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Si
è tenuto presso la sala consiliare del Comune di Soverato, il
Consiglio Comunale Straordinario convocato dopo l’efferato omicidio
di Ferdinando Rombolà, avvenuto sulla spiaggia davanti alla moglie
ed al figlioletto di appena un anno. Al Consiglio Comunale aperto
erano presenti quasi tutti i sindaci del comprensorio, testimonianza
di sostegno morale e istituzionale: Michele Drosi, Satriano, Antonio
Corasaniti, Davoli, Pierfrancesco Mirachi, Isca, Gerardo Frustaci,
Sant’Andrea, Luigi Aloisio, San Sostene, Leo Procopio, Montauro, Leo
Narcisio, Stalettì, Domenico Lomanni, Gasperina, Franco Fodaro
Gagliato Arturo Bova, Amaroni, Giuseppe Pitaro, Torre di Ruggiero.
Tra le rappresentanze istituzionali presenti: Mario Tassone, Wanda
Ferro, Domenico Tallini, Nazzareno Salerno, Mario Magni, Demetrio
Naccari Carlizzi, Giacomo Matacera, Natale Giaimo, Franco Cimino,
Pino Soriero. Il Presidente del Consiglio, Giancarlo Tiani, ha dato
inizio ai lavori salutando le rappresentanze politiche,
istituzionali e la comunità ed ha dato lettura del messaggio del
governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, assente per impegni
già assunti, che, nel ringraziare per l’invito ricevuto, ha rivolto
saluto e sostegno al sindaco ed a tutta la comunità Soveratese. Il
sindaco Mancini, nel prendere la parola, ha letto un durissimo
documento, dove, tra le altre cose affermava: chiediamo aiuto perché
da soli, non possiamo farcela! Ad aprile avevamo chiesto un maggiore
supporto alle Forze dell’Ordine, non solo alla luce degli
avvenimenti criminosi che si delineavano, ma anche in considerazione
del fatto che in estate la popolazione del nostro territorio
triplica; non abbiamo ricevuto alcun supporto. Ora, chiediamo
risposte vivibili e palpabili: 1) venga immediatamente aumentato il
contingente delle Forze dell'Ordine, in particolare la Stazione dei
Carabinieri di Soverato, sotto organico perché la stessa agisce
anche su Montepaone con lo stesso numero di uomini prima destinato a
Soverato; 2) venga elevata a Compagnia la Tenenza della Guardia di
Finanza, dato che i nuovi locali potranno ospitare la stessa; 3)
venga istituito un Commissariato di Pubblica Sicurezza nel
soveratese o comunque rafforzata la presenza della Polizia Stradale,
di servizio a Soverato; 4) venga finanziato dal ministero degli
Interni il progetto di videosorveglianza già presentato dal Comune
di Soverato presso la Prefettura di Catanzaro, alla quale abbiamo
chiesto di trasmettere integralmente questa nostra richiesta, al
Ministro degli Interni. E’ assolutamente necessario, continua
Mancini, riportare la serenità alla popolazione di questo territorio
di civiltà e turismo. Se crolla il turismo non ci resta nulla!
L’assessore regionale Tallini, che ha fatto le veci del governatore
Scopelliti, ha detto: senza la sconfitta della criminalità, in
Calabria, non ci può essere sviluppo, invito tutti ad essere
coerenti e conseguenti all’impegno preso. Il Presidente della
Provincia, Wanda Ferro, nel prendere la parola, ha affermato: la
perla dello Ionio non può essere deturpata da un fatto certamente
terribile che ci porteremo dietro, ma che non può e non deve
distruggere una gemma. Il consigliere comunale di minoranza, Claudio
Rombolà, ha detto che questo non deve essere un incontro sterile, ma
un punto di forza per ripartire tutti insieme con la vicinanza della
gente. Mi viene in mente Rita Borsellino che, interrogata sul perché
la lotta alla mafia si fosse indebolita rispetto al periodo
immediatamente successivo ai tragici fatti di Falcone e Borsellino,
rispose che purtroppo era cessata la tensione e il coinvolgimento
della popolazione siciliana. In linea di principio, continua Rombolà,
è da considerare più efficace la prevenzione rispetto alla
repressione e se le forze dell’ordine già presenti a Soverato, sono
sotto organico, ebbene, che l’organico previsto venga ripristinato,
compreso quello della Polizia Municipale; ma va considerato anche un
maggiore coinvolgimento e impegno culturale delle nostre
popolazioni. All’affermazione del sindaco Mancini “Ci sentiamo
soli”, secondo me, riguarda più il distacco delle Istituzioni dalla
cittadinanza che il contrario. Anche il consiglio comunale aperto,
che oggi si celebra con la partecipazione di tanti cittadini, va
immediatamente ripristinato nello Statuto Comunale. L’on. Doris Lo
Moro ha dichiarato che in situazioni come queste non ci devono
essere barriere ideologiche, ma essere tutti dalla stessa parte,
poiché la Calabria tutta, vive una situazione di emergenza, perché
la criminalità vive con disinvoltura il territorio. L’on Naccari,
Consigliere Comunale in Roma, ha dichiarato: quanto successo è un
atto gravissimo da condannare ma non intacca la tranquillità di
questa cittadina turistica, personalmente, da diversi anni,
