Soverato Web - Grazie Tonino, Ulderico, ai nuovi amici

Ho sentito le farfalle nello stomaco, un vortice nella testa, una debolezza nelle gambe, un brivido lungo ed elettrico tutte le volte che ho avuto coscienza di quanto bello mi fosse capitato. E ieri questa ebbrezza si è amplificata dentro di me con dirompente forza, travolgente felicità, altro che tzunami. Un’emozione viscerale e indescrivibile. Grazie Tonino Pittelli per avermi offerto la grandiosa opportunità di essere protagonista assieme a nuovi tantissimi amici, di una kermesse che ha rappresentato il valore del gruppo e dell’unione, prima ancora che dell’impegno artistico. La leggenda di Eutimo e Caritea ha sviluppato una cellula pulsante di relazioni umane, di sorrisi, di intese e simpatie, di rispetto e di autostima in ognuno dei partecipanti, ha impegnato le menti, stimolato la fantasia. Sei stato in grado di comporre con armonia diverse personalità e caratteri, hai saputo insegnare l’arte della recitazione, liberare spiriti timidi, domare animi irrequieti, emergere nuovi talenti. Sono onorata di averti conosciuto e con te il tuo garbato e perfetto team, una macchina organizzativa perfetta che con discreta e determinata presenza, ha permesso che venissero prodotte così forti emozioni.

Prof Ulderico!! Che intenditore..!!!! Scrivendo questa opera epica fatto della figura femminile un ritratto come nessuno aveva mai osato: donne speciali, moderne anche se del lontano passato, meravigliose creature con una vera identità, ha trasmesso il senso multiforme di tanti valori: dal civico al sociale, dal patriottico al civile. Ha raccontato la bellezza dell’amore. Grazie anche a Ulderico, dunque per avermi fatto regalo di un ruolo così bello che io ho incorporato dentro di me fino all’oblio della mia moderna identità, metabolizzando il pensiero di Albula e la sua energia, io che nella vita sono vivace sì ma forse non così forte come lei che mi insegnato nuove cose. D’ora in poi una piccola parte di Albula vivrà dentro di me.

A tutti i nuovi amici di Soverato e comprensorio che ho conosciuto e con i quali ho condiviso prove, sguardi e sensazioni. Spero di rivedervi tutti anche se non riesco a citarne di ognuno i nomi: Graziella la mia sorella Giuturna che mi salva, Tina l’amica mia di sempre nella vita reale, Betty la madre commovente e tenera dagli occhi verdi, la piccola Flavia e Caterina, Federica, Rosanna e Luigi, il greco Polite che voleva farmi la festa e a cui invece ho trovato un posto fisso nell’Averno, Pietro, Anna Bova la bravissima Invasata che ci ha fatto tremare di verità universali, e tutti ma proprio tutti coloro che hanno incontrato i miei occhi e mi hanno sorriso. Sono pronta per una nuova avventura.

Vittoria Camobreco

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