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Contro i parcheggi a pagamento

Il pensiero riportato dalla giornalista Amalia Feroleto nel proprio articolo pubblicato dal Quotidiano della Calabria, che vede nei parcheggi a pagamento la panacea di mali come la sosta selvaggia, le risse e gli atti vandalici contro l’arredo urbano, non può che appartenere a qualche isolato stolto, pertanto si tratta di un’idea oltre che grottesca, anche classista e discriminatoria, poiché, nella sostanza, identifica gli autori di certi misfatti con quella parte di popolazione, che non può permettersi 5 Euro di sosta a pagamento.

 Nelle strade, in cui la sosta era a pagamento, le poche auto sostavano ordinatamente sotto l’occhio vigile del personale preposto al controllo. Nelle rimanenti strade, in cui non erano neanche tracciate le linee bianche, regnava il caos provocato da disperati automobilisti pronti a prendere d’assalto l’intera sede stradale fino all’ultimo centimetro quadrato ed i soliti incivili di turno, approfittando della mancanza di controlli, non si facevano scrupolo a posteggiare sui marciapiedi, magari anche davanti ad ingressi e finestre basse, provocando l’ira dei residenti di serie B.  

Le presenze dei forestieri a Soverato, negli ultimi due mesi, hanno provato inoppugnabilmente che il sensibile calo di visitatori, nell’ultimo lustro, in buona parte era dovuto all’istituzione dei parcheggi a pagamento. Gioirei ad essere smentito da chi sosteneva che il calo fosse dovuto alla crisi economica, perché vorrebbe dire che, da 2 mesi a questa parte, mentre l’Europa stringe la cinghia, Soverato è baciata da una pioggia a me sconosciuta di banconote, che ora la gente spende, durante lo shopping pomeridiano e la movida serale.

E’ dunque arrivato il momento che l’intera classe politica e la comunità soveratese prendano atto, magari una volta per sempre, di un’amara verità: Soverato non è Taormina o Amalfi.

Siamo serviti da un aeroporto che solamente negli ultimi anni ha cominciato ad offrire qualche sporadico collegamento con l’estero, durante il periodo estivo, o da qualche raro volo charter, ma i flussi dei passeggeri in transito negli aeroporti di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone, messi assieme, non rappresentano neanche un decimo del flusso passeggeri registrato in aeroporti come Catania, Trapani, Palermo, Napoli o Bari.

Sono presenti strade progettate e realizzate durante il ventennio, che saremo costretti ad utilizzare per molto tempo ancora.

La linea ferroviaria è ormai in via di dismissione.

Il porto non è più neanche un argomento da campagna elettorale.

Offriamo, a Soverato e/o nel soveratese, soggiorni in strutture alberghiere rabberciate a tariffe esose, appartamenti in affitto per un mese a prezzi da crociera per 2 persone nel Mediterraneo, un mare non balneabile di notte e che si auto-purifica d’improvviso alle 8 del mattino e una vicina montagna, priva di servizi ed attrattive, a meno che non si ritenga un’attrattiva gli imponenti incendi e la macchina dei soccorsi, che si attiva per domarli. 

I paesi esteri, che cinquant’anni fa deridevamo per la loro arretratezza, sono prima diventati potenziali concorrenti, poi diretti concorrenti e ormai da un bel po’ di tempo ci hanno surclassati nell’offerta turistica; il Nordafrica, la Spagna, la Turchia, la costa adriatica dalla Croazia fino alla isole della Grecia, Albania inclusa, offrono soggiorni di qualità a prezzi modici.  

La scellerata politica delle strisce blu, estese fino alla stazione ferroviaria, delle bibite gassate rifilate a 5,00 Euro cadauna e degli alloggi vintage a prezzi da crociera, oltre a tagliare Soverato fuori dalla mappa del turismo internazionale e nazionale, la isola anche a livello locale, poiché i limitrofi territori marinari di Montepaone e Davoli sono in forte ascesa; entrambi si stanno, pur se lentamente, dotando di un lungomare, offrendo un numero sempre maggiore di lidi, ristoranti e strutture alberghiere, nonché abitazioni in locazione, a prezzi molto più economici di quelli praticati a Soverato.

I catanzaresi, storico bacino d’utenza delle attività commerciali soveratesi, già da un decennio hanno trovato una valida soluzione al problema del loro pendolarismo del fine settimana, con un valido recupero del quartiere marinaro.  

Nonostante tutto ciò, sono convinto, e credo di non essere il solo, che Soverato abbia uno straordinario potenziale turistico, anche superiore a quello che è riuscito ad esprimere durante gli anni ’60 e ’70.

Far pagare 5,00 Euro una passeggiata sul lungomare di Soverato, cioè quanto si paga per fare una nuotata attorno all’Isola Bella di Taormina o dentro la grotta azzurra di Amalfi, è una scelta diametralmente opposta a quella politica dell’accoglienza, che invece dovrebbe essere adottata. 

Dott. Marco Montepaone

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Soverato: Parcheggi, risposta al Dott. Montepaone

Il dott. Montepaone evidentemente o non ha letto bene l'articolo in questione oppure, a questo punto, devo pensare che vuole strumentalizzare la situazione. Il "pensiero" riportato nell'articolo sulle strisce blu pubblicato sul "Quotidiano della Calabria"  più di dieci giorni fa, non era della giornalista bensì del sindaco di Soverato Raffaele Mancini che più volte in consiglio comunale ha ripetuto questi concetti. Se il sedicente dottore in questione non è d'accordo  faccia pure. Ma non vedo per quale motivo per argomentare le proprie tesi occorre denigrare gli altri, apostrofandoli con epiteti  offensivi.

 Amalia Feroleto

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Soverato: Parcheggi, risposta ad Amalia Feroleto

Non ho letto l’articolo integrale di Amalia Feroleto sul supporto cartaceo, bensì ho letto un mero estratto su internet, che riportava esclusivamente l’idea, secondo la quale i parcheggi a pagamento arginerebbero il problema delle risse e del vandalismo. L’idea, citata nell’estratto, era priva di paternità ed ho, erroneamente, presupposto che si trattasse di una semplice opinione raccolta dalla giornalista dalla voce di un comune cittadino, come spesso accade nei servizi giornalistici.

Soltanto dalla lettura della risposta della Feroleto al mio scritto ho appreso che l’idea, riportata nell’estratto, appartenesse addirittura al sindaco Mancini, col quale pertanto mi scuso per il tono utilizzato nel mio commento alla sua idea, pur restando il fatto che è da me fermamente criticata.

Nel mio scritto, invece, emerge in modo lapalissiano l’assoluta mancanza di un’attribuzione dell’idea del sindaco Mancini alla Feroleto ed infatti l’incipit dello scritto è :“Il pensiero riportato dalla giornalista”.

Credo non vi sia alcun’ ombra di dubbio sull’etimologia del verbo “riportare”.

Pertanto invito la gentile Amalia Feroleto a prestare maggiore attenzione nella lettura degli scritti che la citano e rimango in fiduciosa attesa di una Sua pronta rettifica alla falsa, grave, dolosa ed irresponsabile accusa di “sedicente dottore” rivoltami, nonché alla falsa, perché infondata, accusa di “denigrare gli altri, apostrofandoli con epiteti offensivi”.

Dott. Marco Montepaone

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