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Comprensorio in agitazione in difesa del “S. Biagio”
di Teresa Tino
Le istituzioni non ci stanno a pagare il prezzo del dissesto della sanità calabrese ed invocano il rispetto degli impegni assunti dal governo regionale per la riconversione del S.Biagio in struttura di eccellenza nella riabilitazione motoria, cardiologica e respiratoria,contenuti in vari documenti sottoscritti dalle parti e parzialmente realizzati. “Non è possibile che si annullino anni di lotte ed impegni per il S.Biagio - tuona il sindaco Bruno-Chiaravalle non può tollerare che con un colpo di spugna si cancelli l’operatività di un ospedale che, in 40 anni ha erogato ottimi servizi in tutto il territorio. Noi ci opponiamo con forza e diciamo no a queste decisioni che ledono i diritti dei cittadini creando caos nell’assistenza, perché anche nella vicina Soverato le cose non vanno certo molto bene. Oggi è la prima di altre manifestazioni democratiche che si attueranno,finchè Chiaravalle non avrà riconosciuti i suoi diritti”. “La preoccupazione è che non abbiamo dati certi sul nosocomio,non sappiamo cosa se ne farà di questa struttura, che fine farà la sanità in questa zona,i suoi operatori e la realtà che vive intorno,vogliamo risposte certe e rassicuranti,” -afferma il sindaco Pitaro, proponendo incontri urgenti con i vertici regionali, preoccupato anche del problema della paventata soppressione della scuola nel suo paese ( domani a Torre ci sarà l’incontro di 18 sindaci del territorio per la firma di un documento unitario di protesta). Il consigliere comunale Squillace, nel fare una cronistoria dei successi ottenuti negli anni,esprime rammarico sulla situazione attuale .”Bisogna puntare i piedi e puntarli bene, coinvolgere il popolo, sull’esempio di altri cittadini di altri territori, non ci si può far nulla con colloqui, carte, ecc., Certe promesse hanno fatto sottovalutare nel tempo il reale problema, bisogna mobilitare le popolazioni, anche se ormai sono sfiduciate e non molto reattive,bisogna cercare unitarietà e compattezza”. Il vicesindaco Maida, che ha già manifestato il suo dissenso al presidente Scopelliti nella presentazione del piano di rientro,non ci sta,e ritiene uno scippo senza precedenti la dismissione del presidio ospedaliero. “Non consentiremo a nessuno di passare sopra alle conquiste ottenute negli anni, con precisi impegni formali assunti,con l’ inaugurazione della divisione di riabilitazione ,che non funziona solo perché non è stato mandato il personale sanitario necessario e si opera in estrema difficoltà. Chiameremo a raccolta tutto il comprensorio, con manifestazioni importanti ,che ho già annunciato e che sosterrò con tutte le mie forze.” Il consigliere provinciale Sestito ribadisce il proprio impegno alla soluzione dei problemi e lamenta un ritardo nelle iniziative che avrebbero dovuto essere messe in atto prima, senza eccessiva fiducia nelle promesse che si sono rivelate inutili, se non ingannevoli. Concordi tutti gli altri rappresentanti delle Istituzioni presenti. Notevole l’unitarietà delle parti politiche e sociali in questa contingenza,e, se l’unione fà la forza,allora i successi non dovrebbero mancare. Un autunno molto caldo si preannuncia per queste zone! TERESA TINO
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