità.”

Il libro “I perplessi sposi” suo ultimo capolavoro, sta diventando in poco tempo un fenomeno editoriale, qual è il messaggio dell’opera?

“Il titolo scelto dall’ editore Aliberti, sta andando a gonfie vele, perché rappresenta forse l’embrione della rivoluzione giuridica e culturale. È  un saggio ironico ma disperato nello stesso tempo, che cerca però di lanciare messaggi di speranza. Il nostro diritto di famiglia non funziona perché i tempi della giustizia sono lunghissimi, le coppie sono lasciate a loro destino. C ‘è anche una cultura italiana che va sradicata, che è quella dei matrimoni usa e getta. Ciò che a me preoccupa, non è il divorzio ma il matrimonio fasullo, fatto dopo pochi mesi di fidanzamento,celebrato per motivi diversi da quelli per cui in effetti si dovrebbe celebrare. Mi preoccupa la contesa sui figli, divenuti un bottino di guerra, mi preoccupa il non rispetto per gli anziani, c’è una forte violenza intra-familiare, oggi la famiglia uccide più della mafia. Lo Stato deve investire sul diritto di famiglia non solo sul diritto penale. Oggi la famiglia è il fulcro della società ecco perché un libro che parla del diritto di famiglia può diventare un best-seller perché è una materia che interessa tutti. Un libro che non si limita a contrastare il sistema ma suggerisce delle alternative. Propongo infatti l’abolizione della separazione e quindi passare direttamente al divorzio. L’istituzione del tribunale della famiglia, l’introduzione di patti prematrimoniali e della mediazione familiare e dell’ intervento di psicologi. E il riconoscimento dei diritti anche delle coppie di fatto che in Italia sono fuori dal codice, contrariamente alla Spagna. Il mio cattolicesimo non mi porta ad esser estremista tanti i cambiamenti che stanno avvenendo nel nostro paese. In base ai cambiamenti vanno calibrati le leggi, anche sulla base dei nuovi consumi. Un milione di conviventi non può essere messo da parte in nome di dogmi o di prese di posizione”.

Quali a suo avviso le cause ei divorzi sempre più frequenti e dopo poco tempo dal matrimonio? Spesso si arriva all’altare con inconsapevolezza,incoscienza,facilità e superficialità?

“Assolutamente si! Oggi nella coppia non prevale l’unità ma l’egoismo. Non c’è un senso di responsabilità nei confronti dei figli, per il primo problema si ricorre all’ avvocato. Non c’è la voglia di mantenere unita la famiglia, le coppie si separano per motivi marginali e non gravi. Ormai il matrimonio non viene più preso seriamente per l’entità che riveste. L’ istituto del matrimonio secondo i dati statistici,in Italia è crollato. Le coppie si sposano molto di meno e si separano molto di più. Anche nel Sud il matrimonio sta subendo una grave crisi. Speriamo che le nuove generazioni possano riscoprire il valore del matrimonio  e pensare che è un passo che si fa per tutta la vita e che i problemi che potranno esserci vanno affrontati e risolti tra le mura di casa non in tribunale”.

Oggi è divenuta una pratica abituale anche l’annullamento alla Sacra Rota?

Papa Benedetto XVI infatti in più occasioni è insorto contro i propri giudici ecclesiastici  per capire come mai negli ultimi anni c’è stato un picco ingiustificato di un numerosi annullamenti. Come se fosse un’ altra strada, una scorciatoia. per ottenere lo stato libero e risposarsi in Chiesa”.

Possiamo affermare che nella famiglia è entrato di prepotenza il conflitto, da risolvere con strumenti dl diritto piuttosto che con una concordata conduzione anche della fase patologica della disgregazione?

“Quando il diritto entra nella famiglia, quest’ ultima perde ogni diritto. Dovremmo fare in modo che il diritto entri il meno possibile, poiché le questioni familiari vanno risolte con il buonsenso anche attraverso l’ intervento della psicoterapia di coppia. Credo che dovrebbero esserci dei corsi prematrimoniali a parte quelli sostenuti dalla Chiesa soprattutto per le coppie miste. Altro problema che mina il nostro matrimonio. Coppie che provengono da paesi diversi sotto il profilo religioso, culturale,sono divorzi annunciati come le statistiche ci suggeriscono. Il corso serve per dare una formazione alle coppie sul piano giuridico, relazionale, morale, culturale. Perchè poi le scelleratezze  dei genitori, si riversano ingiustamente sui figli che subiscono le” violenze” da parte dei genitori violenze che possono avvenire nelle più svariate forme, fisiche, relazionali, psicologiche. Sono sottoposti a perizie psichiatriche a invasioni dei servizi sociali, scioccati nel momento più importante della loro crescita”.

Quali sono gli effetti e le ripercussioni sui minori e quali gli aiuti rivolti ad essi?

