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La Biblioteca Comunale, il Teatro, il Magna Grecia Film Festival, il Turismo.
Al futuro Sindaco ed ai cittadini che vogliono bene a Soverato
A prescindere… di Gregorio Calabretta

   


Vivo a Soverato da dieci anni, dove sono anche residente, ma sono nato a Stalettì, e per qualcuno ciò è inaccettabile. Pazienza, prima o poi se ne farà una ragione.

Credo, e mi permetto di dare un suggerimento al prossimo Sindaco, che a Soverato ci sia bisogno di una Biblioteca Comunale. Con tutto il rispetto per la Biblioteca delle Donne, che porta avanti delle iniziative culturali valide sul territorio ed attraverso incontri e dibattiti consente a molti anche di socializzare e  relazionarsi attorno ad un evento culturale. Ma Soverato non può non avere una Biblioteca Comunale.

Si darebbe la possibilità a tutti, ragazzi ed adulti, di accedervi anche oltre l’orario di chiusura degli uffici comunali . “Non c’è nulla che fa star male come la porta chiusa di una Biblioteca (B.Tuchman)

Occorre mettere a disposizione un numero di testi adeguato per una cittadina come Soverato. Non dico di avere gli oltre i centomila volumi presenti in diverse cittadine calabresi, o di avere il centro culturale Leonida Repaci, fiore all’occhiello di Palmi, ma una struttura capace di ospitare piccoli e grandi che sentano il bisogno di respirare un libro, di leggere un  quotidiano, di scambiarsi volumi anche con altre Biblioteche attraverso una rete virtuale.

Stalettì, dove nel 550 nacque il Vivarium, la prima Biblioteca in Calabria e prima università con Cassiodoro, c’è un centro culturale attivo all’interno di Palazzo Aracri, certo non ci sono duecentomila volumi ma quasi diecimila, sfogliati da scolaresche, ragazzi ed adulti.

Occorrerebbe inoltre allestire all’interno della Biblioteca Comunale una sala multimediale, dedicata alla ricerca ed alla lettura.

Certo, chi vuole un testo può sempre trovarlo in libreria ma la funzione della biblioteca è altra: “non si va in Biblioteca solo a cercare un libro che si conosce, ma si va a scoprire dei libri di cui non si conosce neanche l’esistenza e trovarli poi di straordinaria importanza (U.Eco).

Risparmio ai lettori le origini della Biblioteca e le derivazioni del nome, dal papiro al deposito, ecc. non è evidenziare la preparazione personale l’obiettivo di questo mio articolo. Non ne sento affatto il bisogno.

Sul Teatro.

Ho allestito grazie a Raffaele Mancini ed alla sua Amm.ne Comunale tre stagioni teatrali al Supercinema, costati allo stesso  Comune 45 mila euro complessivamente, con venticinque spettacoli in tre anni e con un costo di abbonamento quasi simbolico. Ciò pagando le spese di affitto, ecc. E pagando, ovviamente tutti, sempre, particolare che sembra scontato ma non sempre avviene così!

Ebbene qualcuno ancora fino a pochi giorni fa  criticava questa scelta. Vediamo un po’, a conti fatti ogni stagione è costata quindicimila euro. Oggi, senza pagare fitti né luce, riscaldamenti, né altro, una stagione costa dieci volte tanto!

Se qualcun altro è capace di fare altrettanto e con quei nomi in cartellone, il supercinema  è ben disposto a fittare i locali.

Dunque se ho fatto i miracoli perché attaccarmi?

Semplice, io vengo da Stalettì, che è un piccolo centro, non ho le spalla coperte da politici, di me parla, e continuerà a parlare, solo il mio lavoro.  Altri che arrivano dalle città possono spendere e spandere. Nella pace e silenzio di tutti.

Ora si parla di costi alti e di dare in gestione il teatro a privati.

E vogliono farci credere anche che ciò è giusto. E’ un bene addirittura…

Ma perché non si procede alla nomina di un direttore artistico direttamente dal Comune? Avrebbe un costo? Certo. Ma si risparmierebbero forse ottantamila euro all’anno.

