|
|
Non
è facile succedere a un capitano che ha mietuto grossi risultati,
alcuni forse insperati, nella lotta alla criminalità organizzata
degli ultimi anni, con eclatanti e recenti operazioni come “Showdown”,
che ha portato in carcere decine di boss e affiliati alla locale di
‘ndrangheta Sia-Procopio-Tripodi. Uomini protagonisti di una faida
che ha fatto risvegliare Soverato dall’idillio dell’oasi turistica,
precipitandola nell’incubo di ritrovarsi al centro della contesa tra
le cosche del luogo. E in effetti il nome del predecessore, Emanuele
Leuzzi, è risuonato spesso, nell’affollatissima saletta della
caserma della Compagnia dei carabinieri di Soverato, dove tutti i
rappresentanti delle testate locali ieri sono accorsi a salutare il
nuovo comandante della Compagnia, il tenente Saverio Sica, in
occasione del suo primo incontro con la stampa. Ma Sica ha risposto
a tutte le domande con il sorriso e la fermezza di chi si sente al
posto giusto per svolgere il proprio compito, confermando che
lavorare in un territorio difficile come questo “è una sfida
stimolante, accettata con tutto l’impegno e l’entusiasmo possibili”,
e che il fatto che chi lo ha preceduto abbia lavorato così bene
“rappresenta una responsabilità in più per dare il meglio”.
Ventisette anni, campano di Eboli, uscito dalla
prestigiosa scuola militare “Nunziatella” di Napoli, Sica arriva da
un’importante esperienza al comando del nucleo operativo radiomobile
di Bari centro, dov’era approdato dopo un lungo periodo di missione
all’estero, precisamente in Kosovo. Giovane sì, ma con molta
esperienza alle spalle, quindi, anche in territori difficili, che
siano i Balcani o il Sud Italia. “Sono appena arrivato, e sarebbe
presuntuoso da parte mia lanciarmi già un’analisi del vostro
territorio, che in queste settimane ho girato in lungo e in largo,
cercando di immergermi nella vostra realtà”, ha risposto a chi gli
chiedeva impressioni e priorità del quadro operativo nel quale si
troverà a lavorare. Un approccio che ha messo da subito in evidenza
doti di umiltà e sobrietà nel giovane tenente, apprezzabili in chi
ricopre ruoli delicati come il suo, costantemente esposti alla
pressione mediatica. Arrivato a Soverato alcuni giorni prima
dell’insediamento di sabato scorso, in realtà Sica ha già studiato a
fondo le “carte” della mappa criminale del territorio,
confrontandosi a lungo con i colleghi, compreso il suo predecessore,
dal quale nel passaggio di consegne ha raccolto preziosi ragguagli e
indicazioni.
Un periodo di ambientamento già in parte
compiuto, quindi, per consentirgli di prendere le misure di una
realtà piccola ma complessa come questa, arrivando da un contesto
abbastanza diverso qual è una grande città come Bari. E sempre
nell’ottica di questa forte determinazione, con la quale il tenente
comincia la sua mission alla guida della Compagnia di Soverato, Sica
ha assicurato massima disponibilità nel rapporto con la stampa, con
la quale si è posto come referente unico, distribuendo a tutti il
suo numero di cellulare, in modo da garantire un’informazione
omogenea dal comando dei carabinieri. “Nel rapporto con la stampa,
come del resto nel rapporto coi miei uomini, oltre ai ruoli io
guardo la persona e l’aspetto umano, anche se ovviamente i gradi
servono a individuare le responsabilità e i centri decisionali”, ha
chiarito Sica. Terza dote che sembra di poter ascrivere al
comandante, dunque, è l’umanità. A questo punto sembrano esserci
tutti i migliori auspici per il servizio del comandante Sica, al
quale vanno i nostri auguri di buon lavoro.
Teresa Pittelli - Calabria Ora
|
|
|