 “Oggi è stata individuata la PAS, sindrome di alienazione genitoriale studiata ed elaborata da Gardner,si tratta di una sindrome che colpisce tutti i bambini contesi  e privati, di una delle due figure genitoriali e che poi hanno conseguenze pesanti sul piano della scolarizzazione, del carattere, del comportamento. Va da sé che  un bambino che vive una situazione familiare di divisione non sia felice. Molte volte i bambini sono orfani nonostante abbiano i genitori vivi che è peggio che essere orfani di genitori morti. Noi italiani dobbiamo cambiare rotta, siamo troppo religiosi e la separazione viene  vista come un affronto come un inizio di un conflitto,di una guerra e non come purtroppo un incidente di percorso gravissimo, che deve più possibile cercare  di evitarsi ma che se avviene però non deve distruggere la vita dei bambini. Dobbiamo cambiare testa e contemplare- come ho affermato nell’ ambito del congresso nazionale- anche delle misure drastiche nei confronti dei genitori che giocano sulla pelle dei figli”.

Ci sono possibili soluzioni a suo avviso  per poter cercare di evitare separazioni e divorzi?

“E’ difficile avere una ricetta magica per come evitare una separazione, forse però c ‘è una ricetta per come evitare un matrimonio fasullo che è un divorzio annunciato. Prima di sposarsi la gente dovrebbe conoscere l’altra persona, quanto meno conoscerne il 5 %. Molti non conoscono nulla della persona che stanno andando a sposare. Il matrimonio non è un’ occasione per far festa ma è un sacramento serio non certo una pagliacciata. Per molti è una formalità, così come lo è la separazione, tutto si consuma brevemente .Non possiamo mettere mano sulla legge del divorzio, che è stata la legge più importante della nostra società del secolo scorso,ma dobbiamo mettere mano sulla cultura degli italiani. Il divorzio non può essere messo in discussione, perché è diritto di un cittadino divorziare se si rende conto che il matrimonio è fallito ma prima di arrivare a questo bisogna fare di tutto affinchè non avvenga. Non possiamo certo pensare che il divorzio sia un semplice rimedio. Bisogna evitarne l’abuso. Bisognerebbe arrivare al matrimonio con più consapevolezza ma soprattutto conservarlo con consapevolezza. Le crisi avvengono in tutte le coppie non possiamo pensare che una coppia viva felicemente tutto il percorso matrimoniale, l’ importante è che i litigi i problemi, avvengano per costruire non per demolire”.

Da uomo e da avvocato, che consiglio si sente di dare ai giovani che intraprendono la professione forense nell’ alveo del diritto di famiglia?

” Di studiare, di avere un obiettivo preciso nella vita e non pensare che l’avvocato sia un mestiere come un altro, un ripiego di ultima spiaggia. Per chi affronta questo mestiere solo perché magari gli è andato male qualche altra cosa, è meglio che non faccia l’ avvocato. I primi anni della professione forense sono durissimi caratterizzati da grandi mortificazioni soprattutto nei piccoli centri. Bisogna però crederci e avere anche il coraggio di andare via dal proprio paese se non offre altro. Ma per chi vuol intraprendere il diritto di famiglia deve studiare e mettersi in discussione soprattutto avere una cultura multidisciplinare trovando un linguaggio comune. Noi non ci occupiamo di soldi, bensì di sentimenti. Il nostro mestiere ci porta ad avere rapporti e confronti con colleghi, magistrati, mediatori familiari, sociologi, psicologi, medici, assistenti sociali, educatori in una visione più ampia. Chi vuol intraprendere questo percorso deve avere il coraggio di aprire studi associati, per offrire al cliente anche un servizio di qualità”.

Avremo il piacere di incontrarla in Calabria per qualche convegno?

”Assolutamente si. L’ avvocato Margherita Corriere presidente AMI Catanzaro e l’ avvocato Anna Bellantoni, presidente AMI Reggio Calabria, stanno organizzando per fine gennaio delle manifestazioni. Per me è sempre un piacere venire in Calabria perché mi sento come a casa mia. È una regione meravigliosa che merita rispetto e attenzione. Dalla Calabria negli ultimi vent’anni sono usciti i più grandi avvocati italiani.” Un’intervista ricca dalla quale traspare la semplicità di Gassani, nonostante la su notorietà, la sua “portata” e la sua grandezza professionale, nonché umana. Messaggi dai quali emergono preparazione, cultura, passione, il tutto espresso con un linguaggio estremamente comprensibile  a tutti, com’ è giusto che sia. Tanti gli spunti riflessivi, educativi e formativi che se ne tracciano. Un’esperienza messa a servizio di tutti - quella di Gassani-  eseguita con amore, dedizione per il bene della famiglia e dei minori, nonché per la tutela dei diritti.

( Antonella Rubino )
 

   
   

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