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SPECIALI PAGINA LIBERA |
Satriano
Fognatura in località Santa Tecla - Sconcertanti le dichiarazioni del Sindaco
D’altra parte l’avevo previsto nella mia lettera del 2 luglio “”“Non mi meraviglierei, infatti, se l’obiettivo dell’amministrazione comunale non sia proprio quello, dopo aver realizzato tale obbrobrio, di obbligare i cittadini ad un oneroso collegamento mediante pompe di sollevamento salvo che non avesse addirittura ipotizzato la possibilità di collegamento dei soli piani rialzati, come se fosse possibile sezionare in altezza i fabbricati, con conseguenti costose opere di modifica degli impianti di scarico, mentre resterebbero collegati ai “pozzi neri” i seminterrati e i garages””. Le sembra questo il modo, Signor Sindaco, di risolvere i problemi della Sua comunità? Stia certo che noi, cittadini di Santa Tecla, ci opporremo, con tutti i mezzi legali disponibili, a tali illogiche ipotesi. E’ vero che abbiamo effettuato vari sopralluoghi e vagliato varie ipotesi, Lei per dovere d’ufficio, io sottraendo tempo alla mia famiglia, ma tutto ciò nell’estremo tentativo di porre rimedio all’illogico progetto approvato, evidentemente con gli occhi bendati, dalla sua giunta, in completa difformità con le iniziali ipotesi. Ci piacerebbe, invece, sapere quali concreti atti amministrativi Lei ha adottato, per la risoluzione del problema, atte a dare corpo alle promesse fatte ai cittadini di Santa Tecla nel contesto che ci occupa ed in particolar modo nel corso della campagna elettorale per le regionali ove Lei, personalmente, ha recepito la volontà da parte di questi concedere la servitù di passaggio per la realizzazione del tracciato. Cosa è successo, nel frattempo, che ha determinato tale sorpresa? Ci vuole, poi una bella faccia tosta per affermare che non si può scavare oltre perché è un’area franosa. Ma, forse, intende riferisci allo smottamento creato dall’incuria dell’amministrazione che non ha provveduto a regimentare la raccolta delle acque piovane. O, forse, si riferisce a quella parte di strada malamente “aggiustata dalla sua amministrazione” e franata di nuovo dopo appena quindici giorni? Ma come si spiega che per realizzare l’opera “d’arte” in corso si sta compiendo uno scempio lungo la strada con scavi che in alcuni punti supereranno i cinque metri? Non ha, Lei, testè dichiarato che non si può scavare oltre perché è un’area franosa? Forse con il tragitto da noi proposto si sarebbe dovuto scavare solo ad una profondità max di 4 metri, per un breve tratto, e poi vorrei ricordare che l’area in questione del nostro ipotetico tragitto rifiutato per varie ragioni è zona edificabile, dunque non franosa, mentre è franosa il tratto che sta percorrendo ora la condotta… Invito chiunque a visitare la zona. Ma forse di questo Lei non ne è a conoscenza perché dopo le varie passerelle non si è più degnato di fare alcuna “visita in loco” E poi, di quali opposizioni di esproprio parla? Ci farebbe veramente piacere prendere visione del relativo procedimento ma sappiamo bene che ne resteremmo delusi. Perché, invece, in sede di progettazione non si è tenuto conto proprio della necessità di dover ricorrere, eventualmente, a procedure di esproprio? La verità è una sola: Lei si è reso benissimo conto dell’inutilità del progetto in attuazione e non sa come deresponsabilizzarsi. Al di la delle legittime prerogative di noi utenti, soltanto per i dislivelli esistenti sulla strada, il cui superamento ha determinato profondi scavi, tale progettazione non doveva essere neanche ipotizzabile da un progettista accorto. Ma di tutto ciò cosa ne pensano i consiglieri di maggioranza? E l’assessore BASILE che per la volontà profusa avrebbe dovuto raccogliere i risultati positivi? Ed i consiglieri di opposizione? Non vi pare che la cosa è degna di un consiglio comunale dedicato? Buona estate a tutti, ma, vi prego, non offendiamo l’intelligenza umana. Domenico Gatto
Le seguenti foto raffigurano le due condotte fognarie interrate e la differenza tra le due fogne sta nel fatto che una scorre sul territorio davolese e l'altra su quello satrianese. Per il resto tutto uguale, dunque se non potevamo collegarci a quella di Davoli, non vedo perché possiamo collegarci a questa di Satriano. Ecco perché è uno spreco di denaro pubblico. Le due condotte sono molto vicine, per una distanza che avvolte è pure inferiore al metro.
