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a distanza di qualche giorno, voglio complimentarmi con te per il dramma epico di Poliporto - Eutimo e Caritea - magistralmente diretto da quel  fantastico “maniaco teatrale” di Tonino Pittelli - nonché con tutti gli attori e i partecipanti dal primo all’ultimo.

A dire il vero mi sarei aspettato all’indomani qualche commento positivo in più su questo sito web, vista la portata dell’evento.

Del tutto taciturni invece - poverini - i gufi e i rosicatori depressi.

Ma a parte il fuori-programma di qualche quadrupede, devo dire che tutti i bipedi partecipanti si sono disimpegnati in maniera egregia, recitando per ben due ore senza interruzioni, e dopo mesi di prove.

L’anno scorso mi son perso Resurrexit perché ero fuori sede.

Ma l’altra sera, mi ha emozionato vedere tanta gente assistere alla tua opera sullo sfondo della “mia” Soverato Vecchia, e mi ha ricordato tempi ancora recenti in cui visitavo i ruderi da solo o in compagnia di quattro gatti. Sogno il tempo in cui queste opere potranno svolgersi anche sulla piazza della chiesa matrice di Soverato Vecchia che guarda il golfo, perché allora vorrà dire che i ruderi saranno effettivamente fruibili a tutti.

Conoscevo le tue doti di anchorman, ma mi erano sconosciute quelle di attore. Ne sono rimasto impressionato, al punto da immaginarti protagonista in altri ruoli che ti calzerebbero a pennello, se vorrai ne parleremo.

Infine ti ringrazio di menzionarmi sempre tra gli scrittori di Soverato per il mio libro su Soverato Vecchia, e ricordo con piacere quando mi chiedesti di inserire nel tuo volume Suberatum un mio scritto sui ruderi.

Ma ti prego, correggi il mio cognome sul tuo elenco: per un refuso mi chiami Repaci invece di Repice: sai comè, nomen omen, non vorrei che, di questi tempi, qualcuno distratto o poco edotto mi scambiasse per il grande  Leonida, io sono solo Michele. Non vorrai farmi usurpare cotanta fama!
Tu sei Ulderico, alias Italo re degli Enotri, ma se ti chiamassero Teodorico diventeresti re degli Ostrogoti e addio dramma epico.

Scherzi a parte, ti abbraccio e ti rinnovo i complimenti.

Michele Repice Lentini

P.S.: appello ai rosicatori: dare a Cesare quel che è di Cesare, non è lecchinaggio, ma semplice giustizia.

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