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C'era una volta il Trenino a vapore della linea Soverato - Chiaravalle
di Salvatore Giuseppe Alessio e Roberto Galati

   
Le vacanze preferite dei turisti sono i viaggi al mare e le gite in montagna. Oggi, certamente, è anche vero che coloro che intendono operare nel comparto turistico, non possono proiettarsi soltanto semplicemente, portando avanti un’attività di balneazione e tutto ciò che è legata ad essa, o viceversa, puntare ad escursioni naturalistiche nel verde della natura. La Calabria è un territorio che congiunge i monti e le due coste, tirrenica e jonica, in brevissimo tempo, agevolando il villeggiante che intende visitare e le sue bellezze naturali (marine e collinari) e le mete culturali. La nostra regione ha mantenuto sempre una vocazione turistica; nonostante ciò, però, vi è da dire, che la carenza dei mezzi di trasporto va per la maggiore. E questo, purtroppo, è un vero e proprio “tallone di Achille” che finisce per ripercuotersi sullo sviluppo dell’intero sistema economico locale e penalizzarlo quasi sotto tutti gli aspetti.

Soverato binario Ferrovia Calabro - LucanaCampo Petrizzi

Diversi anni, or sono, al fine di collegare nel migliore dei modi i centri pedemontani delle preserre, a Soverato, e a quelli situati sulla costa del basso jonio catanzarese fu istituita una linea ferroviaria, percorsa da un trenino a vapore. La strada ferrata partiva dalla stazione di Chiaravalle Centrale e arrivava a Soverato. La Ferrovia a scartamento ridotto Soverato-Chiaravalle Centrale venne aperta all'esercizio il 15 dicembre 1923, gestita dalle Mediterranee Calabro Lucane(MCL), ed in seguito dalle Ferrovie Calabro-Lucane (FCL). Il percorso di circa 23 Km, faceva parte di un ambizioso progetto di una trasversale che da Soverato arrivasse a Vibo Valentia. Infatti la linea doveva congiungersi a Mileto, con il tronco mai costruito Chiaravalle Centrale-Serra San Bruno-Mileto.

Galleria Satriano Davoli Laganosa

Nonostante essa non sia mai stata completata, sui caselli sia dal lato Jonico che dal lato Tirrenico, troviamo la progressiva kilometrica da Soverato e da Vibo Valentia, il che fa dedurre che il tracciato fosse stato già stabilito. Al tempo in cui venne ideata era notevole la richiesta di tra­sporto merci soprattutto del le­gname dei boschi delle Serre e di trasporto pas­seggeri. La linea non fu mai  redditizia, e per questo alla fine venne sostituita con l'autoservizio di pullman. Le stazioni erano: Soverato, Laganosa (fermata), Satriano-Davoli, Pietà (fermata), Campo di Petrizzi, San Vito Sullo Jonio, Pirivoglia, Chiaravalle Centrale. La stessa venne smantellata negli anni '60, e gestita con autoservizi della FCL, FdC dal 1990. Le stazioni sono state vendute a privati, tranne quelle di Soverato e Chiaravalle Centrale, ancora utilizzate come terminal degli autobus. Addirittura alla stazione di Chiaravalle sotto l'asfalto ci sono ancora i binari. Perché quindi non fare il tentativo di riqualificare le obsolete opere infrastrutturali esistenti e ripristinare la tratta ferroviaria? Chissà che questo non possa ritornare molto utile per tutta la popolazione, e perchè no, anche per i pendolari e gli studenti che ogni giorno usano l'autobus per scendere dai paesi per andare a scuola o al lavoro e per il turismo?

 Salvatore Giuseppe Alessio e Roberto Galati

Satriano

Chiaravalle

Pietà
 

   
   


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