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La Regione Calabria accelera i tempi sulla riforma elettorale in vista delle prossime elezioni di Marzo
Primo fra tutti, dovrebbe essere abolito il listino del Presidente. In sostanza, i dieci consiglieri del premio di maggioranza saranno spalmati su base provinciale. Inoltre, si prevede la possibilità per il Governatore di nominare quattro assessori esterni, invece degli attuali due, più due sottosegretari. Infine, si prevede la nomina di consiglieri supplenti, qualora chi eletto sia nominato assessore, attingendo ai primi dei non eletti della stessa lista d’appartenenza. Facciamo un passo indietro per capire bene come stanno le cose. Attualmente, con la legge votata da tutti all’epoca di Chiaravalloti, abbiamo cinquanta consiglieri e due assessori esterni. Prima del 2005 erano quaranta. Ora, per essere ottimista, con la prossima legislatura ci troveremo almeno con sessanta tra consiglieri, assessori, sottosegretari e supplenti. In pratica, in soli sei anni da quaranta super stipendi, ci troveremo con sessanta, più 50%. In rapporto alla popolazione calabrese, e come se in sei anni la stessa fosse cresciuta altrettanto, da circa due milioni, dovrebbero essere circa tre. E invece, sappiamo tutti che siamo a crescita zero. Allora, qual è il motivo di questo enorme aumento di costi? Facendo un piccolo calcolo e tenendo presente che lo stipendio mensile di un Consigliere è di sedicimila e cinquecento euro il mese più quattromila di spese di segreteria; questo scherzetto costerà alla popolazione calabrese circa due milioni e cinquecentomila euro in più l’anno. In rapporto alla popolazione, avremo un consigliere per ogni trentaquattromila abitanti. Di contro, l’Emilia Romagna, circa quattromilioni e trecentomila residenti, con una legge già approvata, dal 2010 i consiglieri passeranno da ottantasette a cinquanta, con un rapporto sulla popolazione di uno per ogni ottantaseimila residenti. Come si nota il rapporto Consiglieri – residenti è più di due volte superiori alla Calabria. Alla faccia della povertà che aumenta in modo vergognoso, alla faccia di tutti quelli che sbattono la testa per come sopravvivere. Mi rivolgo a Lei On. Presidente del Consiglio Regionale Bova: perché proponete questa riforma vergognosa? Non pensa che sia l’ennesima umiliazione per i calabresi? Non pensa che sia questo uno dei motivi che allontana la gente dalle istituzioni? Lei come me sa bene cosa significa la mancanza di affidabilità sulle istituzioni in Calabria! Le aggressioni al Sindaco di Lamezia Terme G. Speranza (che va tutta la mia solidarietà) che sta cercando semplicemente di far rispettare le leggi dello Stato, facendo abbattere le case abusive, non sono forse il frutto di una cultura antistato alimentate anche dalle cose sopra citate? Persino gli appelli del Capo dello Stato G. Napolitano, sulla moralità e sobrietà dei rappresentanti politici e istituzionali, in Calabria cadono nel vuoto. Come si giustifica questo enorme aumento dei costi della macchina regionale di fronte al fatto che la Calabria è sempre la più povera d’Italia? Per chi come me si è cresciuto con la disciplina morale Pertiniana e Berlingueriana, era già difficile decidere se andare a votare a marzo, ci ha già pensato il Presidente della Giunta On. Loiero a deluderci, ora, se passa questa riforma, non ci sono più dubbi, con il mio non voto sicuramente nessuno diventerà consigliere regionale. Anche perché, sono convinto di assistere a una prossima campagna elettorale vergognosa, dove ci saranno migliaia e migliaia di candidati alla ricerca di voti per assicurarsi un bel posto di lavoro super pagato per cinque anni. Per lo meno, ci troveremo con due liste del centrodestra, altre due del centrosinistra, poiché se Loiero non dovesse vincere le primarie per il candidato del PD a Governatore, non è detto che non rispolvererà il suo PDM. Poi ci sarà la lista del Cav. Pippo Callipo appoggiato dall’IDV di Di Pietro, quella dell’UDC, e infine la lista dei cosiddetti sinistroidi radicali. Tutti in corsa alla conquista di un bel posto di lavoro super remunerato, poiché, in quanto a incapacità politica e amministrativa, almeno gli uscenti l’hanno dimostrato ampiamente. Chissà se ci fosse una riforma che porterebbe le remunerazioni degli Onorevoli Nazionali e Regionali, pari allo stipendio di un impiegato ci sarebbe la stessa corsa a essere eletti! Allora si che avremmo la possibilità di verificare quanti servitori dello Stato e delle istituzioni ci sarebbero in giro...
Soverato
27/11/09
Fausto Pettinato
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