|
|
Tutti
i bambini sono uguali. Attenzione a pronunciare così facilmente
frasi come questa perché si potrebbe incappare in situazioni
concrete che la smentirebbero. Proprio come è successo in questi
giorni a Satriano quando alla riapertura dell’anno scolastico, già
martoriato dalle note vicende Gelminiane dello scorso anno, i
bambini della scuola dell’infanzia (e i loro genitori) si sono
ritrovati senza il tempo prolungato. Questa cosa in realtà era già
nell’aria al punto che i genitori avevano scritto una missiva alla
dirigente dell’Istituto Comprensivo Soverato1 dott.ssa Spanò e
all’autorità scolastica regionale (ex provveditorato) per protestare
ed esprimere tutte le riserve su tale provvedimento ma è finita come
accade di solito nelle lotte tra deboli contri forti. I forti
immaginando dall’alto delle loro scrivanie (che utilizzano come armi
potenti), di poter fare come meglio credono, poco si sono curati dei
deboli senza degnarsi nemmeno di rispondere con poche righe ai quei
poveri genitori. Perfino l’Amministrazione Comunale, intervenendo
con una Delibera di Giunta (di inizio giugno) per protestare contro
questa grave disparità non è riuscita ad ottenere risposte al punto
che il povero Sindaco per essere ricevuto ha dovuto fare la voce
grossa in loco con la dirigente e finire sui giornali nel Capoluogo
con l’Autorità scolastica.
Ora il punto cruciale della situazione sta nella
disparità dei diritti prima e nel capire poi quale sistema logico
hanno usato nello stabilire che a Satriano 16 bambini non hanno
diritto al tempo prolungato mentre i 16 di Sant’Andrea, i 12 di
Argusto e Olivadi si. Qualcuno ci deve rispondere. Così come
qualcuno ci deve spiegare che cosa può importare ai genitori che
lavorano fino alle quattro del pomeriggio dell’organico di fatto,
dell’organico di diritto dei tagli della Gelmini, degli esuberi, dei
pensionamenti quando a pagare le conseguenze di queste logiche
matematiche sono i poveri bambini che alle due del pomeriggio si
ritrovano senza scuola perché è tagliata, senza genitori perché
devono lavorare davanti a un computer o a un giochino fino a quando
i grandi, i forti, i dirigenti, le autorità scolastiche decideranno
per loro. Nei prossimi giorni ci faremo promotori di serie proteste
per fare i modo che TUTTI I BAMBINI SIANO UGUALI COMPRESI I LORO
DIDITTI.
Alessandro Catalano
Assessore alla Cultura
Comune di Satriano |
|
|