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Riflessioni su Soverato
nell’ultimo mese ho seguito, sulle pagine di questo sito, i vari dibattiti riguardanti i parcheggi a pagamento in Soverato e le lettere aperte di turisti, residenti, commercianti ecc. . Le mie intenzioni, in queste righe, non sono quelle di polemizzare sulle varie questioni, né tantomeno di aprire nuove discussioni. Vorrei, semplicemente, raccontare il mio punto di vista su quella che chiamerei l’ “Involuzione” della nostra cittadina, nel corso di questi ultimi anni. Anche io, come tantissimi miei concittadini, mi sono trasferita in un’altra regione per motivi di studio. Tornare a casa, quelle poche volte l’anno, è sempre bello. Ma assistere alla decadenza della cittadina, al tempo splendida, in cui sono nata e cresciuta, di bello ha veramente poco. I ricordi che conservo di quando ero bambina, mi riportano alla mente bellissime estati trascorse a passeggiare sul lungomare in compagnia dei miei genitori. (Un lungomare talmente gremito di gente, da non poterci camminare senza chiedere “permesso”). O, ancora, ricordo di giornate passate al mare su spiagge affollatissime! Da diverse parti d’Europa, ma anche del mondo, venivano a passare le vacanze in riva al nostro splendido mare e a godersi i piaceri, perché no, della nostra ottima cucina casereccia. Dunque, a meno che i ricordi non mi ingannino, il turismo nella nostra Soverato era diffuso e ben oltre le aspettative reali di questa piccola città. Non di rado, infatti, nella città in cui vivo ora, mi capita di conoscere persone che hanno passato molte estati nella nostra Soverato. Poi tutto è cambiato. Crescendo, e acquisendo maggiore consapevolezza di ciò che mi accadeva intorno, ho assistito incredula, anno dopo anno, ad una discesa lenta ed inesorabile del nostro turismo. Fino allo schianto finale, terribile, dello scorso anno. Non voglio esprimere giudizi o sentenze a riguardo. Non so a cosa sia dovuto questo calo, né di chi possa essere la colpa. L’unica cosa che posso affermare con certezza è che la bella, e tanto rinomata Soverato, “Perla dello Ionio”, è morta. Al suo posto sono rimaste spiagge e strade degradate (almeno d’inverno … ) , costruzioni abominevoli e totalmente inutili, e tanta tristezza … Vorrei sottolineare che le nostre “attrazioni” non sono solo spiaggia e mare, ma anche pezzi di storia che conserviamo gelosamente nella parte più vecchia del nostro paese. Mi associo, dunque, a quei turisti che ora si trovano in vacanza a Soverato e che, giustamente, hanno avanzato le loro lamentele riguardo l’impossibilità di visitare tali luoghi d’interesse (sia per la mancanza di mezzi di trasporto pubblico e la relativa disinformazione dilagante dei residenti, sia perché alcuni posti sono addirittura chiusi). Turismo estivo a parte, vorrei, al contrario, ringraziare chi qualcosa di utile, a mio parere, l’ha fatta davvero. Mi riferisco a tutte quelle persone che hanno reso più piacevole la fredda stagione del soveratese, cosa che, in effetti, mancava da qualche tempo. Grazie a loro molti abitanti (soprattutto giovani), di Soverato e dintorni, hanno avuto la possibilità di potersi ritrovare in un luogo caldo e accogliente, ascoltando buona musica e sorseggiando una bevanda in compagnia. Un ultimo appunto va, purtroppo, ad alcune parole che ho letto qualche tempo fa proprio qui, su Soverato Web. Non capisco perché, nel caso di atti di vandalismo, si debba ricercare la colpa necessariamente al di fuori di Soverato. Magari gli sbandati li abbiamo anche noi, dal momento che sono un po’ ovunque. Ovviamente, non conoscendo i fatti nello specifico, la mia è solo una supposizione. Ma invito tutti a riflettere su questa considerazione, evitando di emettere sentenze affrettate e anche troppo scontate. In conclusione, la mia speranza è che queste parole non vengano interpretate come una delirante visione pessimistica delle cose. Il mio unico scopo è quello di esporre la realtà dei fatti, vista dall’occhio di una ragazza come tante, e di far riflettere chiunque legga queste poche righe. Auguro a tutti voi di passare una piacevole estate, nella speranza che la città rifiorisca a nuova vita. Valeria Branca |
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