E poi dove sta scritto che una stagione teatrale debba costare per forza centocinquantamila euro?

Questo teatro dovrebbe dare lavoro a coloro che amano il teatro, attori, tecnici, scenografi,musicisti, creando un gruppo di lavoro stabile in grado di misurarsi con altre realtà nazionali. E costerebbe niente al Comune se ci fosse la volontà di fare le cose fatte bene.

Invece no, meglio che a guadagnarci siano dei privati… che poi il biglietto costerà un po’ di più, ci sarà chi sosterrà l’iniziativa: noi. Mah.

Vorrei precisare che non ci sono stati ancora direttori artistici nominati e pagati dal Comune, ma impresari. La stagione teatrale che ho diretto lo scorso anno, costata meno di tutte, ad oggi, e col costo di abbonamento minore, totalizzando sempre il tutto esaurito, l’ho diretta dietro invito del Sig. Vittorio Puntieri, che ringrazio, non del Comune.

Io resto a disposizione e solo se si procederà a far funzionare il teatro comunale davvero come un teatro, e non come un mercato, sarò  disponibile e felice di collaborare.

Sul Magna Grecia.

Ma Soverato che tipo di turismo vuole avere?  Basso, alto, medio alto?

Ed una cittadina che aspira a diventare sempre più centro di meta estiva può permettersi di perdere un evento (in questo caso il termine è assolutamente indicato) del genere?

Per una settimana e più Soverato sta sulle pagine di quotidiani e media nazionali e c’è chi critica il Magna Grecia. Ha un costo? Ma ci sono altre iniziative in grado di sostituirlo? Nessuna e allora?

C’è anche chi lo critica.

Eppure dà anche occupazione ad una decina di giovani o no?

Ma distruggere e più difficile che costruire. Gli stessi che non lo vogliono che iniziassero prima ad avviare altre iniziative adeguate per promuovere Soverato e poi, ci potranno essere confronti, e dopo semmai si valuterebbe se ancora varrà la pena mantenere il Magna Grecia.  

Ma scherziamo? E voi dite di voler bene a Soverato? Ma di quale Soverato parlate? Della Soverato di tutti o di quella fatta a vostra misura e servizio?

O si critica perché neanche Gianvito è di Soverato?

O piuttosto perché qualcuno non riesce a metterci le mani, come spesso avviene, perciò ha la patente ( anche pirandelliana) di sparare idiozie?

Non  è l’amicizia e la stima con Gianvito che detta queste mie parole ma soltanto l’evidenza dei fatti.

Ma si può avere un turismo a Soverato con attività commerciali che ad agosto vengono mantenute aperte dalle 17 alle 21? Ma chi è che d’estate va nei negozi alle 17? Le attività, in cittadine turistiche di livello medio, neanche alto, vengono mantenute aperte fino a mezzanotte e partono dalle 18,30-19,00.

Soverato non può vivere di giostre, anche se in molti, aspirano a farla diventare una giostra.

Mi complimento con i dirigenti scolastici che ultimamente stanno avviando sempre più scambi con altri istituti, portando spesso i nostri ragazzi a vivere 30-40 giorni fuori dai confini regionali e spesso nazionali. Il mondo bisogna conoscerlo per potersi relazionare e trovo queste attività straordinariamente efficaci per i giovani, specie per quelli che non hanno una grossa famiglia alle spalle. Mi auguro che questi scambi ed opportunità avvengano sempre con maggiore frequenza.

Solo la cultura può cambiare il nostro destino e bisogna fare di tutto per coltivare questo seme.

Vorrei lanciare un’ultima provocazione. Sarebbe bello che all’indomani delle votazioni il sindaco, d’accordo con altri venti di sindaci della fascia Jonica, restituisse la tessera al Prefetto, a meno che non ottenga serio impegno a far riattivare la linea ferroviaria con una metropolitana di superficie.

Non si può rimanere isolati e parlare di perla dello ionio.

Occorre pensare ad iniziative di promozione del territorio fuori dai nostri confini, non sotto casa propria, altrimenti continueremo a rimanere isolati, ma con la foto del nostro mare davanti.

 

 Gregorio Calabretta

 

   
   


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