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Natale in Calabria

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Cultura - Natale

Dalle preziose statuine in legno di Bruno Tassone, di Spadola, alla ceramica di Corigliano Schiavonea, fino a Gerace
Il made in Calabria ispirato al Natale

 di Vincenzo Pitaro

Quando si parla di presepi artistici si è soliti pensare alla scuola napoletana, siciliana o toscana. Nessuno, però, ha mai pensato che anche in Calabria, nel settore presepiale, si possono trovare opere d’arte altrettanto originali e preziosi.

Per puro caso, nei giorni scorsi, ne abbiamo scoperto uno davvero mirabile, custodito in uno scantinato a Serra San Bruno, sul principale corso Umberto.

Le statuette (autentiche sculture in legno di noce o di ciliegio) sono opera di Bruno Tassone, di Spadola. Uno scultore senza dubbio dalle doti innate. Tassone, infatti, non ha mai avuto bisogno di frequentare alcuna Accademia. La sua principale attività, fino a poco tempo addietro, come egli stesso tiene a precisare, era quella del boaro. E sorprende piacevolmente sentire dalla sua viva voce d’essersi scoperto artista il giorno in cui, casualmente, si trovò in mano un coltello e un pezzo di legno da intagliare.

Da quel giorno, dalla sua mano sinistra (l’altra, purtroppo, non ce l’ha più da tempo, a causa di un incidente) continuano ad uscire sculture di altissimo pregio, per via della raffinata espressività e della diffusa poeticità. Sculture che, nel loro insieme, sprigionano una forza drammatica non comune.

L’espressione della Madonna, ad esempio, è di dura tristezza e di severa coscienza del soprannaturale destino, così come il viso di San Giuseppe, contrito da un dolore inconsolabile e conchiuso dal gesto delle mani rese attonite da un evento incomprensibile. La completa visione di ogni scena, ovviamente, è ricostruita dalla fantasia del Tassone.

Un presepe, questo, che se da un lato non può essere «storico» (l’epoca in cui è stato realizzato è del tutto recente), dall’altro, merita senza dubbio di essere visitato e valutato a dovere per l’arte che sprigiona e per l’emozione che infonde. Una produzione di personaggi in legno piuttosto ambita anche dai collezionisti, considerato che si tratta di vere e proprie sculture con espressioni assolutamente singolari.

Per quanto riguarda invece la creta o la ceramica, molto apprezzate sono anche le statuine di Corigliano Schiavonea, dove a tutt'oggi è possibile trovare splendide opere dai tenui colori, a metà strada tra artigianato e arte, alcune delle quali si richiamano addirittura alla creatività artistica del Sei-Settecento, epoche in cui gli artisti utilizzavano esclusivamente la terracotta per le statuine da presepe (raramente il legno) ma solo per gli esemplari di grosse dimensioni, superiori cioè alla media tradizionale.

In tante altre zone della Calabria, in passato, si è registrata una grande presenza di esperti della manipolazione della terracotta che si sarebbero distinti proprio per la loro produzione di oggetti e personaggi con la speciale tecnica dell'invetriatura, ottenuta passando sulle statuine di terracotta uno strato di smalto trasparente che gli conferiva particolare lucentezza.

La ceramica e la lavorazione del legno (assieme all'arte della tessitura) dopotutto in Calabria rappresentano il frutto di una fortissima impronta culturale lasciata dalla Magna Grecia. Non a caso nella zona ionica reggina, e in particolar modo a Gerace, le opere che a tutt'oggi vengono prodotte si avvicinano molto - sia per le forme che per le decorazioni - a quelle greche.

Raramente colorati con qualche tocco di blu o rosso e curatissimi nei particolari, dunque, queste creazioni - a differenza dei piccoli esemplari-souvenir, esuberanti di colori  - sono per lo più ricercate, anche da fuori Calabria e persino da oltreoceano, come pezzi da collezione.

Difatti, queste rare figure presepiali costruite artigianalmente (secondo i canoni antichi e con risultato molto apprezzabile) assumano valore in quanto opere d'arte, al di là del significato proprio del presepe. In molte famiglie di calabresi emigrati in Canada si usa infatti mettere queste statuine in bella mostra tutto l'anno, come fossero dei comuni soprammobili, avulsi dall'atmosfera natalizia.

Nelle loro case, anche se la magia e l'emozione del presepe vive ancora in chi lo prepara, non è raro scorgere su un mobile una scena di tre o quattro statuine raffiguranti la Natività o i re Magi oppure semplici pastori che assumano la fisionomia di un presepe permanente. 

Vincenzo Pitaro

Il noto giornalista e scrittore Vincenzo Pitaro, di Gagliato, conduce da anni vari reportage in Calabria e fuori regione alla scoperta di tradizioni popolari, arte e cultura in genere. Questo suo servizio culturale qui riproposto (apparso sulla pagina Cultura del quotidiano Gazzetta del Sud) riguarda uno dei primi «viaggi» sull’originalità dell’arte presepiale in Calabria. Parte di un suo approfondito ed originalissimo studio su «Nenie, filastrocche e inni natalizi, simboli di fede e di antica Cultura calabrese», peraltro, è stato recentemente riportato anche nella prestigiosa Treccani e su altre famose guide turistico-culturali italiane.

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