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Questo
è il racconto di una domenica diversa, di una gita fuori porta forse
vissuta o solo immaginata. Il racconto di una bella esperienza che
riconcilia con la Calabria sana, quella della tradizione, della
cultura antica e multiforme, della territorialità marcata e della
ritrovata appartenenza ad un mondo meridionale, che tanto ancora può
offrire a chi decide di guardarsi attorno senza andare troppo
lontano. Buona lettura!E' domenica.
Una di quelle che il sole t'invita ad uscire per godere d'aria pura
e riscaldata. Decidiamo di emigrare dalla Perla del Tirreno verso
quella che abbiamo conosciuto come Perla dello Jonio: Soverato.
L'appuntamento con un gruppo di amici è fissato all'aeroporto di
Lamezia; ci attendono ancora una trentina di chilometri per tagliare
in due la Calabria e giungere alla vista dell'altro mare. Una
leggera nebbiolina ci accoglie a Catanzaro Lido, insolita ed eterea,
che ci abbandona sorpassato il centro di Copanello, le cui rocce
tanto ci ricordano le scogliere nostrane di Capo Vaticano.
All'ingresso di Soverato le urla dei
bambini rimbombano nell'abitacolo della macchina: hanno visto
l'insegna del McDonald's, è qui che vogliono venire a pranzare,
accontentati da noi adulti anche se di cattiva voglia. Ci
catapultiamo sul bellissimo e suggestivo lungomare intitolato a
Giovanni Paolo II; sembra di stare a Rimini o Viareggio. La bianca
spiaggia non ci fa rimpiangere la nostra, animata da tanti pescatori
domenicali che con canne e sedioline colorano la battigia bagnata da
un mare cristallino e piatto. Delle barche a vela sembrano salutare
quanti si riscaldano al tiepido solo di mezzogiorno, seduti sulle
panchine da dove una miriade di sensazioni si sviluppa sollecitata
dal fresco verdeggiare dei pini marittimi da un lato e l'azzurro
chiaro offerto dalla distesa d'acqua, dall'altro. Ci incamminiamo
per una rilassante passeggiata portandoci dietro i bronci lunghi dei
piccoli che a malincuore hanno dovuto lasciare l'altalena e scivoli
per seguirci.
I
tanti Lidi separano il largo marciapiede dalla sabbia fine: il
Marechiaro, l'Ottagono, il Gabbiano con la sua veranda a mare, il
San Domenico, appaiono silenziosi ed immobili ma, si fa presto ad
immaginarli vitali e chiassosi in estate. Tanti sono i punti ristoro
che attraggono l'attenzione, bar, ristoranti, pizzerie, alla sera
animati da numerose presenze provenienti dalla vicina Catanzaro e
dai paesi limitrofi. Passeggiamo ancora arrivando in fondo alla
strada che costeggia la spiaggia, dove troviamo un particolarissimo
presepe ad aspettarci realizzato in una casetta fatta di legno che
custodisce un vecchio Gozzo entro cui è stata allestita la natività.
E' ora di pranzare; torniamo alle macchine passando per le vie
parallele al lungo mare, piene di vetrine ancora luccicanti di luci
natalizie che offrono agli avventori delle grandi Firme e degli
sconti occasioni imperdibili.
Torniamo
verso Soverato Nord per trovare il Centro Commerciale dove il noto
colosso americano dei panini ha installato una sua postazione e con
enorme piacere di noi adulti troviamo aperta, al suo fianco, una ben
fornita libreria di una famosa casa editrice italiana. Così dopo la
scorpacciata di hot-dog abbiamo anche l'occasione di acquistare
qualche libro interessante. Tra una chiacchiera e l'altra fatta con
gentilissime persone del luogo, scopriamo che a Soverato nel mese di
agosto è stato dato vita ad un acquario, così la nostra prossima
meta viene fissata spontaneamente. Ancora un'oretta ci separa dal
poter visitare l'acquario, quindi decidiamo di andare ancora una
volta sul lungomare dove ci attendono degli sfiziosi giochi d'acqua
regalati dalle grandi fontane che offrono un tocco di architettura
metropolitana moderna
  Ci
fermiamo a parlare col disponibilissimo signor Giovanni Ricciardulli
che ci regala piccole chicche di notizie su Soverato e le sue
bellezze: ci parla della Soverato Superiore, antichissimo centro
abitativo sorto sulla collinetta che affaccia a mare ricostruito
dopo il terremoto del 1783, della vecchia torre d'avvistamento
risalente a Carlo V, della Chiesa dell'Addolorata che racchiude un
piccolo gioiello artistico quale la Pietà del Gagini, scultore di
scuola Siciliana, dell'antico nome di Soverato "Suberatum" forse da
sughero o esubero e di quello di Poliporto, "Polis-portos"
distruttore di città. Apprendiamo che la cittadina meta turistica di
grande rilevanza per la Calabria e Stazione di Cure nel recente
passato, conta di circa 10.000 abitanti e a sera, soprattutto nei
weekend, si anima di numerosi clienti che trascorrono qualche ora in
locali adibiti anche al ballo liscio e di gruppo.
 Si
è fatta l'ora di visitare l'acquario Comunale: ci rechiamo in via
Leopardi nel rione Corvo e troviamo una bella e moderna struttura ad
attenderci. Diverse le vasche d'acqua salata approntate che
racchiudono una cinquantina di esemplari di fauna marina: cernie,
polpo, pettini, cefali, stelle marine, ricci, gamberi cicale,
anemoni ecc frequentatori normalmente del nostro mare. Chi vi lavora
ci tiene a sottolineare che il posto ha un discreto numero di
visitatori, scolaresche, gruppi organizzati, famiglie, attratti da
questa struttura realizzata dal Comune. Un'ultima sorpresa ci
accoglie all'entrata di una sala: un bellissimo presepe subacqueo
realizzato all'interno di una vasca. E' tempo di rientrare, prima
però un'altra sosta: ci fermiamo al bar Morè, locale di antica
apertura dove ad attenderci una gentilissima signora Silvana ed un
solerte Fulvio ci servono dei gelati ottimi e tante notizie. Ci
raccontano delle belle feste di paese, della sagra della Melanzana,
della processione a Mare, della Festa dell'Addolorata e di San
Martino, degli sforzi dei vari Comitati di quartiere, Suvararu,
Poliporto, Portosalvo, Caramante, Corvo, Arenile, per rendere più
viva ed attrattiva la vita cittadina. Adesso si rientra: lasciamo le
luci di Soverato per dirigerci a casa, verso l'altro versante
calabrese quello del Tirreno, contenti di aver conosciuto lo
splendore di un'altra "Perla" meridionale.
Caterina Sorbilli
sorbirinalife |
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