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LA FERMATA SBAGLIATA… SPERIAMO NON PER SOVERATO

Italo Calvino ebbe a scrivere un libro dal titolo “Marcovaldo” ovvero “Le stagioni in città” composto da venti novelle. Una di queste è intitolata “La fermata sbagliata” e racconta di Marcovaldo, un uomo dall’animo semplice perso nelle proprie fantasie e nei propri sogni. Una sera Marcovaldo a bordo del tram che lo stava riportando a casa, fantasticando come suo solito, perse il conto delle fermate. Quando scese si accorse di avere sbagliato fermata.

Prese a camminare per la città. Ma la nebbia non permetteva di vedere ad un palmo dal naso.Fu così che fini per prendere un aereo per Bombay. Ora, non vorrei che Soverato corresse il rischio di sbagliare la propria fermata, distratta dalla prossima campagna elettorale, dalla mala stagione e dal mare in burrasca (che hanno contributo ad evidenziare il disagio della costa soveratese). Mi riferisco, in modo particolare, alla questione “turismo”. Infatti, non si può non fare a meno di sottolineare le difficoltà che il settore turistico soveratese ha vissuto negli ultimi anni. Innumerevoli i fattori che hanno concorso a determinare questo cambiamento improvviso rispetto alla Soverato che noi tutti ricordavamo (crisi internazionale, l’avvento dell’Euro, il mutamento delle abitudini del “turista medio”, crisi dei consumi, prezzi poco concorrenziali, etc. etc.).

I nodi cruciali da affrontare per un rilancio serio e duraturo del settore turismo nella nostra Città sono molti, a partire dall’ inadeguatezza infrastrutturale e dalla crisi d’immagine nei confronti del mercato, sia nazionale che internazionale. Credo però che alle origini della crisi del settore turistico ci sia prima di tutto un problema di carattere culturale, atteso che a Soverato non mancano certo idee ed imprenditori, anche giovani, con entusiasmo e voglia di fare.  Invero, ritengo che ciò che affligge la nostra cittadina sia un problema prima di tutto culturale basato sul fatto che si è sempre inteso di lavorare sull’emergenza, mai attraverso una pianificazione efficace e a lungo termine degli interventi.

È necessario, infatti, predisporre linee guida programmatiche incentrate sul perseguimento di obiettivi strategici, attraverso una adeguata analisi delle dinamiche che attraversano il turismo soveratese, delle opportunità, dei punti di forza e delle debolezze, per giungere alla messa in opera di valutazioni di ordine strategico, in una visione che identificata i fattori di sviluppo territoriale legati al turismo, per la definizione di obiettivi operativi prioritari cui dovrà seguire una tempistica di realizzazione.

È innegabile, del resto, che mediante linee guida programmatiche ci si doterebbe di uno strumento programmatorio legato ad un disegno di sviluppo della politica turistica misurabile nel medio/lungo periodo. Come Marcovaldo, Soverato corre il rischio di sbagliare la propria fermata, se non si provvederà al più presto alla realizzazione di un piano programmatico, assicurando un intervento che, negli obiettivi e nelle strategie, possa produrre effetti positivi per il comparto turistico in un arco temporale di più ampio respiro rispetto alla tradizionale modulazione annuale.

Del resto, già in altre città, che come Soverato traggono la propria linfa vitale dal Turismo, si “corre” a predisporre linee programmatiche individuando obiettivi da perseguire e tempi di lavorazione. Non vorrei ci ritrovassimo tutti a Bombay !

Avv. Fabio Loscerbo

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