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C'era una volta il Trenino a vapore della linea Soverato -
Chiaravalle
Le vacanze preferite dei turisti sono i viaggi al mare e le gite in montagna. Oggi, certamente, è anche vero che coloro che intendono operare nel comparto turistico, non possono proiettarsi soltanto semplicemente, portando avanti un’attività di balneazione e tutto ciò che è legata ad essa, o viceversa, puntare ad escursioni naturalistiche nel verde della natura. La Calabria è un territorio che congiunge i monti e le due coste, tirrenica e jonica, in brevissimo tempo, agevolando il villeggiante che intende visitare e le sue bellezze naturali (marine e collinari) e le mete culturali. La nostra regione ha mantenuto sempre una vocazione turistica; nonostante ciò, però, vi è da dire, che la carenza dei mezzi di trasporto va per la maggiore. E questo, purtroppo, è un vero e proprio “tallone di Achille” che finisce per ripercuotersi sullo sviluppo dell’intero sistema economico locale e penalizzarlo quasi sotto tutti gli aspetti.
Diversi anni, or sono, al fine di collegare nel migliore dei modi i centri pedemontani delle preserre, a Soverato, e a quelli situati sulla costa del basso jonio catanzarese fu istituita una linea ferroviaria, percorsa da un trenino a vapore. La strada ferrata partiva dalla stazione di Chiaravalle Centrale e arrivava a Soverato. La Ferrovia a scartamento ridotto Soverato-Chiaravalle Centrale venne aperta all'esercizio il 15 dicembre 1923, gestita dalle Mediterranee Calabro Lucane(MCL), ed in seguito dalle Ferrovie Calabro-Lucane (FCL). Il percorso di circa 23 Km, faceva parte di un ambizioso progetto di una trasversale che da Soverato arrivasse a Vibo Valentia. Infatti la linea doveva congiungersi a Mileto, con il tronco mai costruito Chiaravalle Centrale-Serra San Bruno-Mileto.
Nonostante essa non sia mai stata completata, sui caselli sia dal lato Jonico che dal lato Tirrenico, troviamo la progressiva kilometrica da Soverato e da Vibo Valentia, il che fa dedurre che il tracciato fosse stato già stabilito. Al tempo in cui venne ideata era notevole la richiesta di trasporto merci soprattutto del legname dei boschi delle Serre e di trasporto passeggeri. La linea non fu mai redditizia, e per questo alla fine venne sostituita con l'autoservizio di pullman. Le stazioni erano: Soverato, Laganosa (fermata), Satriano-Davoli, Pietà (fermata), Campo di Petrizzi, San Vito Sullo Jonio, Pirivoglia, Chiaravalle Centrale. La stessa venne smantellata negli anni '60, e gestita con autoservizi della FCL, FdC dal 1990. Le stazioni sono state vendute a privati, tranne quelle di Soverato e Chiaravalle Centrale, ancora utilizzate come terminal degli autobus. Addirittura alla stazione di Chiaravalle sotto l'asfalto ci sono ancora i binari. Perché quindi non fare il tentativo di riqualificare le obsolete opere infrastrutturali esistenti e ripristinare la tratta ferroviaria? Chissà che questo non possa ritornare molto utile per tutta la popolazione, e perchè no, anche per i pendolari e gli studenti che ogni giorno usano l'autobus per scendere dai paesi per andare a scuola o al lavoro e per il turismo? Salvatore Giuseppe Alessio e Roberto Galati
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