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Credo che l’attuale amministrazione comunale di Soverato sia l’unica
in Italia che faccia celebrare i 150 anni dell’Unità ad una persona
dichiaratamente borbonica e dichiaratamente contraria a quello che è
stato il processo unitario. La persona in questione è libera di
avere le sue convinzioni. Persino libera di distorcere gli eventi
storici dandone una interpretazione del tutto improbabile. Ma che
una pubblica amministrazione le assuma… questo è veramente il colmo
e persino di dubbia valenza pedagogica. Qualora essa interessi.
Si è gridato allo scandalo per l’immagine di Don Bosco in un simbolo
di un movimento cittadino che intendeva richiamare l’importanza
dell’educazione dei giovani all’interno di un progetto politico
locale e nessuno fa parola che per i 150 anni dell’Unità d’Italia,
l’amministrazione comunale si affidi ai borbonici.
Neanche a Bolzano avranno pensato di chiamare gli Asburgo a tenere
una prolusione. Più coerentemente (dal loro punto di vista) il
presidente della Provincia ha semplicemente detto: “Io non
festeggio”.
A questo punto, nel mio pieno diritto di cittadino di questo comune,
che paga le tasse e pertanto ha diritto di parola, vorrei suggerire
all’attuale amministrazione comunale alcune possibili iniziative per
le prossime celebrazioni. E le elenco di seguito.
Per il 25 di Aprile potrebbe essere invitato a
tenere un pubblico discorso l’ex onorevole Francesco Storace.
Egli potrebbe spiegare come il giorno della LIBERAZIONE
sia stato una vera disgrazia per il nostro Paese in quanto
durante il fascismo c’era ordine, disciplina, non c’erano
disoccupati né scioperi ed i treni arrivavano in orario. Si potrebbe
anche invitare qualche repubblichino di Salò, a
parlare di come, se il fascismo non fosse stato sconfitto da quel
gruppo di “drogati” (citazione Gheddafiana) di PARTIGIANI
che hanno fatto la RESISTENZA, l’Italia sarebbe
stata la nazione più industrializzata di tutta l’Europa.
Per il Primo Maggio si potrebbe invitare il
ministro Calderoli che ha affermato che questa festività
l’abolirebbe senz’altro. Come d’altronde, appena preso il potere
fece Benito Mussolini. Calderoli potrebbe spiegare
di come sia inutile festeggiare le conquiste sociali dei lavoratori,
che tanto è già una fortuna avere uno straccio di lavoro precario al
giorno d’oggi che non è il caso di perdere tempo a fare festa. Già
si lavora poco e con salari inadeguati a sopravvivere, figuriamoci a
dedicarvi una giornata. Significativa la presenza di qualche
imprenditore che spieghi come sia utile e remunerativo il lavoro
nero e di come esso sia la vera economia di quel meridione d’Italia,
orfano dell’eccezionale industrializzazione borbonica.
Per la festa della Repubblica, il 2 Giugno, mi
sembra ovvio invitare Filiberto di Savoia per
declamare la grandezza dell’istituzione monarchica rispetto a quella
figlia di quei tagliatori di teste giacobini della
rivoluzione francese. Il Savoia ci potrebbe istruire e
informare di quanto fosse bello e romantico vivere sotto un Re
e di quanto l’Italia sarebbe stimata nel mondo se il padre
fosse il nostro attuale regnante. (Oddio… non che
attualmente la nostra immagine internazionale brilli…) Se poi
proprio volesse, potrebbe portarsi Pupo e dedicarci
un concerto dal vivo. A quel punto, lo spazio della villa comunale
potrebbe anche avere finalmente un nome adatto: Villa 22
Ottobre 1922 (quando Vittorio Emanuele III regalò il nostro
paese a Mussolini. Bei tempi…).
Se poi ci fosse di passaggio qualche nazista scampato alla vecchiaia
gli si potrebbe chiedere di tenere una conferenza su come affrontare
l’emergenza profughi. Del tipo: “Ma quali centri di raccolta! Campi,
Campi di concentramento!” E poi: “Perché spendere denaro pubblico
per mantenere questa gente? Ributtiamoli in mare e favoriamo il
ripopolamento ittico nel canale di Sicilia!” (chiedo subito venia
per questa esagerazione…).
Ora, per favore, non venite a raccontare che siamo in una democrazia
e tutti hanno diritto al revisionismo storico sebbene totalmente
privo di fondamento storico. Una cosa è il diritto di esprimere le
proprie opinioni, anche infondate, altro è affidare i festeggiamenti
a chi è dichiaratamente contro i festeggiamenti.
Pur non essendo un elettore del centro-destra, e pur non avendo mai
avuto intenzione di votare una lista di centro-destra, ho
pubblicamente espresso il mio apprezzamento per la figura del dott.
Tiani come possibile candidato sindaco, qualora la sua coalizione lo
avesse proposto.
Confermo il mio apprezzamento per la persona del dottor Tiani… ma
per carità, ritiro pubblicamente l’apprezzamento
politico. Lo attendo, comunque, accanto a
Storace, Calderoni e Emanuele Filiberto, nella speranza che
Soverato abbia, naturalmente a mio avviso, personaggi politici dalle
visioni storiche più coerenti. E, tutto sommato, anche rispettose
delle stesse vicende storiche.
Francesco Raspa.
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