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SPECIALI PAGINA LIBERA |
La baia di Soverato è a rischio
Chiediamo l’intervento delle associazioni ambientaliste ed in particolare a: Gregorio Carratelli, Presidente Regionale FAI; a Beatrice Barillaro, Presidente WWF Calabria; a Carlo De Giacomo, Presidente regionale Italia Nostra; a Alberto Gioffrè, presidente regionale Accademia KRONOS Calabria; a Antonino Morabito, Presidente Legambiente Calabria"di collaborare assieme per salvare un sito archeologico d’interesse nazionale: i resti sommersi dell’unico porto romano e bizantino attestato nel golfo di Squillace. Sono a rischio sia le strutture archeologiche sia l’habitat del cavalluccio marino, che nella baia di Soverato ha trovato il suo luogo di accoppiamento e riproduzione. Il Gruppo archeologico “Paolo Orsi” di Soverato, chiede l’osservanza delle leggi in materia di archeologia preventiva, come previsto dalla legge 163 del 2006 art. 95 e 96 del codice civile, e dell’art. 28 del codice dei Beni Culturali. Le ultime ricerche eseguite dai soci del gruppo,
relative a ricerche bibliografiche, ricerche archivistiche, raccolta
di fonti orali e studio e sovrapposizioni di foto storiche, tavole
IGM, rilievi Soprintendenza Arch. del 1931, conducono a ipotizzare,
con buona approssimazione che, in corrispondenza dell’uscita sud
della galleria ferroviaria, al km 311.800,
è ubicato in mare l’antico porto di Soverato. Pertanto rinnoviamo, alle suddette associazioni ambientaliste, l’invito a esprimere il loro dissenso sulla realizzazione dei pennelli a mare nella baia di Soverato. Cordiali saluti |
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