trascorro le vacanze a Soverato con la mia famiglia, cosa che
continuerò a fare anche negli anni a seguire. Pino Soriero,
assessore comunale di Catanzaro, nel constatare con rammarico
l’assenza di rappresentanze provinciali dell’Arma e di altre Forze
dell’Ordine, ha espressamente riconosciuto grande merito al
luogotenente Giuseppe Di Cello, che, insieme ai suoi uomini, si
adopera ad affrontare, per quanto possibile, tutte le problematiche
del territorio, con una costante presenza anche notturna, ma è
giunto il momento di dare un rafforzamento adeguato alla Stazione
dei Carabinieri di Soverato. Pensiero, questo, condiviso da
Francesco Manti, segretario provinciale e Commissario cittadino UDC,
che ha aggiunto che bisogna vivere e combattere la criminalità,
ognuno facendo la nostra parte, ponendo contrasto con le armi della
legalità e della magistratura, con la cattura dei criminali e la
certezza della pena, attraverso la società civile, risvegliando
insieme le coscienze di tutti; oggi abbiamo assistito ad un
Consiglio Comunale durato 4 ore, il che è positivo anche se avremmo
voluto vedere una maggiore presenza di giovani, perché questi sono
problemi che riguardano tutti. Particolarmente incisivi gli
interventi dei sindaci di Davoli, Gagliato, Badolato. Molte le
testimonianze tra il pubblico presente, tra le quali quella del
Prof. Ulderico Nisticò, di imprenditori, rappresentanti sindacali e
di una rappresentante della comunità ecclesiale di Soverato;
quest’ultima, ha dato lettura di alcuni passi del documento "Essere
credenti oggi a servizio della legalità, della giustizia e della
carità nella verità dopo i fatti di sangue del nostro territorio"
redatto dal consiglio Cep di Soverato, in data 29 giugno 2010, e
distribuito contestualmente. " ... ripulire la politica dal fango
della corruzione non coincide col punire i colpevoli, ma col far
cessare il culto del potere e del disonesto denaro, col disinnescare
le occasioni, col promuovere una cultura che coniughi insieme la
politica con l'etica" (tratto da Conferenza Episcopale Calabra " Se
non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo"- 2007).
"Dobbiamo privare alla radice l'unica vera moneta di cui dispone la
criminalità organizzata... il disconoscimento della dignità umana"
non esistono "bestie" da condannare ma uomini da salvare con un
risveglio delle coscienze. Risalire alle origini perché il problema
sta a monte e chiedersi di quale pane vive Soverato: la perla
fasulla dello Jonio. A quest’affermazione i politici presenti, in
particolar modo il sindaco Mancini, hanno mostrato fortissimo
risentimento per quanto espresso dalla rappresentante ecclesiale, a
ciò si è contrapposto l’intervento di Don Pasquale Rondinelli, che
tra l’altro ha affermato che per osteggiare la criminalità
organizzata è necessaria la bontà organizzata. La conseguente
dichiarazione del sindaco è stata: la mia risposta alla comunità
ecclesiale è che probabilmente si sta ponendo come parte politica
per le prossime elezioni comunali. La conclusione è stata dell’on.
Mario Tassone, componente della commissione parlamentare anti-mafia,
che, nel ringraziare tutti per la presenza e la pazienza dimostrata,
visto il protrarsi del consiglio straordinario a tarda ora, ha
concluso con queste affermazioni: di solito ho perplessità ad
assistere ai consigli Comunali aperti perché si corre il rischio di
fare passerella, ma non si può restare insensibili a quanto
successo. Se è vero che c’è la Faida dei Boschi, qui siamo usciti
fuori confine, la preoccupazione dei cittadini è legittima perché
questo episodio ha sfondato un’oasi di tranquillità, terra incolta
che si sta tentando di contaminare; la criminalità organizzata sta
spostando i suoi interessi in questa zona; questo consiglio comunale
si fa non per rivendicare l’intoccabilità di Soverato, ma perché
toccare Soverato, significa non avere più remore e si tocca tutta la
Calabria. Le forze dell’ordine dovrebbero lavorare in rete tra loro,
in modo coordinato, con una maggiore presenza più che di uomini,
d’investigatori. Riconosco che Soverato è uno dei pochi comuni che
vanta la presenza di una Stazione dei Carabinieri che funziona. Da
parte di tutti è però fondamentale comprendere che non c’è
differenza tra la piccola e la grande criminalità, la piccola crea
humus per la grande e ci illudiamo se pensiamo che gli addetti ai
lavori possano compiere il loro dovere senza il dovere morale dei
cittadini. L’auspicio di tutti è che, oltre all’unanime condanna per
il terribile fatto avvenuto, alle condivise richieste del sindaco,
ai bei progetti ed alle parole, seguano i fatti, che siano presto
realtà di un territorio che vuole ritrovare al più presto la sua
sicurezza e tranquillità.
(Maria Luisa Iezzi - dal servizio TG di S1Tv del 26/08/2010)
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