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Elezioni comunali: riflessioni … sulla conta dei voti e dintorni

   
Ho letto gli articoli relativi alle elezioni comunali prossime venture e in particolar modo il “pezzo “ di Teresa Pittelli; ho anche letto le “ Riflessioni sul Pd “ a cui però non si deve attenzione  perché trattasi di un articolo non firmato e chi non ha il coraggio di apporre la propria firma in calce alle proprie idee , non mi sembra degno di nessuna analisi ; anzi, sarebbe bello se gli articoli anonimi, salvo rari casi, relativi a temi e accadimenti di una certa delicatezza, non fossero pubblicati, per principio. Condivido le considerazioni di Teresa Pittelli e seguo senza difficoltà i suoi ragionamenti che appaiono logici, ma scorgo nella sua analisi ancora un barlume di speranza, una pia illusione circa la possibilità di un rinnovamento della politica cittadina e un cambio della guardia alla guida di Soverato; Teresa non ha mai smarrito un sano ottimismo e mantiene un’ indole da “ sognatrice “ che le invidio sinceramente; io invece, mi reputo un pessimista alla maniera verghiana, dove il pessimismo diventa strumento di indagine oggettiva della realtà, unguento salvifico contro le illusioni e pertanto, non penso minimamente che il centro sinistra possa vincere le elezioni, salvo che non aggreghi forze diverse o che non confluisca in contenitori più ampi e variegati. Il Pd ha indubbiamente le sue difficoltà e il recente commissariamento di certo non lo aiuta a risolverle; un commissario poteva anche starci, vista la natura diafana del partito a tutti i livelli e lo scarsissimo appeal dello stesso, ma se avesse avuto come compito quello di promuovere il rinnovamento,se fosse venuto a contattare tutte quelle persone che sono state vicine al pd , che potrebbero essere utili alla causa, ma che per qualche motivo sono fuggite ; se fosse venuto a dire che idee e strategie hanno bisogno di essere rappresentate da volti credibili e di camminare su gambe e teste che si muovono rapidamente; Sarebbe stato ben accetto, ma è difficile immaginare che una mission del genere  potesse essere affidata a chi del rinnovamento ne  incarna l’ antitesi !

Oltre il PD , tuttavia, Teresa non è andata. di sfuggita ha citato  nel centro – sinistra, altre forze e altri personaggi che si agitano e che  di certo potrebbero fare concorrenza al partito democratico in quanto a “ conservazione” perché se il pd non è di certo il nuovo, il gruppo che ruota intorno all’ ex sindaco Calabretta è decisamente vetusto, con venature crepuscolari e gozzaniane. Riproporre i medesimi uomini che furono proposti ben venti anni fa, con lo stesso candidato a sindaco di allora, reca in sé una sconfitta che è propria di tutta un’ area, ma che è soprattutto propria di quel gruppo che oggi vorrebbe ricandidarsi , dando adito a qualche sospetto, facendo pensare che il motivo per il quale il suddetto gruppo non si è mai adoperato per un ricambio generazionale, per far emergere e valorizzare delle giovani energie, è uno e uno solo, quello di garantirsi la sopravvivenza, di garantirsi la “conservazione”. L’ operazione apparentemente è riuscita, ma a caro prezzo, perché il centro sinistra è allo sfascio , privo di uomini credibili e spendibili, di candidati naturali e ciò spiana la strada a Calabretta e Company, per dar vita a un ‘ operazione che ricorda tanto le cene fra vecchi compagni di scuola a distanza di anni, con quel tocco di patetico, di melenso e di melanconico.

Credo che tutto ciò, cara Teresa, finirà per favorire la vittoria del centro – destra , che sarà litigioso, popolato da soggetti da fola più che da politica e amministrazione, lardellato di giovinetti che oltre l’ albagia non hanno che incarnato il vuoto e nel migliore dei casi, la retorica più trita; ma il centro destra riesce, da qualche tempo, a proporre candidati vincenti , non fosse altro perché rappresentano il “ nuovo” rispetto a quanto proposto dal centro – sinistra , basta guardare alle scorse regionali. la capacità di sintonizzarsi sugli umori degli elettori, di sfruttare le affezioni che tarlano la parte avversa, garantisce al centro destra un bel vantaggio; non so quale centro – destra emergerà, ma so che probabilmente risulterà vincente; una candidata come la Munizzi non avrà problemi ad avere ragione dei canuti avversari , perché a loro dispetto incarnerà agli occhi della gente , il “ nuovo”, il “ giovane “, “ il dinamico”. Certo, se poi il centro destra cadrà nell’ errore di proporre un candidato / a attempato e decrepito, allora la partita è tutta da giocare, magari a tressette, al bar ! qualsiasi Boys del centro – destra avrà la meglio contro i caronte del centro sinistra. è vero quanto sostengono alcuni amici, quando asseriscono che, perso per perso, è meglio tentare con Calabretta, il ragionamento è logico, ma pericoloso, perché è in voga da vent’ anni e ha condotto Alla desertificazione del centro sinistra. Perso per perso , meglio perdere e fare piazza pulita, proporre una lista di gente dinamica, che incarni il ricambio generazionale, che possa andare a farsi le ossa in consiglio per cinque anni all’ opposizione e che individui un capogruppo che dovrà essere il futuro candidato a sindaco e che abbia cinque anni davanti per preparare l’ alternativa. così si costruisce il ricambio, ma ciò necessita che Calabretta e Company compiano un atto di umiltà ( e ne dubito) e cioè quello distarsene a casa, di comprendere che non sono immortali, che possiamo fare politica anche senza di loro, che possono dare ancora un contributo e cioè , fare spazio e smetterla di voler occupare sempre la scena a costo di trascinarsi stancamente  nell’ agone politico, senza più slanci ed entusiasmi. se invece , dovessero insistere, allora avrei da proporre loro una colonna sonora per la campagna elettorale : “ non è tempo per noi “ di Ligabue.

 A. Pellegrino

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