|
|
SoveratoWeb.Com - Il Portale di Informazione del Soveratese |
SPECIALI PAGINA LIBERA |
Risposte all'ing. Benvenuto riguardo l'erosione costiera
Dopo essere stato assente da Soverato per qualche
giorno, apprendo dalle pagine di Soveratoweb che l’ing. Maurizio
Benvenuto si considera esperto di idrodinamica costiera e difesa
dall’erosione ( vai all'articolo
... n.d.r. ). Per la verità un professionista acquisisce
la qualifica di esperto se:
E’ sottinteso che le risposte, qualora dovessero
essere date, dovranno avere un riscontro oggettivo. In particolare
tramite la sovrapposizione planimetrica prima e dopo l’intervento.
Affermare che la superficie sia aumentata di migliaia di mq senza
riscontri è fumo negli occhi, soprattutto per gli amministratori. Ing. Giuseppe Voci |
SOVERATO: INTERVENTO SULL'EROSIONE COSTIERA
Nell’ambito del Programma di difesa dall’erosione delle coste varato dalla Autorità di Bacino della regione Calabria, veniva individuato un tratto del litorale soveratese, specificatamente l’arenile compreso tra il campeggio Glauco ed il Lido San Domenico, come area particolarmente a rischio. L’amministrazione comunale di Soverato, opportunamente, predisponeva un progetto preliminare di intervento e richiedeva alla Regione Calabria un contributo per porre rimedio alla sistematica diminuzione della spiaggia “mangiata” in occasione di ogni inverno. La regione Calabria riteneva meritevole di approvazione l’iniziativa proposta dalla amministrazione del comune di Soverato e concedeva un contributo di circa 800 mila euro per gli interventi del caso. E’ bene precisare che l’economia di Soverato ed anche dei paesi viciniori si basa prevalentemente della risorsa del turismo estivo, quindi legata al mare ed all’uso della spiaggia. Era pertanto auspicabile, anzi indispensabile, al fine di salvaguardare una importante fonte di risorse economiche, fare ricorso ai più capaci esperti nel settore della idrodinamica costiera per programmare gli interventi lungo l’arenile salvaguardando la spiaggia e consentendone un proficuo utilizzo. Alla luce di quanto, purtroppo, si è verificato, evidentemente tale scelta non è stata effettuata. Intanto la localizzazione degli interventi, così come riportato sulla cartografia del P.A.I. (Piano di Assetto Idrogeologico) doveva essere ubicata in funzione della zona a più forte erosione e cioè nel tratto di arenile compreso tra il Lido san Domenico ed il campeggio Glauco. Tale tratto di arenile, per la verità, sempre per la notevole erosione in corso, negli anni passati era già stato oggetto di interventi di salvaguardia da parte delle Ferrovie dello Stato che negli anni Novanta avevano provveduto alla realizzazione di una barriera di massi a difesa della linea ferrata (località Castellano). Con i fondi erogati dalla regione Calabria gli intereventi realizzati dall’amministrazione del comune di Soverato, sono stati localizzati uno poco a sud della foce del “fosso Marini” ed uno in corrispondenza della cosiddetta “Punta” di Soverato. Questo tratto di arenile, come tutti i Soveratesi sanno, era già stato oggetto di intervento di salvaguardia a seguito delle fortissime mareggiate degli anni Settanta che avevano distrutto l’edificio destinato a terme per la talassoterapia ed il lungomare ubicato in prossimità della cosiddetta “Punta”. A quell’epoca furono sistemati alla rinfusa sulla battigia dei blocchi di calcestruzzo che ricoprirono quasi interamente la battigia stessa dalla “Punta” alla foce dell’Ancinale ed in corrispondenza della Punta fu realizzato un blocco ciclopico di calcestruzzo. Tale intervento sicuramente antiestetico , non ecocompatibile e limitativo dell’uso della spiaggia, nella sua semplicità ha funzionato per circa 35 anni, salvaguardando l’arenile da fenomeni erosivi che sicuramente, senza difesa, avrebbero interessato la fascia dove oggi è presente la piantagione di palme e pini marittimi (da lido don Pedro alla foce dell’Ancinale), la villa comunale, tutta l’area verde compresa tra viale Cristoforo Colombo ed il lungomare, nonché gli stabilimenti balneari presenti. Stante questa situazione era plausibile quindi pensare che con il contributo elargito dalla Regione, in questa prima fase, si intervenisse nelle zone effettivamente a rischio di erosione, posticipando ad una fase successiva la bonifica dell’arenile con la rimozione dei massi, recuperando quindi un lungo tratto di spiaggia alla fruizione della popolazione. L’amministrazione invece ha preferito intervenire subito sul tratto di arenile ove erano depositati i blocchi di calcestruzzo procedendo altresì, in corrispondenza della “Punta”, alla demolizione del molo, che in questi anni aveva salvaguardato l’arenile nel tratto centrale dell’abitato. Probabilmente l’amministrazione intendeva eliminare la presenza dei blocchi dalla spiaggia recuperandone un tratto consistente, intenzione meritoria, ma propedeuticamente era necessario dotarsi di studi e programmare interventi, compatibilmente con le risorse economiche disponibili, che avrebbero sopperito alla rimozione dei blocchi medesimi. Per la verità, quando si decide di interviene per diminuire i fenomeni erosivi, è necessario estendere gli studi ad un tratto di mare (paraggio) che va ben oltre le competenze di un singolo comune, e poi bisognerebbe conoscere l’idraulica fluviale per valutare gli apporti di materiale solido dai fiumi, quindi, valutare la presenza di manufatti che alterano l’andamento delle correnti., e altre attività simili. Si evince dunque la complessità degli studi da affrontare dove le variabili in gioco sono molteplici e non riconducibili a modelli di semplice risoluzione. Si è invece intervenuti con i risultati a tutti noti e che qui si ricordano:
Alla luce di ciò, se i risultati ottenuti con le opere di difesa dall’erosione e programmata dagli esperti, (sic!), sono stati questi, allora era meglio non eseguire alcun intervento e forse per la prossima stagione estiva la spiaggia, anche se poco ampia, non sarebbe stata “mangiata” dal mare e non si sarebbero spesi tanti soldi inutilmente additando le colpe dell’insuccesso ad altri. Per la stagione estiva, stante questa situazione, grazie agli interventi eseguiti dovremo andare altrove per prendere la tintarella, ritrovandoci nella condizione dell’Alighieri che incontrando il nocchiero infernale Caronte si sentì dire. “Per altra via, per altri porti Ing. Giuseppe Voci |
Soverato: Idrovore marine contro l'erosione costiera
Buon giorno a tutti, vorrei dare un suggerimento
a chi forse non ha pensato, che la soluzione della spiaggia non sta
nelle barriere sommerse che sono costate un occhio della testa,
bensì nelle meno costose idrovore marine cosa sono? ANDATE SU GOOGLE
VI DARA' TUTTE LE RISPOSTE. Con affetto |
Soverato Web non è responsabile del contenuto degli Articoli Pubblicati |
SoveratoWeb.Com - Il Portale di Informazione del Soveratese
|