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Credo che alle Forze dell’Ordine non interessi minimamente il
riconoscimento di chi ironizza sul loro operato quando sembrano in
difficoltà e poi sventola la bandiera quando le cose sembrano andare
per il meglio. Ed è un atteggiamento diseducativo lanciare messaggi
di inefficienza e poi esprimere congratulazioni. Diseducativo nei
confronti dei giovani che leggono e che negli adulti dovrebbero
trovare una qualche fonte di ispirazione per la formazione di un
loro pensiero.
Lavorare nell’ambito delle Forze dell’Ordine nel nostro territorio
non è cosa facile. E mi pare non sia il caso neanche di spiegarne le
ragioni. Le scuole si adoperano da tempo sul tema della legalità.
Attività didattiche, progetti che vedono coinvolti anche molti
magistrati, oltre che militari.
Le “forze” della Legge non potranno mai nulla se non viene diffuso
un concetto di legalità fin da giovanissimi.
Quando avviene un fatto grave, come un omicidio, credo che nessuno
che abbia le competenze per occuparsene se ne stia con le mani in
mano. Bisogna avere il tempo e non è detto che basti. La realtà non
è un film che dopo due ore deve avere per forza un finale.
Lasciamo lavorare chi ha le competenze per indagare. Chi scrive
dieci volte male e poi tesse le lodi quando male non potrebbe
scrivere… è meglio si occupi delle cose che sa fare. Sono cosi tante
che non si annoierà nell’attesa di buone nuove dalla giustizia.
Francesco Raspa
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