Il
Malcontento per la cattiva gestione del Teatro Comunale di Soverato
continua ad aumentare.Il sentimento che in noi
prevale è la rabbia, perché la cecità degli amministratori ha
raggiunto limiti preoccupanti.
E questo malcontento, non si registra soltanto
per il teatro, ma anche per lo sport, per il commercio, per i
rapporti sociali, attraverso i quali bisognerebbe costruire il
futuro della nostra comunità.
Quindi c’è mancanza di dialogo, mancanza di
regolamentazione per garantire una equità tra le parti.
Non è dunque la scelta della Residenza Teatrale
che ci disturba ma i metodi e la gestione.
Un buon padre di famiglia dovrebbe saper porre
la giusta attenzione sulle capacità dei propri figli e sostenerle ed
incoraggiarle.
Siamo arrabbiati perchè noi che da anni
mostriamo i nostri requisiti artistici, noi siamo diventati i
disturbatori della pace dei politicanti.
Abbiamo il coraggio di esporci e dire la nostra
con una voce assolutamente libera.
Oltre ad avere una grande passione per il
teatro, per tanti di noi sta per diventare una buona occasione
occupazionale, non solo per chi opera a Soverato, ma per tutto
l’indotto comprensoriale (scenografi, grafici, tecnici di settore
ecc.) ed in un momento cosi delicato di crisi smorzare gli
entusiasmi significa provocare danni enormi.
Seguiranno altre dichiarazioni con dati più
evidenziati che spiegheranno la nostra rabbia.
Questa è una manifestazione di protesta per
come sappiamo esprimerla noi.
Abbiamo scelto la neutralità per respingere
qualsiasi colore ed appartenenza partitica, perché siamo più che
convinti che i luoghi pubblici ,come per esempio il teatro, devono
essere zone franche e che a garantire l’equità ci sia bisogno di
regolamenti definitivi. (quello del teatro di Soverato lo stiamo
aspettando da 7 anni). La già rodata amministrazione che attraverso
un atto ha revocato un regolamento, perché non ne ha proposto un
altro?
A risentirci
Franco Procopio
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