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SPECIALI PAGINA LIBERA |
Autoassoluzioni
Il potere politico assolve se stesso. Non ha bisogno della magistratura. Autocelebra e santifica i propri uomini, anche se questi, alla giustizia, con o senza ragione, sono sfuggiti. Così, al Senato della Repubblica Italiana, si commemora Bettino Craxi. Forse un grande statista. Forse no. Certo, uomo, cittadino che ha preferito “ritirarsi” all’estero piuttosto che affrontare un processo in Italia. “La legge è uguale per tutti” si legge nelle aule dei tribunali, ma non mi risulta di altri cittadini defunti, sfuggiti alla legge e commemorati nel Parlamento. Naturalmente parlo di cittadini comuni, non di “statisti”. C’è una bella differenza tra l’essere uno statista sfuggito alla giustizia ed un uomo comune, sfuggito alla giustizia. Non è una grande scoperta quella per cui, evidentemente, “La legge NON è uguale per tutti”. Sembra che il Potere soffra questo principio, tant’è che trova tanti ragionevoli motivi per divincolarsene. Insomma, rassegniamoci, siamo figli di un dio minore. Per certi aspetti siamo ancora “servi della gleba” in un mondo di feudatari. La democrazia ci permette indubbiamente tante cose e nella sua imperfezione è sicuramente la migliore tra le varie forme di governo. Ma ci lascia l’amaro in bocca quando ci accorgiamo che il potere si autocelebra. Si assolve da solo senza bisogno di processi. E Craxi è stato assolto dal potere. Si chiede scusa alla famiglia. Il capo dello stato parla quasi di persecuzione. Forse non sono bene informato… ma qualche magistrato, qualche tribunale, qualche istituzione di legge… vi risulta lo abbia assolto dalle sue imputazioni?
Francesco Raspa
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