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SPECIALI PAGINA LIBERA |
PORTO, SI SALPA A S.
VALENTINO
Tre anni e 6 milioni di euro per la
realizzazione
Tra le novità annunciate nel corso della conferenza stampa, il coinvolgimento del comune di Davoli nel progetto, e il futuro spostamento nella zona portuale dei pescherecci che storicamente occupano una parte della costa soveratese. “Il progetto del porto è ormai avviato dal punto di vista amministrativo. Il 14 febbraio scadrà il periodo di pubblicazione della richiesta di concessione, e potremo procedere alle conferenze di servizi e alla concessione dell’area”, ha esordito il sindaco Mancini, sottolineando che il progetto “non prevede solo la costruzione di un porto, ma anche un indotto commerciale e alberghiero in grado di far fare un salto di qualità al turismo nel nostro territorio, destagionalizzandolo”. L’idea di Mancini è un grande triangolo del mare, Soverato-Satriano-Davoli, in grado di offrire ricettività alberghiera in grande stile per qualità e quantità, includendo magari nuovi atout finora sconosciuti in zona, come i campi da golf. Un modo per tentare, secondo il sindaco, non solo il salto turistico, ma anche quello occupazionale. Nessun problema, inoltre, per le due amministrazioni, dal punto di vista ambientale. “L’erosione costiera, secondo il progetto che abbiamo allo studio, è praticamente inesistente, e saremo anche in grado di recuperare alla balneazione pezzi di spiaggia tra i più belli di Soverato finora occupati dalle barche dei pescatori, che troveranno posto nella darsena”, ha concluso Mancini.Il dettaglio del progetto è stato spiegato da Michele Drosi. “Una darsena da 300 posti barca, con circa 30 mila metri quadri di specchio acqueo e circa 10 mila di area scoperta, 20 mila metri quadri di pineta e 3 mila di servizi alla nautica, compresi gli spazi per la capitaneria di porto e la ristorazione”, ha spiegato Drosi, definendo il progetto “un traguardo decisivo per il bilancio economico delle nostre terre, che sta diventando concreto grazie all’intraprendenza e alla lungimiranza sia degli amministratori che degli imprenditori interessati”. Sulle modalità di realizzazione del porto, Drosi ha chiarito che “sarà costituita una società mista”.Mentre il problema del depuratore, che si trova proprio nell’area scelta per realizzare il porto, nei pressi della foce del fiume Ancinale tra Soverato e Satriano, potrà essere superato attraverso due opzioni: spostamento, pur costoso, e trovando ovviamente i relativi finanziamenti pubblici, oppure, in alternativa, potenziamento del depuratore che si trova a Nord, in località Pasquali tra Petrizzi e Montepaone. Tra gli assessori e i consiglieri di maggioranza presenti (tra i quali il presidente del consiglio comunale Giancarlo Tiani, e gli assessori Matozzo, Rattà e Riccio), ha dato il suo contributo l’assessore ai lavori pubblici Renato Barone, secondo il quale “siamo davanti a un progetto serio, per il quale c’è la volontà di andare avanti e che dovrebbe essere guardato con attenzione anche dalla regione”. Per il consigliere Udc Vittorio Sica “chi merita il plauso sono i privati che hanno presentato il progetto, ma pure il comune non era impreparato anche per merito dell’Udc, che negli anni si è battuta per inserire la previsione del porto nelle linee guida del Psc”. (Teresa Pittelli – CalabriaOra)
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PORTO, I RANIERI IN POLE POSITION
L’azienda
nautica soveratese in attesa della concessione dell’area
E se questi sono alcuni vantaggi del porto dal punto di vista aziendale, tanto i Ranieri quanto i comuni interessati (che lunedì hanno dato il via libera alla loro richiesta di concessione) sono convinti che il progetto possa portare parecchi benefici alla comunità. “Ci saranno, ad esempio, nuovi posti di lavoro legati alla realizzazione e gestione del porto, ma soprattutto all’indotto turistico e commerciale che ne deriverà”, continua Ranieri, “basta pensare che un’area per ora un po’ depressa e periferica anche per la presenza del depuratore, ne risulterebbe completamente rivitalizzata, diventando il cuore della nuova zona portuale”. Ranieri ricorda che tutte le più rinomate località turistiche italiane e internazionali, dalla costa Azzurra a Porto Cervo, “sono tali perché dotate di un porto”, e apprezza “la forte volontà di realizzare, questa volta, il progetto, dimostrata dai sindaci Drosi e Mancini”. Già, questa volta. Perché qualche anno fa la stessa idea fu bocciata in sede di autorizzazioni amministrative, a causa dell’impatto ambientale che avrebbe avuto sul litorale. Un ostacolo che ora dovrebbe essere superato, secondo Ranieri, dal momento che gli studi effettuati dimostrano che la darsena, così come progettata, avrebbe effetti erosivi praticamente inesistenti. A questo punto, non resta che aspettare i 60 giorni di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea della richiesta di concessione, e la successiva conferenza di servizi, per capire se per il porto di Soverato-Satriano questa è davvero la volta buona. Teresa Pittelli
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PORTO, VIA ALLA CONCESSIONE DELL’AREA
Firmata la
delibera di giunta, che domani sarà resa nota in Consiglio
