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NUBIFRAGIO SOVERATO
Tutti nasciamo Volontari, pochi diventano Soccorritori

   


Salve, credo che le signore Mongiardo, Anonima, Antonella, Frangipane, ecc. stiano innescando un turbinio di subdole polemiche che intaccano l’eccezionale operato di tutti coloro che si sono adoperati al fine di riportare alla normalità la città di Soverato ( ivi compresi i ragazzi dell’oratorio).
Mi permetto di inviare la presente in quanto direttamente interessato dai recenti eventi e non solo, come del resto la stragrande maggioranza dei cittadini di Soverato.
Mi presento, mi chiamo Francesco, sono volontario di molte delle associazioni di volontariato presenti nel comprensorio soveratese e delle altre “beh” credo proprio di esserlo stato o di aver contribuito alla loro creazione.
Questa mia presentazione, come le note ché seguiranno spero non siano viste come atti di vanto o di superbia ( in quanto quelli come me tendono ad essere riservati), ma semplicemente come informazioni necessarie affinché non mi si possa definire né di parte né sprovveduto nelle mie dichiarazioni.
Si è parlato dell’impiego dei minori in opere di volontariato e della loro tutela.
Bisogna dire ché ogni cittadino minorenne o maggiorenne ché sia può effettuare opera di volontariato nel modo che più lo soddisfa, ma se si propone come operatore di una qualsivoglia associazione di volontariato deve essere tutelato come prevede la legge, sé poi minore non lo si può impiegare in operazioni di emergenza sul campo ( escludendo tutto ciò che riguarda la logistica naturalmente), a meno ché lo stesso non fornisca una liberatoria all’associazione con firma dei genitori ( in parole povere i genitori si assumono tutta la responsabilità dell’operato svincolando di fatto l’associazione).
Quindi credo che la richiesta della signora Mongiardo sia più che lecita, così come cara signora Anonima non posso darle ragione in quanto se mio figlio si fosse fatto male non sarei andato di certo a cercare le persone che sta aiutando per chiedere spiegazioni non crede!.
Si è anche parlato del rischio, bene, con tale termine si intende “ La possibilità di subire un danno o una perdita come conseguenza di una eventualità generica o per il fatto di esporsi ad un PERICOLO” ( manuale di soccorso), conoscendone il significato possiamo quindi evitarlo. Cara signora Antonella anche andando in motorino si può perdere la vita (non facciamo questi paragoni). Inoltre durante una piena come quella avvenuta in Soverato l’acqua trasporta oltre a sedimenti e detriti anche virus e batteri, quindi un semplice graffio o anche i vapori malsani sprigionati dalla fanghiglia in un ambiente chiuso come uno scantinato si trasformano in una porta aperta ai batteri, senza tener conto di ciò che può accadere nell’aprire porte o forzare saracinesche in locali invasi dalle acque. Questi sono solo alcuni dei pericoli.
Tutto ciò viene spiegato e insegnato ai volontari ché intraprendo un percorso con una qualsiasi associazione che si rispetti e che tutela i propri membri.
Volevo ringraziare i ragazzi dell’oratorio e il loro coordinatore ancora una volta per l’opera svolta, anche se inesperti nel settore mia cara signora Mongiardo, ( bisognerà ben cominciare da qualche parte non crede, del resto come si suol dire “ solo chi non fa, non falla” ) questo fa ben sperare per il futuro e per aver rievocato anche gli apprezzamenti del Dott. Cervadoro come giovane volontario a Firenze (di cui ne ignoravo le gesta) e credo che “ i giovinetti del fango” sia il nome coniato a pennello da Pellegrino “il rosso”. Nel presentarmi ho detto di essere un volontario, ad essere preciso sono un Soccorritore Tecnico ( chi opera nel settore conosce bene la differenza) per rispondere alla signora Frangipane e alla signora Antonella, quelli come me operano nel silenzio e non amano certo i riflettori o le passerelle, a noi basta una stretta di mano, un sorriso o lo scodinzolio di un cane appena estratto da un pozzo per ripagarci di tutto, ricevere un grazie e come un Oscar , anzi il più delle volte siamo noi a ringraziare. Questo per far capire di che pasta siamo fatti e perché mi sono permesso di scrivere la presente e forse proprio per questo molti miei colleghi storceranno il naso.
Volevo infine chiedere scusa per uno sfogo, forse il più amaro di tutti,forse perché anche in questi luoghi ero considerato “ DEPUTATO” mi trovavo sulle spiagge di Livorno a spalare petrolio dopo l’incidente della Moby Prince nel 91 e accanto ai Carabinieri sulle banchine del molo di Bari nell’agosto dello stesso anno quando arrivò il primo maxi sbarco di profughi ero a Sarno a spalare fango ad Assisi con il terremoto in Albania con il fango alla cintola mentre montavo tende, nel palazzetto dello sport di Soverato con i Curdi e ancora a Catania con l’Etna e in Umbria ancora sisma tra le auto di Vibo dopo che montagna franò o a Soverato Superiore con gli Incendi o davanti all’Istituto Maria Ausiliatrice con i ragazzi dell’oratorio che volevano sostituirsi ad una ruspa per portare via il materiale con le cariole, con gli operai del comune mentre transennavano la panoramica e quelli dell’ANAS ché si prodigavano sulla superstrada affinché gli automobilisti non subissero danni o con i ragazzi impegnati a far uscire una signora bloccata in ascensore di fronte al tabaccaio in piazza ( ops scusate loro non erano preposti a farlo) oppure tra i tronchi delle Giare, mi fermo qui.
Cara Signorina Chiefari.
Ma le giuro ché in tutto ciò non ho mai visto un angelo.
Le posso assicurare però, di aver visto sempre le stesse facce come la mia scure e sporche, da dove solo il bianco dei denti scoperti per donare un sorriso di conforto strideva con il resto, forse perché la polvere rende tutto grigio o perché il fango invece marrone quando asciuga, mentre il fumo rende visi e indumenti neri, cosi da assomigliare a dei demoni.
Bè, allora me lo lasci dire, signorina Chiefari e che il buon Dio possa avere pietà della mia anima, solo dei demoni posso permettersi di sfidare le fiamme degli incendi e le acque dei diluvi e allora, le dico, si, vorrei essere il peggiore di loro per poter vegliare ancora di più sull’incolumità dei cittadini, così come ho fatto quella notte e come farò in futuro.

“Tutti nasciamo Volontari, pochi diventano Soccorritori”.

 Scusate per il disturbo
 Francesco

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