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Effetto boomerang

Se dovessimo seguire il filo logico delle argomentazioni di Francesco Raspa, dovremmo ragionare così:  

  1. L’esaltazione così sproporzionata dell’amico Gregorio Calabretta, in quanto attore, commediografo e salvatore della patria stagione teatrale, renderebbe il mite Gregorio Calabretta stesso una figura “mitologica”, come il “mitologico professore”.
  1. Il buon Francesco Raspa che esalta le virtù di Gregorio Calabretta, a onta di chi la pensa diversamente da lui, sarebbe di fatto anch’egli un suo “adulatore”, come lo sono, secondo Francesco Raspa, il sottoscritto e tutti coloro che sono vicini a Ulderico Nisticò.
  1. Il confronto letterario Calabretta/Nisticò si commenta da solo. Mi chiedo, tuttavia, perché dovrei dire pubblicamente “grazie” alle stimatissime persone tirare in ballo, quando immagino che esse vengano pagate, com’è giusto che sia, con danaro pubblico. Se devo dire “grazie”, lo dico a coloro che operano nel sociale senza percepire un centesimo.

 Maurizio Paparazzo

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Scritto e diretto

Sono il regista del film My Land e in quanto tale, tra i vari compiti, ho anche quello di “far camminare” il film una volta pronto. Proporlo ai Festival regionali, nazionali o internazionali rientra nelle prerogative del regista o meglio del produttore. In questa fase di promozione, gli sceneggiatori o i costumisti o gli scenografi o il montatore, non c’entrano niente. Il rapporto è tra il regista o il produttore e il Festival. Quindi, l’averlo proposto anche a Soverato, come è avvenuto al Calabria Film Festival di Reggio Calabria o come avverrà a Lecce a fine maggio, rientra in un normalissimo programma di promozione e di diffusione del prodotto, niente di trascendentale. La decisione di partecipare a questo o a quel  Festival é una prerogativa esclusiva del regista o del produttore, come dicevo, e se a uno sceneggiatore è antipatico il Festival di Venezia e ne parla male, questo non toglie al regista la facoltà di decidere di parteciparvi. E’ noto l’atteggiamento di Ulderico Nisticò nei confronti della Regione Calabria: eppure, alla conferenza stampa ufficiale organizzata dalla Film Commission, Ulderico era presente. Così come, quando My Land è stato proiettato, fuori concorso, al Calabria Film Festival che è il Festival del Cinema per antonomasia della Regione Calabria, nessuno si è scandalizzato semplicemente perché è una cosa normale.

Quando Francesco Raspa ha aspramente criticato Ulderico Nisticò sono intervenuto per ricordare il ruolo culturale e il lavoro che, secondo il mio modesto avviso, questi svolge realmente tra noi. Ovviamente, l’ho fatto solo perché sono convinto che Ulderico lo meriti: ma, attenzione, meritare per me vuol dire aiutarmi a capire meglio e di più la realtà in cui vivo e lavorare per la crescita culturale di essa. Di persone in grado di farlo, per come l’intendo io, non ce ne sono tante. Poiché oltre a spostare il tiro, Francesco Raspa ha spostato abilmente anche l’argomento della discussione, è bene chiarire quanto segue.

Aver girato My Land a Soverato non significa pensare che sia un capolavoro né pretendere a ogni costo che venga visto al MGFF: nessuno lo pretende. Come di prassi, si propone, poi è nella sensibilità degli organizzatori decidere cosa fare. Io ancora, a tutt’oggi, non ho mai ricevuto risposte nella sede opportuna alle proposte che ho avanzato in questi anni: non so perché non sia mai stato chiamato al MGFF, neanche per un caffé, e pur essendo un regista soveratese che da anni filma la Calabria, uno dei pochi, non ho mai preteso, mai trasceso, mai offeso nessuno. Ho mantenuto sempre la mia serenità, dignitosa, e quel “religioso silenzio” di cui da calabrese vado fiero e di cui vengo fatto scherno.

Se Francesco Raspa vuole schernire lo faccia pure, ma resterà sempre come ha dimostrato in questi giorni di essere e come è suo costume, un  critico delle apparenze.