La delibere, firmate ieri, sono atti di indirizzo con i quali si è dato mandato agli uffici urbanistici per procedere alla pubblicazione della richiesta di concessione demaniale nella Guce, la Gazzetta dell’Unione europea. Qui la richiesta dovrà restare pubblicata per sessanta giorni, come chiede la legge Burlando per gli atti che intervengono su beni demaniali. Una volta esaurita questa fase di pubblicità legale, i comuni potranno convocare una conferenza di servizi alla quale parteciperanno i vari enti interessati, dalla regione alla provincia, dal demanio alla capitaneria di porto. Contestualmente si dovrà anche apportare una variante al piano strutturale comunale (psc), che per adesso non prevede che quell’area sia destinata ad attività produttive. “Abbiamo autorizzato gli uffici a dare pubblicità alla domanda di concessione che c’è stata presentata, e vogliamo dare spazio a un piano così importante e vitale per Soverato, che era da tempo nei nostri programmi, avendolo inserito anche nelle linee guida del psc”, spiega Raffaele Mancini, sindaco di Soverato, annunciando che già nella seduta di domani porterà a conoscenza della delibera il consiglio comunale, in occasione della discussione del piano spiaggia che è all’ordine del giorno. La concessione dell’area, in effetti, ha sicuramente un peso rilevante nel contesto del piano spiaggia, dal momento che quella zona dell’arenile sarà destinata a ospitare il porto e tutte le attività turistiche e commerciali a esso collegate. “Da tanti anni si parlava di questo grande progetto, ma questa è la prima volta in cui non solo c’è la volontà politica di realizzarlo, ma si stanno finalmente compiendo passi concreti per avviare la procedura dal punto di vista amministrativo”, sottolinea il primo cittadino di Satriano, Michele Drosi. L’area dove dovrebbe sorgere il porto turistico si trova in zona Ancinale, tra Soverato e Satriano, e come già anticipato da CalabriaOra, secondo il business plan dei privati che hanno chiesto la concessione dovrebbe ospitare locali per bar, ristorazione e shopping a tema, ed essere raggiungibile a piedi grazie all’allungamento del lungomare Giovanni Paolo II, che diventerebbe così il cuore della zona portuale. Zona che integrerebbe anche la pineta, che i partner del progetto hanno voluto risparmiare dallo sradicamento ipotizzato in un primo momento, e valorizzare inserendola nel nuovo assetto. Il tutto, per un costo di circa 6 milioni di euro che il gruppo privato, rappresentato da imprenditori locali, è pronto a investire. La delibera di giunta firmata ieri prevede anche la costituzione di un “ufficio per il porto”, organo tecnico che permetterà ai due comuni coinvolti, Soverato e Satriano, di gestire le relative procedure amministrative in maniera unitaria. Teresa Pittelli
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PORTO, PRIVATI PRONTI A INVESTIRE SEI MILIONI
Già avviata la richiesta di
concessione dell’area
Tutti passi sui quali è arrivata la conferma del sindaco di Soverato, Raffaele Mancini, che a CalabriaOra ammette di voler dare corso al progetto insieme al primo cittadino di Satriano, Michele Drosi, a partire dalla concessione dell’area dove dovrà sorgere il porto a un partner privato che ha già messo a punto un piano industriale affidabile. Un piano già definito in molti dettagli che CalabriaOra è in grado di anticipare: per cominciare si prevede una darsena da 350 posti barca, che potrà essere successivamente ampliata; il porto ospiterà locali per bar, ristorazione e shopping a tema, così come gli ambienti per alloggiare la guardia costiera, e sarà raggiungibile a piedi grazie all’allungamento del lungomare Giovanni Paolo II, che diventerà così il cuore della nuova zona portuale. Zona che integrerà anche la pineta, che i partner del progetto hanno voluto non solo risparmiare dallo sradicamento ipotizzato in un primo momento, ma valorizzare e inserire nel nuovo assetto. Il tutto, per un costo di circa 6 milioni di euro che il gruppo privato, rappresentato da imprenditori locali, è già pronto a mettere sul piatto. La richiesta di concessione dell’area, già inoltrata ai comuni interessati, sarà pubblicata a breve nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, e avrà evidenza pubblica per sessanta giorni, come vuole la legge Burlando per gli interventi sui beni demaniali. Una volta esaurita questa fase di pubblicità, entro venti giorni i due comuni, attraverso il costituendo ufficio tecnico per il porto (che verrebbe creato per permettere alle due amministrazioni di gestire insieme il relativo procedimento amministrativo), convocheranno una conferenza di servizi alla quale saranno invitati tutti gli enti interessati, dalla regione alla provincia, dal demanio alla capitaneria di porto. Contestualmente si dovrà procedere ad apportare una variante al piano strutturale comunale (psc), che per adesso non prevede che l’area prescelta sia destinata ad attività produttive. Nel frattempo, l’amministrazione ha già ricevuto studi di fattibilità che darebbero esito favorevole quanto all’impatto ambientale del progetto. E mentre Mancini e Drosi inseguono il loro sogno di fare di Soverato e Satriano le nuove Capri della costa ionica, arrivano le prime reazioni. Antonello Gagliardi, consigliere di Progetto per Soverato, annuncia già un’interrogazione nella seduta del consiglio comunale di domani, nella quale chiederà al sindaco di informare l’assemblea della questione. “In effetti è un buon momento per pensare a un enorme volano di sviluppo come questo, da realizzare magari con l’aiuto pubblico”, commenta Gagliardi, “visto anche l’impegno della giunta regionale, che con la vice-presidente Stasi ha appena partecipato a una riunione al ministero dei trasporti sul rilancio delle attività marittime e portuali”. (Teresa Pittelli – CalabriaOra di Domenica 5 dicembre)
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FINALMENTE IN…PORTO?
