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SPECIALI PAGINA LIBERA |
Parcheggi a pagamento a Soverato: Io dico Sì
Scrivo queste poche righe per esprimere anche io il mio parere in quanto sento parlare, quasi sempre nella totalità dei casi, da gente che non è RESIDENTE a Soverato della questione dei parcheggi a pagamento. Bene, io volevo ribadire il concetto che mi sembra su questo prezioso sito sia stato già altre volte espresso che a noi cittadini RESIDENTI (non tutti ovviamente ma buona parte) i parcheggi a pagamento piacciono e pure tanto! Ora mi sembra normale che ai forestieri (che non sono turisti) ma gente che viene a passeggiare solo sul lungomare o che va al mare alla spiaggia libera e che si porta spesso anche il panino da casa e che quindi a Soverato non lascia nemmeno un euro, non piacciano. Sento minacciare alcuni, che qualora i parcheggi venissero ripristinati andranno a passeggiare a Montepaone e Davoli, cosa che a noi non potrebbe fare più piacere! Ribadisco che noi RESIDENTI, i per la maggior parte (gli unici quindi che hanno il diritto di dare opinioni circa la LORO città), non viviamo di commercio ma di stipendi, per cui amiamo che nella nostra cittadina non si riversi chiunque, tantomeno, coloro i quali spesso giungono in città già ubriachi con il solo intento di fare risse, squarciare gomme, devastare panchine e porcherie varie. Per cui abbiamo riscontrato negli anni che i parcheggi a pagamento, questa tipologia di soggetti non la gradiscono, noi ne siamo ben lieti e appoggiamo totalmente le strategie della NOSTRA Amministrazione Comunale, quella che NOI, abbiamo votato e che magari tra qualche mese, qualora continui a pensare solo ed esclusivamente al nostro benessere (di noi RESIDENTI), come fa ogni altra Amministrazione, magari rivoteremo. Concludo dicendo che tanto, turisti non ce ne sono in generale da molti anni,ben prima dei parcheggi a pagamento, e se ci fossero, gente che paga profumatamente una vacanza intera non farebbe nessuna polemica a pagare 1 euro di parcheggio. Confido nel Sindaco a fare presto a ridarci questo strumento perché già nello scorso fine settimana ci sono stati problemini di teppismo. Cordialmente |
Parcheggi a pagamento a Soverato: Risposta alla Sig. Margherita
Con riferimento all'articolo apparso sulla pagine di Soverato Web a firma Margherita vorrei ribadire quanto segue:
a) i parcheggi a pagamento nella maggiore
parte delle strade quando erano in vigore cessavano (zona gialla)
alle ore 20.00 quindi ubriachi e quant'altro non mi pare che per
questo motivo non vengano a Soverato Cara Signora, siamo circa 450 commercianti che serviamo anche gente come Lei in Soverato, che viviamo un attimo da incubo per via della crisi, che costantemente cerchiamo di migliorarci, anche non riuscendoci, ma non offendiamo nessuno, e Lei, mi scusi, ci ha offeso tutti, riducendo la nostra città ad una sorta di villaggio a servizio di pochi. Concludo dichiarandomi favorevole ad una parte dei parcheggi, e la invito ad essere presente di più nelle vie dove in questo momento qualche turista c'e' effettivamente come da me in passato dichiarato. Articoli come il suo vengono letti in tutto il mondo e dipingono la nostra città come Kabul o Bagdad... e non e' assolutamente cosi... Vincenzo Serafino |
Parcheggi a pagamento a Soverato: Risposta alla Sig. Margherita e a V. Serafino