 Maurizio Paparazzo 


Libertà di pensiero

Ci sono due argomenti per rivendicare in toto la mia libertà di pensiero: il primo è che su Ulderico Nisticò la penso diversamente da Francesco Raspa; il secondo, è che sul MGFF la penso diversamente dal mio amico Ulderico Nisticò. La differenza è che quando esprimo la mia diversità di vedute, Francesco Raspa reagisce “maldestramente”; Ulderico, invece, reagisce con stile. Tutto qua. In merito al MGFF, ho cercato con il direttore artistico sia un mio coinvolgimento al Festival sia una produzione con lui, proponendogli nel 2008 il mio mediometraggio “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, nel 2009 una sceneggiatura tratta dal romanzo “Giulia” di Virginia Gaudioso e per l’edizione 2010 del Festival, la proiezione di My Land fuori concorso. E ora come la mettiamo, Francesco?

(PS Desidero scusarmi con tutti i lettori di Soveratoweb perché in un momento così delicato e difficile si ragiona di cose di cui farei volentieri a meno).

 Maurizio Paparazzo


Gratitudine, non adulazione

Negli ultimi giorni su queste pagine web sono state sciorinate a torto o a ragione (ma secondo me a torto) tutta una serie di critiche al Professore Ulderico Nisticò. Perché, allora, non ricordare anche gli aspetti positivi? La sua generosità, in primo luogo: la disponibilità di un intellettuale che si rende sempre pronto e utile agli altri. Faccio un esempio: c’è da presentare un libro. Chi chiamano? Nelle maggior parte dei casi, ci si rivolge al Professore Ulderico Nisticò. Gratis. Oppure: c’è da scrivere un testo sulla Passione: chi può farlo senza cadere nella ridondanza barocca, con la capacità di farci entrare dentro, in maniera discreta, persino la nostra cittadina, ma soprattutto a costo zero? Cinque giorni su sette Ulderico Nisticò è invitato a parlare gratis in convegni, conferenze, tavole rotonde dentro e fuori della provincia: io stesso ho visto l’accoglienza a Cosenza, a Lamezia, a Santa Severina, a Locri, a Crotone, a Borgia, a Sersale, a Pizzo ecc... Sono cominciate le prove per l’allestimento di un altro testo di Ulderico, Eutimo e Caritea (scritto gratis) e già l’Autore sta pensando alla terza parte della trilogia iniziata con Resurrexit che riguarderà sempre il nostro territorio e il nostro passato tra storia, mito e leggenda. Si dice che “dove c’è gusto non c’è perdenza”. Però, è anche vero che gran parte della comunità usufruisce di questi lavori, o mi sbaglio?, impegni ai quali l’Autore si dedica con grande entusiasmo, coinvolgimento personale, livello culturale e generosità massima. Essergli riconoscenti non vuol dire passare per adulatori. Io credo che tutta Soverato, senza distinzioni politiche, gli debba riconoscenza che non vuol dire adulazione. Ripeto: possiamo trovare in lui tutti i difetti di questo mondo, ma nessuno potrà mai negare la sua generosità, la possibilità per tutti noi di attingere al suo sapere in qualunque momento come se fosse il nostro google tascabile. Non gli ho mai sentito dire di no, mai, a nessuno! Tesi di laurea, revisioni di elaborati, persino a me che da anni lo stresso con un estenuante lavoro di scrittura di sceneggiature e di soggetti per il cinema! Avete letto L’Ospite? L’ultima parola del romanzo è Soverato. Chi ha mai dedicato un romanzo a Soverato? Chi ha mai pennellato una galleria di personaggi in maniera così umana, incisiva e profondamente popolare nella produzione culturale della nostra cittadina? Nel romanzo sono descritte inoltre le origini delle classi dirigenti della Calabria di oggi, in maniera così lucida e raffinata da farmi dire che L’Ospite sta alla letteratura calabrese come Il Gattopardo a quella siciliana. Avete letto Controstoria delle Calabrie? Non sono libri di fantascienza o di gossip. Sono libri che parlano di noi. Che ti fanno ragionare, riflettere, dubitare. Chi mai ha fatto un’operazione così capillare nell’individuare e sgravare la Calabria dalla zavorra dei tanti velenosi luoghi comuni che l’infestano? Non sono io certo il solo a scoprire le capacità del Professore Ulderico Nisticò: persino la FOX, sì avete capito bene, la FOX CRIME di SKY ha voluto che andasse a Roma, con me, per discutere su un progetto per una serie televisiva di dodici puntate. Insomma, il Professore Ulderico Nisticò è uno che va criticato quanto vi pare, ma che svolge un ruolo e un tale lavoro per la crescita della nostra collettività che andrebbe ogni tanto anche apertamente ringraziato.

 Maurizio Paparazzo


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