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Soverato esclusa dalla Regione Calabria da alcune opportunità di finanziamenti e progetti.
Esclusa dalle polarità urbane nell’ambito dei quadri territoriali urbani; esclusa dai finanziamenti per le attività teatrali; esclusa dai finanziamenti sui centri storici. E’ evidente che se avviene ciò, vi sono delle incapacità politiche che emergono in modo clamoroso, e non escludono nessuno, né la Regione, né la maggioranza di centro-destra che governa il comune dal 2001, né l’opposizione, né tantomeno chi ha amministrato prima del 2001, per non andare troppo indietro nel tempo. Persiste a mio avviso, a Soverato, il vizio e la miopia politica che attraversa tutti gli schieramenti, non solo a saper progettare un’idea di futuro, ma, a pensare di fare da soli, autoescludendosi da processi e collegamenti e affinità politiche che attraversano i livelli che vanno oltre i due fiumi a nord e sud della Città. Il vizio di chi assume tali comportamenti sia sul piano politico, sia sul piano istituzionale, è quello di sentirsi autosufficienti. Per far comprendere bene questo concetto, è necessario che faccia un esempio: nella mia esperienza quasi per un quarto di secolo di Delegato sindacale Fiom-Cgil, vi era un continuo rapporto politico verticale e orizzontale; il verticale era quello con i livelli piramidali della categoria, l’orizzontale era con i livelli della confederazione. Per questo, vi era un continuo scambio conoscitivo, coinvolgimento e contaminazioni di azioni, che coinvolgeva tutta l’organizzazione sindacale. Il problema di Trieste era anche mio, il mio problema era anche di Torino. Per tornare a Soverato, ciò significa non saper guardare aldilà del proprio naso, chiusi in una mentalità provinciale di autosufficienza, quella che Gramsci considerava pericolosa. Partiti che si parlano addosso nelle proprie sedi, senza avere un minimo di contatto con la gente; partiti che si dichiarano sulla carta, ma che nei fatti non esistono; partiti che non riescono ad avere un minimo di rapporti con le loro stesse strutture provinciali e regionali. E infine, aggiungiamo chi ha schifato i partiti attraverso lo strumento dei movimenti e, ancora, movimentisti che magari hanno una tessera di qualche partito in tasca da esibire lontano da Soverato. A questo punto,visto lo scenario, mi viene la voglia di fare questa domanda: chi siete, cosa volete, chi rappresentate? Ora, che chi è minoranza ha il ruolo di opposizione, va da se, e non si capisce che altro dovrebbe fare poiché è minoranza, ma, vi sono modi e modi di esercitare il ruolo di opposizione. Si può fare l’opposizione dicendo sempre e comunque di no; si può fare l’opposizione consociativa dicendo “ni”; si può fare l’opposizione denunciando solo gli errori degli altri dimenticando i propri; e forse, si potrebbe fare l’opposizione di governo costringendo le maggioranze a confrontarsi su idee alternative e migliori che potrebbero tornare utile all’intera comunità. Questo a mio avviso è un modo di mettersi al servizio delle istituzioni. E ancora, se un partito è all’opposizione in un comune, però magari governa la regione, tramite il canale “partito”, può svolgere un ruolo da protagonista per far si che quella comunità non sia discriminata per il bene della stessa. Fatto ciò, si ottengono due effetti: il primo, mette in luce l’incapacità di chi governa; il secondo, dimostra alla comunità di essere forza di opposizione che si candida a governare la città. E sempre per non andare troppo indietro nel tempo, ricordo a me stesso (senza voler fare l’avvocato difensore di nessuno) che, da 1996 e per due anni e mezzo, abbiamo avuto (eletto in questo collegio) un Deputato della Repubblica, Sottosegretario di Stato ai Trasporti con portafoglio. la domanda è: questo Sottosegretario è stato sfruttato al cento per cento, con la capacità di progettare, rivendicare e ottenere un miglioramento delle infrastrutture del comprensorio? La mia risposta è no! Il motivo? Sempre lo stesso; il vizio della gelosia, la miopia di sentirsi autosufficienti e, l’assenza totale di progettare idee serie. E intanto, i treni dei finanziamenti passano, e ne sono passati… E, Soverato rimane al palo. D’altra parte, bisogna farsi un’altra domanda, e la rivolgo soprattutto ai più adulti: i consiglieri comunali e regionali non sono lì per caso, li hanno eletti i cittadini? E la risposta? Datevela da soli…. La mia è questa: con il vostro voto, decidete se i vostri figli avranno mai un futuro in questa terra, e ciò, vale per tutte le tornate elettorali a tutti i livelli. Dulcis in fundo, doveva arrivare un Senatore leghista Enrico Montani (non calabrese), per presentare un disegno di legge per Catanzaro capitale della Calabria, che prevede che, tutti gli uffici regionali di qualunque tipo, siano trasferiti a Catanzaro, mentre, i nostri ottantadue parlamentari tra Senato Camera e Regione, si avete letto bene 82 (50 Consiglieri regionali, 22 Deputati e 10 Senatori), per un costo complessivo di circa 20 milioni di euro all’anno a carico dei cittadini; dormono sonni tranquilli. Personalmente, non ho mai sottovalutato il fenomeno leghista, anzi, ho sempre cercato di studiarlo, altri, soprattutto la classe politica calabrese, hanno solo saputo gridare “al lupo al lupo”. Non si tratta di disquisire se si è o no d’accordo con la linea politica leghista, ma, giudichiamo i fatti. Essi dicono che, quando s’impongono e rivendicano qualcosa per le loro comunità, la ottengono, e guarda caso a volte anche con la partecipazione di altre forze politiche opposte. La lega trae la sua forza dalla gente in carne e ossa, dando ascolto ai loro bisogni, quella stessa gente che le classi politiche tradizionali hanno sempre preso per i fondelli. A voi la palla, politicanti! A voi il pallone cari cittadini! E poiché fra qualche giorno si vota per l’Europa, giorno 21 si voterà il referendum, l’anno prossimo si voterà alla regione, e, l’anno prossimo ancora, si voterà a Soverato, guardate i vostri figli in faccia e fatevi una domanda: ci servono ancora questo tipo di politicanti?
Fausto Pettinato
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