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Una
proposta per Soverato
Soverato è viva. La Calabria è viva. L’Italia è viva.
Ma solo se usciamo dal pantano. Se facciamo subito la nostra piccola
rivoluzione culturale e politica a partire dalla nostra più
immediata realtà. Da casa nostra e per quanto ci riguarda anche da
Soverato e dalle prossime elezioni.
A destra come a sinistra, partiti e persone che, da decenni, hanno
chiesto ed ottenuto i voti dei cittadini, non fanno nulla, non
propongono nulla. Non parlano dei problemi della città, delle
prospettive della città. La piccola e misera chiacchiera politica si
sofferma sui nomi di improbabili candidati che non dicono niente.
Eppure ce ne sono di cose da capire e da proporre. Cominciando dal
ruolo della città in questo mutato scenario economico politico ed
istituzionale. La nostra città e tutto il comprensorio affrontano
con grandissima difficoltà - o non affrontane per nulla- i temi
dello sviluppo, della gestione razionale dei servizi, della
salvaguardia dell’ambiente, della lotta contro le mafie. Rimangono
spesso più deboli e indietro. Anche rispetto al resto della
Calabria. Anche rispetto al resto della provincia di Catanzaro…
Soverato può e deve essere il motore dello sviluppo politico,
culturale, economico del suo comprensorio. Il catalizzatore di un
processo di unificazione e coagulazione delle energie positive che,
sia pure a passo ridottissimo sta verificandosi spontaneamente. Non
è più tempo, se mai lo è stato, di campanilismi, di rinchiusura
entro i confini della città. Non è più tempo neanche di pensare alle
città nei termini di pura gestione delle dinamiche municipali. Così
si sarebbe condannati alla decadenza e alla miseria. Nell’Italia del
federalismo prossimo venturo, i piccolissimi comuni, da soli, non
riuscono a garantire i servizi, a difendere e a valorizzare i propri
patrimoni, a proporre nessuno sviluppo.
Il problema non è di facile soluzione. Non si risolve con una o più
delibere comunali. Ci sono però strumenti efficaci che si possono
attivare immediatamente.
Un consorzio di sviluppo che interessi tutto il comprensorio, per
esempio.
Che riunisca insieme tutte le energie positive che esprime il
comprensorio: i comuni certo, ma anche le banche, le aziende dei
settori più importanti, le associazioni, il commercio, il turismo,
le scuole.
Per ripensare tutti insieme ed in maniera nuova allo sviluppo
economico, sociale culturale del nostro territorio.
Per proporre e attuare una gestione integrata e complessiva dei
servizi.
Per difendere il territorio dalle aggressioni e depredazioni delle
mafie, ma anche di chi ci ha derubato dei treni, degli uffici
postali, delle scuole, degli incentivi europei, degli investimenti.
Per attrarre risorse nuove e nuovi interessi economici che
collaborino al nostro sviluppo.
Per elaborare e realizzare strategie efficaci per la difesa e
valorizzazione del territorio e non sprechi di denaro pubblico con
opere che durano il tempo tra una piccola mareggiata e l’altra.
Per un piano regolatore della città che si raccordi con le esigenze
e le risorse di territorio disponibile dei comuni vicini e non
soffochi la città sotto altro cemento.
Per sviluppare anche capacità di intervento sociale più adeguate che
aiutino chi resta indietro a mettersi in pari e non si limitino alla
carità.
Per affrontare, infine, sfide ancora più grandi, come la sicurezza
contro gli eventi calamitosi che, purtroppo, si prevedono più
numerosi e più disastrosi. Alle alluvioni, alle mareggiate, ai
terremoti non si può continuare a rispondere solo con il solito
piagnisteo sullo sfasciume pendulo e sul destino cinico e baro.
Soverato è rimasta anche un pò indietro nella modernizzazione. Temi
come traffico e parcheggi, Raccolta differenziata, WI-FI, uso e
valorizzazione del mare, ricettività diffusa a basso costo, qualità
della vita (lotta ai rumori, all’alcolismo nei ragazzi, al gioco
d’azzardo anche quello pubblico, alle barriere architettoniche e
sociali etc), risparmio energetico e sviluppo delle energie
alternative vanno affrontati con maggiore impegno.
Il benessere di una città non si misura con la quantità di consumi
ma con la qualità della vita che riesce a dare a cittadini ed
ospiti.
I temi da affrontare sono tantissimi. Ma avremo modo e tempo di
farlo.
Se avremo la forza di presentare la nostra proposta politica senza
scendere compromessi di bassa lega ma anche senza pretese. Con
umiltà e capacità di ascolto.
Chi e come
Questa proposta politica nasce dal buonsenso, dal ragionamento
semplice.
Dal chiedersi con onestà se Soverato è diventata la Svizzera del
sud, la città dello sport, l’università del turismo, la città dei
ventimila abitanti ed oltre. Come era stato previsto. Come era stato
promesso.
O se non abbia ora rispetto a dieci anni fa minori opportunità,
minore capacità sociali, politiche economiche e culturali, se non
abbia avuto una minore crescita, anche rispetto alle altre città
calabresi, anche rispetto agli altri comuni del comprensorio.
Dal chiederci con onestà e senza ipocrisia se questa decadenza della
città sia stata contrastata adeguatamente, se in questi anni sia
stata costruita da chi ne aveva il mandato una alternativa valida ed
autorevole.
Chi vive a Soverato conosce bene le risposte a queste domande e sa
cosa aspettarsi se, nei cittadini, a partire dai più giovani, non si
sviluppa un nuovo senso di consapevolezza, di orgoglio e di civile
rivolta. Come è accaduto per le manifestazioni antimafia...
Le prossime elezioni possono essere, come tante altre volte, una
guerra senza esclusione di colpi tra chi prende più preferenze
rivendicando favori, posti, lavoro dato e lavoro promesso, licenze
edilizie, contributi, parentele, amicizie parentele e comparaggi
anche con i boss piccoli e grandi…
Noi dovremo fare di tutto perché siano, invece, una riflessione ed
un dibattito serio sui destini della nostra città, un inizio di
cambiamento anche per il nostro comprensorio e per la Calabria, un
invito a restare e lottare con noi, a chi pensa o è costretto ad
andare via.
Per questo facciamo un appello al confronto, alla partecipazione e
all’impegno personale dei soveratesi e degli abitanti del
comprensorio. Delle donne e degli uomini che hanno a cuore il futuro
di questa città e di questa terra.
Chiederemo ad ognuno di essi non da dove viene, ma se vuole fare con
noi i cento passi per la rinascita della città.
Si può aprire una fase nuova nella politica e nella nostra vita, ma
è facile capire che la novità, deve venire dalla nostra fatica,
dalla nostra attività, dal nostro cuore e dal nostro cervello.
Che Iddio ce la mandi buona!
Mimmo Loiero
Nota: Questa è la parte conclusiva di un documento
che si può leggere nella forma integrale su:
http://www.laboratoriopoliticosoveratese.net
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