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È doveroso da parte mia fare una puntualizzazione in relazione
all’articolo pubblicato lunedì su alcuni quotidiani della piana, che
non hanno né capo né coda. Il titolo stesso "Prete nega l'ostia e si
becca un pugno" (Vai
all'Articolo... ndr), dovrebbe riassumerne il contenuto,
ma non rende giustizia della verità. Lo scrivente dello stesso, non
assistendo ai fatti accadti e raccogliendo informazioni sommarie e
non esatte, direi inventando e travisando la realtà dell’episodio
sfortunato, fornisce notizie distorte e non veritiere di quanto è
drammaticamente avvenuto la sera di sabato 23 ottobre nella Chiesa
del Rosario a Cinquefrondi alle ore 19.00. Anche il luogo della
Chiesa è inesatto!!! Sabato sera durante la Santa Messa, alla
presenza di numerosi fedeli, mentre distribuivo la Santa Comunione,
si presentava il Raso e voleva ricevere la Santa Comunione nelle
mani. Siccome il Raso di frequente disturbava durante le Sacre
funzioni religiose, non solo a Cinquefrondi ma anche nei paesi
viciniori, dove in passato varie sono state le denunce presentate
nei suoi confronti, di recente aveva preso la comunione
dileggiandola e poi rimettendosela in bocca. La stessa sera di
sabato, io mi sono rifiutato di dargliela sulle mani - per essere
più inequivocabili- per evitare sacrilegio o profanazione da parte
del Raso. Potete immaginare il tremore e lo spavento per un prete e
per i fedeli vedere assistere ad un eventuale sacrilegio. Visto che
quest’ultima facoltà è a discrezione del sacerdote celebrante, ho
valutato quanto era successo in precedenza. Il Raso, ha preso la
comunione in bocca, dopo l’ha tolta dalla stessa ed ha cominciato
ad inveire, con la paura da parte mia che potesse profanarla,
sempre alla presenza di testimoni impauriti ed atterriti di quanto
stava avvenendo, scossi per il rischio che dissacrasse l’eucaristia.
Dopo un bel po’ il Raso, l’ha rimessa in bocca, ma continuava a
disturbare, dicendo frasi sconnesse, impedendo ai fedeli in
processione di comunicarsi al Corpo di Cristo. Io mi sono avvicinato
per calmarlo, ma mi ha sferrato un pugno. A quel punto il Sacro Rito
da me presieduto, non ha potuto proseguire, perché non ero in
condizioni di continuare anche perché il Raso, come ha fatto ben
tantissime altre volte, urlava e numerose persone cercavano di
trattenerlo. Grazie all’
intervento dei fedeli si è evitato il peggio. Le segnalazioni alle
autorità preposte, municipali, militari e sanitarie, a nulla sono
servite negli ultimi anni e l’epilogo di sabato sera è dovuto
all’incuria dei soggetti preposti ad evitare danni da parte di
persone che hanno una “pericolosità sociale”. Tanti hanno fatto gli
orecchi da mercante, come capita spesso nel nostro povero
territorio. Perché sono state ignorate le varie segnalazioni fatte
alle autorità negli ultimi mesi? Non entro in questo argomento
perché non è di mia competenza, ma ognuno, familiari compresi devono
farsi un profondo e serio esame di coscienza. È stato doveroso da
parte mia precisare quanto si è verificato, perché mai mi sono
permesso nel senso di giungere all’arbitrarietà di rifiutare
l’Eucaristia ad un comunicando. Ribadisco: è mia responsabilità,
come Ministro ordinario della Santa Eucaristia, tutelare che non si
profani il Santissimo Sacramento. Anche perchè per aggiungere
ulteriori precisazioni, la Comunione sulle mani è una deroga ,
un'eccezione. Il problema non è questo, perchè il Raso, ha bisogno
di essere curato ed assistito. Non conosco la vicenda di questo
signore perchè da poco collaboro nella parrocchia di Cinquefrondi,
però purtroppo ho assistito ed i fedeli possono confermarlo alle sue
"vampate verbali" durante le sacre celebrazioni. Come si dice:
"dalle parole ai fatti!" Purtroppo. SI doveva arrivare a questo ?
Mi auguro che ognuno si assuma la responsabilità, di tutelare i
cittadini e i fedeli che si radunano per pregare nel luogo Sacro, e
soprattutto che i quotidiani di informazione, si sforzino di dare
una lettura più aderente alla realtà, quando devono raccontare
eventi di cronaca quotidiana.
Don Leonardo Manuli
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