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Risposta al Coordinatore Federale Regionale Piero Lo Guzzo

Un incontro con voi? No, grazie. Sto bene nel mio mondo e con le mie idee. D'altronde l'Italia è un paese libero alle opinioni di tutti i cittadini, e specialmente se queste opinioni vengono fatte da un ragazzo come sono io, di 21 anni, la questione diventa molto di più disgustevole. Si sà, noi ragazzi pensiamo solo a vincere, ma io vado oltre questa ottica, e sono per il quieto vivere, e odio le persone arroganti che ho visto in quel torneo. Non so chi è lei, e non vorrei pensare che fosse proprio quell'organizzatore che è intervenuto sgolandosi, alzando la voce contro un professore, tanto che è diventato rosso, e le corde vocali sembravano sparassero. Se è lei? Mi dissocio ancora di più di incontrarla, perchè sono rimasto terrorizzato del modo in cui si è posto in quell'occasione, solo a ripensarci mi vengono i brividi. Il mio articolo non voleva essere un articolo provocatorio, anzi, voleva contribuire a far si che determinate cose non si verificassero nuovamente, ma ho notato che è inutile parlare o permettermi di dare consigli, perchè non riuscite ad essere obbiettivi ed ammettere che quel giorno nulla andò per il verso giusto. Per quanto riguarda gli arbitri, non volevo giudicare il loro operato che è indiscutibile in quanto io rispetto le decisioni arbitrarie, che siano giuste o sbagliate, ma non rispetto il modo dei cambiamenti dopo che l'arbitro aveva fischiato o concesso un qualcosa. E se consigli dovevano essere dati, questi consigli poi si dovevano confermare per tutto il resto della gara, non che poi si ritornava a punto e a capo.

Non voglio prolungarmi molto, perché ritengo ciò inutile, sono su un bel altro pianeta, e mi dispiace solo di essermi permesso di scrivere quell'articolo. Articolo ripeto, scritto da un giovane, ma nuovamente attaccato quando si poteva prendere il discorso in modo diverso. Ricordate che i giovani sono il futuro, trattateli cosi, e ne raccoglierete i frutti... marci!

Preciso, non ce l'ho con nessuno in particolare, parlo tanto per parlare perchè non ho nulla da fare. Quindi cercherò di controllarmi, perchè sono esagerato... forse io sono quello sbagliato, il vostro comportamento e da lodare invece. Non è personalmente indirizzato a Piero Lo Guzzo questo attacco, anche perche non so minimamente chi sia, e ne voglio conoscerlo, ma è un attacco generale, senza nessun individuo specifico. E scritto tanto per scrivere qualcosa.

Detto questo, saluti.

Uno Spettatore

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Risposta a lettera anonima
PROGETTO NAZIONALE “SUPERCLASSE CUP”
Organizzato dal Settore Giovanile e Scolastico F.I.G.C. d’intesa con il M.I.U.R

