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Re:Re
“Risposta alla Risposta”

   


Ho letto quella che è stata definita “Risposta all’articolo dell’assessore alla cultura di Satriano” e che qualche “amico” ha fatto propria e fatta circolare.

Molto bella. Come potrei non condividerne il contenuto? Sono parole di Paolo VI che però nulla hanno a che vedere con quello che ho scritto e con quello che con forza vado dicendo.

Comprendo anche il perché chi ha scritto non ha usato firmare l’articolo e perché il mio “amico” ha voluto distogliere l’attenzione dal problema reale che ho “denunciato”.

Non ho messo in discussione il ruolo del Parroco: egli è posto a capo e con il giusto discernimento, con la massima attenzione (talvolta anche osservando e basta nel primo anno di Apostolato) pone strumenti e azioni pastorali per salvaguardare la fede. Non si pone in un ruolo (che pure gli è riconosciuto) di “apice” in una scala gerarchica e basta, anzi scende tra i fedeli laici (che della scala gerarchica comunque fanno parte) e con loro, attraverso le forme collegiali che la Chiesa offre (es. Consiglio Pastorale) fa una sintesi delle esigenze tenendo conto del cammino Pastorale che negli anni la Parrocchia ha fatto a partire dalle Spiritualità e Carismi presenti e radicati per finire alle tradizioni della pietà popolare.

Detto questo mi sono fatto portavoce di un malcontento diffuso ponendo semplicemente delle domande. Dapprima ho chiesto di essere ascoltato e non trovando adesione (anzi risposte del tipo: “la Chiesa è piramidale per cui decido io”)  a questa mia richiesta ho deciso di scrivere per porre dei quesiti: ho chiesto perché non debba essere ascoltata la voce del malcontento. Ho chiesto se ci sono spiegazioni teologiche nelle scelte che riguardano i cambiamenti circa le tradizioni. Ho chiesto cosa ha spinto il Parroco ad abolire una Novena, nelle ore serali, tanto partecipata come quella dell’Immacolata, ho chiesto perché se muoio non deve venire il Parroco a benedirmi a casa. Ho chiesto perché la Via Crucis tradizionale è stata abolita. Ho chiesto perché la Chiesa è sempre chiusa. Ecc. ecc. ecc. Domande! Alle quali aggiungo: i Parroci che in questi anni si sono succeduti e che non hanno messo mano alle tradizioni locali, anzi le hanno custodite ed incentivate, hanno sbagliato?

Tutto qui. Io e tutti quelli che insieme a me si pongono queste domande aspettiamo delle risposte: saremo così famiglia fraterna e accogliente, casa aperta a tutti. E, per parafrasare le parole di Paolo VI, questo è il nostro “contributo di azione perché questo si realizzi in pienezza.

 Alessandro Catalano

 ARTICOLO CORRELATO:
 A proposito della Pasqua di riflessione a Satriano
 

   
   


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