Un anziano signore mi raccontava che l'abitudine di caricare all’inverosimile la propria autovettura di alimenti, ogni volta che al termine delle ferie estive e natalizie faceva ritorno a Milano, dove si era stabilito per ragioni di lavoro, era iniziata per nostalgia dei sapori mediterranei, ma ben presto si tramutò in un profondo gesto di protesta contro i milanesi, che lo trattavano con disprezzo o, nella migliore delle ipotesi, con diffidenza, sol perché calabrese. Sin dal 1952 l’emigrato cominciò a caricare l’autovettura anche di vestiti, stecche di sigarette e perfino di lacci per le scarpe, perché l'obiettivo della protesta era quello di percepire lo stipendio dai milanesi, che comunque sul lavoro lo spremevano come un limone, ma non passare neanche una mezza lira all’alimentari dei Cazzaniga, al tabacchino dei Cunegatti o alla merceria dei Braga, che, pur se non lo avevano mai apostrofato in alcun modo, era certo che pensassero ogni male di lui. Supposi che, magari, anche solo uno di quei tre signori commercianti, alla fine lo guardasse senza alcun odio o pregiudizio. Però, da meridionale, conoscevo quella rabbia cieca, figlia della discriminazione, e compresi l’emigrato. Se magari il buon signor Cazzaniga, sentendo l'epiteto: “Terrun terrun”, rivolto pubblicamente all’emigrato o leggendo nella piazza pubblica l'ennesimo cartello riportante: “Fittasi, tranne che ai meridionali”, avesse cessato di comportarsi da ignavo e avesse preso le difese dei tanti meridionali, che onestamente lavoravano e contribuivano all'arricchimento della città di Milano, l'emigrato calabrese sarebbe certamente diventato il suo cliente più affezionato. Negli ultimi dieci anni, sempre con più insistenza, è venuto a galla, per bocca di persone che si dichiaravano soveratesi, un pensiero come quello di Margherita, che vuole i non residenti a Soverato come dei morti di fame, che si portano il panino da casa, dei molesti invasori della spiaggia pubblica, che magari ogni tanto si ubriacano per poi darsi al vandalismo. E’ soltanto un’opinione, ma anche il cartello “Fittasi, tranne che ai meridionali” era il frutto di un’opinione, ma ha finito per danneggiare anche il salumiere Cazzaniga, i cui affari, a conclusione dell’aneddoto, sono sempre andati peggio, poiché il quartiere si popolò di operai meridionali e nel 1960 l’alimentari venne riscattato da un signore di Soriano Calabro. Mi dispiace che il caro Vincenzo sia intervenuto a commento dell'articolo di Margherita, senza però spendere una sola parola a difesa dei non residenti e/o forestieri, che in tanti frequentano con piacere il suo bel locale. Comprendo il fatto che, per lui e tanti altri commercianti come lui, sia del tutto ovvio che i forestieri non siano scrocconi morti di fame e facinorosi vandali, ma, fatevelo suggerire da uno, che, risiedendo nel quartiere “La Cittadella” di Satriano, si trova a stretto contatto coi presunti morti di fame: quel che per voi è un’ovvietà lo è molto meno per noi altri. Per fortuna non c'è alcun movimento di boicottaggio, promosso dai tanti non residenti che vivono a ridosso di Soverato, contro le attività commerciali della città dell’Ippocampo, perché nel comprensorio ci servirebbe tutto tranne che questa ulteriore guerra tra "poveri". Ma per le sorti del commercio soveratese, molto più deleterio di un movimento organizzato di protesta è il danno all’immagine, che gli esercenti si auto infliggono col loro inopportuno immobilismo davanti a certe gratuite discriminazioni, che genera nel vituperato forestiero/non residente un forte senso di antipatia generalizzata verso Soverato. Pertanto sarebbe più che opportuno che i 450 commercianti soveratesi (magari attraverso qualche associazione di categoria) prendessero, ora e ogni qual volta ve ne fosse bisogno, una netta posizione in merito alle gratuite offese, che vengono pubblicamente rivolte ai loro tanti clienti, presenti sul territorio dodici mesi all’anno. Dott. Marco Montepaone |
Soverato è una "città d’accoglienza"
L’associazione Soverato Shopping intende dire la sua circa l’articolo apparso
sulle pagine di Soverato Web. Associazione Soverato Shopping |
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