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Non trovo di meglio che dare inizio a queste righe con un brano di
Angelo Manna:” Ed ha le meningi imbottite di puttanate,l’Italia.
Ad imbottirgliele sono e sono stati i nord-dipendenti politicanti
del Sud, gli eredi dei pragmatici e immorali traditori del fatal
sessanta. E sono stati e sono gli untori servitori del Mendacio: gli
storiografi e i giornalisti,ciucci e venduti”. Teano ha visto in
questo mese di ottobre la più alta concentrazione di cervelli ed
eccelsi cattedratici, un centinaio di potenziali premi Nobel.
Antropologi (per non dimenticare Lombroso),storici e
sociologi,economisti e sindacalisti,politici indigeni ruspanti e
razzolanti oltre a qualche decina di sindaci ed assessori in
ordine sparso provenienti quasi tutti dalle regioni del nord.
Presenza di tanti giustificata dalla importanza se non unicità del
problema da risolvere. Ricostruire l’unità d’Italia.Era
necessario attendere la conclusione dell’ottobrata di Teano,leggere
e approfondire le conclusioni cui sarebbe giunto uno stuolo di
eminenti cattedratici,politici di grido,associazioni varie e penne
di punta del giornalismo. Parto travagliato, ma infine ha visto la
luce la panacea di ogni problema del Sud: Una stretta di
mano e un decalogo, quasi nuovi Dieci Comandamenti dettati in quel
di Teano e che hanno avuto l’onore di essere “santificati” da
una delle tante Anite Garibaldi e da un Savoia. Perché aspettare 150
anni per risolvere miracolosamente la famosa “questione
meridionale”? Dal 26 ottobre,grazie al decalogo teanese niente più
disoccupati,lavoro per tutti,scuole come al nord,strade, ferrovie,
aeroporti tutto il meglio, malasanità un ricordo, la monnezza mai
più, addirittura i polentoni emigreranno al Sud. Un’orgia di
convegni,interventi dottissimi,proposte illuminanti, un lessico
infarcito di termini astrusi e desueti, ottimi per meravigliare,con
il risultato di produrre un vuoto a perdere.Basterebbe venire a
Teano,produrre un documento e Al Qaeda per incanto sparirebbe,le due
Coree non sarebbero più divise dal 50° parallelo, Palestina e
Israele vivrebbero in pace . Ma quale Camp David, Onu, UE,
rottamiamo tutto, a Teano si sforna la pace nel mondo,scompare la
fame del terzo e quarto modo. A Teano si fa l’Italia e udite
udite anche “gli italiani”.E’ sufficiente uno
sculettamento principesco, la presenza dell’Anita di turno, uno
sproloquio sgarbiano e tutto va al suo posto. A Teano ci si
aspettava il parto del solito topolino ma hanno saputo fare di
meglio,Teano ha partorito una colossale “puttanata”. Una puttanata
che dovrebbe far contento quel popolo bue, così considerato da 150
anni. Ci tenderanno la mano nella stretta di Giuda e di Caino,
ma è troppo tardi, noi quella mano dovremo amputargliela, quella
mano gronda del sangue dei nostri progenitori,si è ingrassata con il
sudore di 26 milioni di emigranti,ha stretto per troppo tempo quella
dei suoi padroni capitalisti e voraci predoni del Nord. Quella è la
mano dei soliti ascari collaborazionisti traditori della propria
terra. Non possiamo dimenticare il messaggio che Angelo Manna
indirizzò ai giovani del Sud, quasi un rimprovero,un incitamento.
Quel messaggio è stato raccolto ha prodotto i suoi frutti,e non sarà
facile limitarne gli effetti e le conseguenze per coloro che
persistono pervicacemente nell’ignorare e infangare la memoria di un
passato orgoglioso e che ritornerà.
“Ma noi abbiamo un dovere da compiere. Una Mamma offesa,
tradita,maltrattata,calunniata e in catene sta chiamando dal 1860 i
suoi figli attorno alle sue piaghe fisiche e morali che ormai
l’hanno ridotta allo stremo. E’ possibile che nessuno di essi ne oda
il rantolo, che giorno dopo giorno si fa sempre più forte, e accorra
al suo capezzale?”.
Come tanti rigagnoli che vanno a confluire a formare un grande
fiume,l’appello di Angelo Manna è stato raccolto e fatto proprio da
innumerevoli giovani,ha risvegliato in loro quella coscienza sopita
da una storia menzognera. La Nazione Napoletana, quella dei Popoli
del Sud si allontana sempre più da uno Stato artificioso, distante e
che mai ha rappresentato l’ex Regno.
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