di Teresa Pittelli
Il sindaco di Soverato, Raffaele Mancini, e il primo cittadino di Satriano, Michele Drosi, non hanno mai negato di accarezzare il sogno di dotare il territorio di un porto che faccia fare alle due cittadine il salto di qualità turistico e ricettivo. E dalle prime indiscrezioni sembra che siano molto soddisfatti del business plan presentato dagli imprenditori privati che intendono impegnarsi nel progetto (la cui identità resta per ora riservata). Il piano per la costruzione del porto potrebbe fare parte di un grande progetto di restyling della zona Sud del paese, con l’allungamento del lungomare Giovanni Paolo II fino all’area dove sorgerà il porto. E con un’enorme valorizzazione di questa parte della città, che da zona semi-periferica diventerebbe il cuore di una delle maggiori attrattive turistiche, commerciali e paesaggistiche di Soverato e della costa jonica. Questa volta Mancini e Drosi pensano in grande, insomma. Soprattutto il primo, che con le elezioni alle porte e la sua necessaria uscita di scena nel ruolo di primo cittadino, avendo già governato per due mandati, forse non disdegna l’idea di lasciare ai soveratesi un emblema monumentale del suo passaggio. Di certo il sindaco ha sempre ribadito l’importanza strategica per la città di avere un porto capace di attrarre un turismo di maggiore qualità oltre che quantità, e di aprire Soverato e la sua costa al diportismo nautico, attività finora sconosciuta dal momento che non esistono pontili mobili sulla spiaggia, ed è quindi impossibile attualmente scendere da un’imbarcazione. Soverato, insomma, è l’idea del sindaco, non dovrebbe farsi sfuggire l’occasione di valorizzare pienamente le potenzialità del suo patrimonio marittimo, così come si fa altrove con grande beneficio per il turismo, per la cultura del mare e per lo sviluppo economico dei territori interessati. Intanto, a conferma delle intenzioni, questa volta serie, degli amministratori di Soverato e Satriano, risultano già avviate le richieste di finanziamento da parte del comune all’Ato (ambito territoriale ottimale) di Catanzaro, per dare inizio ai lavori di spostamento del depuratore che attualmente si trova proprio nella zona scelta per accogliere il porto. La richiesta di concessione dell’area, e il relativo piano di costruzione del porto, dovranno poi necessariamente passare per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea, e quindi avere un’evidenza pubblica, come chiede la legge Burlando per gli interventi sulle zone demaniali. E tra le ultime riunioni per mettere a punto il piano, e i sessanta giorni che per legge devono poi passare a partire dalla data di pubblicazione in Gazzetta, ci vorrà qualche mese perché l’operazione abbia inizio concretamente. Sono già stati compiuti, nel frattempo, studi che confermerebbero l’assenza di ricadute ambientali negative per la presenza del porto e del suo molo. Studi che rappresentano il proseguimento di quelli già eseguiti dai tecnici di Mancini per arginare l’erosione costiera, in base ai quali sono state realizzate opere anti-erosione che secondo le prime stime avrebbero già “salvato” quasi novemila metri quadri di spiaggia. Tanto che il comune ha ottenuto un nuovo finanziamento di 500 mila euro per il loro completamento (si attende il via libera del Cipe, ndr). Anche dal punto di vista della stabilità costiera, quindi, ci sarebbero riscontri positivi. Resta da vedere, ora, se il mega-progetto sarà accolto dall’opinione pubblica con lo stesso entusiasmo suscitato negli amministratori. E se già al prossimo consiglio comunale di lunedì, dove si parlerà del piano spiaggia, il sindaco Mancini coglierà l’occasione per confrontarsi con l’assemblea consiliare su questo argomento. (Teresa Pittelli – CalabriaOra del 03/12/2010)
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