Soverato Web | Parliamo di medicina

Nelle più avanzate ricerche e tecnologie degli ultimi decenni, nel campo della medicina molti rivoluzionari progressi hanno cambiato la vita dell’uomo, migliorandone la qualità e le aspettative di sopravvivenza nei casi di malattie un tempo ritenute incurabili.

In Calabria non si parla solo di problematiche, questo vogliamo almeno sperare, ma anche di contesti all’interno dei quali cresce una certa coscienza medica che sta portando innovazione e professionalità. Mi sono trovata, diversamente dai miei consueti itinerari culturali ed artistici, in un importante convegno che ha riunito medici pervenuti da ogni luogo ad ascoltare l’interessante intervento di un grande chirurgo che opera all’ospedale San Giovanni di Roma, il Prof. Marco Maria Lirici, luminare della microchirurgia non invasiva e Chirurgia laparoscopica avanzata. La sede di questo incontro è stata Villa Elisa a Soverato, dove il relatore, coordinatore del gruppo HTSC ( Italian Hightec Surgery Club) e dell’ACOI ( Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani) per le quali pubblicazioni ha redatto linee guida, ha illustrato gli ultimi progressi ottenuti in campo chirurgico, applicati nei 55 centri italiani più rinomati per tecnologia chirurgica avanzata. Un salto di qualità per gli interventi di chirurgia che nel tempo tratteranno sempre più pazienti con micro ferite operatorie che permetteranno un decorso dimezzato e una convalescenza breve al fine di poter conservare nei pazienti soprattutto ammalati di patologie neoplastiche, l’energia per affrontare le cure. Sullo schermo sono state proiettate immagini e filmati che hanno illustrato con microscopica precisione, interventi che nelle dimensioni reali, sono piccolissimi per tagli e suture, grazie ad apparecchiature avanzatissime dotate di microstrumenti che contemporaneamente tagliano, coagulano e cuciono ( Stuppler dissettore Harmonic) i tessuti e gli organi interessati. Parliamo ad esempio di TEM (Transanal Endoscopic Microsurgery) oppure del rettoscopio di Storz indicato per i tumori con diagnosi T1 o lo strumento di Buess, tutti endoscopici che trattano anche patologie benigne come le appendiciti operate attraverso l’ombelico, ferita naturale regalata dalla nascita, le patologie annesssiali (gli annessi dell’utero tube e ovaie), le patologie del giunto esofageo-gastrico che portano alle stenosi esofagee provocate dal Trypanosoma Gambiense, un protozoo flagellato che si annida nel sangue e nel tubo digestivo. Gli argomenti sono stati molto interessanti e io che non sopporto la vista del sangue, ho guardato con molta attenzione i filmati che dalle viscere dell’uomo hanno raccontato come la scienza possa essere così avanzata, come l’uomo con la sua potente intelligenza applicata alla ricerca, abbia potuto conquistare spazi cosi difficili del corpo umano, da poterlo curare con sonde filiformi dotate di funzioni inimmaginabili. Gli interventi laparoscopici poi trovano grande utilizzo nella chirurgia bariatrica ossia delle malattie legate all’obesità. Pertanto, grazie agli strumenti micro invasivi, vengono effettuati interventi che portano alla diminuzione dell’assorbimento dei grassi e dell’assunzione massiccia di cibo tipica degli obesi e nell’endocrinologia, quando per cause neoplastiche devono essere rimossi linfonodi e gruppi diffusi o concentrati di ghiandole ed interventi toratocomici, cioè riguardanti gli organi che si trovano all’interno del torace, come i polmoni ad esempio. Tutto ciò non può che portare in un’epoca in cui la vita dell’uomo si è allungata ed è migliorata la sua qualità, che belle speranze per un futuro sempre più sano, all’interno del quale la sofferenza fisica può essere alleviata con conseguente beneficio della psiche e della ragione che ha sempre più bisogno di speranze e di certezze.

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