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SATRIANO
SANTA TECLA: LA FOGNATURA SOPRA IL TETTO
Con amara sorpresa, invece, i cittadini di quella contrada stanno assistendo alla realizzazione di un tracciato lungo la strada Santa Tecla che non consente alcun allaccio da parte delle abitazioni esistenti. Quel che è grave è che si tratta di una duplicazione della fognatura già esistente, realizzata dal comune di Davoli, che già non ha consentito, in passato, per mancanza di profondità, alcun allaccio. Stiamo parlando di una frazione, confinante con il comune di Davoli, che conta la presenza di 5 fabbricati per complessive 8 abitazioni prive di rete fognaria e, pertanto, collegate ai “pozzi neri”. Eppure il sindaco di Satriano, al quale, in tempo utile era stata rappresentata la situazione, si era impegnato in prima persona ad avviare uno studio teso a trovare la situazione adatta, previa sospensione dei lavori. La preoccupazione per l’inutilità del progetto in atto, qualche giorno fa aveva indotto lo scrivente ad inviare all’ Amministrazione Comunale di Satriano una diffida dal realizzare l’opera così come progettata la quale non potrà essere utilizzata dalla popolazione residente, determinando un inutile spreco di denaro pubblico, richiamando quel buon senso che dovrebbe essere patrimonio comune di tutti gli amministratori. Per tutta risposta, in data 2 luglio l’impresa appaltatrice ha riavviato l’esecuzione dei lavori in base al progetto originario, realizzando un raddoppio di rete fognaria in contrada santa Tecla ad una profondità che, comunque, non consentirà alcun collegamento se non con l’utilizzo di pompe di sollevamento. Non mi meraviglierei, infatti, se l’obiettivo dell’amministrazione comunale non sia proprio quello, dopo aver realizzato tale obbrobrio, di obbligare i cittadini ad un oneroso collegamento mediante pompe di sollevamento salvo che non avesse addirittura ipotizzato la possibilità di collegamento dei soli piani rialzati, come se fosse possibile sezionare in altezza i fabbricati, con conseguenti costose opere di modifica degli impianti di scarico, mentre resterebbero collegati ai “pozzi neri” i seminterrati e i garages. E si perché pare che circolassero negli ambienti del municipio illazioni circa la condizione di “abusivismo” di alcuni piani bassi dei fabbricati esistenti. Ebbene stiamo parlando, invece, di fabbricati realizzati in virtù di concessioni edilizie regolarmente rilasciate su suoli edificabili (zona B4) , sui quali l’amministrazione deve assicurare i servizi primari. Sembra invece lecito chiedersi se in sede di progettazione siano stati effettuati i previsti rilievi . Sta di fatto che assisteremo alla realizzazione di un tratto di rete fognaria in contrada Santa Tecla, con uno spreco di denaro pubblico pari ad euro 150.000,00, che non consentirà il materiale allacciamento dei fabbricati esistenti (ove fosse stato possibile sarebbero stati gia allacciati alla fognatura esistente). Eppure tutti i cittadini interessati hanno rilasciato un consenso scritto con il quale concedono, gratuitamente, una servitù per realizzare sui terreni privati un tratto di rete, che assicurasse l’allacciamento di tutti i fabbricati, con collegamento alla rete realizzata dal comune di Davoli, come, peraltro, prevedrebbe il progetto in atto. Ci si chiede se sono state effettivamente valutate tutte le possibilità ma soprattutto perche insistere in un’opera che di fatto non potrà essere utilizzata dalla popolazione residente? In tutto questo contesto viene spontaneo chiedersi che ruolo abbia finora giocato la politica di Satriano, sia di maggioranza che di opposizione, e quali iniziative intende assumere. Di certo c’è che lo scrivente, in qualità di cittadino, ha fatto la sua parte fino all’incresciosa segnalazione dei fatti alla Corte dei Conti per l’eventuale accertamento di responsabilità per danni all’erario. Domenico Gatto |
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