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VIA VON MISES? FORSE NON TUTTI SANNO CHE…
Non c’è possibilità di definire di parte, il dato storico sulle vicende giudiziarie del politico milanese. Craxi è stato condannato con sentenza passata in giudicato a:
Fino a quel momento Craxi era stato condannato a:
Colui che oggi viene definito ‘statista’, il 21 luglio 1995 fu dichiarato ufficialmente ‘latitante’ dalla VII sezione del Tribunale di Milano, nel corso del processo per le tangenti per la metropolitana di Milano, per il quale, come detto, riportò condanna definitiva a 4 anni e mezzo. La Corte di Strasburgo, cui i familiari Craxi fecero più volte ricorso, non giudicò illegittimo il comportamento dei giudici italiani. Fin qui i dati storici. Azzardo anche due opinione –che non sono solo mie, me che condivido-. All’interno del Partito Socialista, molti attivisti di base erano delusissimi nell’apprendere che, con la scusa del finanziamento al partito, montagne di soldi venivano veicolati su conti privati (la corruzione non è finanziamento illecito, è ben altro): credo lecito trarre da quelle vicende la causa della crescente sfiducia nei confronti dei partiti politici. Di interesse generale per l’Italia, invece, è considerare che l’uscita dal craxismo conduce ad analisi economiche impietose. Se qualcuno volesse fare i conti di quanto costò Tangentopoli agli italiani onesti (che cioè pagavano le tasse), non potrà dimenticare che il 1992 fu un anno drammatico per i conti dello Stato. Il rapporto debito/PIL superò il 105%. Di fatto l’Italia rischiava una bancarotta ‘Stile Grecia’, con l’aggravante che al tempo non c’era né l’euro (moneta forte), né il conseguente aiuto Comunitario (a proposito di liberismo…). Il governo presieduto da Giuliano Amato fu costretto a varare una Legge Finanziaria che definire di ‘lacrime e sangue’ significherebbe usare un eufemismo: 92 000 miliardi di tasse! Solo per fare un esempio, quella finanziaria, sempre a beneficio di chi abbia il calzoni o la memoria corta, consentì al Governo di procedere nottetempo al prelievo forzato del 6 per mille SU TUTTI I CONTI CORRENTI bancari o postali depositati in Italia: ovviamente pagarono solo quelli (ci tengo: me compreso!) che avevano i propri risparmi in Italia, mentre chi possedeva conti ad Antigua o alle Caiman o a Santa Lucia (intesa come Stato) la fece franca.Mi chiedo se non sia doveroso fermarsi e rimettere in discussione questa decisione; discussione non su Craxi, che innescherebbe sarebbe solo una polemica via l’altra, ma sull’opportunità di intitolargli una via, cioè di indicarlo a futura memoria quale esempio per le future generazioni. Ma può essere che sia meglio che debba dare una ripassata alle mie conoscenze di ciclismo… Domenico Calderoni
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