Soverato Web | A proposito di Woodstock 2010...

Buongiorno a tutti,

ed un buongiorno particolare a Luca Branca.

Bravo, bravissimo. Una lettera pacata (Vai all'Articolo... ndr) ma piena di ottimismo e di voglia di sognare .

Io ho 55 anni, adesso. Sono per metà piemontese, di quelli tosti, caparbi e per meta’ calabrese per parte di moglie che e’ di Davoli e che per caparbietà non e’ seconda a nessuno. Io ero troppo piccolo per Woodstock, la prima, e sono, forse, un po’ troppo maturo e deluso per quelle di adesso.

Ha ragione Luca a stupirsi per essere stato a Bologna con il movimento 5 stelle (lasciamo perdere il termine grillino) che,senza offesa per nessuno, mi sembra riduttivo.

Anche Beppe Grillo non ama questo sostantivo e lo so di persona.

Che bello discutere, parlare dopo aver ascoltato, senza gridare.

Materializzare un sogno, la liberta’e’ sempre entusiasmante. In una parola e’ la Politica, quella vera, quella con la P maiuscola. Conosco molto della Calabria ma quando, spesso, ci ritorno, mi stupisce sempre per che cosa mi insegna questa terra, ha dato poco e molto a tanti grandi scrittori e giornalisti, politici ed artisti, quelli veri!

Chi di voi conosce, ad esempio, Giuseppe Zaccaria nato a Davoli …anni fa, vivente (Auguri Giuseppe) e grandissimo giornalista del quotidiano La Stampa (Guerra della ex Jugoslavia, Bosnia, Mostar, Palestina).

Ovunque ci fosse gente che soffriva davvero lui ha raccontato con rispetto gli ultimi che non saranno mai primi e lo ha fatto benissimo perché conosce l’odore e la fatica della terra, dei coloni , dei pescatori,degli ultimi calabresi che non saranno mai primi .

Una delle sue più belle pagine, per me sono e saranno sempre quelle de ”Gli occhi di Lucia” Settembre di 10 anni fa, l’indomani della tragedia del Camping Le Giare. Chi ha letto quelle righe dell’articolo di prima pagina, credo le ricorderà per tutta la vita.

Caro Luca, a Settembre ero a Davoli e sono andato agli incontri Silani di Camigliatello per sentire Travaglio, Curzio maltese ed Enrico Bertolino.

A momenti morivamo.

Davvero la possiamo contare per una volta. In macchina direzione Cosenza, a Falerna all’inizio di uno degli infiniti restringimenti dell’autostrada, in uno degli infiniti cantieri che in 35 anni di frequentazione ormai conosciamo di persona, a momenti morivamo, mia moglie ed io.

Eravamo fermi per una piccola, misteriosa coda ed all’improvviso vedo arrivare un furgone bianco dietro di noi, a velocità normale per chi va in autostrada. Metto le frecce di emergenza (ci eravamo appena fermati) ed urlo a mia moglie di proteggersi. Il furgone frena, sbanda, si riprende.

E fa l’unica cosa, coraggiosa, disperata.

Imbocca volutamente l’altra corsia in senso opposto per evitarmi. Arriva con la frenata oltre il mio sedile con il suo paraurti.

E’ stata una grazia.

Scendo dalla macchina per ringraziare il ragazzo, anche per abbracciarlo, ma lui riparte subito perche’ era fermo sulla opposta corsia.

Io chiedo, semplicemente a chi ha rallentato i lavori, li ha sospesi, li ha appaltati male, per quei quattro soldi, se non abbia mai perso un figlio, una moglie, una madre, un padre, un fratello o una sorella su quella autostrada maledetta.

Il sangue su quei soldi e’ maledetto, buttati via.

A Camigliatello ci siamo arrivati lo stesso ed abbiamo trovato tanti, tanti, tanti italiani, calabresi che hanno scaldato l’atmosfera alla grande.

Ma erano davvero tanti e tanti tra di noi si parlavano e discutevano. All’uscita, un freddo da 8 gradi tante macchine che uscivano dai parcheggi del centro incontri della Sila (Complimenti)

E tutti ,cortesemente si cedevano il passo. Prego passi pure, grazie, vada pure avanti, ciao, buonasera, buonanotte.

Bello! Ed era anche quella una Woodstock

Siamo ritornati poi scendendo verso Crotone. Basta Autostrada.

Luca, tutti i Luca della Calabria,non siete soli. Quelli come me, che non hanno avuto la loro Woodstock, la vorrebbero certamente. Siamo lì con voi.

Coraggio ragazzi!

Cordiali Saluti a tutti

Franco Dellaferrera

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