          Il 30 aprile scorso, su “Pagina libera” del vostro sito è stato ospitato lo scritto di una persona che, qualificandosi “uno spettatore” e celandosi dietro l’anonimato, denuncia a modo suo quanto verificatosi nelle gare di finale del torneo studentesco “Superclasse Cup”, organizzato dal Settore per l’Attività Giovanile e Scolastica della Federazione Italiana Giuoco Calcio in collaborazione con i Ministeri dell’Istruzione e dello Sviluppo Economico.
          Non è nostro costume replicare a personaggi che non dichiarano la propria identità ed in modo sgarbato e malevolo lanciano accuse in gran parte superficiali e prive di fondamento. Lo facciamo in questa circostanza soltanto perché tali accuse coinvolgono il mondo della Scuola, con cui da anni si sono stabiliti rapporti di proficua collaborazione.
          Cominciamo con gli arbitri.
Non sono abilitati all’esercizio di una “professione”; spesso quando arbitrano gare di tornei studenteschi non percepiscono alcun compenso. Durante tali gare cercano di essere tolleranti, di non assumere rigide prese di posizione, nella speranza che eventuali intemperanze degli studenti siano frenate dagli stessi insegnanti accompagnatori, senza dover ricorrere a sanzioni punitive.
Gli arbitri, peraltro, conoscono le regole del giuoco del calcio, ma non sono sempre informati sulle norme specifiche relative ad un torneo studentesco. Perciò, arbitrando in uno di questi tornei possono incontrare inconsuete difficoltà ed è normale che chiedano, in tali circostanze, l’intervento degli organizzatori.
E’ successo in un paio di gare ad un arbitro del torneo.
Andava aiutato ed invece è stato aggredito con urla e scomposte proteste di diversi alunni e di qualche insegnante.
Ed allora l’arbitro è andato in confusione.
Capita e può capitare a chiunque di noi di fronte ad una difficoltà improvvisa, in qualunque settore si operi. Non per questo l’arbitro può essere bollato come un incapace.
          In ogni caso gli episodi spiacevoli si sono verificati soltanto in un paio di gare, rispetto alle tante disputate nel corso del Torneo.
          Passiamo agli organizzatori.
          Sono intervenuti nel corso delle gare “alzando la voce” solo quando hanno ritenuto necessario porre freno alle intemperanze di alunni ed insegnanti, nel timore che le proteste potessero degenerare.
          Sono intervenuti soprattutto per fornire agli arbitri chiarimenti sulle norme del Torneo, lasciandoli poi assolutamente liberi di assumere sul campo, in piena autonomia, le decisioni di natura tecnica e disciplinare che ritenevano più giuste.
          Sostenere che gli interventi degli organizzatori erano mirati a condizionare gli arbitri in funzione di un esito del Torneo stabilito in partenza è espressione di squallida malevolenza da parte di una persona che, fingendo di esaltare i valori dello sport e della giustizia, di fatto, vuole alimentare la cultura del sospetto; questa sì veramente diseducativa.
          Non sembra il caso, in questa sede, di andare oltre.
          Ma proprio per il desiderio di trasparenza che caratterizza chi opera da “volontario” nel Settore per l’Attività Giovanile e Scolastica della Federazione Italiana Giuoco Calcio si è sempre pronti e disponibili ad un incontro con chiunque voglia discutere serenamente sulla giornata finale del “Superclasse Cup”, per fornire ulteriori dettagli e chiarimenti su quanto accaduto e sui presunti errori arbitrali denunciati dal saccente estensore anonimo dello scritto.

Si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.

IL COORDINATORE FEDERALE REGIONALE
Piero Lo Guzzo


Torneo organizzato dalla FIGC per le scuole della provincia di Catanzaro

Doveva essere un torneo formativo che si poneva l’obiettivo di sensibilizzare studenti, insegnanti e genitori ad assumere sempre comportamenti responsabili. Cosi recitava una frase nell’introduzione della presentazione del torneo organizzato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio Settore Giovanile e Scolastico, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Doveva… ma non lo è stato!

Ho assistito alle fasi finali di questo torneo e sono rimasto molto deluso per la situazione in cui versiamo, seppur nell’ambiente giovanile, dove appunto la sensibilizzazione dovrebbe partire dagli adulti, arbitri, allenatori e professori. Pensavo le ingiustizie vi erano solo nel mondo dei grandi, ma ora mi ricredo, le ingiustizie avvengono pure nel mondo dei ragazzi, anche se il mondo dei ragazzi alla fine è gestito sempre dai grandi. 

Ma andiamo con ordine, durante le partite ho assistito ad arbitri abilitati alla professione, che arbitravano come se a loro fosse una cosa sconosciuta questo mestiere. Che non sapevano prendere una decisione facendosi condizionare facilmente, e non essendo in grado di utilizzare un pugno duro e saldo per far capire che i giudici di gara erano appunto loro, gli arbitro, portando cosi solo caos nel terreno di gioco nel quale si alzavano paroloni con bestemmie e parolacce, e nessun provvedimento che impedivano il continuare di ciò, non ho visto ne un cartellino, ne un richiamo verbale.

