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Simbolo - No a strumentalizzazione religiosa
In risposta alle insinuazioni del Prof. Ulderico Nisticò, da me molto stimato per le pungenti capacità intellettuali, sono a respingere fortemente le critiche di strumentalizzazione religiosa. Bisogna calarsi nel contesto Soveratese per definire il significato di un'immagine che appartiene alla città. La Torre di Carlo V° è lo splendore di un'epoca ed il ruolo occupato da Soverato in questa. Il cavalluccio marino è simbolo della purezza delle nostre acque che da il nome alla Baia neoistituita. L'ombrellone rappresenta il turismo di cui Soverato ha vissuto e può ancor di più continuare a vivere. L'oratorio e l'istituto Salesiano sono simbolo dell'emancipazione culturale della Soverato che guarda ai giovani come risorsa seria della città, come qualcosa da cui non si può prescindere se si vuole immaginare il futuro, come la pietra da cui partire per disseminare i valori della società che verrà. Simboli identitari dunque che stanno a base di un progetto aperto a tutti coloro che vi si riconoscono e che non ha fini illegittimi o inopportuni. Nessuno ha mai parlato di utilizzo di quel logo per future competizioni elettorali e, quale ex-allievo, nessuno può impedirmi di ispirarmi a qualcosa in cui credo, tanto più se parliamo del copatrono della città. Precisato ciò cito testualmente una frase che più di altre sento
appartenere alla nostra formazione di vita: Vittorio Sica
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