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Ecco a voi che genere di rispetto del mare (dopo che è stato
istituito l'utilissimo parco dell'ippocampo) vige tra i soveratesi.
La carcassa, o quello che ne rimane, appartiene ad un esemplare di
squalo capopiatto (pesce vacca) "Hexanchus griseus" di circa 2,5-3
metri. E' stato ripulito dagli organi e dalla testa e sicuramente
verrà venduto come manzo di mare o come chissà quale
prelibatezza...consumatori occhi aperti! Per non parlare di come i
resti siano stati chiusi in un sacco dell'immondizia e lasciati in
spiaggia in balia di bambini curiosi... (Agostino Leone)
Tristissima sorte per questa razza appartenente al genere "Raja"
ritrovata accanto ai resti dello squalo prima indicato. Vorrei
ricordare che gli esemplari in questione sono entrambi degli
elasmobranchi, e come tali danno alla luce pochissimi piccoli e
raggiungono la maturità sessuale dopo oltre 10-15 anni. Questo vi
farà capire che danno può rappresentare per l'ecosistema il prelievo
di un solo esemplare. Questi animali sono indispensabili per il
mantenimento strutturale e funzionale dell'ecosistema marino, e se
il mare non è più quello di una volta tocca farci un esame di
coscienza. Ci tengo a precisare che questa pagina non ha alcun
stampo politico. Vuole solo essere una denuncia riguardante i
comportamenti poco rispettosi nei confronti dell'ambiente al fine di
sensibilizzare la popolazione. Purtroppo le specie in questione non
sono protette, ma sono vulnerabili all'estinzione. La
sensibilizzazione serve appunto a mobilitare le autorità per
procedere all'inserimento di queste specie nell'elenco delle specie
protette. La razza in questione (di difficile classificazione visto
lo stato in cui si trovava) dovrebbe far parte del genere "Rostroraja"
e non aveva ami, ma solo una lenza posto sotto il corpo. (Agostino
Leone) |
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