Mentre ho assistito a dirigenti, penso organizzatori del torneo in quanto viaggiavano con cartellette della FIGC che alzavano la voce contro allenatori o professori e facevano condizionare appunto le scelte dell’arbitro cosi per magia, mentre forse non si sà che l’arbitro è giudice di gara e tocca solo a lui e ripeto, solo a LUI, decidere cosi sia giusto o no, dando un immagine sbagliata del comportarsi e dunque non facendo altro che dare una brutta opinione a quello che doveva essere questo progetto per i giovani, non sensibilizzandoli all’educazione, ma alla maleducazione!

 Dopo aver dato uno sguardo al regolamento e dopo aver assistito a una partita Enuncio qualche episodio strano:

Ho letto che tutti i ragazzi facenti parte della squadra grazie ai cambi dovevano giocare durante la partita, pena la sconfitta 3-0 a tavolino, “tutti i 7 (sette) componenti della squadra devono aver giocato durante l’incontro” ma ciò non è avvenuto, e al momento che veniva contestato ciò all’arbitro e successivamente ai dirigenti-organizzatori, loro non facevano altro che alzare la voce, già prima di verificare l’eventuale scorrettezza di gioco, scorrettezza che non poteva essere verificata in quanto vi erano arbitri incapaci di ciò! Dunque veniva a mancare il rispetto di una prima regola.

Chi bestemmia a mio parere, deve essere espulso direttamente, un componente di una squadra ha bestemmiato in faccia all’arbitro. Quest’ultimo avrebbe voluto espellerlo, poi QUALCUNO dei piani alti gli ha fatto cambiare idea, saranno coincidenze, fatto sta che alla successiva partita si sentivano solo parolacce e bestemmie in campo e l’arbitro faceva finta di nulla;

Altro episodio che lascia pensare? Un rigore battuto due volte (la prima volta era stato parato e convalidato dall’arbitro. Poi QUALCUNO gli ha fatto cambiare idea ed è stato fatto ribattere e dunque segnato); Nota: Il portiere è stato cambiato più volte (3) nel corso dei calci di rigore;

 

PER NON PARLARE DEL COMPORTAMENTO COMPLETAMENTE ANTI-SPORTIVO IN CAMPO che è stato alzato dal comportamento degli organizzatori del torneo.

 

Tutti questi episodi non fanno altro che condizionare il risultato finale di un torneo, portando malumori, e rischi di violenza, non educando affatto i ragazzi, ma dando a loro una lezione di vita negativa, che tutto ciò che si vuole, si deve avere con le ingiustizie quando poi ciò non dovrebbe essere cosi.

 

E meno male che questo doveva essere un progetto per insegnare il rispetto reciproco, alla faccia del rispetto, mi è sembrato un progetto come tanti che il vincitore si sa dall’inizio, e si deve fare di tutto per far si che finisca come era stato progettato!

Poi ci meravigliamo come mai viviamo in un mondo cosi, ora mi rendo conto di tutto, e noi speriamo al miglioramento? Se le cose continuano cosi non si fà altro che peggiorare, e si trattava di un torneo giovanile-scolastico. Per fortuna che non c’erano cose più importanti in palio, altrimenti si concludeva tutto con un morto a mio parere… Cresciamo un po’, e diamo una buona impressione a questi giovani, invece di fargli credere che si conquista tutto solo imbrogliando e con ingiustizie. Mi meraviglio del personale addetto alla giustizia che è stato il primo a non saper mettere ordine, ma solo nervoso in campo. Maggiore attenzione in tutto, specialmente quando ci sono giovani in mezzo, impariamo la lealtà! Non quei tipi di atteggiamenti.

Non voglio additare nessuno, infatti non ho fatto ne nomi e cognomi, voglio solo far capire che certe cose sono sbagliate, e non si dà una buona immagine alle altre persone, ragazzi in questo caso. Fatevi tutti un mia culpa e cercate di non sbagliare più in un futuro spero vicino, è una vergogna assurda quello che è successo in un torneo organizzato da enti importanti. Saluti a tutti.

Uno Spettatore


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