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Chi ha rubato la spiaggia del litorale soveratese 2
di M. Vacalebri

…la negligenza o semplicemente lo scarso senso di “osservazione” dei tecnici e professionisti che si sono avvicendati negli anni e si occupano attualmente di progetti di riqualificazione e di messa in sicurezza del territorio calabrese. Se chiedessimo a tutte le persone che si occupano di “Sedimentologia”, ma secondo me anche ad un ragazzino e chiedessimo loro ma la sabbia che fine fa? Ci risponderebbero senza pensarci due volte così: si sposta! D'inverno si accumula e si distribuisce lungo la berma sottomarina, favorendo in questo modo la rottura della cresta delle onde di qualsiasi ampiezza e intensità in arrivo lungo la costa, mentre in estate viene accumulata lungo la barra. La spiaggia è un sistema vivo. Avanza, retrocede, si sposta, praticamente con un lento ciclo continuo stagionale e annuale. Questo ciclo andrebbe valutato attentamente, per poter eliminare gli impatti degli eventi meteo marini “estremi” (vedi mareggiate del 16 gennaio 2010) dall'andamento stagionale. Infatti, i cambiamenti nel breve periodo di estensione e della morfologia della spiaggia emersa – sommersa in risposta a variazioni del regime di moto ondoso non devono essere CONFUSI con fenomeni di EROSIONE!

Si commette spesso questo errore ed è facile gridare al lupo al lupo!!

Comunque sia, l'attuale litorale è sottoposto ad un nuovo e profondo cambiamento, per via delle opere realizzate nel progetto “Recupero ambientale e salvaguardia del litorale costiero del comune di Soverato”. La relazione VIA (Valutazione d'impatto Ambientale) è visionabile sul sito della regione alla sezione “ambiente – verifiche di assoggettabilità. Nella relazione chiunque si può fare un'idea delle scelte operate lungo i 4 Km di costa del comune di Soverato. Con questo non voglio mettere in dubbio le competenze di chi si sia occupato del progetto, anzi sono d’accordo con la scelta di un intervento dettato secondo i principi della gestione integrata della fascia costiera. Quello che mi stupisce e che non è stato analizzato in modo dettagliato il problema fino in fondo prima di intervenire e stabilire solo dopo un’attenta analisi, se era veramente necessario spendere tutti questi soldi! Forse sarebbe stato meglio adeguare il sistema fognario...forse eh!

Comunque, la situazione iniziale prima dell'intervento non era poi così catastrofica! Infatti, il tratto che va dalla foce dell'Ancinale al Circolo Velico, si presentava piuttosto rettilineo e con un trasporto solido lungo costa con andamento Sud – Nord (Ndr), le difese pre-esistenti degli anni 70 – 80 erano state sistemate lungo la battigia e non bloccavano affatto tale trasporto che appunto andava ad alimentare una cuspide subito dopo il lido L'Ottagono. Questa cuspide ben visibile da foto aeree e satellitari non è poi cosi mutata negli anni e vista l'estensione non possiamo dire che ci sia erosione. Al di là della cuspide, la spiaggia si restringe, questo avviene perchè è presente un fondale piuttosto profondo. La profondità, non consente ai solidi di poter alimentare il tratto successivo dove si disperdono. Inoltre, si legge nella relazione (pagina 7), che in questo tratto di mare l'apporto dei sedimenti del Torrente Ancinale, favorisce ciclicamente la formazione di un'ampia barra sommersa ed il successivo smantellamento in occasione delle mareggiate più intense. In parole povere rappresentava la difesa naturale della baia di Soverato.

Nel tratto successivo, il restringimento della spiaggia è dovuto allo scarso/ridotto apporto di sedimenti. Per la maggior parte provenienti dal Torrente Beltrame/Soverato, in quanto i restanti "fossi" sono oggi completamente tombati e cementificati. Di questi fossi uno, si trova nel più bel tratto di spiaggia di Soverato, la zona delle barche dei pescatori per intenderci. In questo tratto, utilizzato come rimessa, ci si può deliziare di un bel tanfo inconfondibile, caratterizzato da gasolio misto a pesce durante l'estate, mentre in inverno, ci si può deliziare con l’odore di acque bianche superficiali miste a Coliformi fecali, Escherichia coli e compagnia bella. Per dare un' idea; l'odore del sottopasso del passaggio a livello ferroviario!

Infine, il tratto di spiaggia che prosegue dal San Domenico fino alla foce del Torrente Beltrame-Soverato, pur essendo caratterizzato da una lunghezza media, che oscilla annualmente, metro più metro meno attorno ai 10-15 m, credo che non necessiti di particolari interventi. Anche perchè, dobbiamo ricordarci che il tratto di cui stiamo parlando attualmente è inserito in un PARCO MARITTIMO REGIONALE! Se questa era la situazione allo stato di fatto, che cosa c'era da salvaguardare di così urgente?

Bastava spendere qualche euro in meno, rafforzando le opere realizzate negli anni 70, a cui ci eravamo ormai abituati, ma soprattutto si doveva monitorare la linea di riva utilizzando immagini aeree o altro materiale su più decenni e non fare simulazioni future del progetto realizzato! Questa ricostruzione purtroppo è stata fatta su un ristretto numero di anni (2001 -2006 -2008), sulla base di così pochi dati è veramente difficile capire la reale situazione del litorale.

Piuttosto, il recupero si doveva operare a monte, lungo i corsi d'acqua sempre più imbrigliati, rettificati e utilizzati come discariche che hanno ridotto il loro carico di sedimento, prezioso, di cui godeva la fantastica spiaggia della "perla dello Ionio".

Se ora per ovviare ai danni bisogna stanziare altri 5 milioni di euro, oltre al DANNO anche la beffa e allora il nome dato al progetto ha molto più senso....

In conclusione voglio sottolineare che i commenti riportati in questa sede, sono basati su quanto letto nei documenti ufficiali e non da dati scientifici da me prodotti. Ribadisco ancora una volta che non voglio assolutamente mettere in dubbio la professionalità di coloro che si sono occupati del progetto, ma solo evidenziare quali potevano essere le priorità di intervento.

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